La cellulite di Dio.

C’e’ una curiosa idiosincrasia nell’insistenza con la quale si vuole sapere tutto di quello che le mignotte dicevano a Berlusconi e le proteste delle femministe e delle sbroccande di sinistra, ed e’ legata al fatto che , essenzialmente, queste conversazioni siano diventate di dominio pubblico. Penso, cioe’ che il ritiro dalle scene di molte “indignate” sia dovuto al fatto che il loro mito fondante sia crollato miseramente, proprio ad opera di quell’operazione moralista che doveva rinvigorirlo.
Proviamo ad esaminare il costrutto dialettico di queste persone, e ne identifichiamo il mito fondante. Dal mito, e’ facile capire quale sia l’origine della loro idiosincrasia.
Queste donne si sentono “indignate” per l’ “uso” che Berlusconi faceva di queste ragazze.(1) Il primo messaggio, quindi, e’ che le indignate sarebbero “culturalmente estranee” o “eticamente aliene” al processo socioculturale (detto berlusconismo) che porta le giovani donne nel letto del premier.

Insomma, il succo del problema e’ che queste “mignotte” sarebbero estranee al mondo della cultura femminile, che ipso facto e’ l’opposto, o perlomeno prova ribrezzo per questa perversione, perversione che (sia chiaro) si coagula attorno ad una “anomalia” che e’ Berlusconi. Insomma, secondo queste “donne” che scendono in piazza, l’anomalia berlusconi coagula attorno a se’ un’anomalia del mondo femminile, anomalia che secondo queste signore produce un rigetto tra le donne “normali”.
Questo punto e’ essenziale, nella misura in cui vogliamo capire l’assunto di queste persone: tutto si basa su una tesi secondo la quale , se e’ maschile desiderare una persona dall’aspetto di Ruby&co, proprio in questo campo  si realizza la differenza col femminile.
Se il mondo maschile misura una donna mediante il corpo, e la sessualita’ maschile e’ automaticamente volgare , sporca, pornografica e decisamente poco romantica ovvero materialista, di fronte a questo orrore le donne “vere” si pongono (secondo il mito fondante di queste signore) con una alternativa. Alternativa che sarebbe bellissima: se Berlusconi non desidera altro che trombarsi Ruby, e’ ovvio che la donna non sogna nulla di meglio di Umberto Eco che legge Kant a letto, o al massimo a qualche delirio letterario.
La tesi, insomma, e’ che se apriamo la scatola perversa sessualita’ maschile ne uscira’ pornografia, volgarita’, materialismo e sporcizia. Ed e’ cio’ che succede aprendo lo scrigno malefico delle feste di Berlusconi, massimo rappresentante della “maschilita’ offensiva per le donne”. Ovviamente, se aprissimo il prezioso scrigno ambrato della sessualita’ femminile ci troveremmo raffinatezza, valorizzazione della donna, fantasia e tanta, tanta pulizia. Aria fresca, quasi.
Cosi’, queste signore sono scese in piazza con la speranza che svelare i segreti di letto di Berlusconi avrebbe finalmente sancito una differenza antropologica, confermando che si’, a fronte di tanta belta’ del mito dell’interiorita’ femminile (che e’ , ricordiamolo, sempre troppo complessa (2) perche’ noi possiamo capirla a fondo) ci fosse la prova provata che il mondo maschile, quello di destra ovvero il piu’ maschile (ormai a sinistra la rinuncia alla virilita’ e’ un rito di passaggio ) , fosse tutto marcio e da buttare.
Cosi’ schifoso che alla fine le donne, spinte dalla grande belta’ che e’ nel loro animo , sono state disgustate e sono scese in piazza. Aha.
Peccato siano tutte cazzate. La stragrande maggioranza dei rapporti sessuali e’ di tipo eterosessuale. Il che significa, essenzialmente, che se c’e’ un terreno di incontro e un linguaggio comune a uomini e donne e’ proprio il sesso. A rigor di logica , cioe’, mi aspetto che la sessualita’ maschile e quella femminile siano , almeno sul piano della sovrastruttura, del tutto identiche.
 
Non si capisce, cioe’, per quale motivo questo branco di porci schifosi trovi sempre una principessa ieratica disposta a giacersi con lui per anni ed anni.Il semplice fatto che la stragrande maggioranza delle coppie sia eterosessuale ci dice una cosa: che a letto con il porco c’e’ una troia, e a letto con la principessa ieratica c’e’ un castrato con la voce bianca.
Altrimenti, non sarebbe possibile alcun terreno di incontro. E siccome il terreno di incontro piu’ comune tra donne e uomini e’ il letto (se uomini e donne a letto leggessero Kant la specie si sarebbe estinta da mo’) , e’ evidente che tanta distanza culturale non ci deve essere.
Ed e’ esattamente il riscontro sperimentale che e’ uscito, inaspettatamente, dalla pubblicazione delle intercettazioni: non solo queste ragazze fanno le mignotte e ne vanno orgogliose (c’era la rumena che si vantava di essersi rotta piu’ culo perche’ lei aveva fatto la strada e le altre, le rammollite, avevano solo l’esperienza delle feste orgiastiche, e cosi’ via) , ma le loro madri le spingono nel letto del potente di turno.
Quindi non solo la donna e’ una puttana, ma persino “la mamma”, divinita’ del pantheon pagano tipico della cultura cattolica italiana , alla fine non e’ propriamente quella figura angelicata che si vorrebbe sostenere.
Ed e’ questo che ha spezzato l’idiosincrasia. Queste cretine sono scese in piazza sperando di recitare la parte di quelle che, essendo anime piu’ belle del bieco berlusconi e avendo ovviamente un’idea piu’ elevata del rapporto tra uomini e donne, allora automaticamente si sentono offese dall’ignobile mercificazione , di origine maschile  e maschilista, che viene espressa da berlusconi.
Loro (e i castrati speranzosi che scendono in piazza con loro) si dicono diverse  ed aliene a tutto questo, in quanto donne. E per essere aliene “in quanto donne” (e non, per esempio, in quanto commercialiste o in quanto bionde) , occorre che sia provato o almeno accettato il mito per il quale nessuna donna “normale” accettera’ mai una simile “cultura” maschile e maschilista.
E la cosa sembrava andare per il verso giusto, fino a quando i magistrati non hanno pubblicato le intercettazioni coi dialoghi delle ragazze e coi dialoghi tra ragazze e le loro madri.  E qui si e’ aperta una finestra sulla famosa “sessualita’ femminile”, che non e’, almeno nei casi specifici, niente di diverso da quella maschile: qualsiasi cosa voglia dire , e’ altrettanto “pornografica”, “volgare”, “materialista” e “sporca” di quella maschile.

Questo era gia’ ovvio nelle premesse biologiche della specie: nessuna specie si puo’ riprodurre se le donne leggono Kant mentre gli uomini chiavano . E nemmeno se gli uomini leggono Kant mentre le donne leggono Kant. Insomma, bisogna essere li’ e fare proprio quella cosa, e perche’ questo funzioni LA MAGGIOR PARTE DELLE VOLTE bisogna che, la maggior parte delle volte, ci sia un accordo di massima sul cosa fare e sul come farlo.

Cosi’ la loro idiosincrasia si e’ svelata in maniera drammatica: come era ovvio che fosse, sotto le lenzuola dei letti di Berlusconi c’erano donne e uomini, e svelare “il marcio” della sessualita’ maschile ha portato, inevitabilmente, a svelare il marcio della sua inevitabile controparte femminile.
E’ importante questa idiosincrasia, perche’ se pensiamo per luoghi comuni, per dire ad un film con Lando Buzzanca, scopriamo che Lando Buzzanca incarna il prototipo di maschio che nella mente di queste sbroccate(3), eppure Lando Buzzanca faceva film , che so io, con Edwige Fenech. Una signora. Lei era una signora. E come fosse possibile che nello stesso film ci fossero entrambi, e’ l’errore logico che porta a non capire come sia possibile che l’immaginario erotico maschile e quello femminile coincidano nella stragrande maggioranza dei casi. Cosi’ come questi pensavano che la stessa opera non sottintendesse, almeno culturalmente, SIA un genere di uomini che un genere di donne, possono pensare che esista un immaginario erotico maschile distante da quello femminile.
Certo, non sto dicendo che tutti i maschi la pensino allo stesso modo. Sto solo dicendo che, visto che il punto piu’ frequente di incontro tra maschi e’ femmine (riguardo all’immaginario erotico) e’ sotto le lenzuola, per ogni berlusconi c’e’ una Ruby, e probabilmente una madre di Ruby che elargisce preziosi consigli alla figliuola. E quindi, essenzialmente non ha senso una divisione tra “volgare ” e “nobile” che coincide con quella tra “virile” e “femminile”.
Cosi’ da un lato queste signore si trovano a rispondere al crollo del loro mito.
Per quasi quarant’anni fisiologi e sessuologi si sono affrettati a “dimostrare” cio’ che loro volevano sentir loro dire, ovvero che “fisiologicamente”, per via della “complessita’” (4) , nessuna donna puo’ amare una sessualita’ banale e violenta come quella maschile. Hanno preteso di investigare in questo “scrigno chiuso”, che per definizione (pena la perdita dell’audience) era stracolmo di chissa’ quali tesori di fantasia e raffinatezza, e ne hanno scritto apologie incredibili. (5)
Questo famoso immaginario erotico femminile, questa fisiologica “complessita’”  erano considerate la “cura” ai “mali” (ovvero al moralismo maldigerito degli illuministi dell’ultima ora) della sessualita’ “maschilista”, “chauvinista” , sessista e sbroc sbroc. E lo era perche’ il mondo femminile era, ovviamente, scevro da tutto cio’ che rende brutta , volgare, pornografica, sporca, la sessualita’ maschile. Era un mondo diverso, in lotta per la dignitia’, dignita’ automaticamente garantita dalla “differenza fisiologica”, ovvero dall’inevitabile “complessita’” che rendeva per forza di cose il tutto piu’ intelligente.
Il mito, come tutti i miti ed essendo sottoposto allo stress della prova pratica, sta ovviamente per crollare. Perche’ a furia di infilarsi sotto le lenzuola degli uomini ci si infila inevitabilmente sotto quelle delle donne. E ne uscira’ il vero.L’ovvio. Ovvero che una specie che intenda riprodursi deve per forza di cose basarsi su un luogo di incontro obbligato tra i generi, che e’ l’accoppiamento volontario, cercato e per questo funzionale. E quindi NON ci puo’ essere differenza tra i due mondi.
Ci puo’ essere differenza tra le persone, ovviamente. Se Umberto Eco a letto legge Kant, ovviamente trovera’ una stronza depressa , indecisa demotivata ed infelice una donna impegnata, intelligente e di sinistra che a letto legge Anais Nin, e grazie a questo la selezione naturale eliminera’ il genoma malato dalla faccia della terra. Due genomi inutili fuori dal cazzo, in un colpo solo. Il che e’ bene.
Allo stesso modo, chi ama il divertimento suino , trovera’ donne altrettanto suine, e chi vuole donne che scopano per soldi trovera’ donne che scopano per soldi. Tutto qui. Il solo fatto di dividere tra uomini e donne non rappresenta un fattore di inferenza tra casi positivi e negativi di volgarita’ o pornografia. Se il mondo funziona e’ perche’ gli uomini e le donne trovano un terreno di accordo su cosa fare a letto e su come farlo, tutto qui.
Quanto bisogno ha l’ideologia femminista classica, o quella donnista moderna, di questo mito? Diciamo che e’ un mito fondante, e quindi e’ assolutamente essenziale. Ed e’ ovviamente il motivo per il quale queste signore sono diventate rabbiose scendendo in piazza inizialmente, ed e’ lo stesso motivo per il quale sono scomparse quando e’ diventato chiaro che le indagini sull’affaire di Berlusconi avrebbero svelato, oltre ad un mondo maschile poco edificante, il suo corrispondente femminile, altrettanto poco edificante.
Cosi’ l’idiosincrasia si e’ avvitata su se’ stessa, e adesso non e’ rimasto altro che alle “donne indignate” se non idignarsi come “donne di sinistra”, ben sapendo che di quelle macchiette sempre confuse, in eterno conflitto sono del tutto inadatte al piacere.E non dico a quello maschile, ma al proprio: non sanno godere, sono troppo cerebrali , dubbiose, contorte, stupide per riuscirci: il loro problema e’ che fingono l’orgasmo sempre, anche quando ce l’hanno sul serio. La loro idea di orgasmo e’ poco piu’ libidinosa di quello che io provo per una pasta al tonno. La loro idea di piacere corrisponde a quello che io definire “confuso ammasso di contorsioni inconcludenti , nevrotiche e depressive”.
In pratica, se si indignano “come donne” magari possiamo preoccuparci perche’ alcune donne ci piacciono, ma nel momento in cui si indignano come donne di sinistra , onestamente, le si lascia a bollire nel loro brodo. Le conosciamo tutti, e lo stesso dicasi dei devirilizzati che le seguono: se pensate che dentro il maschio, in quanto tale, si annidi una qualche bestia malefica, sporca e degradata da sconfiggere e neutralizzare per ottenere il privilegio di accedere al prezioso mondo femminile, fate pure. Vi sparerete nei coglioni per poter  entrare nei cessi delle donne, e scoprirete che sono solo degli stupidi cessi.
Quello che crolla con questo ‘svelare” e’ soltanto un mito. E’ un mito nato dall’angelicazione della donna, poi sostenuto a furia di moralismi, e siccome comprimere le pulsioni maschili nel moralismo era difficile, si e’ pensato bene di nascondere quelle femminili. Ma alla fine la specie si e’ riprodotta egregiamente, il che significa che alla fine sul campo l’accordo si trovava sempre.
Cosi’, onestamente spero che si scavi ancora, a questo punto. E che si mostrino , oltre alle telefonate del premier, anche le telefonate di queste donne, delle loro madri e dei loro preziosi consigli su come dare il culo con piu’ profitto.
Cosi’ vedremo, finalmente, che non esiste una categoria “donne” che ha il diritto di indignarsi in quanto tale.
Alla fine, a scavare sotto le lenzuola il rischio e’ di trovarci piu’ di quanto si pensasse. Capita, ad essere stupidi e moralisti.
Uriel
(1)Considerando il numero di ragazze costantemente scoperte “nuove ragazze aggiunte all’inchiesta, dicono i giornali” si direbbe che Berlusconi vada ben oltre il Viagra. Forse i magistrati potrebbero strappare un pochino di consenso se rivelassero in pubblico cosa mangia un settantenne operato di prostata e gia’ ricoverato per problemi cardiaci , per simili performances. No, perche’ gia’ era un genio del crimine, con uno spettro di reati che la criminologia non ha mai incontrato prima. Poi fa il presidente del consiglio e a sentire i magistrati “di nascosto” guida anche una multinazionale dei media. Nel tempo libero, chiava 7/8 mignotte a notte. Sicuri che sia nato su questo pianeta? Non sembra umano…..
(2) La complessita’ femminile e’ un’altro dei miti fondanti della dialettica femminista. In generale una cretina e’ poco complessa quanto un cretino, e una donna intelligente e’ complessa quanto un uomo intelligente, ma non diteglielo.
(3) Andate a letto con una di sinistra, una impegnata intendo, e capirete perche’ Eco legga Kant. Umberto, ti capisco. Anzi, io riuscirei persino a leggere Evola, “piuttosto che”. E ho detto tutto. Anzi, cito ancora Evola a riguardo delle donne di sinistra: “NESSVN GVERRIERO SE NE NVTRE”. Non che me ne freghi assai di soldati cannibali, ma rende l’idea.
(4) Quando una donna e’ cosi’ stupida da cadere in confusione di fronte a questioni banali, e assume per questo un atteggiamento altalenante inconcludente e contraddittorio, si dice che e’ “complessa”. In realta’ nella media una donna “complessa” e’ solo una depressa col QI di 25. Una persona che “non sa di preciso che cosa vuole” non e’ da considerarsi viva, e per come la vedo io puo’ essere terminata senza per questo commettere omicidio.
(5) Ho iniziato a detestare Anais Nin quando ho letto che “le fu chiesto di scrivere pornografia” e per farlo “ha dovuto leggere libri pornografici ” perche’, poetessa astratta da cose tanto sordide, ovviamente era troppo in alto anche per conoscere tali bassezze. E ovviamente si sosteneva il suo successo non e’ dovuto al fatto che ha scritto pornografia tutto sommato mediocre per via della pretesa di essere “alta” , ma al fatto di essere una donna, cosa che avrebbe inevitabilmente “nobilitato” la pornografia che scriveva. La pornografia d’alto bordo e’ come la prostituzione d’alto bordo: la paghi di piu’, ma alla fine di quello si parla.

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