La Carta Social e i soliti perdenti.

La Carta Social e i soliti perdenti.

La Carta Social e i soliti perdenti.

Non e’ la prima volta che arriva in politica l’idea di dover fornire le generalita’ vere degli utenti per poter accedere ai social network, e osservando il passato possiamo dire una cosa, cioe’ possiamo enunciare un teorema.

Sia X appartenente all’insieme dei politici tale che propone di fornire le generalita’ e demolire l’anonimato su Internet, allora esso sparira’ dalla scena politica alle prossime elezioni“.

Potete tranquillamente fare una statistica, e notare che solo i politici a fine carriera, specialmente quando sono parte di un partito in via di estinzione, fanno questa proposta politica. Non so se questa sia una causa o un effetto: cioe’ non so se questa proposta sia un sintomo di una malattia che porta il politico (o il partito ) a scomparire (tipo la sensazione di caldo che porta i morti per assideramento a spogliarsi prima di morire) oppure se questa proposta sia quella che porta il politico (e il suo partito) a scomparire dalla scena.

Tuttavia, la correlazione e’ altissima : se anche la correlazione non e’ causalita’, quando ci sono in gioco numeri abbastanza alti da fare statistica ed e’ possibile fare una VAR, allora la causalita’ di Granger fornisce risultati affidabili. Personalmente, considero Marattin uno degli “scomparendi” delle prossime elezioni.

Ma il punto e’ che questa cosa non funziona, per la semplice ragione che non cambia minimamente il problema, non lo intacca neppure, non risolve nulla ,e non migliora nulla.

Supponete pure che io debba mettere nome e cognome (veri) sul social. Ora, ad una prima ricerca ho stabilito che su Facebook esistono almeno 9 miei omonimi. Alcuni sembrano brave persone, altri sono dei ragazzini che sembrano simpatici, uno fa avanti e indietro dalle patrie galere per reati violenti legati alla tifoseria, uno ha un MBA alla Bocconi e si occupa di finanza. Questo per dire quanto distanti possiamo essere.

Ora, Marattin dice che usando la carta di identita’ anziche’ lo pseudonimo tutto e’ piu’ semplice perche’ a quel punto tu “sai chi denunciare”. E in che modo sarebbe tutto piu’ comodo? Vediamo la differenza. Supponiamo che Giuseppe Rossi di Facebook ti abbia riempito di insulti. Tu lo quereli. Cosa succede ora?

  • Oggi il querelante/PM deve chiedere  di fornire IP e Timestamp a Facebook. Il quale valuta la richiesta, e SE decide di rilasciare i dati, lo fa.. A quel punto, con una semplice richiesta alla Postale, avra’ il nome della persona dietro allo schermo. A meno che non usi una VPN che offusca l’IP. Se questo succede, occorre rifare la richiesta per tutte le ditte di VPN possibili.
  • Dopo la proposta Marattin, per evitare di querelare ogni omonimo d’Italia, occorre fare una richiesta a Facebook. Il quale valuta la richiesta, e SE decide di rilasciare i dati, lo fa. A quel punto sai chi querelare, a meno che questo non abbia usato il documento del nonno ottantaduenne, o il documento di un defunto (ne esiste un commercio vastissimo). Inoltre, tutti i minori che sono su Facebook usano il documento di mamma/papa’/fratello che non ci sono. E’ l’equivalente della VPN nel mondo reale.

Ma il problema non viene nella parte finale (ovvero nel modo di falsificare le generalita’). Il problema viene in quella parte che ho messo in grassetto: Facebook , Google(Blogger), Disqus, e tutti gli altri NON SONO OBBLIGATI a fornire il dato.

Ed e’ questo che “rende difficile sporgere querela in caso di abusi sui social”. Non e’ l’anonimato. Facebook sa chi siamo, quanto guadagnamo e dove ci troviamo con una precisione assoluta. Nessuno e’ anonimo su Facebook. Il dato NON manca.

Ma Facebook non e’ obbligato a rilasciare alcun dato, tranne che negli USA. Quando riceve una richiesta da autorita’ straniere, giudica la richiesta. Se per esempio viene dalla Russia e il tizio e’ incriminato per “propaganda gay”, che non e’ reato negli USA, non risponde alla richiesta. E non succede solo alle dittature. Allo stesso modo, se la richiesta arriva dall’ Austria ed e’ perche’ un tizio ha negato la shoah su Facebook, che in Austria e Germania e’ reato, Facebook rifiutera’ la richiesta perche’ negli USA non e’ reato. Lo sta gia’ facendo.

Il collo di bottiglia, caro Marattin, non e’ la mancanza di dati. Se Facebook vuole trovarti, ti trova. Il suo client mobile (Facebook+Whatsapp) manda cosi’ tante informazioni che basta un minimo di attivita’ di informatica forense per scovare chiunque, anche dietro una VPN. Il problema e’ che Facebook semplicemente non-rilascia-i-dati.

Ora, immaginiamo che io debba iscrivermi usando la mia carta di identita’ elettronica. Facebook e’ obbligato a rilasciare i dati al tuo avvocato/PM, caro Marattin? La risposta e’ “NO”.

Allora dirai caro Marattin, che a parte nomi come Giuseppe Rossi il problema dell’omonimia non e’ molto grave.E quindi basta pubblicare un altro dato, come la “citta’ ” per risolvere il problema. Sicuro?  Bene. Prova a cercare il nome di qualche tuo amico , diciamo una persona veneta che si chiama “Contadin” di cognome. Anche nella stessa citta’, caro Marattin, troverai decine e decine di omonimi.

Che cosa vuoi fare allora? Rendere pubblici, oltre che la citta’ (che non basta), anche TUTTI i dati anagrafici? Bello! Complimenti, adesso hai ottenuto che tutti i truffatori d’Italia ti stanno contraffacendo l’identita’. Preparati a trovarti sposato con decine di donne marocchine (matrimonio regolarmente celebrato in Marocco) , a sottoscrivere contratti, (e qui ti voglio vedere a usare la perizia calligrafica per contestare un contratto: in Italia non funziona MAI) e tutto quanto.

Lascieremo perdere quest’ idea, giusto?

Oppure vuoi pubblicare solo una checksum, in “ID Digitale”? Bene. Verra’ abusato anche quello, a meno che tu non costringa Facebook a verificare la correttezza di ogni certificato anagrafico che riceve.  E in che modo lo faresti? Esponendo a Facebook una API che fornisce   su richiesta i  dati anagrafici completi di ogni cittadino? Hai una “vaga” idea del problema di sicurezza che sarebbe, per tacere del fatto che stai cedendo i dati anagrafici completi di ogni cittadino ad un’azienda straniera?

Anche restringendo l’accesso a tale API, non puoi dare accesso solo a Facebook: dovrai darlo , a meno di incorrere in problemi legali, a CHIUNQUE apra un social network e voglia operare sul territorio. Vkontakte (Russia) , WeChat(Cina), Gab.Ai (USA)… sei sicuro di voler dare accesso all’anagrafe a qualsiasi ente straniero che possa fare un social network? Preparati a dare i tuoi dati a Fazadakul, il social network della Nord Korea, che ha deciso di operare anche in Italia!

E allora no, nemmeno questo e’ possibile. Facebook non e’ la Camera di Commercio, che e’ un ente interamente italiano. E’ un’azienda straniera, ricordi? Peraltro abbastanza chiacchierata per l’uso disinvolto dei dati, e coinvolta in uno scandalo-dati mediamente ogni due anni. Sicuro di voler aprire le porte dell’anagrafe?

Ti ricordo che per stipulare un contratto abbastanza credibile a tuo nome bastano tutti i tuoi dati anagrafici: nome, data di nascita. Quindi i casi sono due: o li rendi pubblici, o li dai ai social (cioe’ pubblici al primo “attacco di hackers”) , oppure (per evitare i disastri che ne seguirebbero) per averli occorre una richiesta delle autorita’. E in tal caso, Facebook non e’ obbligato a darti il dato.Come fa ora.

Ma stiam divagando: perche’ se anche tu fornissi tutti i dati a Facebook,  Facebook sarebbe vincolato a farne un uso previsto dal GDPR, quindi non potrebbero essere pubblici, ne’ resi noti al tuo avvocato, se non nel caso di richiesta delle autorita’ pubbliche, che Facebook rimenderebbe al mittente nella maggior parte dei casi. Come fa ora.

Il problema non e’ la carenza di dati. Il problema e’ che Facebook, Twitter, WhatsApp. Instagram, e tutti quanti NON SONO OBBLIGATI A DARTI tutti i dati che chiedi. Sono obbligati a darli SOLO all’ FBI.

Coi dati che ha Facebook su OGNI utente e’ possibile ricostruire la vita di una persona nei minimi dettagli. E’ quello che ha fatto Cambridge Analytica. Non c’e’ nessuna carenza di dati. Il problema e’ , semmai, l’obbligo a fornirli.

Se oggi Facebook fosse obbligato a fornire i dati degli utenti, indirizzo IP e Timestamp sarebbero piu’ che sufficienti. Certo, le persone possono usare VPN, Tor e Proxy, ma il client di Facebook e’ cosi’ invasivo che se hai Whatsapp, per dire, Facebook  conosce anche il tuo numero di telefono, e a facebook basta incrociare i dati e vedere il tuo cellulare anche da “dietro” la VPN, perche’ in un dato momento L’account anonimo di Facebook ha lo stesso IP del client di Whatsapp, di cui e’ noto il numero di telefono.

E non lo dico io:

https://www.bundeskartellamt.de/SharedDocs/Meldung/EN/Pressemitteilungen/2019/07_02_2019_Facebook.html

Ora, caro Marattin, quando ti dicono che sei un incompetente , che parlando di social e di Internet sei l’equivalente di un grillino che parla di vaccini, HANNO RAGIONE.

La carta di credito social e’ l’equivalente delle scie chimiche.

E ti faccio presente che non ho menzionato altri problemi: per dire, alle scorse elezioni tedesche i “perturbatori” , se preferisci i “troll” erano quasi tutti immigrati russi e turchi. I quali possono tranquillamente iscriversi al social da Russia e Turchia (basta una SIM: il tunnel GPT termina nella rete domestica. Costa di piu’ per il Roaming, ma hai un IP di un altro paese. Una sim in un paese straniero e’ un IP proxy terribilmente efficace) e poi usare l’account straniero dalla Germania.

Lo stesso vale per le reti di trollbot: posso farle agire da un qualsiasi cloud, come quello di Amazon, diciamo da una zona asiatica, o americana. A quel punto, siccome negli USA la liberta’ di parola e’ quasi assoluta, spetta a Facebook decidere SE chiudere la botnet, e spetta ad Amazon/Cloudflare/Microsoft/Whatever decidere  se fornire  i dati. Non lo faranno, cosi’ come non lo fanno ora.

Come vedi, Caro Marattin, la tua proposta non risolve niente, non intacca nemmeno il problema, e introduce seccature per gli utenti.

La tua mentalita’ e’ quella del burocrate borbonico: ah, le persone abusano di una tale liberta’? Allora domani per goderne devi fare domanda in tripla copia in carta bollata, in tre uffici diversi, e poi mandare il cartaceo via Raccomandata con Ricevuta (o PEC) a tre ministeri, e aspettare la risposta.

E questo e’ il tuo ragionamento: le persone abusano di Facebook? Bene, allora da domani per usare Facebook bisogna avere il documento firmato e vidimato, e inviarne una copia a…

Un burocrate borbonico. Non mi meraviglia che tu abbia fatto questa proposta, il marchio che certifica la tua scomparsa alle prossime elezioni. Nel 2019 non c’e’ posto per chi ha la mentalita’ del burocrate borbonico. E bada bene, non ho detto che non c’e’ posto  “in politica”.

Non c’e’ proprio posto, in questo secolo, per quelli che ragionano cosi’.

Per quelli che ragionano come te, da burocrate borbonico.

Vai in giro a spacciare che “in Europa si stanno pensando leggi anche piu’ restrittive“. Gia’. Ma non ci metti i nomi. Se ce li mettessi, vedresti politici che hanno sulla pelle lo stesso marchio che hai tu: quello dei politici che usciranno di scena alle prossime elezioni.

E’ come se avessi questo sul collo, ma tu non sai usare una spada.

Burocrati borbonici (se ti riferisci alla proposta tedesca: Die Preußische Beamterin)  che non vedremo piu’ dalle prossime politiche: alcuni hanno gia’ annunciato che non correranno, altri scomparirebbero se dovessero correre.

La verita’ e’ che il mondo dei social ha una sua catena alimentare. C’e’ chi e’ un predatore e chi e’ una preda. I partiti che sono fermi al 1990, come il tuo, e i politici che sono fermi al 1859,come te, sono solo cibo. Tutto qui. Sei una specie in via di estinzione.

Sei solo un animale inadatto a sopravvivere nel nuovo ambiente. L’ecosistema politico e’ cambiato dopo l’arrivo di Internet, e la tua specie non e’ adatta a sopravvivere nel nuovo ambiente. Sei il Dodo del nostro secolo.

Per questo non prendo sul serio la tua proposta. E’ solo la codardia di chi non vuole imporre a Facebook di fornire SEMPRE alle autorita’ l’ accesso ai suoi dati (questo si’ che renderebbe “facile” la querela, caro incompetente antivax-della-rete ), e quindi reagisce con il piglio del burocrate borbonico: “da domani si deve fare domanda in tripla copia”.

Scomparirai alle prossime elezioni, come tutti i politici in via di estinzione che fanno questa proposta. Non prendo seriamente la tua proposta per questo.

E non dovrebbe farlo nessun altro.

Perche’ se anche la tua proposta fosse passata in questo governo zombie, saresti solo la nuova seccatura che obbliga gli utenti italiani ad iscriversi usando una VPN. In questo modo appariranno come stranieri, e Facebook non li considerera’ utenti soggetti all’obbligo, che riguarderebbe solo gli italiani. Basta solo usare una VPN.  Cosa che gli italiani fanno gia’ per guardare i film di Netflix, per usare servizi di streaming di ogni genere, e per superare tutti gli effetti “localizzanti” delle leggi antiquate che i burocrati borbonici come te si affannano a tenere in vita , illudendovi di ritardare la vostra stessa estinzione.

Come hai visto in Umbria, illudendovi inutilmente.

Tranquillo Marattin: l’impagliatura fa male solo all’inizio. Poi ti abitui.

 

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