L’ “impratica” Tsar Bomba

Tsar-bomba

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Quando esplose la prima (e unica) Tsar Bomba, il piu’ potente ordigno termonucleare mai costruito, tutti gli “esperti” si affrettarono a dire che fosse “inutilizzabile per compiti strategici”. La giustificazione che gettavano sul tavolo era che , poiche’ una Tsar Bomba era lunga 8 metri e larga 2, (sul peso si speculava) , era impossibile caricarla su un missile di qualsiasi tipo, tantomeno su un bombardiere strategico.

Questa valutazione della praticita’ ovviamente soffre del contesto. Un ombrello e’ poco pratico sott’acqua, ma e’ molto pratico se siete sulla terra emersa. La questione della praticita’ , quindi, risente molto del contesto.

Gli americani ipotizzavano un contesto aereo perche’ le uniche due bombe atomiche erano state lanciate da un aereo, per cui questo era l’unico contesto che conoscevano.

Ma “ora” le cose sono cambiate.

Parliamo di Poseidon. Si tratta di un’arma della quale si sa poco. Essenzialmente e’ un enorme siluro, che oggi si chiama “drone sottomarino” (come se i siluri del passato non fossero gia’ dei droni) , il quale e’ abbastanza spazioso per trasportare una Tsar Bomba. ( https://navaltoday.com/2018/07/19/russia-releases-first-video-footage-of-new-kanyon-status-6-nuclear-torpedo/ ) .

Di conseguenza, si tratterebbe di un ordigno capace di arrivare sottocosta e poi esplodere. Siccome la popolazione americana e’ concentrata sulle coste e un oggetto del genere (parliamo di 100 Megatoni, la Tsar Bomba alla sua piena potenza: nei test la potenza fu dimezzata per evitare danni) rilascia molte radiazioni se esplode in acqua o a contatto col suolo, il risultato e’ devastante. Non tanto per lo tsunami che libererebbe, formato principalmente da acqua salata bollente, vapori e radiazioni, ma per la radioattivita’ che precipiterebbe sulla costa subito dopo.

L’effetto su New York viene stimato cosi’:

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L’oggetto russo non sembra avere problemi di autonomia dal momento che ha le dimensioni per ospitare un piccolo reattore nucleare freddo, e il problema e’ che e’ difficile da fermare.  E’ difficile da fermare perche’ quando lo si fosse anche idenfificato bisognerebbe mandare qualcuno a colpirlo. A parte che “colpire” un ordigno da 100 megatoni non e’ mai una buona idea, il problema e’ che tra quando viene identificato e quando si puo’ agire per fermarlo, ormai e’ troppo tardi. Anche esplodendo al largo, lo tsunami di acqua radioattiva e’ sufficiente.

Parliamo di un botto che fa un fungo atomico largo 200 Km, alto 53 Km.

Ma torniamo indietro, alla valutazione di praticita’ dell’arma. La prima Tsar Bomba fu rilasciata negli anni ’60, e i comandi NATO non se ne preoccuparono mai, dal momento che fu definita subito “poco pratica”. Il successivo rimpicciolirsi delle armi nucleari ha fatto pensare a tutti che i russi avessero derubricato il progetto a “propaganda”.

Voi stessi starete pensando che, certo, OGGI e’ possibile costruire un drone sottomarino che possa trasportare la bomba, e quindi a quei tempi gli esperti avevano ragione.

Sbagliato. O meglio, quasi.

E’ vero che negli anni 60 non si poteva costruire il Poseidon. Ma una volta stabilito che la Tsar Bomba ha un uso marittimo, e non solo aereo, non serve per forza il Poseidon per portare un oggetto lungo 8 metri e largo due sul fondo del mare.

Molti dei sottomarini sovietici avevano la stazza per farlo. Del resto, lo stesso Poseidon verra’ lanciato dai nuovi sottomarini russi, i Sarov: ma limitarsi a posare la testata sarebbe stato molto piu’ semplice.

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Certo, era piu’ rischioso, ma portare l’oggetto e depositarlo sul fondo era possibile anche a quei tempi, sia usando una imbarcazione che un sottomarino. Anche perche’ negli anni ’60 era molto difficile avere una difesa navale capace di intercettare qualsiasi cosa. Per non parlare di Cuba.

Il problema non e’ ‘Poseidon o non Poseidon”. Il problema e’ “Uso Navale o no”.

Tutte le valutazioni americane sulla “impraticita’ ” della Tsar Bomba erano basate sull’idea che le armi nucleari fossero armi da artiglieria, aviazione o al limite mine nucleari di terra. L’opzione navale non fu mai presa in considerazione, sebbene si sapesse che i russi disponevano di siluri armati con testate nucleari.

Una volta ammesso che la Tsar Bomba abbia un uso navale, e’ necessario concludere che sia SEMPRE stata un’arma sin troppo “pratica”. Sin dalla sua invenzione.

Non e’ mai esistito , dall’invenzione della Tsar Bomba, un limite logistico nel portare un ordigno grande 8 metri e largo due vicino alle coste. Ne’ con imbarcazioni di superficie, ne’ con sottomarini.  Si potra’ discutere di quanto lontano si potesse arrivare, ma ricordiamoci che parliamo degli anni ’60. E che i russi avevano Cuba. Quante Tsar Bomba siano passate per Cuba, a pochi km dalle coste americane, nessuno lo sa.

Probabilmente nessuno sapra’ mai se i russi abbiano mai costruito una Tsar Bomba da portare in giro su sottomarini o navi da guerra. E’ una cosa che si perdera’ nei meandri del Kremlino.

Il problema che dovremmo porci col Poseidon non e’ tanto il Poseidon in se’: come ogni tecnologia, una volta che ne siamo a conoscenza possiamo cercare una soluzione tecnologica.

Il vero problema e’ il catastrofico errore che si e’ fatto nel non immaginare l’uso navale di un’arma, solo perche’ gli USA non ne avevano mai fatto lo stesso uso.

Magari i russi non avevano mai ipotizzato prima alcun uso simile, e Poseidon e’ la prima applicazione del genere. Ma a colpirmi e’ il fatto che sarebbe stato teoricamente possibile un uso pratico, e i geniacci non lo hanno mai immaginato.

Depositare un mostro simile nel golfo di Taranto, per dire, non sarebbe stato difficile. Si sono fermati spesso dei sottomarini sovietici da quelle parti. Ma nessuno aveva immaginato un uso navale della Tsar Bomba.

Non e’ la capacita’ dei russi di costruire il Poseidon a colpirmi. E’ l’incapacita da parte NATO di immaginare il concetto che mi lascia molto perplesso.

E mi colpisce perche’ il prossimo nemico probabile degli USA saranno i cinesi, che quando si mettono a pensare a “concetti strani”, sono molto ma molto piu’ alieni dei russi.

E quindi, la mia prossima domanda e’: quando ci sentiamo dire che la Cina raggiungera’ il potere militare americano solo fra trent’anni, stiamo usando lo stesso tipo di valutazione che porto’ a concludere che la Tsar Bomba fosse “impractical”?

Chiedo per un amico.

Ad onore del vero, l’uso marittimo delle nucleari era noto. E questo peggiora ancora la situazione.

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E la cosa veniva presa sul serio, al punto che si arrivo’ ad un trattato per vietare che le varie marine si mettessero a posare armi nucleari sul fondo delle coste , di fronte ai paesi nemici.

Si tratta del https://www.state.gov/t/isn/5187.htm “Treaty on the Prohibition of the Emplacement of Nuclear Weapons and Other Weapons of Mass Destruction on the Seabed and the Ocean Floor and in the Subsoil Thereof”.

Quindi le preoccupazioni esistevano. Eccome. Ed e’ qui che la mia domanda sorge spontanea:  se era noto l’uso navale di armi nucleari, per quale motivo tutti gli esperti si sono affannati a dire che la Tsar Bomba era “non utilizzabile ai fini pratici”?

Occorre pensarci, perche’ se ci pensano prima gli altri, un paese con 8000 km di coste come l’Italia qualche problema dovrebbe porselo.

Fonte: https://keinpfusch.net/limpratica-tsar-bomba/

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