Italygate.

Italygate.

Italygate.

Ormai Italygate e’ diventata “ufficialmente” Q-Anon affiliated, e quindi e’ diventata parte consistente della propaganda di trump. Il che e’ preoccupante per l’ Italia, dal momento che se venisse eletto (e puo’ succedere) dovra’ in qualche modo “punire” l’italia per quello che ha fatto.

Ma il punto e’ che ci sono DUE italygate. Uno e’ quello di cui parlano i giornali, coi satelliti di Leonardo e tutto quanto.

Siccome i giornali italiani sono omertosi, vorrei chiarire come e’ nata questa teoria del complotto:

https://archive.4plebs.org/pol/thread/300417183/

QAnon grifters Jim and Ron Watkins now turn to voter fraud conspiracy theories, and Trumpworld is taking notice

Italygate.

Sulla sostanza c’e’ poco da dire, ma a differenza della realta’ il delirio ha una caratteristica abbastanza identificabile: chi delira non dubita MAI del proprio delirio, mentre chi e’ ancorato alla realta’ fatica a dare il 100% delle chances ad una teoria.

In sostanza, si direbbe che attraverso i satelliti militari italiani sia possibile pilotare le elezioni americani. E gli italiani sono negri. (lo dicono su 4chan)

Qual’e’ il problema? Il problema e’ che #italydidit e’ entrato ormai (insieme al Pizzagate) stabilmente tra le teorie del conflitto. Ma stranamente, dopo aver chiesto al dipartimento di giustizia di indagare, FOX gli altri amici di Trump hanno lasciato ad internet il compito di propagare la bufala.

La mia comprensione va all’ azienda “ItalyGate”, che si occupa di turismo, e aveva bisogno di questa cosa quanto di un altro covid. (https://www.italygatedmc.com/)


C’e’ poi un SECONDO italygate. Di cui nessuno parla, ma che e’ molto piu’ esplosivo.

Per capire questa ossessione occorre un punto di partenza. Qual’e’ il legame piu’ forte tra amministrazione Trump e Italia?

Melania Trump. e non e’ semplice.

A quanto pare dalla sua biografia Melania nel 1988/89 ha firmato un contratto con una non meglio spacificata “agenzia di modelle di Milano” , e ha “sfilato a Milano e Parigi”. Ma non si dice mai quando, dove, per chi.

Come se non bastasse, le prime foto di Melania Modella Top risalgono a GQ,, ma siamo gia’ nel 2000.

Italygate.

E di questo si sa poco, nel senso che GQ e’ il tipo di giornale che, oltre a foto che non pubblicizzano alcuna lingerie o alcun vestito, fa interviste ove si dicono cose come “facciamo sesso almeno una volta al giorno”

Ora, il vero problema e’ un “buco” nella biografia, secondo il quale lavorava per un’azienda italiana di modelle, sfilava in estremo segreto per non meglio specificate “maison di moda”, e non si sa altro.

Possiamo dire un paio di cose:

  • se vuoi sbarcare il lunario e sei una perfetta sconosciuta che fa la modella, devi sfilare MOLTO e farti fotografare molto, visto che una sconosciuta della ex jugoslavia non puo’ chiedere molto.
  • devono quindi esistere foto di lei a bizzeffe, da piccole aziende di confezioni , bon prix, postalmarket, pubblicita’ di shampoo, fabbriche di calze , piccole ditte di moda, cataloghi, qualsiasi cosa. Quando non sei nessuno e inizi, per sbarcare il lunario occorre fare tanto.

ed ecco il primo mistero. Prima di GQ si trovano solo fotografie che si era scattata mentre studiava alle superiori.

Il secondo mistero e’ il totale silenzio su questo periodo, che dura almeno dal 1988/89 sino al 1996. Dopo il 1996 a quanto pare inizia a “modellare” davvero, finisce su Max, una rivista francese per uomini, dove tra le altre cose fa una scena softlesbo con un’altra tizia.

Ma il problema non e’ “cosa fa DOPO” il 1996. Di quello si trova traccia, eccome. Ce n’e’ per tutti i gusti.Foto per riviste di costumi da bagno per giornali di nautica, foto varie di giornali newyorkesi,

Italygate.

Ma questo non e’ il problema. Fare fotografie non e’ reato.

Il problema e’ che quando comincia a fare foto, le foto si trovano. Ma NON del periodo (1992/1996) in cui e’ “modella” per una anonima “agenzia di modelle” milanese che recluta nella ex Jugoslavia. In quel periodo sembra invisibile.

Le uniche foto di Melania giovane sono foto in b/n da lei stessa scattate , perche’ frequentava una scuola di grafica. Della fine di quel periodo si trova solo una comparsata su una pubblicita’, cui e’ arrivata attraverso Wolfgang Schwartz :un fotografo di Berlino proprietario di un’azienda di modelle “look international”, e socio di un’azienda che fa…

Italygate.
Questo know-how non ve lo aspettavate, eh? Ma no, non c’e’ Melania li’, e’ solo per farvi capire il tipo di fotografo berlinese.

Huston, we have a problem.

Di certo non fu residente in Italia, ovvero veniva chiamata di volta in volta. Per una diciottenne agli esordi, piuttosto segreti, e’ abbastanza inconsueto aggiungere le spese di trasferta , in un periodo ove non ci sono low cost. Quelle che lavoravano a Milano risiedevano a Milano, non partivano da casa su chiamata.

Quattro anni.

Quattro anni di buco. E il problema e’ che noi siamo italiani.

  • sappiamo bene cosa ci saremmo aspettati chiedendo una “modella” ad un’agenzia anonima che reclutava nella ex jugoslavia/Europa dell’ Est, dal 1992 al 1996.
  • femminismo o meno, il traffico di donne dall’est europa , o dalla ex jugoslavia, ce lo ricordiamo tutti se siamo vissuti in quel periodo.

Ma chi dovrebbe sapere queste cose? Beh, di sicuro il ministero degli interni dovrebbe avere i visti per motivo di lavoro, o almeno la segnalazione di presenza in Italia per lavoro (se “ospite”). Dovrebbe avere il nome dell’ospite , idem per i viaggi a Parigi, se cominciati a Milano, e il luogo di presunta residenza durante la permanenza.

Dovrebbe sapere se attorno a quell’agenzia c’era qualcosa di strano. Ma il problema non e’ che ci sia o meno qualcosa di strano: il problema e’ che c’e’ il vuoto assoluto.

L’Italia e’ il paese ove se viene eletto un sindaco a New York, che ha un nome italiano, qualcuno andra’ nel paese di origine dei trisnonni ad intervistare i nipoti del vicino di casa della trisnonna.

E’ anche il paese nel quale Melania Trump ha lavorato quattro/cinque anni, senza che UN SOLO giornale sia andato a cercare l’agenzia, i clienti, un fotografo, una collega, una sarta….

Ed il punto e’ proprio questo:

il legame piu’ forte tra Italia e amministrazione trump e’ un BUCO NERO di quattro/cinque anni nella vita “professionale” di Melania Trump.

Questo e’ il vero “italygate”. Perche’ il problema non e’ “se il ministero degli interno italiano sa qualcosa”. Il problema e’ che se anche non ci fosse nulla sotto , quattro anni di buco sono abbastanza perche’ una potenza straniera ci infili quel che vuole.

Il rapporto tra Amministrazione Trump e Italia, cioe’, non puo’ essere normale: ad ogni costo, anche a costo di mandare Bannon qui e avere Salvini come ministro degli Interni.

Ci sono quei quattro anni di buco nero, che pesano su entrambi i paesi come una spada di Damocle.

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