Ipocrisie digitali.

Sarebbe ora che alcune persone la smettessero di fare campagne per la “liberta’ sul web”. Non perche’ esse siano sbagliate in se’ e per se’, anzi concorderei anche sulla sostanza della campagna. Il fatto e’ che una campagna per i diritti civili deve essere credibile, oppure semplicemente nominare l’oggetto della campagna sarebbe inutile.

Qualche settimana fa ho visto, qui in Germania, un manifesto del Partito Pirata. Di per se’, il partito pirata ha un programma che mi piace molto. Nel senso che si tratta di un partito che predica cio’ che io vado dicendo da un pochino, e cioe’ che se davvero sognamo che i diritti rendano migliore lo stato, allora si tratta di un insieme di diritti secondo me tra i meno cedibili.
Io personalmente non ci credo piu’, ai diritti. Un tempo ci ho creduto, ma  tutto quello che ho visto e’ che i diritti vengono usati come foglia di fico per i porci comodi. Tutto quello che mi chiedo oggi e’ a quanti diritti sarei disposto a rinunciare purche’ tanti, troppi, non la smettano di fare i propri porci comodi ai danni di tutti. Sono disposto a negoziarli tutti, insomma, se la contropartita e’ ragionevole. Ammetto di essere tra i delusi della democrazia. In ogni caso, se dovessi negoziare i mei diritti, diciamo che quello alla privacy sarebbe quello che venderei a prezzo piu’ caro.

In definitiva, quando parlo di valore dei “diritti” mi riferisco alla contropartita per la quale vi rinuncerei (per esempio, rinuncerei volentieri al diritto di voto pur di non assistere all’imbarbarimento del paese  cui assisto ogni volta che si va alle urne (1) ) e i diritti che secondo me sono “piu’ importanti” sono quelli per i quali chiederei una contropartita piu’ alta.
Tant’e’, solo per chiarire che quando parlo di diritti fondamentali intendo diritti piu’ preziosi, ma non diritti nel senso illuminista del termine. Lo pensavo un tempo, oggi ho cambiato idea constatando una realta’ piuttosto triste.
In ogni caso, ad un certo punto ho visto questo banchetto del Partito Pirata e ci ho fatto due chiacchiere. Si tratta di un programma politico incentrato sulla “sacralita”” della vita privata delle persone.
Sulla base di un valore altissimo che il partito Pirata da’ alla “liberta’ digitale”, esso enuncia alcune cose molto importanti. La cosa che mi ha lasciato perplesso e’ stata innanzitutto di non trovare piena corrispondenza tra il partito pirata tedesco e quello italiano: se osservo il tono delle dichiarazioni sui rispettivi siti web, noto che si da’ una differente interpretazione al concetto di diritti digitali e di importanza dei diritti.
In ogni caso, il problema che volevo sollavare e’ il seguente: internet e le reti mobili e telefoniche stanno convergendo. Entro 10 anni non esistera’ nulla di PSTN in italia, perche’ il traffico sara’ interamente IP, telefonia compresa.
Anche senza tenere in considerazione questo, bisogna pensare che spesso sullo stesso cavo passa sia la telefonia che la cosiddetta  “internet”. Cosi’, torniamo al punto di prima:
  • La liberta’ digitale dipende strettamente dal livello di privacy che l’utente riesce ad ottenere in rete.
  • Non e’ possibile avere liberta’ digitali se si viene intercettati.

La prima proposizione mi sembra ovvia: nel momento in cui i vostri log di accesso sono ottenibili con facilita’ e senza particolari garanzie, su grandi numeri di utenti, non avere piu’ alcuna personale liberta’ digitale. Poiche’ il punto focale della rete internet e’ il cosiddetto “link”, cioe’ la capacita’ di entrare in relazione, e’ sufficiente monitorare attentamente un numero abbastanza piccolo di utenti per monitorarli tutti.

Siamo al punto di cui parlavo quando discutevo di telefonia: se consideriamo che una persona possa avere, in media , 30-40 persone in rubrica, e che possa sentirne una trentina ogni mese, tutto quello che otteniamo e’ che per  intercettare tutta la popolazione italiana basti intercettarne 1/30 o 1/40, cioe’ dal 2.5% al 3.3% . Capite benissimo che una simile restrizione dei numeri renda economicamente possibile qualcosa che non sarebbe economicamente possibile altrimenti.
Su Internet la situazione e’ ancora peggiore: se sommiamo servizi mainstream come Facebook, Gmail, Twitter & co, alla fine con una limitata spesa (pretendere l’accesso ai logfiles, o manipolare il routing ) possiamo facilmente monitoriare quasi tutta la popolazione di “internet” controllando in realta’ una ventina di servizi.
Cosi’, torniamo al punto di prima, e cioe’ che la possibilita’ di intercettare il traffico , o di mettersi sul cavo, e’ incompatibile con la liberta’ digitale. Se ci si lamenta perche’ qualcuno intercetta il traffico di una piattaforma per denunciare gli utenti per sharing illegale, poi non si puo’ essere favorevoli all’intercettazione del traffico in se’ e per se’.
La domanda, molto semplice, che vorrei rivolgere a tutti quelli che non si sentono liberi sul web e’ la seguente:
  • Sulla stessa portante, (cavo o wireless) passano sia le telefonate che il traffico internet. Davvero pensate che il traffico internet sia al sicuro, se qualcuno si attacca alla portante e intercetta la telefonia?
pensate di poter lottare, contemporaneamente, perche’ il vostro traffico internet sia privato e quello telefonico sia intercettabile, PUR SAPENDO CHE VIAGGIANO SULLO STESSO MEZZO?
Questo e’ il punto del post: qualsiasi sia il valore che diate ai diritti, non potete contemporaneamente scandalizzarvi se qualcuno pretende che le aziende logghino le richieste ai DNS, se qualcuno pretende che Facebook consegni allo stato i log completi delle vostre attivita’, se gli ISP ricevono la richiesta di consegnare allo stato tutti i log del vostro traffico, quando voi stessi non avete nulla in contrario se si intercetta il traffico telefonico ad libitum e si posta quel traffico sui giornali.
Il concetto e’ molto semplice: che lo stato vi spii con una telecamera, con uno spyware sul computer , intercettando il traffico sul cavo, o che vi intercetti sul router di frontiera, non cambia nulla se non i protocolli in gioco. Si tratta sempre di mettersi tra A e B e vedere cosa si dicono. Il media da intercettare e spacchettare, cavo o BTS, e’ sempre quello.
Secondo punto: Non e’ possibile avere liberta’ digitali se si viene intercettati.
Se pensate che le due cose siano diverse, vi sbagliate di grosso. Supponiamo che vogliate fare un gruppo che si chiama, che so io, “Lancia la torre di Pisa su Pisanu”. Immagino che lo fareste se non sospettate di essere intercettati, tracciati, monitorati. Se pensate che il Pisanu vi stia intercettando , tracciando o spiando, non lo farete mai.
Vi sentite liberi di scaricare musica perche’ pensate che si’, alla fine nel grande numero dovrebbero spiare proprio voi per prendervi. Quando non e’ vero, basta solo sorvegliare poche macchine tracker. In realta’ la sensazione di liberta’ che ricevete e’ dovuta alla vostra convinzione di non essere intercettati.
Quando chattate, vi sentite liberi perche’ non pensate di essere intercettati in quel momento. Quando andate su youporn, vi sentite liberi perche’ non pensate di essere intercettati. I tre milioni di italiani iscritti a adultfriendfinder ci sono andati perche’ erano abbastanza sicuri di non finire sui giornali.
Chi si batte per le liberta’ digitali non vuole che il tale contenuto sia rimosso o vietato: ma pensateci bene, quanta gente verrebbe davvero a visitare la vostra pagina “contro il sistema” sapendo di essere  -automaticamente- intercettata ?
Scarichereste o usereste software illegale, se pensaste o temeste di essere intercettati mentre lo fate? Se temeste che quando inviate per posta un file word qualcuno lo intercetti e vada a controllare che abbiate una licenza di Office? Se temeste di essere intercettati , se temeste davvero di esserlo, andreste su internet con una copia illegale del sistema operativo? Questo e’ il punto.
Di certo l’intercettazione non (entro certi limiti) puo’ censurare nel senso di impedire all’utente di vedere qualcosa; diventa una velata minaccia nei confronti di qualsiasi situazione nella quale internet vuole essere piu’ libera della societa’ reale.
Voi direte: ma se non faccio nulla di male, invece, chemmefrega? Beh, allora chevvefrega se la telecamera nascosta vi riprende ovunque? Chevvefrega se le strade sono piene di telecamere? Chevvefrega se c’e’ una telecamera in ogni stanza di hotel? Chevvefrega se avete microspie in casa?  Chevvefrega se la multinazionale raccoglie i vostri dati sugli acquisti che fate su internet? State facendo qualcosa di male, forse?
Il punto e’ molto semplice: non potete dire di difendere le liberta’ digitali se tollerate le intercettazioni. E no, siccome il cavo che viene intercettato e’ lo stesso , non potete affermare che intercettare telefonate sia “diverso” da intercettare internet.
Signori, non potete avere entrambe le cose: non potete avere contemporaneamente un alto tasso di liberta’ digitali e un alto tasso di intercettazioni. Non potete pensare che intercettando lo stesso cavo si intercetti la telefonia ma non internet. Non potete pensare si possa permettere allo stato di intercettare milioni di telefonate e non milioni di email. Non potete pensare che si permetta allo stato di controllare i nodi di scambio della telefonia e si pretenda di mantenere liberi i server.
Alcuni idioti privi di conoscenze tecniche continuano ad affermare che su internet valgano regole “diverse” rispetto alla rete di telefonia: il che e’ sbagliato. Innanzitutto perche’ come ho detto telefonia e internet sono destinate a convergere completamente, con l’abbandono delle reti PSTN: sul piano tecnologico, presto saranno tutti su IP.
Inoltre, perche’ internet e la fonia viaggiano sugli stessi cavi. Se il vostro odiato nemico politico smettesse di usare il cellulare e iniziasse ad usare la mail di facebook, la chat di facebook, la fonia di skype,  i servizi vocali di  gtalk  o qualsiasi altro mezzo alternativo per comunicare, come potreste pensare di autorizzare qualsiasi intercettazione su facebook e contemporaneamente essere per le liberta’ digitali su facebook?
Questa e’ la domanda. Supponiamo che l’ odiato Berlusconi inizi ad usare, per comunicare le sue malefatte, un account anonimo di facebook, intestato a tale “geronimo faletti”. Voi non sapete che lui usi Geronimo Faletti per comunicare. Facebook lavora su https: potete solo sequestrare tutti i log di Facebook  e cercare comunicazioni avvenute da e verso utenti sospetti. Idem su gtalk, idem su skype. A quel punto, come fareste a lottare per le vostre liberta’ digitali E per le intercettazioni?
Tra parentesi, sono anni che la Lega sta usando questi strumenti per le comunicazioni interne. A quel punto, se davvero volete scoprire gli altarini (qualora esistano) della Lega, dovrete rinunciare alle vostre liberta’ digitali, perche’ il magistrato per determinare quali siano gli account sotto falso nome nickname dovra’ esaminare tutto il traffico dall’inizio alla fine e confrontarlo coi tabulati IP.Compreso il vostro, perche’ non si sa in partenza quali IP cercare: basta una chiavetta USB e una SIM prepagata di un altro paese per arrivare da un IP straniero, a patto di usare un APN non locale.
E non solo: se domani tutto il PDL decidesse di usare gmail o altri sistemi per comunicare, i magistrati dovranno rastrellare tutto il traffico per capire quale nickname corrisponde a quale politico.
Adesso, scegliete: intercettazioni o liberta’ digitali. Perche’ prima o poi Berlusconi capira’ che non deve usare il telefonino (l’amico Bossi gli ha gia’ detto di “stare piu’ attento”) e quando questo succedera’ ed usera’ internet, l’unica cosa che potrete fare per gioire delle intercettazioni sara’ tollerare il controllo totale e la perdita delle vostre amate “liberta’ digitali”.
A voi la scelta.Detto questo, mi risultate ipocriti e nauseanti quando, contemporaneamente, gioite delle intercettazioni e difendete i diritti digitali: vi illudete che internet e telefono siano diversi ,  cosi’ non vi scandalizzate se i telefoni vengono intercettati intensivamente, ma guai se chiedono al vostro provider il vostro IP per sapere se scaricate musica, e non vi rendete conto che il cavo su cui viaggiano quei dati e’ lo stesso.

Ipocriti , ma specialmente stupidi. Non appena i vostri odiati cinghialoni si sposteranno ed inizieranno ad usare internet per comunicare, i fanatici dell’intercettazione vi toglieranno ogni liberta’ digitale catturando tutto il traffico e facendosi consegnare tutti gli IP, unico modo per scoprire quale utente sia dietro un determinato account  anonimo con  siti che usano https.

E voi , ne sono convinto, ci spiegherete che in fondo delle liberta’ digitali (per le quali oggi sbraitate tanto) non vi e’ mai importato nulla.

Per dare un dispiacere alla moglie, tagliarsi i coglioni non e’ un prezzo tanto alto.

Uriel
(1) Giusto per i nuovi arrivati, ho votato giusto una volta in vita mia per salvare le maestre dell’asilo nido del mio comune, cioe’ per questioni di umanita’,  e a queste elezioni (come a tutte le altre, passate e future ) non votero’.  Come ho gia’ detto, disprezzo e odio la democrazia, quindi non ha senso che voti se non ho obiettivi materiali non politici.

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