Io, Leo Strauss e Innocenzo Ottavo.

Inauguro tumblr come blog ove postare roba lunga con un post riguardante una domanda che mi fanno in email. Dunque: com’e’ possibile che io critichi l’elitarismo di sinistra se poi mi dico seguace di Leo Strauss , e come io faccia a coltivare un pensiero materialista figlio di Marx senza attaccare violentemente la Chiesa come fanno tutti.

Allora, facciamo una spiegazione generale. Come vedo il genere umano. Dopo essere nato fisicamente, l’essere umano viene educato. Viene educato in Spagna, in Norvegia, in Iran piuttosto che in Italia.  Viene educato dai preti, dai mullah, dai filosofi, dai fisici , dagli atei o dai credenti.

Insomma, viene educato. Si sottopone a questo male necessario, a questo male UTILE, ed il risultato e’ una seconda “nascita”, quella che fa di lui una persona con opinioni, valori, eccetera. Questo insieme di opinioni, valori, eccetera, producono una gabbia attorno all’individuo.  Una sbarra si chiama “coscienza”, l’altra si chiama “coerenza”, l’altra si chiama “religione”, l’altra si chiama “ideale”, eccetera eccetera eccetera.

Questa gabbia produce una prova iniziatica: alcuni, (ma non tutti) potranno uscire da questa gabbia spezzando le regole imposte dall’educazione. E diventare adulti “nascendo” per la terza volta. Tutti gli altri rimarranno chiusi dentro questa gabbia per sempre. E non e’ un male: il pollo da batteria non sopravviverebbe, al di fuori della gabbia. La gabbia gli da’ sicurezza, cibo, acqua. Fuori non saprebbe procacciarseli.

La gabbia, dunque, e’ necessaria. Occorre che nella prima parte della propria vita ogni essere umano riceva un’educazione dura, limitante, coercitiva, disciplinante.

Ad un certo punto, un certo numero di persone riuscira’ , motu proprio , a rompere questa gabbia. Loro entrano a far parte di una schiera, di una élìte, alla quale tutto e’ permesso. Ma il circolo non e’ ancora chiuso. Queste persone, dopo aver spezzato la gabbia della propria educazione, tenderanno al ribellismo e penseranno che quella gabbia sia il male. Tenteranno di liberare anche gli altri, che non sanno vivere senza gabbie, dalle loro. Ancora, quindi, non siamo all’ultimo stadio , cioe’ alla quarta nascita dell’individuo.La capacita’, cioe’,di capire che quanto si e’ ottenuto non sia per tutti.

Ad un certo punto l’individuo capisce che il sistema delle gabbie e’ giusto. Ed e’ giusto, contemporaneamente, che lui se ne sia liberato. Capisce pero’ che guai, guai se tutti si liberassero. Perche’ non appena liberi si renderebbero conto di non poter stare senza gabbia, e chiederebbero al liberatore di costruire una gabbia per loro.

Cosi’, l’educazione islamica , o quella alle caste, o quella cattolica, sono cose giustissime.  Alcune persone riusciranno a liberarsi dalle catene di questa educazione, ovviamente. Divenuti uomini liberi, alcuni proseguiranno su questa strada e arriveranno a capire che il sistema delle gabbie sia giusto. Altri passeranno la vita fermi allo stadio del ribellismo. E inizieranno ad aprire legabbie agli altri.

Questi altri, una volta liberati, chiederanno loro un’altra gabbia. Cosi’, dopo aver lottato per anni contro la morale cattolica, a sinistra si dotano di una morale laica. Per questa ragione le rivoluzioni producono sistemi peggiori di quelli che hanno abbattuto: il pollo da batteria si rende conto di non saper vivere da animale libero, e chiede una nuova gabbia. La donna liberata dalla morale cattolica chiede una nuova morale sessuale ai laici.

Perche’ non si tratta di persone libere, ma di persone liberate. Il cosiddetto “riflusso” del quale parlano gli intellettuali di sinistra non e’ altro se non il momento in cui il liberato capisce quanto bella fosse la gabbia che ha rotto. E chiede una nuova gabbia ai liberatori, i quali molto spesso ripiegano trasformando cio’ che era proibito in qualcosa di obbligatorio.

Non appena il proibito diviene obbligatorio, la vecchia gabbia e’ sostituita da una nuova gabbia. Si creano nuovi maestri, che iniziano ad educare le nuove generazioni, tramandando la nuova gabbia. Cosi’, se prima era una puttana colei che non fosse vergine al matrimonio (e via coi sensi di colpa) , dopo e’ una sfigata colei che ci arriva illibata (e via coi complessi di inferiorita’).

Il quarto tipo di uomini e’ quello che capisce l’ultima verita’. E cioe’ che i liberi sono liberi, mentre i liberati sono semplicemente i prigionieri dei liberatori. E capisce che il sistema delle gabbie e’ necessario.

Adesso riassumiamo con uno schema, dopodiche’ andiamo al concreto della mia condotta. Per creare un uomo libero occorrono 4 fasi:

  1. Un’educazione durissima, fatta di disciplina e fatica, di premi e punizioni,  che formi una gabbia attorno alla mente del neonato.
  2. Un momento di ribellione nel quale le sbarre della gabbia vengono rotte, usando gli strumenti critici forniti dall’educazione medesima.
  3. Il momento di riflessione nel quale si capisce che aiutare gli altri a fare la stessa cosa sia inutile, e si decide di non seguire coloro che vogliono liberare tutti.
  4. Il momento di liberta’ finale, nel quale si gode della liberta’ conquistata, si aiuta il sistema a tenere dentro le gabbie coloro che non ce la fanno, consapevoli del fatto che non tutti possono liberarsi di tali gabbie e che costruire tali gabbie sia un atto meritevole perche’ garantisce l’andamento ottimale della societa’. Capisce anche di dover parlare poco di questa cosa, di dover usare una “scrittura reticente” quando ne parla.

Adesso andiamo alla mia condotta. Il motivo per il quale mi stanno sui coglioni gli elitaristi di sinistra e’ che essi contestano  la necessita’ dell’educazione durissima, e come se non bastasse sono fermi alla fase “3”, nella quale vogliono liberare tutti. Tutto quello che hanno ottenuto e’ una popolazione che e’ altrettanto prigioniera, di una gabbia culturale costruita dai liberatori. Inoltre, non capiscono (si rifiutano) che solo una piccola élìte puo’ essere libera, gli altri e’ giusto che vivano nelle loro gabbie, visto che non saprebbero sopravvivere fuori da esse.

Adesso andiamo ad esaminare la Chiesa Cattolica e isuoi messaggi sotto la logica della scrittura reticente di Leo Strauss. Mi si dice che la Chiesa proibisca l’aborto e/o l’eutanasia, questo e quello.

Non e’ esattamente cosi’. Se voi siete abbastanza liberi da voler fare queste cose, e quindi non soffrite dei sensi di colpa instillativi dalla vostra educazione (e quindi, se avete avuto questa educazione) , e siete stati abbastanza bravi da procurarvi i soldi, potrete andare ad abortire dentro una clinica del Sacro Cuore. Due amorevoli suore fi praticheranno l’anestesia, e un medico obiettore di coscienza pratichera’ il raschiamento. Se siete cosi’ evoluti da capire la necessita’ del meccanismo che ha selezionato voi tra altri mille, dopo averlo fatto andrete anche a messa, e magari sarete anche dei ferventi cattolici.

Per capirlo basta leggere come scrittura reticente una cosa come “omnia munda mundis”. Si tratta di una frase che assolve in anticipo chiunque appartenga ad un insieme non meglio specificato, non meglio specificato perche’ evidentemente si misura sul campo. In pratica,”omnia munda mundis”  dice che esiste un gruppo di persone alle quali tutto e’ permesso.

Qual’e’ la condizione alla quale tutto e’ permesso? Poiche’ nessun sistema premia cio’ che combatte il sistema stesso, va da se’ che questa élìte debba in qualche modo essere tra le piu’ gradite al sistema, e debba anche ricambiare questo gradimento.

Oppure, deve essere capace di farsi i cazzi propri senza disturbare il sistema.

Esisteranno quindi diversi tipi di essere antropomorfo.

  1. La bestia. Coloro che, non avendo ricevuto alcuna educazione, non sono capaci di inserire un momento di raziocinio tra lo stimolo a fare e l’atto di fare.
  2. Il servo.Ha ricevuto un’educazione, ma non sa uscire dalla gabbia di tale educazione. Probabilmente ne ha anche bisogno.
  3. Il liberato. E’ un individuo che e’ stato dissennatamente liberato dalla propria educazione da una persona libera. In genere costui  inventa qualche fesseria rivoluzionaria e inizia a darsi da fare per liberare gli altri.
  4. La persona libera.E’ colui che solo con le proprie forze e’ riuscito a liberarsi dalla gabbia della propria educazione, ed e’ piu’ libero quanto piu’ repressiva e’ stata l’educazione. Puo’ essere di due tipi: quello che e’ ai vertici del sistema stesso perche’ ne ha capito la bellezza e vuole sostenerla, e colui che ne ha capito la bellezza ma si disinteressa del dovere di sostenere il sistema.

Cosi’, cari signori, non esistono prigioni. Non esistono divieti. Esistono solo ostacoli e filtri. Questi filtri servono a dividere coloro che stanno dietro le sbarre da coloro che sono fuori.

Se i “liberati” decidono di fare qualsiasi rivoluzione, non cambiera’ nulla. I servi ,non appena liberi, chiederanno una nuova gabbia e torneranno servi, anche se nel frattempo avranno liberato altri.

I liberi lo saranno comunque e raggiungeranno i vertici della societa’, continuando ad infrangere le regole e a  fare ogni cosa vogliano. In definitiva, chi arriva a capire che il sistema non dipende dalla propria architettura ma da quella dell’essere umano in se’, sa benissimo che non serve aiutare il sistema a mantenersi.

Il sistema e’ perfetto. Durera’ in eterno, o verra’ sostituito da un altro identico, dunque durera’ in eterno.  Non c’e’ alcun bisogno di aiutarlo in questo, perche’ a mantenerlo e’ la natura umana.

Ovunque andrete troverete delle caste. Delle porte chiuse. Dei posti che non potete frequentare. Delle cose che non potete fare. E una classe di persone cui tutto e’ permesso.

Volete baloccarvi con una rivoluzione? Fatela. Otterrete altre caste. Altre porte chiuse. Altri luoghi proibiti. Altre cose proibite. E una nuova classe di persone cui tutto e’ permesso.

Tutto qui: l’essere umano e’ solo una macchina che esegue il proprio codice genetico. Non puo’ uscire dai limiti del proprio programma. In qualsiasi modo si faccia, si otterra’ sempre un sistema stratificato, che educa un certo numero di persone, che assiste al loro liberarsi autonomo preparandosi ad accogliere i nuovi liberi tra gli oppressori o a tollerarli tra i solitari. Che combatte come anomalie le bestie che rifiutano di essere educate, e schiaccia la ridicola velleita’ di poter liberare tutti semplicemente rompendo le gabbie.

Per liberare qualcuno non basta che gli si rompa la gabbia. Deve farlo lui, con le proprie forze. Altrimenti, non sara’ mai libero. E questa limitazione produrra’ il fallimento di ogni rivoluzione.

E questa limitazione si chiama “natura umana”.

Non esiste alcun “sistema”. Esiste solo la natura umana. Non ha senso combatterla, ne’ sostenerla, perche’ si propaghera’ sempre uguale a se’ stessa.

Uriel

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