Io e il negativismo.

Mi trovo di fronte commenti stracolmi di una dialettica che mi nausea.Mi nausea da sempre la mitizzazione dei paesi stranieri, perche’essenzialmente credo che siano cosi’ “avanti” solo perche’ un qualche incidente della storia ha dato loro piu’ risorse: prova ne sia che nelle zone di questi paesi ove le risorse sono minori si vedono gli stessi fenomeni che si vedono qui. Il che significa una cosa molto semplice: che a fare le differenze tra l’ Italia ed altri paesi e’ semplicemente la quantita’ di risorse a disposizione. Fatevi un giretto nei lander meno ricchi della mitica Germania (dove le ragazze si sposano e fanno il primo figlio a 18 anni per avere i sussidi sulla casa, divorziano a 22 e da un figlio fatto per i sussidi cresce un drogato che finisce ai servizi sociali a 17 anni) se non ci credete.

Come e’ nata questa vulgata? Di per se’ occorre un humus aggiunto ad  una delirante ideologia chiamata “autocritica” per produrre questa merda.
C’era una volta un partito. Questo partito non riusciva mai ad ottenere consensi, e quindi non governava mai. Questo partito, ovviamente, doveva legittimare sia la propria perenne sconfitta in qualche modo. Ma non solo: doveva convincere gli italiani (che in fondo stavano bene cosi’) che fosse necessario un cambiamento.
Perche’ di questo si trattava: convincere un italiano che era appena riuscito a venir fuori dalla guerra, ad avere due scarpe belle ed una casa decente a fare la rivoluzione, o perlomeno ad iscriversi ad un partito di protesta. Nasce cosi’ la peggiore dialettica della sinistra, che definirei “negativismo”.
Il negativismo parte dall’idea che finche’ non si e’ al governo bisogni tenere alta la tensione, e per tenere alta la tensione bisogna convincere la gente che, non essendoci noi buoni al governo, non possiamo che essere in mano ad un branco di criminali, il paese non puo’ che crollare, tutto non puo’ che andare peggio, gli altri paesi non possono che essere migliori, noi non possiamo che essere peggiori.
Nasce cosi’ un crescente lavorio di denigrazione continua, i cui paradigmi culturali possono essere riassunti cosi’:

    • Poiche’ noi BUONI non siamo al governo, allora:
    1. Il paese non fa nulla di buono; nulla di quanto fatto puo’ essere buono; troveremo pertanto il modo di denigrarlo.
    1. Nulla di quanto fatto, non essendoci noi al governo, puo’ essere buono; troveremo pertanto il modo di denigrarlo.
    1. Tutti gli altri popoli sono migliori di noi perche’ il solo fatto che noi NON siamo al governo rende TUTTI dei peggiori cittadini; troveremo il modo di denigrare e sminuire i cittadini.
    1. Non essendoci noi al governo, esso non sara’ costituito da nient’altro che una massa di criminali, poiche’ solo noi siamo sempre e comunque i buoni; qualsiasi cosa faccia il governo troveremo il modo di denigrarla.
    1. Non essendoci noi al governo, il paese non puo’ essere migliore di nessun altro; troveremo sempre e comunque il modo di denigrare il paese e sminuirlo nei confronti degli altri.
    1. Senza di noi al governo,nemmeno l’atto piu’ nobile di un cittadino sara’ nobile; troveremo comunque il modo di denigrarlo, a meno che non sia uno dei “nostri”.

Questa dialettica non sarebbe potuta nascere se il partito che la proponeva non fosse stato per cinquant’anni al governo, caso nel quale avrebbe dovuto mostrare quanto bravo fosse a governare. La realta’ e’ che solo in Emilia e Toscana si e’ visto qualcosa, e non e’ nemmeno detto che sia dovuto al loro governo, visto che in altri posti dove hanno governato NON si e’ vista traccia di tale bellezza del governare e sia in Emilia che in Toscana la classe politica locale NON ha mai fatto molta carriera sino ai vertici del partito.
In ogni caso, per cinquanta anni di fila il paese si e’ autofustigato in questo modo: l’italiano sembra infastidito da qualsiasi discorso osi affermare che in Italia si sia fatto qualcosa di buono. Tempo fa scrissi che i contatori intelligenti che abbiamo nelle case siano il primo (e finora unico) caso di rete smartgrid a livello consumer. Immediatamente ebbi contro tutta una serie di commentatori, i quali dovevano ad ogni costo sminuire la cosa, e COMUNQUE sia chiaro che in MERAVIGLIOSILANDIA (qualsiasi paese straniero a scelta) stanno facendo UNA COSA SPERIMENTALE CHE.
Bene: qualsiasi stronzo puo’ fare una cosa sperimentale. Di meraviglie sperimentali se ne sono fatte a iosa. Il problema VERO dell’industria e’ la capacita’ di FARE le cose, e non solo il prototipo. La parte difficile inizia DOPO il prototipo. Provate a programmare e lo vedrete: sul vostro PC il programma funziona a meraviglia. Lo installa il cliente, e gli manca sempre la tale componente/prerequisito. E sapete perche’? Perche’ era un prototipo, e la parte piu’ difficile e’ la fase di testing, debug, produzione.
Cosi’, me ne fotto se nel 2009 i tedeschi stanno facendo chissa’ quali ESPERIMENTI sulle smartgrid: e’ un FATTO che in Italia ci sia l’unica smartgrid consumer su scala nazionale, sin dal 2002. Punto.
Ma neanche i fatti andranno bene a questi signori, che DOVRANNO trovare il modo , a tutti i costi, di denigrare cio’ che abbiamo. Ormai non sanno neanche piu’ come sia iniziata questa cosa, si tratta di una mentalita’ cosi’ diffusa che alcuni provano addirittura un senso di FASTIDIO nel sentir dire che in Italia si faccia qualcosa di buono, bello oppure avanzato.
Cosi’, a tutt’oggi il sistema di controllo politico del credito , quello inventato in Italia, e’ il piu’ equilibrato messo in atto. I francesi hanno fatto qualcosa di simile nazionalizzando delle banche e producendo un conflitto di interessi piazzando un ex ministro a capo di una banca. Hanno cioe’ preso il controllo delle banche, rendendole ricattabili perche’ i soldi erano un prestito anziche’ un “Bond”, come il famigerato “TremontiBond”.
La soluzione francese e’ di gran lunga piu’ primitiva (non coinvolge le parti in causa, perche’ non coinvolge gli industriali) , non coinvolge organi di controllo (mentre in Italia coinvolge ABI) , e specialmente mette il processo nelle mani di un potere centrale, anziche’ dei prefetti. Signori: i francesi su questo piano hanno agito indietro di un secolo. La loro soluzione e’ peggiore da ogni punto di vista.
Se ne usciranno e’ perche’ hanno piu’ risorse da spendere, e non perche’ la soluzione e’ migliore.
Ma ovviamente, questo non e’ possibile. Produce la rabbia di persone educate al “denigrismo”, la cultura secondo la quale in Italia NON e’ possibile che si faccia qualcosa di buono, e se anche si fa e’ SEMPRE meno buono di quello che fanno altrove, perche’ “noi non permetteremo che si dica che sotto la DC il paese migliora in qualche campo(1)”.
Questi paradigmi sono, lentamente, entrati nell’educazione di tutta una fazione politica. Ci sono milioni di persone, in questo paese, che non tollerano che si dica che in Italia qualcosa vada meglio che in altri paesi, almeno per qualche punto di vista. Ci sono persone che non sono disposte ad accettare che il popolo italiano abbia anche dei pregi.
Beh, che ci crediate o meno, da queste parti i varieta’ si chiamano “Roncalli” e le opere si chiamano “Apassionata”, (si’, con una “p” sola, fanno quello che possono ,i barbari ) perche’ a determinati livelli l’ Italia in quanto paese straniero e’ ancora vista come “kultur”. Ommiddio! Bestemmia! . C’e’ qualcosa di buono in Italia!
Adesso vi farete sotto a denigrare e infangare ogni cosa, a dirmi che non e’ possibile che qualcuno pensi anche qualcosa di buono dell’italia e degli italiani: voi non permetterete mai che senza di voi al potere si dica che qualcosa va bene.
Beh, saro’ molto sincero: se le cose vanno male e’ anche e spesso per mancanza di valutazione. E’ chiaro che se io costruisco una casa e siete tutti li’ a sputarci sopra perche’ in Germaniaustraliamericolanda le fanno meglio, domani avro’ uno stronzo che arriva con la bomboletta e la sporca.

Bisogna andare orgogliosi delle cose per averne rispetto.

Ma con voi non potremo mai andare orgogliosi di niente, perche’ spalerete quintali di merda su ogni cosa si faccia , solo per il gusto di dire che ogni cosa va in merda perche’ non siete al potere. E se non ne saremo orgogliosi, di questo paese, e’ inutile che vi lamentiate perche’ poi non c’e’ senso civico o non c’e’ rispetto per la cosa pubblica? Perche’ dovremmo rispettare qualcosa che (parole vostre) non sara’ MAI all’altezza di essere una cosa bella, perche’ questo e’ un popolo di merda e siamo sempre e solo un paese di merda? Perche’ dovrebbe nascere un RISPETTO per qualcosa che nelle vostre parola VA DISPREZZATO e viene SEMPRE E COMUNQUE disprezzato?

E’ dal vostro disprezzo che dovrebbe nascere il rispetto?

La mia semplice opinione e’ che il senso civico degli italiani sia andato diminuendo per la cultura che certa “opposizione” ha propagato, la cultura del disprezzo verso qualsiasi cosa ci sia di buono del paese, disprezzo dal quale nasce la mancanza di rispetto, dalla quale nasce la degradazione. Perche’ mai dovrei tenere pulito un paese di merda come l’ Italia, abitato da un popolo di merda come gli Italiani? Ma no, sporchiamo pure, tanto questo paese non sara’ MAI come una Francia  o come una GErmania.
Beh, volete saperlo? Adesso che questi signori sono in crisi, inizio a vedere marciapiedi sfatti senza manutenzione e immondizia per le strade. Aha. Come? Eh, gia’, le strade erano pulite perche’ pagavano piu’ gente per pulirle. E ci sono lander dove la spinta demografica e’ dovuta al fatto che l’assistenza sociale alle ragazze madri (e spesso relativi padri) e’ la via maestra al parassitismo giovanile.
Come? Gia’. E vi diro’ di piu’: la sanita’ italiana e’ la seconda del mondo. Il che significa che se ve ne andate dalla nostra “merda di paese” per venire qui, trovate una sanita’ peggiore. Come? Eh, gia’. Il popolo di merda fa anche delle cose buone.
E cosi’, ne ho piene le palle di voi. Che vi piaccia o meno, sono italiano. Che vi piaccia o meno , vivo in un posto che tengo bene perche’ ne sono orgoglioso, ed essendone orgoglioso ci tengo. E laddove la gente non ci tiene, e’ perche’ voi merdosi stronzi sempre pronti ad esaltare le merde peggiori (URSS, Cuba, MAO, qualsiasi cosa purche’ fosse merda) dimenticate che ogni tanto nel VOSTRO fottuto paese c’e’ qualcuno che appartiene allo STESSO vostro popolo che manda avanti una piccola baracca e fa andare avanti le cose.
Quindi no, se pensate questo, potete fare a meno di commentare. Cassero’ i commenti senza pieta’. Chiamatemi pure nazionalista, ma non ho intenzione di vedervi all’opera mentre distruggete ogni attaccamento di una popolazione verso il proprio paese, causando quel disprezzo verso le cose che porta alla mancanza di rispetto.
Se negli scorsi 50 anni aveste insegnato quanto sono belle le nostre citta’, forse oggi sarebbero meno sporche. Perche’ e’ facile tenere pulito qualcosa cui si tiene, meno facile e’ rispettare qualcosa che si disprezza.
Ed e’ per questo che vi considero degli ipocriti: pretendete dagli italiani un rispetto verso la cosa pubblica, QUANDO VOI STESSI PASSATE LA VITA A DIRCI QUANTO FA SCHIFO E COME E’ BELLA INVECE ALTROVE. E come pensate che sia possibile rispettare qualcosa che si considera schifosa (perche’ ogni cosa fa schifo se non governate voi, of course)?
Vi ritengo tra i principali responsabili dello sfascio diffuso. Se non c’e’ rispetto per la cosa pubblica e’ perche’ VOI l’avete denigrata e diffamata anche quando funzionava bene, al solo scopo di dimostarre che senza voi al potere l’italia stesse andando allo sfascio. E come ogni profezia autoavverante e’ successo cosi’.
Ma la cosa che mi sta VERAMENTE sui coglioni e’ che non avete neanche il coraggio di essere coerenti, cioe’il coraggio di togliervi dai coglioni e andare a vivere chesso’ in quella meravigliosa Uganda dove c’e’ piu’ liberta’ di stampa di qui, di togliervi dai coglioni e andare a vivere in quel paradiso congolese ove c’e’ piu’ liberta’ di impresa.
Ecco, purtroppo non posso cacciarvi a calci nel culo dal paese che disprezzate tanto, ne’ posso togliervi a forza la cittadinanza di un popolo che disprezzate tanto: posso pero’ mettervi a tacere almeno qui. Ed e’ quello che faro’.
Volete chiamarmi nazionalista? Bene. Se il voi siete i cosmopoliani, allora ne vado orgoglioso.
Uriel
(1) “Noi non permetteremo che si dica che il fascismo sia finito” e “noi non permetteremo che si dica che sotto la DC ilpaese migliora in qualche campo” viene da un insieme di lettere inviate dall’ URSS , da un tizio che si vergognava di essere italiano, in quanto “miserabile mandolinista”, e pertanto peggiore del peggiore tra i cittadini sovietici. Parole sue.

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