Inversione della morale.

Inversione della morale.

Inversione della morale.

Quando arriva una psicosi di massa, credo di averlo gia’ scritto, uno dei primi sintomi e’ il collasso della moralita’ pubblica e l’inversione della scala dei valori.

Nel caso della psicosi di massa che riguarda la Russia in questo momento, l’inversione della morale e’ evidente se si osserva il modo in cui viene giudicato chi commercia pacificamente con la Russia, in confronto di chi manda soldati pronti a fare la guerra.

C’e’ stato un incontro fra Putin e gli industriali italiani. Per via di policy gia’ esistenti l’Italia esporta verso la Russia principalmente Fashion, Agroalimentare e Biomedicale. Non si parla di armi, che la Russia non comprerebbe certo dall’Italia anche se fosse permesso vendergliele, essendo la Russia stessa un grande esportatore.

Al contrario, Biden decide di mandare soldati, vendere armi da guerra agli ukraini, e tutto quello che fanno i paesi che hanno interesse a vedere una guerra nell’europa continentale.

Idem capita per il governo tedesco, che e’ rimproverato di voler comprare gas , e accusato perche’ NON vuole vendere armi (cosa che avvicinerebbe la guerra).

Ora, riflettiamo sul valore morale delle due cose.

Normalmente, quando non ci sono psicosi di massa in atto, commerciare oggetti pacifici se non salvifici (il biomedicale serve a salvare vite umane) e’ considerato positivo. Il commercio e gli scambi avvicinano i paesi, evitano le guerre, dove non passano merci passano gli eserciti, eccetera.

Dall’altro lato, in assenza di psicosi di massa, preparare una guerra armando un’escalation in corso  e vendere armi e’ considerato disdicevele.

Siamo quindi in un universo morale INVERTITO: se vendete medicine siete i cattivi, se vendete armi siete i buoni. Se commerciate siete i cattivi, se combattete siete i buoni. L’inversione morale e’ completa.

Ma come funziona questa inversione? Il problema e’ che non si tratta di un’inversione, ma di una regressione. Proviamo a schematizzare. L’individuo passa , durante il suo sviluppo, per tre universi morali.

  1. Dipendenza. In questa fase infantile il bambino dipende dagli adulti per il sostentamento, la protezione e lo sviluppo. Poiche’ dipende, sviluppa tutte le tecniche necessarie ad ottenere quel che gli serve. Un bambino e’ “competente” quando sviluppa tecniche (piangere, sbattere i piedi per terra, non mangiare, rompere oggetti, picchiare altri bambin) per ottenere dagli adulti quel che vuole lui.
  2. Indipendenza. L’adolescente e’ ossessionato dall’indipendenza. Vuole smettere di dipendere, non vuole piu’ dipendere da nessuno , il messaggio che manda e’ che potrebbe farcela da solo. Non chiede nulla agli adulti se non di uscire dalla sua vita. E’ competente quando sviluppa le tecniche che consentono di farlo: studiare e trovare un lavoro, o trovare un lavoro e basta, rubare, imbrogliare sui voti, eccetera, qualsiasi cosa riduca la sua dipendenza dagli altri: per lui chiedere qualcosa e’ umiliante , e negoziare e’ gia’ una sconfitta.
  3. Interdipendenza. L’adulto si e’ reso conto che non puo’ essere completamente indipendente con gli altri, e si attrezza per lo scambio. TU mi dai la casa se io pago l’affitto, tu mi paghi se io lavoro, e cosi’ via. Un adulto competente e’ un adulto capace di negoziare uno scambio che sia win-win per entrambe le parti. Negoziare in questo universo morale non e’ una sconfitta, e’ la norma.

Se osserviamo le parti in gioco come USA, EU, RUssia, possiamo notare che:

  1. Putin si comporta come un bambino. Minaccia l’ Ukraina per ottenere dagli adulti quello che vuole. Racconta bugie (lo fanno tutti i bambini) per ottenere quel che vuole, eccetera. Vuole  lo status di potenza, che la Nato si allontani, eccetera. Non scambia nulla e non cerca di farcela ugualmente: per questa ragione , se anche riuscisse, la Russia rimarrebbe comunque relegata nel ruolo di “bambino delle nazioni”, e questo significa che li si ascoltera’ solo quando fanno i capricci.
  2. Gli USA si comportano come un adolescente. Vogliono , senza dare in cambio nulla. Non hanno causato una crisi per ottenere qualcosa, ma la cultura attuale e’ dire che gli USA sono potenti e non hanno bisogno di niente (isolazionismo e’ adolescenziale)  , la NATO non cede il diritto di stare al tuo confine perche’ tanto tu non puoi nulla e gli USA non dipendono dal tuo gas. Adolescenza pura.
  3. Gli stati europei stanno cercando di commerciare, cioe’ di negoziare. E sono gli unici a comportarsi da adulti. E’ assolutamente adulto da parte italiana discutere di commercio con Putin, anche se Bambino Russia lo fa per dividere gli adulti e poter pestare i piedi anche piu’ forte. Ma cio’ non toglie che gli scambi sono un atteggiamento adulto, e quello piu’ irritato dal comportamento adulto e’ sempre l’adolescente, cioe’ gli USA.

In questa situazione, cioe’, notiamo almeno DUE regressioni. La prima viene dal fatto che la politica russa e’ regredita a livello infantile. Violenti, distruttivi, rumorosi, fanno cose sgradevoli sinche’ qualcuno non gli da’ quel che vogliono. Classico comportamento del bambino.

La seconda regressione e’ della politica USA, che e’ adolescenziale: non tollera alcun negoziato perche’ vuole sancire la sua indipendenza, che e’ forza, considera lo scambio come un’umiliazione perche’ per scambiare si deve ammettere un certo grado di indipendenza, vorrebbe ottenere e sancire questa indipendenza anche a costo di usare la forza. Il classico adolescente.

Questa REGRESSIONE degli adulti a stati di maturita’ precedenti e’ quello che serve a capovolgere completamente la morale. Se mettete un bambino ed un adolescente nella stessa stanza, si arriva immediatamente allo scontro per la stessa ragione: non appena il bambino comincia coi suoi ricatti per ottenere quel che vuole, l’adolescente si sente ricattato, non quindi indipendente, e considera il dare al bambino anche parte di quanto richiesto come una sconfitta.

Allora il bambino diventa ancora piu’ fastidioso, ma siccome l’adolescente non trattera’ mai (perche’ la trattativa richiede di riconoscere una certa interdipendenza) , o se ne va via (per rimanere solo, cioe’ indipendente), oppure usa la violenza.

Gli adulti negoziano, gli adolescenti menano le mani, i bambini fanno danni e rumore.

Il problema di questi ruoli e’ “quanto e’ difficile uscirne”. Una volta che la Russia diventa , come e’ diventata, il paese-Bambino, viene da chiedersi cosa fara’ la prossima volta che ha bisogno di qualcosa. Sempre raccontare bugie (propaganda) o atteggiamenti violenti e distruttivi (attaccare paesi vicini?).

Una volta rinunciato al ruolo di adulto, la Russia non verra’ MAI considerata una potenza: verra’ solo considerata come quei bambini cui si da’ quel che si vuole perche’ seno’ fanno troppo casino, capricci e danni. Ma funziona solo perche’ il bambino non ha ancora chiesto troppo. E una delle competenze dei bambini e’ proprio quella di sapere dove fermarsi. Testano gli adulti di continuo.

Ma anche la posizione da adolescenti degli USA e’ pericolosa. E’ la seconda volta che Biden si presenta ad una trattativa con Putin dicendo “non offro nulla”, cioe’ a mani vuote, e che ovviamente non cambia niente perche’ Putin viene dalla Russia-Bambino, che invece vuole qualcosa a tutti i costi.

In questa situazione invitare gli USA ad un negoziato non serve a niente : come tutti gli adolescenti diranno “non dipendo da te, fottiti!” , e non si concludera’ nulla, se non qualche scazzottata adolescenziale.

L’inversione della morale e’ proprio l’adozione di un universo morale tipico degli adolescenti: “negoziare e’ male, scambiare e’ una resa, dobbiamo essere indipendenti e mandare affanculo tutti e non negoziare piu’ niente, e anzi arrivare alle mani se e’ necessario”.

Il problema e’ che “arrivare alle mani”, detta come va detta, in questo periodo e’ l’ultima cosa che vogliamo.

A meno di non essere adolescenti.

Commenti

  1. Nicola

    Concordo.
    In particolare, sull’atteggiamento da perenne adolescente degli USA: ora che ci faccio caso, effettivamente i conti tornano. Sono diventati indipendenti dalla madrepatria nel 1776, e da allora tutti gli anni la menano con la storia dell’indipendenza. Intendiamoci, tutti i paesi ex-colonie o ex-occupati (vedi l’Italia col 25 aprile) festeggiano l’indipendenza, ci mancherebbe, ma gli USA in particolare ci danno un peso mostruoso, enorme.
    Tipico degli americani è anche il concetto adolescenziale di “libertà”: per loro, essenzialmente, libertà è “fare quel cazzo che mi pare, dove mi pare, quando mi pare, fregandomene degli altri” (non a caso, all’inizio della pandemia far valere le restrizioni negli USA è stata un’impresa). E’ un concetto di libertà immaturo, che non tiene conto dei diritti degli altri: casomai, gli altri hanno diritto a difendere la loro libertà sparandoti nel caso tu, con la tua, invadessi la loro.

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