Inflazione

C’e’ tutto un discorso che si sta facendo ovunque sulla quantita’ incredibile di inflazione che avremmo raggiunto, e su quali siano le cause. Il problema dell’inflazione e’ che, oltre al fatto che c’e’ una guerra e ci sono scarsita’ ingiustificate.

Prendiamo per esempio il grano ucraino. Ci viene detto che la guerra tra Russia e ucraina, impedendo il raccolto, abbia prodotto un’impennata dei prezzi. Ma le cose non stanno esattamente cosi’. Il grano si raccoglie in estate, ma il prezzo e’ schizzato in alto gia’ all’inizio della guerra.

Ora, qualcuno mi potra’ dire che “bastava la notizia” per supporre che ci sarebbe stata una scarsita’ futura di grano, e quindi il prezzo e’ schizzato in alto.

In realta’, tale legame non e’ del tutto razionale. Ci sono diverse cose che non stanno tanto bene in questo ragionamento:

  • chi “decide” improvvisamente di vendere il grano ad un prezzo piu’ alto (sono cinque commodity trader in tutto, nel mondo) , dovrebbe sapere in anticipo quanto durera’ la guerra. E all’inizio, si sarebbe detto che la Russia avrebbe annientato gli Ukraini in pochi giorni. I trader sapevano come sarebbe finita? Boh.
  • prendete la situazione attuale come esempio: dopo l’accordo tra russi e ukraini sul grano, adesso il prezzo sembra essersi stabilizzato. Quindi, gli aumenti precedenti non sono giustificati, in quanto siamo in tempo per vendere il grano che era fermo.
  • Ma ad impedire alla Russia di vendere grano erano le sanzioni occidentali, e per operare un aumento in questo senso, sarebbe occorsa una previsione sullo sviluppo di quelle sanzioni. 

Il problema, pero’, e’ che la mancanza di grano ukraino non avrebbe dovuto causare queste impennate di prezzi in occidente. Siamo esportatori di grano, non importatori.

 

https://www.rferl.org/a/top-10-wheat-exporters-russia-ukraine/31871594.html

(https://www.rferl.org/a/top-10-wheat-exporters-russia-ukraine/31871594.html)

Non dovrebbero quindi verificarsi le condizioni di mercato per un aumento di prezzo, dal momento che siamo esportatori: al massimo, gli esportatori europei guadagneranno di piu’.


Ho fatto questo esempio per dire una cosa: il fenomeno inflazionistico cui assistiamo e’ probabilmente dovuto ad una quantita’ di fattori, probabilmente e’ difficile capire quanti e quali, ma alla fine dei conti, di sicuro non e’ spiegata dalla narrativa attuale.


Ma il problema e’ solo apparente: diciamo che l’inflazione sia aumentata confrontandola con quella precedente, SOLO CHE, non abbiamo idea di come sia stata fatta la misura. O meglio, l’idea ce l’abbiamo. I meccanismi in questione, infatti, si possono drogare facilmente.

Il problema del calcolo del “costo della vita” consiste nel fatto che nella classificazione dei pesi si mescolano molte cose, che vengono classificate come “acquisto frequente” (ovviamente a scopi statistici) ma non vengono classificati in ordine di urgenza o necessita’.

Potete trovare qui un esempio sintetico:

https://www.istat.it/it/files//2022/05/CS_Prezzi-al-consumo_Prov_Maggio2022.pdf

Perche’ questo diventa importante? Perche’ possiamo fare alcune considerazioni paragonando due indici: indice di inflazione e indice di poverta’.

L’indice di inflazione calcola la crescita dei prezzi come paniere pesato di prodotti, con alcune considerazioni riguardo alla frequenza di acquisto. Il problema e’ che fatichiamo a capire in che modo questo aumento di prezzo impatti sulle persone.

Ci viene in aiuto l’indice di poverta’. Per calcolare l’indice di poverta’ si calcola quale percentuale del reddito viene spesa solo per comprare i servizi necessari a vivere, come affitto, cibo, vestiti, medicine, etc. 

I problema e’ che questo offusca un pochino le cose: negli anni passati l’indice di inflazione era rimasto basso, o meglio l’inflazione era bassa. Ma l’indice di poverta’ dei pensionati, il cui reddito procapite non cambia molto, e’ cresciuto. 

In che modo si spiega? Si spiega perche’ l’inflazione nei settori “necessari”, cioe’ affitti, cibo, eccetera, (usati per calcolare gli indici di poverta’) veniva poi annegata dal fatto che si abbassavano i prezzi di altri prodotti, come un certo modello di telefono oppure un certo modello di computer.

Ma nell’indice di poverta’ computer , automobili, ed altro non figurano proprio. La conseguenza e’ che , a parita’ di reddito, le persone si impoverivano perche’ l’indice di poverta’ considera SOLO i prezzi di alcune categorie.

Il confronto tra indice di poverta’ e indice di inflazione ci dice una cosa: ai sensi pretici, l’indice di inflazione NON ci dice se ci siamo impoveriti per via dell’aumento di prezzi. Quello e’ l’indice di poverta’.


Un altro fenomeno che ha nascosto l’inflazione e’ la cosiddetta “shrinkflaction”, cioe’ la tendenza delle aziende a vendere allo stesso prezzo, togliendo quantita’ ai prodotti e possibilita’ ai servizi. 

Un esempio e’ questo:

 

Questa tecnica consiste nel non cambiare denominazione al prodotto, ma cambiare il peso del cibo nella confezione. Funziona piu’ o meno con tutto, anche perche’ poi si aggiunge la dicitura “e” ai contenitori.

Altra cosa simile e’ togliere dei servizi dai pacchetti di servizi, come hanno fatto molte telco, providers, eccetera, mantenendo il nome del pacchetto identico. Per esempio, ci sono spiagge che non hanno cambiato i prezzi, semplicemente hanno dato meno spazio agli utenti, oppure cambiato la dimensione delle cabine, eccetera. Oppure gli hotel che hanno tenuto prezzi costanti, ma dentro non ci trovate piu’ il frigo bar, oppure ci trovate meno asciugamani, nessun phon, etc.

Questo metodo sfugge ai sistemi di rilevamento, ma non ai regolamenti europei. Per questo e’ piu’ diffuso in USA, e in Europa e’ piu’ comune che succeda tra le piccole realta’, che sono difficili da monitorare.


Con questo voglio dire due cose. La narrativa che si legge riguardo all’inflazione

  • e’ improbabile il legame tra prezzi e guerra proposto da chi scrive la narrativa. Ci sono troppe coincidenze e relazioni strutturali e temporali che non tornano. 
  • per come e’ calcolato il paniere, l’inflazione non ci dice quasi nulla sull’impatto che ha sulle famiglie. Occorre osservare meglio il dato sulla poverta’.
  • in ogni caso, il tasso di inflazione era gia’ drogato in passato, da una serie di pratiche capaci di nascondere all’utente una crescita del tasso di inflazione.

Questo significa che abbiamo a che fare con numeri “cucinati”, e in questo caso nessuno puo’ sapere davvero come. L’unica cosa che possiamo dire e’ che per qualche motivo magari ci sentiamo piu’ poveri, oppure no. 

E questo possiamo saperlo proprio e solo noi.

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