Imprenditori mambo.

Imprenditori mambo.

Imprenditori mambo.

Immagino che nelle sedi dei giornali, qualche esperto di marketing suggerisca al giornale che durante l’estate gli italiani mangiano cibo per polli. Perche’ continuano ad insistere con una lagna che sta diventando insopportabile, quella dei poveri imprenditori che pagano gozzillioni ma non riescono, poverini, a trovare gente che lavora.

Un altro esempio appare oggi sul Corriere, qui:

«Cerco 60 autisti a 3.000 euro al mese. Ma non riesco a trovarli»
Gerardo Napoli, amministratore unico della Napolitrans di Salerno: «Non troviamo il personale di cui abbiamo bisogno. Si aiutino i disoccupati a sostenere i costi della patente o si apra agli extracomunitari»

Imprenditori mambo.

 

La cosa che impressiona di questo pseudoimprenditore, e adesso vi diro’ perche’ lo chiamo “pseudo”, e’ questa parte qui:

Imprenditori mambo.

Cosa ci dice questo “imprenditore” in un solo paragrafo?

  • che la sua azienda non fa nessun genere di formazione, perche’ non ha i soldi per farlo. Un’azienda con almeno cinquanta dipendenti (ma sembra che ne abbiano di piu’) sembra non possedere liquidita’ per 360.000 euro. Sembra non avere linee di credito. SI sta proponendo di assumere persone per un totale di 60 * 3000 * 12 = 2.160.000€ anno, ha 80 milioni di fatturato ogni anno,  e 360.000 euro di investimento/liquidita’/linea di credito sono troppi. A me spiace dirlo, ma non parla bene del loro EBT. Se anche il loro EBT fosse del 5%, 360.000 euro sarebbero meno del 10% dell’ EBT (cifra che dovrebbe andare in investimenti, come buona pratica). Se questo e’ troppo oneroso, e non ci sono nemmeno linee di credito in un pediodo dove il costo del denaro e’ basso, mi spiace, qualcosa in quell’azienda non sta andando per il verso giusto.
  • Apparentemente paghera’ 3000€*60 ogni mese, quindi 180.000€ /mese, ma non riesce a pagare 360.000€ di formazione. Non sta in piedi. Perche’ di fondi per la formazione , tra regioni , EU e governo ce ne sono. Quindi non sta in piedi nemmeno cosi’. C’e’ una parte della storia che si e’ tenuta lontana dall’articolo, di sicuro, oppure la narrativa e’ montata come la panna.
  • ovviamente il punto e’ che “dopo che li ho formati potrebbero passare alla concorrenza”. Good point. Questo ragionamento e’ quello che trasforma le aziende italiane in spremilimoni, che non fanno formazione perche’ “potrebbero andare via”. Infatti chiedono alla scuola di lavorare “per il mondo del lavoro”, proprio perche’ non formano i loro dipendenti. Spremono il limone uscito dalla scuola, e basta.
  • Ovviamente chiede un investimento pubblico, in modo che il rischio d’azienda vada a qualcun altro. Ma l’imprenditore italiano non e’ famoso per come affronta il rischio d’azienda. O meglio, e’ famoso per questo: lo spalma sui dipendenti. O sui contribuenti: sta chiedendo di formare i suoi dipendenti usando le tasse pagate dai suoi concorrenti.
  • Vuole dei dipendenti, ma l’investimento iniziale (la patente) deve essere a carico LORO, in modo di spalmare su di loro il rischio aziendale, e la formazione deve essere a carico loro. Bene. Quindi tratta gli autisti come se fossero piccole aziende. In questo caso, dovrebbe rivolgersi al mercato. Ma sul mercato gli costerebbe di piu’. Ecco perche’ 3000 non bastano: a queste condizioni, sei fuori mercato.

Smontare queste storielle e’ semplice. Solo un mentecatto come Landini, che annuisce quando Briatore gli dice che lui paghera’ 1700€ al mese i suoi camerieri (che per andare a lavorare li’ dovranno trovare casa in un posto dove con 1700€ non affitti nemmeno una cuccia per il cane) , senza nemmeno chiedere se siano 1700 lordi o netti. (a proposito, questi tremila dell’articolo sono lordi o netti? Domanda che nessun giornalista fa….).

Siamo di nuovo al capitolo “la merda piu’ la pesti e piu’ puzza”. Il giornalista (o l’imprenditore in questo caso, o il politico) si sforzano di scrivere una storia che rimanga in piedi, ma quando ci mettiamo le cifre , i dati, e i fatti, la storia non sta in piedi.

Qui stiamo parlando di due cose:

  • un’azienda con l’acqua alla gola, che fattura 80 milioni/anno ma non trova linee di credito o liquidi per 360.000€. Se fosse vero, mi direbbe tante di quelle cose sul suo EBT che e’ meglio pensare sia un falso.
  • una storia montata ad hoc, in un momento in cui si discute di reddito di cittadinanza. La solita storia dei giovani che non vogliono andare a lavorare. Yawn. Chissa’ perche’ ce ne sono circa 100.000 ogni anno, di questi giovani pigri e privi di iniziativa, che vanno via dall’Italia. Ma se ne vanno in modo pigro e privo di iniziativa.

Certo, esistono anche altri fattori. TIpo la reputazione. Se questa azienda, per dire, a volte “ritarda a pagare gli stipendi”, per dire, e ha la reputazione da cattivo pagatore, 3000 euro non basteranno mai (che siano lordi o netti).  Che reputazione ha quest’azienda? Boh. Il giornalista non fa domande. Non si pone problemi.

La verita’, ripeto, e’ che la merda piu’ la pesti e piu’ puzza. E mettere sui giornali un tizio che ha 80 milioni di fatturato ma non ha 360.000 euro di liquidita’ o di credito , e non trova fondi regionali/EU/nazionali per la formazione, e’ veramente cibo per polli.

La nuova(?) dieta estiva degli italiani.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *