Illusioni politiche, II.

Un paio di risposte che ho ricevuto al post “illusioni politiche”, entrambe provenienti da gente sparata qui dall’ Unita’ (e che sarebbe meglio restassero sull’ Unita’, onestamente) fa capire chiaramente quale sia la distanza tra i politici del centrosinistra e la propria base. Vedo di diventare “verticale” sul punto, per sviscerarlo, con uno stupido esempio.

L’autocertificazione , in Italia, ha una storia lunghissima. Tutto inizia circa 40 anni fa:

“Il Governo della Repubblica è delegato a procedere, con norme aventi efficacia di legge, alla revisione delle disposizioni legislative concernenti la produzione di atti e certificati agli organi della pubblica …. al fine di semplificare gli adempimenti necessari e lo svolgimento delle relative procedure.

Art. 2. La revisione di cui all’art. 1 sarà condotta con i seguenti criteri direttivi:
1) ridurre al minimo indispensabile gli atti e certificati da esibirsi dall’interessato, eliminando in particolare l’obbligo della documentazione per quelle circostanze, elementi di fatto o requisiti obbiettivi che debbano essere controllati d’ufficio o possano essere direttamente accertati dall’Amministrazione competente o siano già a sua legale conoscenza per precedenti documentazioni acquisite riflettenti la stessa persona;

2) sostituire, nei congrui casi, all’obbligo della presentazione di separati atti e certificati, l’esibizione …. di un documento di identità personale o di altro documento che contenga e attesti i dati e requisiti richiesti;
3) consentire, nei congrui casi, la produzione anche di copie fotografiche, autenticate da pubblico ufficiale, in luogo degli atti e certificati originali, stabilendo particolari agevolazioni per le autenticazioni;
5) supplire o completare, ove occorra, la documentazione con una dichiarazione dell’interessato, da rilasciarsi al pubblico funzionario sotto la personale responsabilità del dichiarante e con le garanzie necessarie a tutela della pubblica fede.”

Non si tratta di una delle leggi “Bassanini”, ma di una legge delega di oltre 50 anni fa: 25 luglio 1956, n. 823.

Insomma, mi spiace molto per chi (tipicamente, gli ignoranti che leggono l’ Unita’) crede che sia stato Bassanini ad introdurre l’autocertificazione. Si tratta di palle che la propaganda vi racconta al fine di farvi votare dove vuole. Vi hanno lavato il cervello, e quindi non sapete , e cosi’ non potete capire.

 

Questa riforma rimase lettera morta. Voi direte: perche’ rimase lettera morta? Per la stessa ragione per la quale rimase lettera morta tutto l’impianto giuridico, compresa la legge Bassanini, che non e’ ancora applicata in gran parte della pubblica amministrazione.

Qui c’e’ la prima ingenuita’ del popolo della sinistra. Esso pensa, o si illude, che gli uomini dello stato (agenti di polizia, impiegati allo sportello, eccetera) applichino la legge. Potrei nominarvi per esperienza diretta (sto facendo una perizia per la difesa (1) in un processo che definire kafkiano e’ poco ) almeno un ente bolognese che se ne impippa allegramente della “Bassanini e successive”, e i cui dipendenti vanno in giro in divisa a far “applicare la legge”.

Cosi’, quando dite che la pubblica amministrazione e’ un ammasso di borbonici profittatori fancazzisti, i quali per ideologia interferiscono e distruggono il piu’ possibile dell’attivita’ dei cittadini, la risposta dell’ uomo di sinistra (ma anche di alcuni ingeui di destra) e’ sempre quella:

ma noi abbiamo fatto la legge tal dei tali che dice la tal cosa bella.

Ho ricevuto, allo scorso post, diversi commenti cosi’, due che inneggiavano ad un governo di sinistra e uno ad un governo di destra. La cosa che non vi e’ chiara, signori, e’ la seguente:

Gli uomini della pubblica amministrazione, essendo impunibili, delle leggi SE NE IMPIPPANO.

Se c’e’ una cosa che non manca, in Italia, sono le ottime leggi. Non sto scherzando: se voi andate a leggere i regolamenti riguardanti qualcosa, e vi addentrate nella ratio dei provvedimenti, la stragrande maggioranza delle volte vi imbattete in leggi logiche, coerenti e spesso ben congegnate. Lo so che vi sembrera’ strano, ma se osservate per esempio la legge che ho citato sopra, che risale al 1956, non e’ che sia obsoleta o priva di senso. Anzi, la sua ratio appare limpida e mirata: delega il governo a perseguire un fine chiaro, definito e sistematico. (e’ una legge delega, esatto: la sua definizione arrivera’ nel 1968, circa.).

La legge per prima cosa si pone come scopo di sostituire ai certificati una dichiarazione fatta da qualcuno che si identifica, e poi addirittura si propone di indebolire il concetto di “identificazione” rendendolo piu’ agile.

Adesso andiamo all’esempio concreto. Quando mi iscrissi all’universita’, chiesi all’ Acostud (non avevo soldi essendo fuori di casa) un contributo. Per ottenerlo dovevo, ovviamente, presentare documentazione. Tanto per gli amanti della politica: a quei tempi Bologna era rossa (Imbeni sindaco) e anche il mio paesello era rosso, anche se MOLTO piu’ rosso.

Quando mi recai al municipio del mio paesello, un impiegato mi disse “eh, ancora qui a chiedere certificati? Ma dove credi di essere, in una amministrazione democristiana? Non lo sai che grazie alla titanica Legge 241 del 1990 siamo OBBLIGATI ad usare l’autocertificazione? Tieni i moduli, e autocertificati pure quel che vuoi, o baldo giovine”.

Cosi’, mi autocertificai e mi recai in quel di Bologna, per depositare la documentazione all’ Acostud (in quel periodo gli uffici erano di fronte alla biblioteca di Economia), facendo una coda sovietica. Fatta la coda sovietica, mi sentii rispondere “io di questa legge non ho mai sentito parlare, non ne ho alcuna conoscenza procedurale, devi portare i certificati. Punto”.

Era legale, la cosa? NO. Non era legale perche’ la Legge 241 del 1990 diceva il contrario.

Sono arcinoti il significato ed i contenuti pervasivi di questa legge; ai fini del nostro discorso; nel contesto di questa legge, tra procedimento e accesso, si decide di infilare un articolo, il 18, col quale si riesuma, praticamente, la legge 15 del sessantotto.
Le Amministrazioni, si dice, devono entro 6 mesi organizzarsi per applicare la legge 15 del sessantotto; ma si dice qualcosa di più pesante, quasi eversivo: l’accertamento d’ufficio va fatto a tutto campo, nell’ambito dell’intera pubblica amministrazione e non più della sola amministrazione procedente.

La legge, imponeva, cioe’, un OBBLIGO.  Ma gli impiegati della pubblica amministrazione, semplicemente, NON LA APPLICAVANO. Cosi’ come molte parti NON applicano la Bassanini, a tutt’ora.

Questa e’ la situazione nella quale si sviluppa il blocco sociale che appoggia Bossi e Berlusconi. Dal punto di vista del partito, cioe’ del legislatore, le cose che fanno imbufalire la popolazione NON AVVENGONO.

La risposta standard dell’uomo di sinistra, che ignora completamente la vita della popolazione reale perche’ generalmente e’ un dipendente, un pensionato e/o un libero professionista del settore servizi radicalchic, e’ che “ma il nostro pregiato governo ha fatto la Bassanini”. Gia’. Ma trovare un impiegato che la applichi al fine di facilitarvi la vita e’ un terno al lotto.

Mi e’ capitato di trovare , per cercare di aiutare mia nonna ad avere delle esenzioni a dei farmaci, degli impiegati che accettavano l’autocertificazione solo se la persona (mia nonna, 95 anni) si faceva identificare presso l’apposito ufficio al piano. Cioe’, si e’ presa l’autocertificazione e la si e’ trasformata in un processo -altrettanto lungo- di certificazione , solo che invece di perdere una giornata a certificare il documento , perdete una giornata a certificare l’identita’ dell’autocertificatore.

Questo perche’ nella pubblica amministrazione, e per la precisione tra i suoi impiegati, ESISTE LA DELIBERATA, SISTEMATICA ED IDEOLOGICA VOLONTA’  DI BOICOTTARE OGNI OPERAZIONE. Ovviamente, questo colpisce molto di piu’ chi usa piu’ frequentemente la PA: LE AZIENDE, I COMMERCIANTI, GLI IMPRENDITORI.

O almeno, questa e’ la percezione che ha della pubblica amministrazione , dal momento che qualsiasi cosa vogliate fare, ci saranno problemi. Potrete anche andare dall’impiegato mentendo, e citando un’operazione inesistente: vi tirera’ fuori sempre la stessa supercazzola prematurata, perche’ ci sono probblemi.

Cosi’, gli agenti della guardia di finanza che entrano nei negozi e non pagano MAI quanto comprato sono una realta’ che il negoziante conosce bene, ma per il parlamentare NON esistono. E’ vietato. C’e’una legge che lo dice. Quindi, non esiste che succeda.

Il negoziante, quindi, ha un’esperienza diversa.

Cosi’ come l’esperienza e’ diversa tra gruppi di cittadini. Se siete dei dipendenti o dei pensionati, generalmente avrete a che fare con la pubblica amministrazione una volta ogni uno/due anni. Se siete negozianti, molto piu’ spesso. Se siete industriali, ancora piu’ spesso.

Voi capite, quindi, che il dipendente e il pensionato saranno poco incazzati : quello di cui stiamo parlando e’ vergognoso, fa incazzare, ma non vi rovina esattamente l’esistenza. Si’, quella volta che vi muore un parente impazzirete per tre mesi. Ma non vi muoiono, spero, cosi’ tanti parenti.

Ma se avete un’impresa, quell’inferno voi lo passate praticamente ogni mese. E voi capite che questo puo’ creare una vera e propria rivolta, nella misura in cui opprime una specifica classe di persone piu’ di altre.

Quando si cerca di identificare il blocco sociale in rivolta contro la pubblica amministrazione, cioe’ quello che applaude a qualsiasi cosa accada di male a sbirri, statali e burocrati, si commette quindi un errore catastrofico. La sinistra crede che l’imprenditore voti Berlusconi e Bossi perche’ vuole violare la legge e fare quel che vuole ed evitare il fisco. Ma la semplice realta’ e’ che nella stragrande maggioranza delle volte e’ semplicemente rabbioso non contro il fisco, ma contro gli uomini del fisco. Non contro la legge, ma contro gli sbirri. Non contro la legalita’, ma contro i magistrati. Non contro le norme edilizie, ma contro gli impiegati del catasto.

L’errore, che la sinistra fa perche’ ha perso il contatto con la realta’, e’ di scambiare una rivolta contro gli uomini per una rivolta contro le leggi. Essi scambiano una rivolta contro gli uomini dello stato per una rivolta contro lo stato. Pensano che il blocco sociale che vota Berlusconi e Bossi voglia liberarsi dalle tasse, quando vuole liberarsi dagli esattori. Pensano che l’elettore di centrodestra voglia liberarsi delle leggi, quando vuole liberarsi di sbirri e magistrati da operetta. Pensano che l’uomo di centrodestra voglia “fare quel che vuole”, quando intende semplicemente NON FARE quello che vuole il burocrate vessatore.

Quando Berlusconi promette “liberismo” non intende un liberismo economico, che nessuno vuole davvero in Italia. Intende la liberazione da uno stato fatto di parassiti borbonici e fancazzisti. E Berlusconi appare credibile nella misura in cui lo stato lo attacca e lui resiste. Diventa cosi’ il simbolo di un intero popolo in lotta, e piu’ viene attaccato , piu’ il suo popolo si compatta.  Specialmente se il suo popolo riconosce nell’attacco le parole che il fancazzista borbonico gli rifila da dietro il suo sportello: “regole”, “leggi”, “regolamenti”.

Quando si parla del distacco che la sinistra ha verso le persone, si intende questo: la classe sociale ed economica che maggiormente ha a che fare con la pubblica amministrazione si trova in aperta ribellione contro la stessa. Questa ribellione e’ ignorata dai politici di sinistra , che non la comprendono pensando sia una ribellione contro la legge, perche’ a sinistra ci si illude che gli uomini dello stato rispettino e applichino le leggi. L’uomo di sinistra si illude davvero che la Bassanini venga rispettata, quando gli uomini delle amministrazioni hanno semplicemente annullato i suoi vantaggi inventando nuove forche caudine.

LA base del PD, normalmente composta da dipendenti e pensionati, sperimenta questa mostruosa macchina di umiliazione ed oppressione poche volte nella vita. E quindi non riesce ad immaginare la vita di chi si deve presentare di fronte ad uno sportello almeno una volta al mese.

Come reagisce la sinistra a quanto dicono gli insorti che costituiscono il blocco sociale/economico Berlusconiano? Semplice : quando io dico che un agente della GdF e’ entrato nel mio laboratorio, si e’ preso un hard disk nuovo e se n’e’ andato, mi dicono che se non ho denunciato e’ perche’ evadevo il fisco. Non passa loro neanche per la testa che un agente possa entrare nel tuo negozio, distruggere la documentazione, e poi affermare di non averla trovata. A loro non e’ chiaro il fatto che questi si stanno comportanto come una truppa di occupazione, pensano davvero che la legge conti qualcosa.E cosi’ mi dicono che parlo male della GdF perche’ mi piace evadere il fisco. Mi piace cosi’ tanto che ho venduto tutto e vaffanculo, vedete voi.

La sinistra, cioe’, reagisce semplicemente insultando chi si lamenta. Se ce l’avete con la GdF e’ perche’ siete evasori. Se ce l’avete con i burocrati borbonici e’ perche’ volete fare il cazzo che vi pare. E cosi’ via.

E’ ovvio che procedendo di questo passo, il blocco sociale ed economico (che essendo quello che necessita di maggiore operativita’ e’ anche quello economicamente piu’ attivo) che appoggia Berlusconi e Bossi aumenta nella misura in cui lo stato diviene sempre meno efficiente. E questo prescinde dalle leggi fatte in parlamento per renderlo piu’ efficiente, dal momento che esse NON VENGONO APPLICATE, o si inventa qualcosa per annullarne i vantaggi.

Lo scontro, quindi, ha esiti scontati:  il meccanismo della carriera automatica premia i fancazzisti piu’ anziani, dando loro la posizione per rendere ancora piu’ sistemico il fancazzismo. E non solo: poiche’ questi fancazzisti avanzano automaticamente di grado, guadagnando piu’ soldi, la pubblica amministrazione spende sempre piu’ soldi a fronte di gente che impone sempre di piu’ la propria incompetenza ed il proprio fancazzismo.

L’unico modo per dissolvere questo blocco sociale ed economico sarebbe una riforma vera della pubblica amministrazione, che pero’ risulti credibile a questa massa. “Risulti credibile” significa che dovrebbe

  • Causare scioperi e proteste. I sindacati degli statali sono visti come una garanzia: piu’ protestano, piu’ scioperano, piu’ si incazzano, migliore e’ il decreto. La Gelmini e’ popolare ed amata perche’ ha licenziato 150.000 persone. Ed e’ piu’ credibile maggiormente nella misura in cui ci sono piu’ scioperi e’ proteste.
  • Implicare il licenziamento di migliaia(se non milioni)  di persone. Se domani Brunetta licenziasse un milione di persone nella pubblica amministrazione, sentireste migliaia e migliaia di tappi di spumante stappati. L’odio ed il rancore che le classi produttive nutrono verso questa classe di parassiti e’ tale che qualsiasi cosa di male capiti loro e’ motivo di festa.
  • Avvenire su base etnica. La colonizzazione degli strati bassi della pubblica amministrazione da parte della DC ha fatto si’ che si sentano sempre gli stessi accenti. Di fatto, la pubblica amministrazione e’ stata interamente colonizzata dai fancazzisti delle regioni ove la DC era fortissima e abituata a procedere per spintarelle. Il che significa, essenzialmente, che ormai si e’ identificato il fancazzista con la persona che parla con alcuni accenti.

E’ chiaro che una riforma con simili premesse non e’ approcciabile dalla sinistra. Se anche la sinistra iniziasse un insieme di controlli e di misure della metrica produttiva sulla pubblica amministrazione, la proposta e/o la riforma non sarebbero credibili proprio perche’ non seguono queste direttrici. 50 anni di vessazione hanno creato una cultura a loro volta. Questa cultura dice che, invariabilmente, quando andate dietro un’ufficio dello stato ci trovate un obeso terrone , in ciabatte se donna, che lentamente (quando lo trovate) vi risponde che “non si puo’ fare , c’e’ un probbblema”.

Dopo 50 anni, questo prescinde dalla realta’. Non ricordo esattamente (era l’ultimo dei miei problemi) che accento avesse la persona di Acostud che mi nego’ la possibilita’ di usare l’autocertificazione. Ma il blocco sociale berlusconiano/leghista vi dara’ la risposta ad occhi chiusi: era un accento meridionale, e se era una donna era in ciabatte. Punto. Anche il veneto, che fu democristiano sino agli anni ’80, beneficio’ del “metodo DC” per l’assegnazione dei posti pubblici. Ciononostante, ormai l’immaginario e’ costruito, e anche a questo immaginario la politica deve rispondere.

Per rispondere a questo immaginario, quindi, la politica deve rispondere con un atteggiamento di aperta ostilita’ verso qualsiasi cosa sappia di procedura, di vincolo, di divieto, di burocrazia, di certificato, di regolamento, e specialmente con un atteggiamento di aperta ostilita’ verso GLI UOMINI che pronunciano queste parole.

Voi capite perche’, a questo punto, la sinistra non riesca piu’ a penetrare il blocco sociale che fa riferimento a berlusconi e bossi. E non solo la sinistra. Il buon Fini, cieco quanto tutti gli altri, si e’ appena giocato il suo presunto 8% di voti, semplicemente perche’ ha tirato gli avvocati di mezzo riguardo al simbolo del partito. Quel blocco sociale NON votera’ MAI qualcuno che tira in mezzo gli odiosi uomini che sono chiamati a far rispettare le regole: non perche’ detestino le regole, ma perche’ detestano chi le fa applicare nel concreto.

 

Questa ribellione non si sta placando, anzi si sta estendendo. Chi la capisce bene, la Lega, sta acquisendo consensi. Circa ieri, la Marcegaglia ha istigato la regione Lombardia , ove la sua azienda ha la sede primaria, ad applicare per prima (senza aspettare altre regioni) le leggi sul federalismo. Questo significa che la ribellione agli uomini dello stato e’ arrivata ormai ai vertici di Confindustria.

 

Capite che andando di questo passo, alle prossime elezioni non c’e’ alcuna speranza: finche’ questa ribellione si mantiene, e si propaga a nuove entita’, la quantita’ di voti che vanno a qualsiasi partito sia nemico della “legalita’” e dei suoi uomini, cioe’ ai burocrati dello stato, e’ destinata a crescere.

Mentre vi parlo, a prescindere dai dati farlocchi che i giornali espongono, i diversi partiti hanno in mano le previsioni di voto. Quelle vere. E stanno verificando questo fenomeno, e ne sono terrificati.

Per questa ragione non vogliono le elezioni e vogliono un governo di supercazzola prematurata. Essi misurano questo fenomeno, che solo i partiti di destra conoscono e comprendono. A sinistra non sanno spiegarselo, chiusi come sono nel mondo delle “leggi che io mio governo ha fatto”, privi della reale misura di come vivano i cittadini.

 

Cosi’, essi sperano che con un governo di supercazzola prematurata, o addirittura con l’uscita di scena di Berlusconi, questi numeri scompaiano. Invece, quello che fa questo blocco sociale e’ spostarsi sul successivo partito che prometta la liberazione da questi uominicchi borbonici e dialettali che opprimono le persone.

 

Cosi’ la LEga avanza su due fronti. Da un lato persone come Maroni e Tremonti la qualificano come partito che potrebbe governare. Dall’altro persone come Borghezio , Boso e Calderoli danno alla Lega un tono di odio, disprezzo, violenta inimicizia contro lo stato “di Roma”, che viene cosi’ abilmente identificato con il piccolo burocrate che ti si mette SEMPRE contro qualsiasi cosa tu voglia fare.

 

Ripeto, c’e’ un unico modo per sgonfiare questa rivolta: identificare gli anni nei quali la DC ha riempito l’amministrazione pubblica di borbonici fancazzisti, e licenziare tutti gli assunti in quegli anni. La reazione spropositata dei sindacati e le proteste che avverrebbero darebbero credibilita’ a questa riforma, e una volta fatte applicare le leggi che ci sono gia’ velocizzando la PA, probabilmente i rivoltosi si calmerebbero.

 

Poiche’ nessuna sinistra avra’ mai il coraggio di fare questo, il futuro politico del paese e’gia’ scritto.

 

Berlusconi, Bossi o meno, non cambia nulla. Potrete anche liberarvi di loro, ma non vi libererete mai dei loro elettori, del loro disagio, e della rivolta in corso.

Anzi, vi state solo esponendo al rischio che qualcuno di ignoto ne approfitti , capitalizzandola ai propri scopi.

Uriel

(1) Per ragioni di coscienza, accetto di fare perizie SOLO per la difesa.

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