Il tempo delle mele.

Sembra che io abbia scritto una cosa molto stravagante riguardo al legame tra i bisogni effettivi e l’autocoscienza. Di per se’, quello che ho scritto e’ molto semplice: i bisogni umani cambiano nel tempo. Il sistema nervoso umano e’ un fenomeno che nasce e si evolve secondo regole che sono piu’ o meno le stesse sin dalla notte dei tempi. Ovviamente, si tratta di qualcosa di una di quelle cose che non dovrebbero essere dette tanto sono scontate, e invece scopro che le cose scontate sono proprio quelle che si sono perse.


Durante il periodo che conosciamo come 1968, quello che e’ successo e’ che si e’ voluto perdere il concetto di uomo come entita’ a se’ stante, cioe’ come monade umana dotata di caratteristiche intrinseche fissate.

Si e’ deciso, cioe’, che l’essere umano potesse violare la propria architettura e diventare cio’ che voleva, rispondendo non gia’ ai propri bisogni, ma ai desiderata delle varie ideologie. Vogliamo un uomo che non competa piu’? Nessun problema, perche’ il fatto che il sistema nervoso umano sia costruito per stare dentro gruppi strutturati con una competizione per il ruolo di elemento alfa, per il sessantottino, non era un fatto, ma un’opinione.

E’ un pochino come quei cartoni animati dove l’elefante si getta e inizia a volare sbattendo le orecchie: di per se’ ad un elefante manca l’architettura che serve a volare. Manca anche qualsiasi vantaggio nel volo, visto che un elefante mangia quasi in continuazione, per cui deve stare a terra vicino alla vegetazione. Insomma, volare e’ contro l’architettura dell’elefante.

Ma da qualche parte c’e’  qualcuno che ha deciso che un essere umano possa diventare cio’ che ha deciso di essere, senza riguardo alcuno all’architettura. Del resto, l’essere umano ha la grandissima capacita’ di adattarsi, anche psicologicamente, alle situazioni piu’ assurde. Cosi’, se un essere umano puo’ uscire sano di mente da un campo di concentramento, mentre alcuni animali si lasciano morire in cattivita’, perche’ non ipotizzare, che so io, un mondo comunista dove non c’e’ competizione? Perche’ non ipotizzare un mondo senza famiglia? Un mondo senza legami affettivi? Si puo’ fare tutto, no?

Invece no.

Il fatto che un essere umano possa resistere in situazioni che vanno contro la propria architettura non significa che sia un bene: alle mucche e’ stato fatto mangiare del cadavere per anni; esse hanno resistito. Peccato che il sottoprodotto sia stato un prione capace di uccidere.

Sicuramente un essere umano puo’ uscire sano di mente dopo anni di campo di concentramento, mentre un animale si lascierebbe morire. Ma questo non implica che “sano di mente” sia “esattamente come chiunque non sia stato in un campo di concentramento”. Magari , visto da fuori, non sara’ tanto”sano di mente”: sara’ forse abbastanza sano di mente da poter vivere con gli altri, ma la qualita’ della sua vita, e la sua felicita’, probabilmente saranno compromesse per sempre.

Andiamo a bomba, e parliamo di persone. L’essere umano ha dei bisogni affettivi. Non soddisfare questi bisogni non porta alla sua morte. Diciamo che l’essere umano “resiste” alla soppressione dei bisogni affettivi. Lo fa con diverse strategie, che possono essere la diversione (non ho affetti -> divento animalista e amo gli animali), con la sublimazione , con altri metodi. Tutto questo permette all’essere umano di sopravvivere , al suo sistema nervoso di resistere in condizioni di sanita’ mentale, cioe’ nelle condizioni nelle quali puo’ sopravvivere vivendo con i propri simili.

Non e’ , tuttavia, il modo migliore: ed e’ qui il punto. Essere capaci di resistere ad una situazione anomala non significa essere felici. Molti di quelli che sono sopravvissuti ai campi di concentramento non sono mai piu’ stati felici.

Morale: se volete rincorrere la felicita, come recita molto pomposamente la costituzione americana, non basta che siate nelle condizioni di resistere ad una situazione terribile, ma dovete anche essere nelle condizioni di non dover resistere.

Alla fine si tratta sempre della storia delle priorita’: sopravvivere e prosperare. Sopravvivere e’ la priorita’, ma se cercate la felicita’, allora la trovate alla seconda voce. Prosperare, ovvero trovarsi a vivere nella situazione piu’ vantaggiosa e produttiva possibile.

Cosi’ , se il sistema nervoso umano e’ quello di una specie naturalmente tesa a formare coppie piu’ o meno monogame, ad un certo punto del suo sviluppo il vostro sistema nervoso esigera’ proprio questo.: fa parte della sua architettura. Certo, potrete anche non assecondarli e non formare famiglie: il sistema nervoso umano resiste a questo. Ma attenzione: “resiste” non significa che lavori bene, significa che sopravvive. Ce la farete, certo. Ma non sarete felici.

E il problema non sta tanto nella felicita’, quanto nel fatto che il sistema nervoso umano, come tutte le macchine, produce quello che ci si aspetta produca quando lavora nelle condizioni migliori. Piu’ si allontana dalle condizioni migliori, peggiori saranno i risultati.

Qui entrano in gioco i bisogni affettivi. Ad un certo punto della vita, avete amato succhiare le tette di mamma. Principalmente perche’ ne usciva cibo, in seguito anche perche’ vi dava sicurezza e conforto. Da un certo momento in poi, avete smesso. Sia perche’ eravate in grado di digerire altre cose, sia perche’ in ultima analisi la forma di affetto rappresentata dal seno materno non vi interessava piu’ sostituita da altre piu’ complesse o perlomeno piu’ soddisfacenti.

E’ successo semplicemente che la macchina e’ cambiata nel tempo, e adesso ha altri bisogni. Sareste sopravvissuti sani di mente continuando a succhiare il seno di mamma (per trovare conforto e sicurezza, diciamo) sino ai 18 anni? E fino ai 30? Probabilmente si’, il sistema nervoso umano puo’ resistere a una simile stravaganza ambientale. Sareste stati sani di mente? Probabilmente sareste riusciti a vivere col resto della societa’. Sareste stati felici? Difficile. Il sistema nervoso umano non e’ costruito per questo, la sua architettura non comprende che si usi quel meccanismo per trarre sicurezza e conforto a 18 anni.

Cosi’, sicuramente il vostro sistema nervoso sarebbe sopravvissuto, avrebbe resistito. Ma avrebbe iniziato a funzionare male. Probabilmente qualche psichiatra sa che cosa di preciso vi sarebbe successo se ogni sera aveste continuato con la poppata quotidiana al seno di mamma sino ai 18 anni; dal mio punto di vista semplicemente state andando contro l’architettura, quindi qualcosa di male vi capitera’.

Lo stesso dicasi, che so io, col complesso di Edipo: esiste da qualche parte nel sistema nervoso umano una struttura specializzata nel trovare femmine fertili e provare attrazione per loro. Poiche’ la mamma e’ fertile per definizione, non c’e’ nulla di illogico se quella parte del cervello, quando non e’ ancora strutturata , possa scegliere la madre come bersaglio. Dopotutto, e’ sicuramente fertile, o almeno e’ l’unica donna di cui esista prova provata della cosa: sul piano logico, se l’istruzione e’ molto primitiva tipo “cerca una donna fertile”, “mamma” e’ una risposta banale ma corretta.

Poi il sistema nervoso si struttura ulteriormente, e la mamma non e’ piu’ un bersaglio erotico. Anche in questo caso ci saranno casi di incesto nei quali invece la cosa procede per anni. Il sistema nervoso resiste anche a questo, ma uno psichiatra probabilmente sapra’ dirvi cosa succedera’ di male alla vostra percezione del mondo. In ogni caso, credo che nella media dei casi sarete ancora in grado di rapportarvi coi vostri simili abbastanza da essere considerati “sani di mente”(1)

Insomma, alla fine dei conti tutto sta nel fatto che il sistema nervoso umano ha un’architettura, e resiste fino ad un certo punto lavorando fuori dal proprio design. Mentre resiste, pero’ , lavora male.

Lavora male significa semplicemente che anziche’ darvi tutti i vantaggi che normalmente vi aspettate, ve ne dara’ di meno. Una delle cose che vi aspettate dal sistema nervoso che avete in corpo e’ l’autocoscienza, ovvero la capacita’ di distinguere la realta’ da un’allucinazione. Un’altra cosa e’ quella cosa che chiamiamo “umanita’ “, cioe’ la capacita’ di inserire un momento di raziocinio (o se preferite di critica) tra lo stimolo di fare e l’atto di fare.

Come funzionera’ tutto questo se portate il vostro sistema nervoso al di fuori dalle condizioni di funzionamento ideali? Beh, resistera’. Ma il problema e’: continuera’ a funzionare bene? Probabilmente no.

Potete quindi pensare di essere autocoscienti, o umani, o qualsiasi altra cosa vi aspettiate dal vostro sistema nervoso, se andate contro l’architettura del vostro sistema nervoso?

NO.

Cosi’, andiamo al discorso sui bisogni affettivi. Ad un certo punto vi andava benissimo succhiare il seno di mamma e sentire la sua voce. Poi avete allargato la cosa al nucleo familiare. Poi la societa’ circostante. Poi avete avuto bisogno di qualcuno accanto a voi. Poi avete avuto bisogno di andarvene di casa. Poi avete avuto bisogno di formare un nucleo familiare vostro. Questa e’ stata l’evoluzione del vostro sistema nervoso umano, cioe’ l’evoluzione di un sistema nervoso disegnato per fare esattamente questo, in una specie sociale piu’ o meno monogama.

Potete aver fatto questo nei tempi previsti, dall’architettura, in misura maggiore o minore. Direte voi che ci sono i bamboccioni che vivono a casa di mamma a 35 anni. Sicuramente. E sono convinto che il loro sistema nervoso resista, e che siano ancora considerati sani di mente. Ma questo da solo non mi dice che il loro sistema nervoso stia funzionando nelle condizioni migliori, anzi: mi dice che stanno andando contro l’architettura. Non posso aspettarmi, quindi, che nessuna delle funzioni venga svolta correttamente: puo’ succedere, trattandosi di un ambiente tutto sommato non terribile. Casa non e’ certo un campo di sterminio.

Lo stesso dicasi dei preti cattolici. Possono decidere di negarsi una vita affettiva. Sicuramente il loro sistema nervoso resistera’. Ma non mi aspetto che funzioni bene. Non so se ci sia una qualche relazione tra pedofilia e castita’, ma di certo andando contro le specifiche del sistema nervoso non mi aspetto che questo funzioni bene. Resistera’ , e’ vero, perche’ e’ molto robusto.

Tuttavia, mi aspetto che almeno qualche volta, perlomeno riguardo ad alcuni stimoli, quel sistema nervoso non risponda “dando il meglio di se’”.

Cosi’, la risposta a chi mi ha chiesto perche’ io abbia scritto quella cosa e’ molto semplice: “come sistema nervoso ambulante hai un’architettura. Essa avra’ dei bisogni, che vanno da quelli affettivi a quelli piu’ interiori, quali autostima, socializzazione, eccetera. Se li riconosci e obbedisci a te stesso, il tuo sistema nervoso lavorera’ in condizioni ideali, e funzionera’ benissimo. Se non li riconosci e pensi di poter essere cio’ che vuoi, probabilmente il tuo sistema nervoso resistera’. Ma non sarai felice, e non potrai contare troppo sul fatto che il tuo cervello funzioni come dovrebbe. Almeno qualche volta piu’ di chiunque altro, fallirai nelle valutazioni. E piu’ ti allontani dai tuoi bisogni, ovvero dalle condizioni nelle quali essi sono sosddisfatti, piu’ il tuo sistema nervoso ti dara’ “qualche problemino”. Percezione distorta della realta’, incapacita’ di distinguere il reale dal pregiudizio, errori di valutazione , eccetera.

Mi sembra, peraltro, piuttosto banale: non puoi essere qualsiasi cosa. Dumbo potra’ anche volare, ma morira’ di fame per il consumo enorme di energia, e per l’impossibilita’ di mangiare quasi in continuazione , come dovrebbe fare un elefante, anziche’ stare in cielo dove consuma energie mentre non mangia.

In definitiva, l’essere umano ha un’architettura. E’ molto tollerante alle modifiche ambientali, ma presenta sempre il conto sotto forma di mancata affidabilita’. Tutto qui.

Uriel

(1) Curiosamente la legge italiana punisce l’incesto solo nei casi nei quali “sia di scandalo”, o qualcosa del genere. In pratica, se nessuno lo sa,  e’ legale farvi mamma. Il problema pero’ e’: se nessuno lo sa, nemmeno la legge puo’ intervenire. Si tratta di una legge secondo me piuttosto tautologica: il furto e’ punito se ti  scopriamo. Eh, cavolo, certo: se non mi prendete, come fate a punirmi?

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