Il signore dei macelli.

Da oggi nessuno di noi sapra’ di preciso cosa sta bevendo. Non e’ un caso. Per esaminare le grandi strategie in atto, e’ bene conoscere i fini, conoscere gli obiettivi di ogni fazione. In particolare del moloch industria-finanza il quale sta scatenando una vera e propria guerra contro specifiche categorie di umanita’.
Per prima cosa, occorre esaminare l’ideale di uomo di questo moloch.

Il nostro uomo ideale e’ un pollo da batteria. Esso vive in un cubicolo-monolocale, con uno stipendio insufficente, il quale lo obbliga a sacrificare anche il tempo libero in attivita’ produttive. Nel resto del tempo, quando non produce, esso deve consumare.

A volte egli condivide la propria vita con una poveretta, al solo esclusivo scopo di unire i redditi, altrimenti insufficenti. I bambini vengono prodotti in altre zone del mondo, e poi importati quando sono pronti al lavoro mediante il meccanismo delle migrazioni. L’industria non e’ razzista: sfrutta tutti allo stesso modo.

Sul piano personale, quest’uomo non possiede nulla. Per quanto possa sembrare paradossale, lo stesso possesso perfetto di qualcosa e’ da considerarsi sovversivo. L’uomo ideale non possiede, ma utilizza. Come per il software, che voi pagate, ma non possedete. Egli ha in concessione esclusiva, finche’ paga, le cose che usa. Puo’ sembrare paradossale, ma l’industria e la finanza combattono la proprieta’ perfetta dei singoli uomini, in quanto ostacolo all’appropriazione dei beni altrui. Nel mondo ideale di questo moloch mostruoso, solo le societa’, le aziende, le banche , possiedono le cose. Gli altri le usano. Pagando.

L’albero che avete in giardino e’ vostro? No, riusciranno ad intromettersi: hanno brevettato il dna, e quindi non e’ del tutto vostro. E’ un OGM. Anche se e’ cresciuto spontaneamente, perche’ un’ape ha avuto la sfortuna di fecondare il seme con una pianta OGM…e quindi e’ di un’industria che lo ha brevettato.
Anche se vi e’ spuntato da solo nel giardino!

I mobili? No, perche’ il loro design e’ brevettato. Dunque, non sono del tutto vostri. I tuoi libri sono tuoi? No, perche’ c’e’ il copyright. I tuo dischi? Neanche. Si, potete usarli e fare cio’ che volete ma c’e’ proprieta’ perfetta, l’oggetto non e’ perfettamente vostro, e’ cioe’ non vostro. Nel mondo ideale dell’industria, l’uomo non possiede nulla, ma affitta ogni cosa, passando per i servizi finanziari.

Sul piano del tempo, egli non ha tempo da dedicare a se’ stesso. Leggere libri, pregare, qualsiasi cosa non sia consumo e/o produzione deve scomparire. Se non consumi e non produci, devi essere costretto a fare l’una o l’altra cosa. A costo di inbottigliarti ore ed ore nel traffico solo per farti consumare benzina. Non ha tempo per la politica, non ha tempo per socializzare, per stare in gruppo. E’ solo.

Sul piano psicologico, quest’uomo non deve avere certezze. La legge deve apparirgli come qualcosa sempre e comunque contro di lui, come qualcosa di fluttuante, e comunque fruibile solo ai potenti. Il senso di inferiorita’ deve essere tale che i contratti devono essere impugnabili solo da una delle due parti. L’altra, la piu’ forte, puo’ fare quel che vuole. In questo modo il senso di uguaglianza e di dignita’ andra’ a scomparire.

Sempre sul piano psicologico, egli deve avere di continuo l’ansia di perdere tutto. Che sia per la perdita del lavoro, che sia per un ipotetico terrorismo , per un tasso di criminalita’ moltiplicato dai media. L’uomo
ideale dell’industria teme in continuazione di perdere ogni cosa, non ha certezze, pensa di non avere modo di far rispettare i propri diritti, non si sente mai protetto. Egli e’ una pecora in ansia, alla ricerca di un buon pastore che gli dia certezze. E poco importa se queste certezze comportano un viaggetto al macello comunale, ogni tanto nella vita. Ansia, ansia, ansia.

Questo disegno e’ in gran parte riuscito. E’ inutile abbandonarsi ai sogni, i pochi che resistono sno una quantita’ statisticamente prevedibile. I “diversi”.

Un solo settore, monolitico, oppone resistenza. L’agricoltura. L’agricoltura intensiva, quella che permette ad una famiglia di sfamarsi con una quantita’ di terra relativamente piccola.

L’industria lo odia, perche’ e’ difforme dal suo ideale di uomo.

Il contadino e’ una persona strana, da questo punto di vista.

Per prima cosa, egli possiede i mezzi di produzione. Il che di per se’ e’ catastrofico. Il possedere la terra gli da’ una certezza che per l’industria e’ intollerablie. Diverso sarebbe se l’affittasse mediante un servizio di leasing. O se dovesse far ricorso a qualche strumento finanziario per averla. No, lui la possiede proprio.

In secondo luogo, specialmente con l’arrivo delle certificazioni DOP, il lavoro del contadino non e’ piu’ cosi’ precarizzabile. Il latte di una certa zona e’ l’unico con cui fai il Reggiano. Punto. Non puoi dire “o me
lo dai a questa cifra o lo faccio fare in Cina”. Non puoi licenziarlo, perche’ la terra e’ sua.

Quel che e’ peggio, e’ che non puoi nemmeno dirgli cosa coltivare. Puoi fare pressioni, ma alla fine se vuole puo’ cambiare comparto produttivo da oggi a domani: dalla frutta agli ortaggi, dal grano al foraggio, puo’ persino darsi al turismo in tempi recenti. E non gli puoi dire nulla. La terra e’ sua e la stalla e’ sua, e se ci vuole fare le camere e un agriturismo sono cavoli suoi.

Si chiama proprieta’ perfetta dell’uomo sulle cose. Il nemico dell’industria e delle banche.

Il contadino ha tempo libero, perche’ la produzione segue tempi millenari. In piu’, a seconda del clima puo’ avere o meno altro tempo libero. Comunque, se ha bisogno di mezz’ora per andare in un’assemblea, puo’ farlo. Nell’industria, tempo libero zero.

Nessun terrorista gli puo’ togliere la terra. Crisi economica o meno, la terra produce lo stesso. Borsa o non borsa, le azioni della sua terra possono salire o scendere, ma la terra produce lo stesso.

Egli magari e’ debole nei confronti dei contratti, ma ha dalla sua un’arma devastante: puo’ vendere direttamente. Egli puo’ minacciare di vendere direttamente al privato. Un’arma terribile, che puo’ devastare il tessuto economico del commercio. In molti paesi di campagna gli alimentari costano meno. Indovinate il perche’? E l’abbondanza non basta a spiegare la calmierazione dei prezzi: pesa la minaccia del consumatore di rivolgersi direttamente alla fonte.

Va da se’ che un uomo cosi’ forte non sia il modello di uomo che industria e finanza desiderano. E’ ovvio che il processo di globalizzazione, o di formazione del potere odierno, si traduca in una guerra CONTRO i contadini che praticano agricoltura intensiva.

Negli ultimi anni, i redditi agricoli si sono leggermente alzati, facendo un discorso di qualita’ del prodotto. LA produzione di cibo “biologico”, le certificazioni DOP, e altri strumenti messi in campo dalla UE hanno fatto si che le zone che fanno prodotti tipici, prodotti di qualita’ , o prodotti biologici abbiano alzato la propria redditivita’.

Occorreva correre ai ripari, e sta venendo fatto.

Una nuova legge, un’avanguardia di un plotone di nuove leggi, e’ stata varata in questi giorni. Essa permette di produrre in via chimica una bevanda che abbia il sapore , che so, di latte. Poi ci mettete la scritta “LATTE” sulla confezione, e poi ci disegnate una mucca sopra. Ecco a voi che non c’e’ piu’ bisogno del latte degli agricoltori.

Essa e’ una “bevanda al gusto di latte”, ma puo’ essere spacciata per latte.

E non solo. Aprendo il vaso di pandora, puo’ uscire di tutto: il “prodotto al gusto di formaggio”, che invece e’ un mix di prodotti chimici, il “cibo al gusto di carne”, oppure la “polvere al gusto di farina”. PRodurre con
mezzi industriali queste cose non e’ difficile: cambia un po’ il sapore, ma dopo una generazione nessuno ricordera’ con esattezza quale fosse il gusto originale delle cose.

Se qualcuno lo ricordasse, nessuno andrebbe a bere quella merda bianca che spacciano per latte, ad esempio. Gia’ oggi i bambini si chiedono se i polli nascano crudi, dall’uovo….

Una volta stabilita l’identita’ commerciale completa del prodotto con QUALSIASI suo surrogato, da oggi in poi non c’e’ piu’ bisogno del contadino. Si potra’ spacciare qualsiasi materiale sintetico per il suo
originale, e anzi si potra’ addirittura far credere alla gente che l’originale faccia male, che sia “poco sicuro”. Abbiamo detto che l’uomo ideale vive nell’ansia , no? Stabilito che c’e’ la mucca pazza,(qualche centinaio di morti in tutta europa. gli statistici la chiamano “sfiga”, non “epidemia”) perche’ non comprare quella bella carne sintetica cosi’ controllata, cosi’ SICURA?

Oggi si consuma l’ultimo atto, o uno degli ultimi atti, della presa di potere del mondo della finanza. Gli ultimi, durissimi avversari, i contadini, rischiano di essere spazzati via da questa merda sintetica che
sostituira’ il cibo vero.

Il pollo da batteria, l’uomo, finira’ col mangiare non piu’ cibi, ma MANGIMI.

Tempo fa qualcuno disse che la gallina e’ lo strumento con cui l’uovo produce altre uova. Tra poco, l’uomo sara’ lo strumento con cui i soldi producono altri soldi.

Auguri, e buon 2004.

Coccode’.

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