Il ruolo degli Hedge Fund

Nello scorso post (no, non quello sul mascarpone) ho detto cio’ che penso di Soros (ovvero che ogni governo con una politica di sicurezza nazionale dovrebbe tentare di ammazzarlo in maniera piu’ brutale ed agghiacciante possibile ) e mi sono beccato la solita ondata di indignati che gridano al fascista. Ora, vediamo di capire un attimo cosa siano questi Hedge Fund e come sia anche loro la responsabilita’ da questa crisi.

Gli hedge fund si contraddistinguono dagli altri fondi per via di alcune particolarita’, che spesso vengono messe sul banco degli imputati senza una riflessione attenta, cosi’, leggendo su wikipedia, mentre dall’altro lato ci si ostina a non osservare il vero problema di questi fondi, cioe’ il conflitto di interessi.

La principale accusa contro questi fondi e’ quella di avere il permesso di giocare al ribasso sui titoli. Questo e’ un problema effettivo, ma esso non sarebbe cosi’ grave senza il problema di cui vorrei parlare piu’ avanti. Il concetto di base e’ che -sapendo che una data azienda avra’ dei problemi in futuro- e’ possibile acquistare i suoi futures, o i futures di un mercato, per poi causare un crollo del titolo vendendo al ribasso, comprare altre azioni “crollate” e pagare i futures al valore attuale ma col doppio dei titoli in mano.

Voi direte: e’ un gioco sporco. Certo. Ma , rispondo io, SAREBBE un gioco rischioso. Dico “sarebbe” perche’ tutto il giochino parte dall’ipotesi di conoscere in anticipo il destino di un titolo o di un mercato , e se per caso il titolo NON si comporta come previsto, e’ tutta perdita.

Cosa intendo? Mettiamola cosi’: supponiamo di comprare i soliti futures su qualcosa, convinti che nel frattempo ci sara’ un crollo, oppure convinti di poter causare il crollo stesso vendendo in perdita. Ecco: diciamo di averlo fatto , che so io, con FIAT(1): solo che improvvisamente arriva l’ufficio stampa di FIAT, cioe’ La Stampa, e ci informa che FIAT ha raggiunto il tale risultato tecnologico (o di bilancio, o un accordo con un partner , qualsiasi altra cosa positiva). Ecco che mprovvisamente il nostro fondo che sta vendendo in perdita si trova il giorno dopo nel mezzo di un rialzo, ed ha arricchito altri.

Morale: per fare il giochino preferito degli hedge fund occorre avere in anteprima notizie certe sul futuro delle aziende. Direte voi: ma ci sono gli analisti di borsa. Vero: ma gli analisti analizzano quel che sanno. Direte voi: ma le public company sono public company. Risposta: non sempre.

Se fate caso a questa crisi, le  banche in possesso di famiglie o delle cosiddette “dynasty” , o quelle in possesso di entita’ paramassoniche (come le fondazioni bancarie italiane, o il vaticano) hanno sofferto meno delle “public company”. Perche? Perche’ queste aziende sono meno “pubbliche” delle altre, e tendono ad avere un “nucleo” di proprieta’ privilegiata che discute delle cose a letto, o a cena con i fratelli.

Hanno sofferto molto, invece, aziende dall’azionariato “aperto”, e dal management “dinamico”.

E veniamo al VERO problema degli hedge fund. Il vero problema di questi fondi e’ che sono formati, spesso, da soci che sono ANCHE nei consigli di amministrazione delle aziende stesse. Inoltre, essi diventano a loro volta azionisti di aziende , ottenendo informazioni sensibili.

Ora, non e’ necessario inserire delle “spie”: per sorvegliare una banca basta possedere un piccolo pezzetto di una finanziaria che ci lavora molto, per sorvegliare un’industria basta possedere qualcuna delle aziende fornitrici e cogliere i segnali, basta essere nel capitale della banca che la finanzia, eccetera.

Insomma, la composizione “naturale” degli hedge fund , unita al fatto di poter diventare azionisti per vie dirette o indirette, li mette nelle condizioni si “sapere”.

Con il solo limite delle grandi aziende gestite da una singola famiglia, da un partito, da una fondazione, etc etc etc.

La grande stampa finanziaria  , fortemente influenzata proprio dagli hedge fund, ha sempre messo all’indice la caratteristica italiana delle aziende, quella di essere spesso familiari e poco penetrabili, esattamente per questo motivo: pensate che cosa e’ successo  ad Olivetti e capirete in che condizioni saremmo se le nostre aziende fossero state delle vere public companies.

Potete esaminare i singoli casi, uno ad uno, e vedere con i vostri occhi: quasi tutte le societa’ che sono crollate negli ultimi tempi per via di questa crisi hanno subito le “attenzioni” di questi fondi. Con alcune eccezioni, cioe’ le societa’ in mano a famiglie che se la giocano in camera da letto, e diversi fondi sovrani.

Non c’e’ dubbio che, in un certo senso, a noi come italiani ci abbia salvati da questa crisi il fatto di avere delle banche poco propense al rischio. Ma c’e’ un fattore che permette, per esempio, a FIAT di fare quello che fa, ed e’ il fatto di avere il capitale in mano ad una dinastia tra le MENO trasparenti del mondo. Cosa che rende difficile per gli hedge il sapere in anticipo. Altrimenti l’avrebbero gia’ divorata da un pezzo, come quasi tutte le aziende italiane.

Su scala globale si comportano molto bene i fondi sovrani: per ragioni molto simili, essi sono spesso in mano a governi “non proprio democratici” e a famiglie di dittatori come Gheddafi e Assad. Gente che l’assassino a casa di Soros lo manderebbe sul serio.

Allo stesso modo le aziende “patastatali” francesi , come EDF e altre industrie, reggono meglio di alcuni giganti tedeschi che pagano a caro prezzo la propria trasparenza e la propria correttezza.

Il problema reale degli hedge fund e’ che fanno parte di un disegno incoerente.

  1. Da un lato si vuole un mercato “calvinista”, fatto di public company trasparenti che dichiarano tutto il vero agli azionisti , tutela principe per un mercato sano. Queste aziende devono perseguire il bene degli azionisti e del mercato stesso, sotto il controllo di appositi enti.
  2. Dall’altro si costruiscono degli squali che giocano sporco, dando loro la possibilita’ legale di giocare sporco, senza perseguire in maniera verificabile il bene degli azionisti, senza entita’ di controllo, senza necessita’ di registrazione sui mercati (se ne sta discutendo oggi) e senza alcuna trasparenza nelle operazioni.

E’ ovvio che stiamo procedendo a creare un mercato di vittime e carnefici, dicendo che gli hedge fund siano i carnefici (perche’ possono giocare sporco) e gli altri le vittime (perche’ non possono).

A questo punto, c’e’ un problema: come difendersi?

Abbiamo diverse strategie.

  1. Regolamentazione.Quella proposta in sede UE, che comprende la registrazione degli hedge, e quindi la capacita’ dei governi di sbatterli fuori dal proprio mercato se rompono assai le palle. Funziona bene se l’economia e’ regionalizzata e solo verso gli stranieri: non avrebbe funzionato nella vicenda Olivetti, per dire, perche’ erano entrambe aziende UE.
  2. Permettere a tutti di giocare sporco. Se diciamo che i bilanci sono segreti o noti solo al CDA, che vengono resi noti solo l’anno dopo, che vietiamo alle societa’ di annunciare la propria roadmap vietando loro di dare visibilita’ per piu’ di una settimana, e permettiamo alle SPA di non agire sempre nell’interesse del mercato e degli azionisti, abbiamo fatto giocare tutti alle stesse condizioni, e gli hedge fund, non disponendo di infrastrutture come le industrie, diventano tanti pesci piccoli e grassi grassi.
  3. The Marcinkus way, ovvero la ritorsione armata. Si tratta dell’idea che mi ha portato le accuse di fascismo.(2) Consiste nel prendere il fesso che gioca sporco e farlo penzolare da un ponte di Londra, e se un altro fesso scassa la minchia ospitando qualcuno di scomodo nel proprio albergo si rapisce la figlia e la si chiude in un convento di clausura nel nord della Finlandia.

L’ultima opzione sembra esagerata, ma non lo e’. Non se ci rifiutiamo di capire il concetto di guerra: la guerra e’ principalmente una minaccia. La minaccia bellica consiste, ovviamente, nei danni che un confltto puo’ arrecare. Per esempio: nella seconda guerra mondiale Hitler non si poteva lasciar stare al potere, accettando l’armistizio proposto da Hesse, perche’ dopo dieci anni la Germania sarebbe tornata   a dire “facciamo un altro giro?” . Ma il resto del mondo non si poteva permettere niente come  ” un altro giro” per via dei costi.

La morale della storia e’ che la guerra e’ prima di tutto una minaccia di infliggere danno. I mezzi coi quali puoi infliggere del danno sono irrilevanti: se non fai danni con l’attivita’ bellica puoi sempre chiedere i danni di guerra, aggiungendo altro danno. L’importante e’ che l’eventualita’ di una guerra in se’ rappresenti (spesso anche per il vincitore) un deterrente per via dei costi. Per esempio, oggi attaccare la Russia sarebbe possibile tecnicamente. Ma il danno probabilmente inflitto dalla resistenza dell’esercito russo E lo scarso valore del territorio (per unita’ di superficie)  in se’  rendono economicamente assurda l’impresa : anche vincendo si otterrebbe molto meno di quanto investito nel conflitto.

Insomma, una guerra e’ qualsiasi processo possa minacciare un’entita’ nazionale di danni enormi qualora non si sottoponesse alla volonta’ di qualcuno, oppure qualsiasi processo NEI FATTI infligga ad una nazione danni su scala tale da cambiare la politica del governo per farvi fronte o scongiurarli.

Se astraiamo cosi’ tanto il concetto di guerra, anche quella economica e’ una guerra, e l’operazione condotta da Soros contro la banca centrale britannica lo e’ stata. La banca centrale britannica, per volere del governo, aveva deciso di aderire allo SME. Passo indispensabile (la stabilita’ dei cambi) per potere, in futuro, entrare nell’area dell’ euro.

Ora, una simile decisione e’ il risultato di valutazioni politiche e strategiche che non intendo discutere qui: il concetto di base e’ che in qualche momento il governo inglese VOLEVA entrare nello SME e rimanerci. Sul piano militare, se qualcuno volesse far cambiare idea sulla cosa, occorrerebbe minacciare ritorsioni militari il cui danno sia adeguatamente corposo rispetto a quanto ci guadagnavano gli inglesi a stare dentro lo SME.

Ebbene, Soros ha causato un tale danno (15 miliardi di sterline) alla banca centrale inglese da costringerli ad uscire dallo SME: in questo senso, ha usato un danno per sovrastare la volonta’ di un governo. Cioe’, un atto di guerra bello e buono. Condotto senza eserciti , ma condotto secondo la logica tipica della guerra: causare o minacciare danni di tale portata da modificare o sovrastare la volonta’ di uno stato sovrano.

Non mi sarei stupito, quindi, se un gruppo di gurkas si fosse paracadutato sulla residenza di Soros, avesse decapitato lui e la famiglia e avesse poi consegnato a sua maesta’ le orecchie del finanziere, a mo’ di collana:si sarebbe trattato di un atto di risposta militare svolta con mezzi militari ad una operazione militare svolta con mezzi economici.

Cosi’ come non ho alcunche’ contro la fine di Calvi appeso al ponte dei frati neri: lui e  altri farlocchi (alcuni della P2 ) stavano giocando col fuoco con(tro?) lo IOR, e’ chiaro che qualcuno abbia mandato Suor-Germana-Ninja (o chi per lei) ad ammazzarlo. Mi sembra doveroso per ogni stato nazionale, persino il Vaticano, rispondere come si conviene a simili minacce o semplicemente chiudere la partita “silenziando i giocatori” (a seconda della versione dei fatti che si ritiene credibile).

Cosi’ come ai tempi di Olivetti si doveva ammazzare qualcuno tra i vertici di Societè General du Belgique: non si capisce per quale ragione un’azienda belga possa permettersi di distruggere la principale azienda informatica italiana alla vigilia del boom dell ‘ IT, quando cioe’ diventava un asset tecnologico strategico per la nazione intera. Anche un giochino stile “stazione-di-Bologna” a Bruxelles, come avvertimento di non rompere i coglioni , non ci sarebbe stato male. Non capisco per quale motivo i nostri servizi segreti, con l’esperienza e la professonalita’ (nel compiere stragi e omicidi )  che hanno, si siano tirati indietro cosi’ dall’adempiere al loro dovere ed organizzare una rappresaglia nei paesi bassi.

Non credo ci sia niente di immorale in questo: ogni stato nazionale ha il dovere di difendere al meglio i propri cittadini. E permettere che trecentomila dei suoi cittadini rimangano senza lavoro, come succede all’ Italia in questa crisi, equivale a permettere (senza reagire) un bombardamento a tappeto. Non ha senso.

La mia opinione personale e’ che ogni capo di stato che si rispetti debba rifiutare categoricamente di doversi presentare alla propria nazione per spiegare ai bambini che “papa’ e’ licenziato perche’ a Wall Street hanno fatto i cazzoni”.

E la mia opinione e’ che quei personaggi, e le loro famiglie, andrebbero presi di mira dai servizi segreti  e sterminati tutti  a meno che non si suicidino (3) al fine di salvare i familiari,  penso che in qualche sushi bar dalle parti di Wall Street debba succedere qualcosa come alla stazione di Bologna, che qualche treno americano debba fare la fine dell’ Italicus, eccetera.(4)

Per semplice ritorsione ad un atto di guerra che in Italia ha causato, quest’anno, danni per 65 miliardi di euro, e a noi e’ andata ancora bene.

Un pratica, un danno paragonabile al bombardamento a tappeto di una cittadina di provincia.

Finche’ qualcuno pensera’ di poterla passare liscia, di poter giocare con le economie di intere nazioni senza problemi, di poter causare danni enormi e di ridurre in poverta’ milioni di persone, come se parlassimo di guerra, senza per questo essere nel mirino delle nazioni che ha preso di mira, nessuno di noi potra’ dormire sonni tranquilli: sara’ sempre possibile trovarsi in miseria con tutta la famiglia perche’ qualche Soros ha deciso di guadagnare 3 miliardi di dollari in una speculazione.

E no, nessun governo serio dovrebbe permetterlo. E non sono io il fascista: siete voi che avete depauperato lo stato del compito di difendere (anche con le armi) la vostra dignita’ ed il futuro vostro e dei vostri figli, per poi piagnucolare puntualmente “lo stato deve fare qualcosa” DOPO , quando e’ troppo tardi e gli hedge fund hanno distrutto intere economie.

Come al solito, Leo Strauss aveva ragione: la politica e’ cosa troppo brutale perche’ le masse se ne possano occupare.

Uriel

(1) la natura familiare di FIAT , che tende a lavare i panni sporchi in famiglia, rende difficile questo genere di assalti, che invece sono semplicissimi nel caso delle “public company” anglosassoni.

(2) Se IO andassi al potere nessuno mi accuserebbe di fascismo. Non la seconda volta, per lo meno.

(3) Serve contro il conforto religioso. Quasi nessuna religione permette il suicidio. Tu costringi uno ad ammazzarsi per risparmiare la famiglia, e le 78 vergini se le sogna. I romani sapevano come affrontare Al Qaeda 2000 anni fa , insomma. Hanno voglia i suoi preti di promettere il paradiso: anche quello gli si puo’ togliere. Almeno su questo mondo. E quando IO decido il numero dei TUOI martiri, la storia del martirio perde molto del suo fascino: il calendario non ha tutti quei giorni , in fondo.

(4) No, finanziare un qualsiasi gruppo di sciroccati armati americani per fare una cosa simile non e’ difficile come si crede. Esistono gia’. Hanno gia’ i mezzi e hanno gia’ i contatti.  In generale impedire ad un servizio segreto di portata nazionale di compiere stragi contro civili e’ impossibile. Certo non possiamo far saltare l’ Air Force One, ma tranquilli che se si vuole far saltare una stazione ferroviaria americana , mettere una bomba sotto la limousine di un tizio, eccetera, si fa eccome.

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