Il quarto potere e' diventato tirannia.

Non ho voglia di parlare tanto dei soliti famosissimi, ma tutta la vicenda ha degli aspetti politici che non possono e non dovrebbero passare inosservati. Perche’ e’ vero che un dittatore che abusa di un grande potere fa antipatia, ma ne fa anche una mezza sega che abusa di un PICCOLO potere.

Mi riferisco al giornalista-mezzasega che sta inviando i suoi scagnozzi ad investigare , presso gli amici di un celebre “cantante” , per sapere se negli anni del liceo fosse stato gay, o se avesse altri scheletri nell’armadio.

Il titolo di mezzasega deriva principalmente da una considerazione: stiamo parlando, sembra , di cose avvenute al liceo. Ora, io nel periodo del liceo non ero decisamente uno stinco di santo, a volerla dire tutta piu’ che altro il dildo dell’Anticristo, ma se anche andaste dai miei vecchi amici del liceo ad investigare, cosa scoprireste mai, da costituire materia di scandalo OGGI? 

Che diavolo avra’ mai combinato un sedicenne, al liceo, da costituire uno “scheletro nell’armadio” oggi? Troverete solo delle minchiatine. Certo, le beghine del paesello le avevano amplificate al punto da rendere l’aria irrespirabile, ma non e’ ci fate giornalismo. Ci fate le chiacchiere dal parrucchiere. Ci fate il predicozzo del prete a quattro beghine incartapecorite , contro le magliette col diavolo di quello li’ che ha i capelli lunghi e due orecchini sullo stesso orecchio.  Capirai. 

E non so quali fossero gli scheletri nell’armadio del giovane Federico, ma onestamente dubito che finiranno su wikileaks insieme alle rivelazioni di snowden. E allora, appunto, dico mezzasega perche’ sta perdendo tempo a fare minchiatine di poco conto.

Anche perche’ Fedez cresceva in una realta’ piuttosoto urbana, dove non fregava un cazzo a nessuno. Non aveva lo scandalo di vent’anni prima, ne’ la provincia orrida, a fargli da cornice. Se anche avesse incrociato il pisello con un amico, amen. 


Ma cosa odiosa di questo avvenimento non e’ la sconfinata distesa di merda umana (cit.) che sottindende questi “giornalisti”: quello che fa schifo e’ l’intento, il metodo. Siccome Fedez e’ un avversario politico a Sanremo (siamo ancora nel campo delle minchiatine, quindi), adesso deve andare in stampa un dossier su fedez, dove lo accuseremo di aver pomiciato con Arianna Z, detta “il cesso alla turca della 2^B”, mentre era ubriaco ad una festa. 

Il problema di questo “riflesso condizionato” e’  che viene dal ventennio, quando per colpire chi non era abbastanza fascista lo si screditava, muovendo tutta la rete di centurioni, decurioni del condominio, opera dei volontari e tutto quanto.

Come il cazzo sui maccheroni, su tutto questo cade una stampa che gia’ dai tempi di Travaglio all’ Unita’ e’ sempre piu’ manganellatrice e amante dei processi in piazza. 

Se e’ vero che una buona stampa e’ necessaria alla democrazia, e’ anche vero che una stampa come questa e’ propedeutica alla dittatura.

Perche’ si tratta di un vero abuso:

  1. l’intenzione non e’ quella di informare il pubblico, per la semplice ragione che la fonte non e’ di prima mano.
  2. L’intenzione non e’ di fare grande giornalismo, ma di ricevere un pat-pat sulla spalla da qualche senatore, o deputato.

In questo modo, lo schema e’ semplice: tu mostri le foto di un politico in divisa da SS, e lui chiede un favore ad un amico, che poi si sbatte per trovare i tuoi ex amici e mobbarli.

“Sconfinata distesa di merda” , o “badilata di cerume sul muro bianco del giornalismo” sono due ottime definizioni.


C’e’ pero’ un punto che manca. Il direttore di un giornale, anche per ragioni di schieramento politico, puo’ ordinare a qualcuno di scavare nel passato di un politico.

Bisogna pero’ capire questo: un conto e’ se lo fa l’opposizione  contro un membro del governo, un contro se lo fa il governo contro un membro dell’opposizione, e un altro conto ancora e’ se lo fa uno scagnozzo del governo contro un cittadino qualsiasi.

Un giornale di opposizione che si mette ad indagare contro un membro di un governo e’ , appunto, la parte sana del potere della stampa, del quarto potere. 

Un giornale legato al governo che si mette ad indagare su un politico dell’opposizione e’ perlomeno borderline, ma deve succedere solo con soldi del giornale (e non, per esempio, della Rai).

Un giornale minore fatto di scagnozzi di un partito del governo, invece, non deve permettersi di fare dossieraggio contro un comune cittadino. Nemmeno se questo cittadino ha opinioni politiche, TANTOMENO se e’ un artista o un  produttore di contenuti di qualsiasi tipo.

Ed e’ qui che la stampa italiana si sta avvicinando pericolosamente a passare il segno. 

Il quarto potere, cioe’ sembra ormai diventato una tirannia. Processi sui giornali con sentenze di colpevolezza automatiche, che vengono eseguite senza garanzie dalla societa’ stessa, per esempio. 

fortunatamente hanno beccato uno grosso, cioe’ uno che ha una tale audience da poter stritolare comodamente una trasmissione che , per fortuna, guardano solo persone immuni alla scolarizzazione.

Ma bisogna chiedersi anche cosa succederebbe a chi non ha lo share di Fedez. E siccome non e’ chiaro come potrebbero difendersi, beh, si tratta di un potere che non e’ ben controbilanciato. 

Ovvero, e’ una forma di tirannide travestita da liberta’. Il quarto potere va disciplinato. 

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