Il QE che uccide.

Di Uriel Fanelli, 5 settembre 2014

In questi giorni si fa un gran parlare di QE (quantitative easing) di qui e di la’, come a dire che la soluzione dei mali europei stia nel QE. D’altro canto, chi deve fare QE dice che lo fa se arrivano le riforme, come a dire che la soluzione dei mali delle singole nazioni sta nelle riforme locali. Ma nessuna delle due cose e’ vera, ed e’ questo il catastrofico equivoco che rischia di essere piu’ dannoso che altro.

Innanzitutto, il QE non migliorera’ l’economia europea, ma la peggiorera’, e di molto.

La ragione e’ molto, molto, molto semplice:

L’economia europea e’ in difficolta’ per la PALESE incompetenza delle classi dirigenti locali. Incompetenza evidente nel caso delle classi politiche (le cui scelte sono visibili e critivabili)  , meno evidente (ma poi sta sui bilanci) quella delle classi dirigenti economiche e finanziarie, ma sempre enorme. La distribuzione della crisi in Europa (paesi piu’ avanti o piu’ indietro) segue la distribuzione dell’ INCOMPETENZA delle classi dirigenti stesse.

 qui c’e’ il motivo per il quale le azioni di QE non funzioneranno. Esse non risolvono il problema, ovvero l’incompetenza delle classi dirigenti.
Cosa faranno ad MPS per uscire dalla crisi e diventare una banca leader? QUal’e’ la strategia? Non affannatevi: non esiste. Troverete parole vuote, ricette della nonna e luoghi comuni in TUTTE le decisioni che hanno preso.
Come fara’ il governo francese a stimolare l’economia? Qual’e’ la strategia? Non affannatevi, non troverete ne’ una visione ne’ una strategia. Troverete sempre ricette della nonna, nostalgia per la Grande Francia che Fu (la Le Pen) , vive la France, e poco altro.
Come fara’ Renzi a stimolare l’economia italiana? Qual’e’ la strategia? Non affannatevi nemmeno li’, perche’ di tutte le cose che vuole fare, non c’e’ ne’ una visione , ne’ una strategia. Tantevvero che il suo problema e’ di governare cinque anni. Un leader con una visione vi propone sempre un piano piu’ lungo. E come fa a sapere che stara’ al governo cosi’ tanto? Perche’ ha una strategia a lungo termine.
Qual’e’ la strategia di Berlusconi per uscire dalla crisi? Piu’ cagnolini per tutti?
Qual’e’ la strategia di Grillo per uscire dalla crisi? Tutti a fare pizze bio per i turisti?
 La verita’ e’ che ad essere in crisi sono i paesi senza strategia, sic et simpliciter. E i paesi senza strategia sono quelli con la classe dirigente piu’ incompetente: se Confindustria avesse una strategia farebbe pressione sul governo in quella direzione, se ce l’avesse confcommercio, o qualsiasi altro pezzo della classe dirigente, lo sapremmo.
Ma non esiste NESSUNA parte della classe dirigente italiana che abbia una strategia.
In queste condizioni, che cosa va a fare il QE? Va a COPRIRE l’incompetenza (se funziona).
Davvero, fatelo: gettate via 1000 miliardi e bruciateli sull’altare dell’incompetenza di Hollande, Renzi, e compagnia. Avrete una bella vampata di paglia subito, le borse punteranno in alto subito. Il gigantesco mercato dei derivati in euro ingoiera’ quella gocciolina di euro in meno di una settimana, e vi ritroverete a dire “more of the same!”.
Ecco perche’ e’ dannoso il QE: nasconde l’incompetenza. Sinora i politici hanno ovviato al problema dicendo che non e’ colpa loro, perche’ e’ la BCE che non fa il QE. E ovviamente la BCE non fa il QE per colpa della Germania.
Ma se anche il QE risolvesse il problema, stareste in una situazione anche peggiore: perche’ mai avete bisogno di un governo, a questo punto, se tanto e’ la BCE che fa la ripresa? A che diavolo vi serve un governo, nel momento in cui tanto tutto dipende dalla BCE? Un consiglio comunale sarebbe piu’ che sufficiente.
Andiamo al secondo punto : come fare il QE.
Moltissimi sperano che il QE sarebbe fatto “comprando il debito dei paesi in difficolta’”. Aha. Benissimo. Ma la BCE non puo’. Non per statuto o per altro, ma perche’ si tratta di debito francese (che non e’ piu’ AAA), debito italiano (che non e’ piu’ AAA) , debito greco (ancora peggio) e cosi’ via.
Qual’e’ il rating del bilancio della BCE attualmente? Uhm. Sarebbe una bella sfiga se venisse abbassato, visto il ruolo della BCE stessa. Eppure, con un bilancio intossicato, Draghi sa benissimo che il declassamento di BCE e’ in agguato. Per intenderci:  http://www.reuters.com/article/2013/01/31/ecb-ratings-sandp-idUSL1N0B0ARB20130131 
Ora, Draghi sa benissimo che le agenzie di rating non aspettano altro. E sa benissimo che non se lo puo’ permettere. Cosi’, per compensare l’acquisto di quei titoli, sarebbe costretto a mettere nel paniere anche i titolo tedeschi. Ma siccome ritirare dal mercato 3/400 miliardi di titoli tedeschi ne fa scendere sottozero il valore, questo equivale a regalare soldi al bilancio federale tedesco.
Quindi, il QE non vi aiuta per una ragione: per poterlo praticare senza abbassare il rating del bilancio della BCE (o dell’ente collegato che si occuperebbe della cosa), occorre comprare debito pregiato, e se si compra debito pregiato, il risultato e’ di aiutare un’economia che funziona meglio. Stiamo mettendo benzina in dieci serbatoi, e ovviamente questo aiutera’ comunque di piu’ l’auto che usa meglio tale benzina.
Quindi no, QE aumenterebbe le disparita’ economiche tra i paesi che stanno bene, e che hanno un rating alto sul debito per questo, e quelli che stanno male.
Ultimo punto: le famigerate riforme.
Draghi continua a premere su governi INCOMPETENTI perche’ facciano le riforme. Trattandosi di governi incompetenti, essi faranno riforme incompetenti, come fa Renzi. Che per far ripartire l’economia cambia la composizione  e le regole di elezione del senato. E’ un rituale magico, o cosa?
Ma supponiamo pure che i governi facciano riforme. Diciamo che Hollande perda la sua consistenza di pianta da appartamento e decida di fare le riforme di cui la Francia ha bisogno. Si tratta essenzialmente di riforme che aumentino la produttivita’ delle aziende senza colpire i redditi. Ad infrastrutture la Francia e’ messa abbastanza bene, anche se non benissimo, e possiede ancora lo know-how per costruirle.
Se esaminiamo una ricetta per l’ Italia, che invece ha bisogno di ingenti investimenti strutturali – e dello know-how per portarli a termine –  scopriamo che le riforme di cui c’e’ bisogno sono molto diverse. Sarebbe probabilmente sensato licenziare un milioncino di statali allo scopo di risparmiare soldi e buttare sul tavolo una bella paccata di soldi in infrastrutture.
Ma qualsiasi ricetta si applichi, scoprirete che Francia e Italia hanno bisogno di cose diverse. Quindi faranno probabilmente cose diverse.
Mentre negli USA se il governo centrale fa qualcosa la fa per tutti, in UE premere sui governi locali per “le riforme” non produce una ricetta collettiva per un problema collettivo.
Draghi, quindi, non sbaglia nel chiedere ai governi di fare le riforme: c’e’ bisogno di riforme. Sbaglia a CHIEDERLO AI GOVERNI.
Nel caso peggiore, governi incompetenti e privi di visione faranno la cosa sbagliata o la cosa irrilevante.
Nel caso migliore, tutti i governi faranno quel che serve, ma essendo l’economia continentale altamente integrata, questo si perdera’ NELL’ INEFFICIENZA di provvedimenti disomogenei.
Se anche i governi facessero delle riforme, che tipo di payoff ci aspettiamo? Quanto grande? Diciamo il 3% di competitivita?
Bene:
Il 3% di competitivita’ puo’ essere divorato, senza battere ciglio, dall’ INEFFICIENZA che nasce da una ventina di paesi che fanno riforme in ordine sparso, ognuno per se’. Produrre un 3% di inefficienza economica con 28 nazioni che riformano in ordine sparso e’ FACILISSIMO. E questa inefficienza mangerebbe il 3% di maggiore competitivita’ prodotto dalle singole riforme.
Che cosa significa questo? Che Draghi sbaglia a chiedere riforme ai governi. Del resto, in UE, le leggi vengono da Bruxelles il 70% delle volte, quando non di piu’ . In questa situazione, che senso ha che Draghi chieda una disordinata serie di riforme ai singoli governi, ben sapendo che il disordine divorera’ qualsiasi beneficio?
 Allora, sarebbe piu’ razionale che Draghi chiedesse a Bruxelles , alla Commissione o al Parlamento di legiferare in senso riformista. 
Ma non puo’, per due ragioni.
  1. I politici locali fanno uno scaricabarile. ” Care aziende appaltatrici, io farei piovere soldi dal cielo, ma i cattivoni di Bruxelles mi dicono che non si deve”. Se Draghi chiedesse a Bruxelles di fare una serie di riforme dell’amministrazione pubblica , poi i sacrifici ed i cambiamenti (dolorosi?) verrebbero attribuiti al cattivone europeo.
  2. Sarebbe una esplicita affermazione che i governi locali non servano a nulla. Se e’ Bruxelles che fa le riforme e la BCE che da’ impulso all’economia, si puo’ sapere che diavolo ci fanno i governi nazionali? Basterebbe un ufficio distaccato della UE.
Draghi non puo’ fare la (1). Mettiamo che domani la UE decida, che so io, di migliorare la burocrazia europea istituendo , in un bel datacenter da qualche parte, una “anagrafe online”. E tutti i servizi anagrafici comunali finiscono li’. Ora, in Italia si tratterebbe di centinaia di uffici dell’anagrafe che, dopo aver migrato i dati , rimangono senza lavoro. A quel punto , potrebbero essere lasciati a casa.
Poi diciamo che per migliorare l’efficienza del mercato europeo istituiamo un PRA europeo. Sempre online. E puf, via i PRA locali. E’ tutta efficienza, perche’ quella roba costa e aggiunge tempi alla burocrazia, tempi che poi impattano sul mercato dell’auto.
Diciamo che si crei l’autorita’ europea per l’apertura di aziende, e che sia questa entita’ , diciamo online, a fornire il permesso di apertura: ancora, il malefico datacenter ed un buon sistema di ticketing sono piu’ che sufficienti a farlo. Nei paesi moderni, del resto, fanno proprio cosi’.
Tutta questa roba, ovviamente, impatterebbe qualche forma di parassitismo, ovvero una intera economia di funzionari che perderebbero non tanto il lavoro, ma il POTERE: quei 60 miliardi di corruzione in Italia sono legati alla necessita’ che avete di un funzionario che non si metta di mezzo. Pagandolo.
Che cosa farebbero allora i politici? Direbbero ai maiali che oggi nutrono “spiacente, da oggi e’ dieta” . Lo vuole bruxelles. A quel punto i maiali, che vogliono vivere cosi’, costruirebbero un partito e chiederebbero l’uscita dalla UE. Siccome con 60 miliardi di voti se ne comprano, l’esito e’ scontato.
La seconda e’ da escludersi , ancora di piu’. Se Draghi chiedesse alla Commissione ed al parlamento europeo di fare le riforme economiche di cui la UE ha bisogno,  starebbe di fatto DESTITUENDO i governi nazionali.
Cosa che ai governi nazionali non andrebbe giu’.
Che diavolo ve ne fate di governi nazionali quando avete sindaci, regioni, e poi BCE e UE? Niente.
Da un lato quindi, Draghi e’ costretto a chiedere riforme ai governi nazionali, pur sapendo che saranno tutte diverse e quindi disomogenee, e quindi inefficienti nel complesso. Ma dall’altro sa benissimo , appunto, che se chiedesse alla Commissione o all’ Europarlamento, avrebbe di fatto destituito i governi nazionali.
Questa e’ la ragione per la quale il QE unito alla richiesta di “Riforme” ,  sia nel caso in cui risolva il problema sia nel caso in cui NON lo risolva, di fatto e’ dannoso: esso elimina la NECESSITA’ di una classe dirigente COMPETENTE, e sappiamo bene che una classe dirigente COMPETENTE si possa avere solo quando c’e’ NECESSITA’.
Cosi’, il QE sara’ un provvedimento MITIGATORE. Con o senza le “Riforme”.
Andra’ a  MITIGARE il problema dell’economia europea, quello vero: troppi paesi hanno una classe dirigente INCOMPETENTE.

Impedira’ all’opinione pubblica di realizzare il problema, nascondendo l’assurdita’ di un ex sindaco mai eletto che governa un paese con la sola opposizione di un comico delirante  e un partito “di destra” che sta nel governo per non farsi sorpassare dal partito di un tizio imbarazzante e della di lui fidanzata.Impedira’ al cittadino francese di riconoscere il problema insito nell’elezione di una pianta di gardenia come primo ministro, al fatto che la maggiore opposizione viene da una tizia che vuole nel 2014 una linea Maginot che difenda la Francia dal mercato globale, e degli industriali che si affacciano sul mondo spesso parlando l’inglese meno e peggio dei loro colleghi italiani, che almeno si sforzano di apprenderlo senza pretendere che il francese debba essere capito in nome del Grande Passato della Francia.

Il QE nascondera’ tutto questo, e chi richiede che il QE venga fatto (giornali rappresentativi di classi dirigenti incompetenti che vogliono il QE per nascondere la propria incompetenza) magari vi parla dell’eroico governo islandese che ha detto no ai banchieri o dell’eroico governo irlandere che ha lasciato fallire le banche, ma non vi parla del governo spagnolo che sta facendo un discreto lavoro, con alti e bassi. ( http://www.economist.com/news/europe/21605962-surprisingly-strong-recovery-largely-export-driven-bouncing-back )

Ah, giusto, il problema e’ la competenza.

Fara’, cioe’, piu’ male che bene. Qualsiasi bene faccia.

I mercati dei derivati ingoieranno quei soldi in un battibaleno, la BCE dovra’ comprare anche titoli pregiati per non riempirsi di immondizia –  e gia’ ne ha tanta – aiutando anche le economie forti e aumentando le disparita’, e siccome i politici incompetenti grideranno la vittoria, da quel momento la catastrofica gestione dei governi non cambiera’ piu’, “tanto chiediamo un altro QE alla BCE”.

Finche’ il mondo reale non presentera’ di nuovo il conto.

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