Il punto di vista degli altri.

Spesso ho detto che in Italia un’opinione pubblica troppo abituata a vedere l’Europa come una nuova cassa del mezzogiorno, con la Germania a fare la parte del nord ricco che paga, sta dando un poco troppe colpe alla Merkel (la quale, onestamente, di gestire l’Italia se ne fotte allegramente, non e’ un politico italiano e gestire l’ Italia non e’ il suo lavoro, almeno sino a quando la situazione italiana non impatti la Germania, ma in quel caso interverrebbe per salvare la Germania, non l’Italia) . 

Ovviamente vivendo in Germania ho questa impressione dal momento che i tedeschi discutono dei loro problemi, e non si sentono in dovere di risolvere quelli altrui: gli altri paesi hanno un governo, e spetta a quello di risolverli. Se i problemi altrui causano problemi alla Germania, allora si muovono per proteggersi, ma non credono sia LORO  dovere risolvere problemi altrui.

Qui c’e’ il grosso punto che fa la differenza tra la cultura politica italiana, per cui non solo “franza o spagna purche’ se magna”, ma addirittura per gli italiani  franza o spagna hanno per questo ricevuto il DOVERE di dar loro da mangiare.

Effettivamente l’italia e’ come uno schiavo che ha perso il padrone. Un tempo c’erano gli USA, e gli italiani (con la sola rarissima eccezione di Craxi a Sigonella) sono stati per 50 anni schiavi degli USA. Gli USA avevano una flotta dalle parti di Napoli, che usciva in mare il giorno prima di OGNI elezione politica, andando a navigare di fronte a Roma, casomai vincesse il PCI. 

Effettivamente, se ci fosse stata una situazione simile durante la guerra fredda, per evitare che la crisi portasse l’Italia dalla parte dei sovietici, gli USA avrebbero risolto i problemi economici del paese. Vero.

Cosi’ , abituati a leccare il culo agli americani, oggi che gli americani gli negano il culo da leccare qualcuno ha pensato che qualcun altro si stesse offrendo per farsi leccare il culo.

Niente di piu’ sbagliato.

Quando la Merkel e’ intervenuta personalmente ha fatto qualcosa che da queste parti viene visto come “fatta da parte coglione”, un “fatti da parte coglione” diretto principalmente a Bruxelles. Ma bisogna chiarire, a suon di fatti, che la Merkel non e’ entrata in campo per risolvere i problemi dell’ Europa, per una semplice ragione: la Merkel non dirige l’Europa, la Merkel dirige il governo tedesco.

Le sue responsabilita’ sono SOLO verso i tedeschi. Quando la Merkel e’ entrata in campo durante la crisi dell’euro, non stava difendendo l’Euro, stava difendendo la Germania.

E questo per una semplice ragione: 

casomai non lo aveste notato, la Merkel e’ la cancelliera di Germania. NON quella d’Europa. Non il capo del governo Italiano. Il suo lavoro, il suo SOLO lavoro, sono i problemi della Germania. 

Se l’Europa ha un problema, e’ Bruxelles che deve rimediare. Se Bruxelles non lo fa, allora la Merkel scendera’ in campo per difendere la Germania dall’incompetenza di Bruxelles, ma non per fare il lavoro di Bruxelles. Quello non e’ il SUO lavoro.

L’italiano e’ troppo abituato a sentir dire che l’Europa risolvera’ i suoi problemi, cosi’ come era abituato a pensare che l’ammeriga avrebbe risolto i suoi problemi, o che la NATO avrebbe risolto i suoi problemi. Beh, sorpresa: siamo in un mondo multipolare, ove i problemi della Germania li risolve la Merkel, quelli dell’Europa li risolvono a Bruxelles, e quelli italiani li risolvete a Roma.

Cosi’, la distorsione dei giornalisti italiani e’ che vi hanno fatto credere che la Merkel si sia presa la responsabilita’ di guidare l’Europa e’ solo perche’ il servo SI ASPETTA di avere un padrone.

Allora, ecco come sono andate le cose:

  • E’ iniziata la crisi dell’ Euro.
  • Bruxelles non ha cavato ragno dal buco.
  • La BCE non ha cavato ragno dal buco.
  • L’economia tedesca correva rischi.
  • La Merkel , che governa la Germania, e’ scesa in campo PER I RISCHI TEDESCHI.

Adesso i soliti italiani alla ricerca disperata di un padrone dicono “ehi, ma l’europa?”. Beh, signori, andate a Bruxelles a chiedere. Si trovano li’ quello che per lavoro pensano all’ Europa. Non a Berlino. Non a Roma.
Altri diranno: ma allora e’ ognuno per se’?

Si, ho brutte notizie per voi: se governi la Germania governi la Germania, se governi la UE governi la UE. Nessun tedesco normalmente fa il lavoro degli altri, e semmai pretendono che gli altri facciano il proprio.

Chi ha dato, nella stampa italiana, alla Merkel il compito di risolvere la crisi europea, o la crisi dell’euro, e’ semplicemente un leccaculo che pretende un culo da leccare. Sfortunatamente, i tedeschi sono per una Germania DENTRO i suoi confini. Il che significa, per dire, che il governo tedesco pensa SOLO ai problemi tedeschi, e a problemi di fuori SOLO quando diventano un problema della Germania. Abituati alle potenze egemoni come l’ammeriga, che ficcava il naso ovunque, questo e’ uno choc per gli italiani: si, risolvere i problemi dell’Italia spetta a Roma. SOLO a roma. Se il problema dell’Italia diventa un problema della Germania ovviamente i tedeschi interverranno, ma non per risolvere il problema italiano: per risolvere il problema tedesco. Il problema italiano lo deve risolvere Roma.

Perche’? Semplice: perche’ il governo italiano e’ a Roma, e il governo tedesco governa la Germania e non l’italia.

Sarebbe ora che gli italiani si liberassero dalla voglia di un nuovo culo da leccare, adesso che quello americano non c’e’ piu’, perche’ il gioco non vale la candela, e i culi da leccare a nord scarseggiano . Non arrivera’ un nuovo padrone a tirare fuori i servi dai guai.

Un tempo, quando le baracche dei negri bruciavano, essendo di proprieta’ del padrone il negro stesso, era il padrone a chiamare i pompieri per salvare i SUOI negri. Cosi’, un tempo in una crisi simile sarebbero intervenuti gli USA e avrebbero messo a posto il debito italiano. MA oggi l’italia e’ senza padrone. La stampa italiana sta facendo pensare che la Merkel sia il nuovo padrone, ma qui non ha capito che i tedeschi non hanno MAI accettato di essere vostri padroni. Quindi, se la vostra baracca brucia, ve la dovete spegnere VOI.

In questi giorni ho letto un interessante articolo di analisi sull’ Handelsblatt ,  qui: http://www.handelsblatt.com/politik/international/berlusconis-erbe-sinkende-wettbewerbsfaehigkeit/5815080-3.html

Probabilmente voi vi concentrerete su Berlusconi, che e’ considerato il colpevole della situazione italiana, ma il punto interessante e’ l’analisi dei problemi del paese in ordine di priorita’. Questa e’, circa, l’immagine che la classe politica tedesca si farebbe se domani vi governassero e dovessero mettere le mani sul vostro paese.

Faccio notare che per gli analisti la priorita’ e la gravita’ del problema coincidono, e con esso l’ordine dei problemi da risolvere. Andiamo per ordine:

Secondo l’analisi tedesca l’italia ha sette principali problemi, che in ordine di gravita’ sono:

  1. La disparita’ tra nord e sud. Ecco, forse qui c’e’ il punto. Per il tedesco il primo problema da risolvere e’ questo. Non e’ la crescita e non e’ il lavoro, per un semplice motivo: risollevando il sud , ci sarebbe sicuramente crescita e sicuramente piu’ lavoro. In questo senso, far crescere il sud italia appare ai tedeschi come il classico “tre piccioni con una fava”, perche’ se riesci assorbi disoccupazione e crei crescita del PIL.

Ora, non voglio dire che il politico tedesco sia un oracolo o un profeta. Pero’, se pensiamo di attaccare la differenza tra nord sud, capiamo chiaramente che questo porterebbe sia crescita del PIL (e miglioramento del rapporto PIL/debito) e nuova occupazione, e quindi nuovo mercato, e quindi respiro per le PMI. Ha senso? Si, ha senso.

MA non vi sentite un poco presi in giro da politici che come strumento efficace hanno “abbassare le tasse” o “misure per le PMI”, quando con una sola priorita’ si raggiungono tre o quattro di questi piccoli obiettivi?

  • MA andiamo avanti. La seconda priorita’ in termini di importanza e’ la competitivita’ : come giustamente fanno notare, le aziende italiane sono concentrate nella vendita in USA e in nord europa, che oggi sono i paesi piu’ colpiti dalla crisi finanziaria. Inoltre, ci sono problemi di costi del lavoro crescenti  DOVUTI a politiche salariali assurde, fatte di regole pensionistiche sbagliate, costi del personale crescenti nel pubblico impiego e nelle aziende di proprieta’ pubblica.

Il 57% delle esportazioni italiane, dicono gli analisti tedeschi, vanno verso la UE, mentre la Germania ha diversificato in oriente e sudamerica e australia. Il risultato e’ che l’arrivo dei paesi dell’est e della crisi ha colpito l’italia su una base piu’ ampia. In definitiva, cioe’, il problema e’ che le industrie italiane continuano a non diversificare i mercati, perdendo cosi’ competitivita’ in UE, per via dei costi alti del lavoro.

  • Andiamo al terzo problema nell’ordine: il sistema pensionistico italiano e’ insostenibile, e la fuga dei giovani italiani peggiora la cosa. Nessun paese in europa ha solo 1.3 figli a famiglia, e la fuga dei giovani peggiora tutto. Se non riescono a far salire ad almeno 67 anni l’eta’ pensionistica, presto gli italiani si troveranno a pagarsi da soli la pensione, il che in soldoni significa che non avranno piu’ una pensione.

Il sistema pensionistico italiano sta per andare in merda. Nonostante ci siano rassicurazioni continue da parte di INPS, presto non sara’ piu’ possibile pagare le pensioni. E non tra 20 anni, fra 10. Qualche governo ha , a parte la riduzione delle pensioni d’oro – che non risolve il problema che e’ demografico, mai posto il problema? No, nessuno.

  • Andiamo al quinto problema: pochissimi brevetti. In Germania le aziende hanno depositato 12.000 brevetti internazionali in un anno. In Italia solo 2000. Questo e’ dovuto al fatto che le aziende italiane hanno dimensione troppo piccola e non riescono a fare R&D, mentre lo stato non puo’ coprire il gap e peraltro il sistema della ricerca non e’ collegato molto al sistema delle imprese.  COme se non bastasse, gli industriali chiedono allo stato di fare ricerca al posto loro, dicendo che in GErmania fanno cosi’.

Ma , attenzione, fa notare il giornale che mentre in GErmania il 66% delle ricerche viene da aziende, in Italia la percentuale e’ del 50%, il che significa che oltre ad essere inferiore, la ricerca e’ troppo sbilanciata verso LO STATO, e gli industriali FANNO TROPPO POCO, tranne berciare contro lo stato.

Quando qualcuno leggera’ un politico che anziche’leccare il culo a confindustria gli dice che fanno troppo poca ricerca, fatemelo sapere: tutto quello che sapete fare come politica industriale e’ di abbassare le tasse.

Finalmente, in coda, arrivano quelle che secondo i politici italiani sarebbero le GRANDI priorita’ del paese, e che invece un analista tedesco metterebbe in coda , dopo i problemi piu’ gravi.

Il debito pubblico, la corruzione crescente ed IN ULTIMO POSTO la perdita di immagine.

Ora, ripeto: io non dico che i politici tedeschi siano degli oracoli. Posso solo dirvi che qui, per esperienza personale, le cose vanno meglio che in Italia. Sono stato contattato da un headhunter , via xing, per un’offerta di lavoro.Loro hanno contattato me – e sicuramente non sto cercando in questo periodo, ho altro per la testa.

Se mi credete che in generale le cose vanno meglio, qualche elemento di credito alla loro classe politica dovete darlo. Allora, se un politico tedesco guidasse l’italia, procederebbe ad affrontare i problemi IN QUESTO ordine di gravita:

  1. Divario Nord-Sud (un miglioramento => occupazione, PIL)
  2. Competivitita’ per diversificazione dei mercati (miglioramento => mitigazione degli effetti della crisi).
  3. Sistema pensionistico (miglioramento => calo del costo sociale del lavoro sulle imprese).
  4. Investimenti in R&D specialmente da parte delle imprese (miglioramento => piu’ innovazione , piu’ nuovi prodotti)
  5. Debito pubblico (=> meno interessi da pagare)
  6. Corruzione (=> costa circa 60 miliardi all’anno, circa 1.3 in Germania)
  7. Perdita dell’ immagine (=> costa soldi in investimenti mancanti)

Ora, se osservate la differenza, scoprite gia’ la strategia: in Italia avete avuto una strategia con priorita’ ESATTAMENTE OPPOSTE. Il governo monti ha visto le cose in maniera TOTALMENTE opposta. Per sapere quali siano le priorita’ del governo di Monti e dei politici italiani basta INVERTIRE l’ordine di urgenza degli analisti tedeschi:

  1. Perdita di immagine. (Monti ci faceva fare bella figura!)
  2. Corruzione. (Magistrati che indagano ovunque!)
  3. Debito pubblico! (A costo di ammazzare le banche!)
  4. Investimenti in R&D. (Poco e nulla, e solo per universita’, aziende intoccate)
  5. Sistema pensionistico. (riforma fornero, con un disastro di esodati)
  6. Competitivita’. (decreto abortito)
  7. Divario Nord Sud. (niente , zero, null).

Queste sono state, se esaminiamo l’operato del governo Monti, le priorita’ REALI, intendo le aree generali di investimento, anche se devo dire che la voce 4 non ha avuto alcun supporto dal governo. In pratica, se esaminiamo l’approccio degli analisti tedeschi in ordine di urgenza e quello dei politici italiani, scopriamo che e’ come se i politici italiani, anche i cosiddetti “tecnici” ,  abbiano messo in atto una scaletta di priorita’ completamente sbagliata. Se il problema era il PIL e l’occupazione, lo spazio per il miglioramento era molto maggiore in meridione, visto che il nord, vendendo in aree colpite dalla crisi, non ha margini di miglioramento. Invece, la scaletta e’ stata completamente opposta: Monti e’ stato completamente incompetente, come si dimostra  ogni accademico quando sta nel mondo dei tecnici-che-fanno-le-cose.

Ovviamente non e’ interesse tedesco un crollo della fiducia nell’italia perche’ li impatterebbe, ma se considerate che i cosiddetti tecnici italiani hanno usato una scaletta letteralmente OPPOSTA alle priorita’ indicate dalle analisi tedesche. E si fa fatica a contraddire l’analisi tedesca: solo la crescita in meridione , ove c’e’ molto spazio per crescere, potrebbe effettivamente far crescere il PIL e far salire l’occupazione ed i consumi, quindi non riesco, numeri alla mano, a contestare la strategia tedesca.

Ma rimane il fatto che dal punto di vista del tedesco, il governo dei “tecnici” italiano ha agito con una strategia che e’ l’opposto di quanto sensatamente andrebbe fatto. Le cose piu’ importanti ed urgenti sono state tenute per ultime, e le cose meno urgenti sono state fatte per prime, oggetto di grandi campagne.

Ora, ripeto, i politici tedeschi non sono degli oracoli, ma gli amministratori ed i dirigenti sono piuttosto abili nell’approccio sistemico ai grandi problemi. Questa e’ la mia esperienza personale. E ho il serio sospetto che se si affrontassero i problemi nell’ordine giusto si raggiungerebbero risultati molto piu’ in fretta.

Il problema e’ che voi farete un’ “agenda tedesca” solo se ve la impone la Merkel.

Il guaio e che la Merkel governa la Germania. Non l’Italia. Non risponde degli effetti della sua politica verso l’Italia per la semplice ragione che questo e’ compito dei politici italiani.

Se volete una scaletta tedesca, dovete proprio farvela da voi, e no, la Germania non sara’ una nuova ammerica, perche’ quando un tedesco fa UN lavoro, fa SOLO quello, e pensa che gli altri che siedono in altri posti DEBBANO fare il proprio lavoro, o cambiare lavoro. La Merkel, e CHIUNQUE ALTRO ci sia dopo di lei, anche fosse Steinbrüch, interverranno SOLO per difendere la germania, per un semplicissimo motivo: e’ quello, e solo quello, il loro compito.

Solo per questo sono pagati, solo per questo sono eletti, e solo questo faranno.

E onestamente, tutto quel che pensano del governo italiano e’ che abbia totalmente sbagliato strategia, solo che lo fanno dire ai loro giornali, perche’ sanno che una dichiarazione della Merkel a criticare Monti  andrebbe contro gli interessi tedeschi.

Uriel

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