Il mito dell’equilibrio naturale.

Il Corriere della Serva ha pubblicato una sbroccata contro gli OGM, sostanzialmente un misto di cazzate e miti, non ultima l’idea geniale di sostenere che gli OGM non vadano bene perche’ sulla Bibbia non sono menzionati. Di tutte le argomentazioni del cazzo , mi sembra che siamo al massimo. “Quando un cretino finisce le cazzate, cita la Bibbia[Idioti, 36:12]” In realta’ demolire questa ridicola sbroccata non mi interessa, quanto alla fine una riflessione sul cosiddetto “equilibrio naturale”.

Riflettiamo innanzitutto su quanto si stia facendo con il clima, estendendolo ad una previsione di sopravvivenza della specie umana sul pianeta, diciamo di 500 anni. Supponiamo che nei prossimi cinquecento anni la specie umana rimanga sul pianeta, e che rimanga tecnologicamente dominante, cioe’ in cima alla catena alimentare.
Ora, come sappiamo siccome il pianeta si sta scaldando, quello che stiamo facendo e’ agire sulla percentuale di carbonio nell’atmosfera e ridurne la percentuale. Questo,  riducendo l’effetto serra, dovrebbe raffreddare il pianeta riportandolo alle condizioni di circa un secolo fa.
Molto bene.
Supponiamo che il pianeta si raffreddi , diciamo troppo. Quello che potremmo fare e’ ridurre la percentuale di particelle schermanti che emettiamo, e in un certo senso riscaldarlo ancora. Se invece non vogliamo piu’ radiazione solare ma vogliamo solo piu’ caldo, allora potremmo rilasciare un poco di CO2, in piu’ di Kioto, e tenere stabile la temperatura, impedendo ad un eventuale raffreddamento terrestre di abbassare la temperatura media sconvolgendo l’ecosistema.
Per gli ecologisti, stiamo mantenendo l’equilibrio naturale.

Invece no: tutto quello che abbiamo fatto e’ stato di trasformare la Terra in un ambiente climatizzato, la cui temperatura controlliamo agendo sulle percentuali di sostanze chimiche nell’atmosfera.Abbiamo ottenuto una specie di grosso appartamento , con un termostato in mano nostra, nel quale abbiamo deciso di tenere ferme le variazioni di temperatura piu’ macroscopiche.

Poiche’ stiamo ipotizzando 500 anni di permanenza della specie umana sul pianeta, quello che faremo sara’ mantenere stabile la temperatura per 500 anni. Figata massima? Non direi: la temperatura media sul lungo periodo NON e’ MAI rimasta stabile. Con la fine del minimo di Maunder, il clima e’ stato letteralmente stravolto, e l’ecosistema stesso e’ stato sconvolto. Parliamo di meno di 500 anni.
Se domani si tornasse allo stato precedente al Minimo di Maunder, e la nostra specie umana fosse sul pianeta, che cosa ne dedurrebbe? Ne dedurrebbe che per salvare la fauna e la flora sia necessario tenere costante la temperatura: poiche’ la civilta’ umana emette anche particelle schermanti, che raffreddano l’atmosfera bloccando la radiazione solare, immediatamente direbbero che tale raffreddamento e’ anche colpa dell’uomo, e si adopererebbero per contrastarlo.
E ancora una volta, il pianeta rimarrebbe fisso alle sue temperature stabili. Se ipotizziamo 500 anni di permanenza della specie umana, ragionando in questo modo si finira’ col tenere il pianeta inchiodato sulla temperatura desiderata per un periodo di tempo che non ha precedenti. Il clima NON e’ MAI stato stabile. Cosi’ come non e’ mai rimasto costante: un intervento per portare l’atmosfera ad un certo regime di Co2 e’ artificiale e innaturale quanto l’aumento di Co2 stessa.
La seconda mistificazione e’ quella che, a questo punto della discussione , si introduce tracambiamenti “naturali” e cambiamenti “artificiali”, o se preferite tra cambiamenti che “sarebbero avvenuti comunque” e cambiamenti che avvengono “a causa dell’uomo”. Inteso come agente, l’homo sapiens e’ invasivo e modificatore esattamente quanto molte altre specie di animali. Puo’ succedere che la popolazione di cavallette sia cosi’ enorme da lasciare una scia desertica dietro di se’, sono esistite ere geologiche nelle quali l’atmosfera e’ arrivata a livelli di ossigeno incredibili, cosi’ come a livelli di CO2 (e ti temperatura media) ben piu’ alti di quelli odierni.
In tutti questi casi, la causa e’ stata quella di una qualche specie che ha proliferato riempiendo l’ambiente di qualche sostanza, CO2, ossigeno, etc, cosa che ha generato altre modifiche, e alla fine si sono raggiunti equilibri TEMPORANEI molto diversi.
A questo punto, arriva puntualmente quello che mette in discussione la velocita’ dei cambiamenti, dicendoti che quelli introdotti dall’uomo sono i primi ad essere cosi’ rapidi. Anche questo e’ un falso: anche senza nominare le grandi estinzioni di massa (una e’ stata causata da un asteroide, le altre sembra di no) , il Cambriano potrebbe bastare.
Il concetto e’ che il discorso sull’equilibrio naturale compromesso dall’uomo e’ valido solo se si considera l’uomo come agente esterno: se le cavallette, moltiplicandosi a dismisura, desertificano un’area e la riducono a deserto, non si vede perche’ sia meno naturale lo stesso evento causato dall’uomo, a meno che non si segua il modello biblico e si consideri l’uomo come una componente esterna all’ecosistema.

Se invece lo si considera come facente parte dell’ecosistema, allora Homo Sapiens cambiera’ l’ambiente esattamente come fanno tutte le altre specie viventi; non credo affatto all’idea che il pianeta, se lasciato a se’ stesso, rimarrebbe costante nel tempo. Probabilmente, ma non e’ affatto scontato, rimarrebbe stabile per qualche decina di anni.

Rifiuto categoricamente l’idea che un ecosistema fatto da fluidi allo stato liquido in relativa turbolenza (gli oceani) e uno strato di gas MOLTO turbolenti (l’atmosfera) possa rimanere stabile come raccontano, sopra una sfera non omogenea in rotazione, con un nucleo caldo e fluido sotto una crosta terrestre di dimensioni variabili, con un sole che emette energia in maniera incostante, solo perche’ qualcuno smette di abbattere alberi e bruciare fossili. Forse potranno crederci gli ecologisti, ma chi ha avuto a che fare con un minimo di fluidodinamica sa benissimo come stiano le cose: non vanno cosi’.
Comunque finisca, la Terra sta venendo condizionata dall’azione umana. E il fatto di ridurre le emissioni per abbassare la temperatura non e’ un “riportare le cose come prima”, perche’ “prima” e’ un periodo brevissimo di tempo. Potremmo avere dei “prima” altrettanto ragionevoli con percentuali di CO2 molto alte e 8 gradi in piu’ sulla superficie terrestre, cosi’ come dei “prima” con un tasso di ossigeno mostruoso e il pianeta ghiacciato fin quasi all’equatore.
Controllare le emissioni di Co2, e in futuro di particelle schermanti, non e’ “riportare il pianeta allo stato naturale”, ma semplicemente prenderne il controllo (o provarci) e farne una riserva protetta in condizioni controllate. Controllando le emissioni (se ci riuscissimo) stiamo solo mettendo le mani sulla manopola del termostato, almeno su una. Se domani volessimo un pieneta piu’ caldo , dovremmo solo rimetterci a produrre gas serra. Se lo vogliamo piu’ freddo possiamo ridurli, e se vogliamo piu’ caldo con piu’ sole possiamo  controllare  le emissioni di particelle schermanti.
NESSUNA di queste azioni, benche’ tese a portare la situazione ad un ipotetico stato “naturale”, e’ naturale. Stiamo solo decidendo per un qualche motivo che il clima del 1700 sia quello che vogliamo, e adesso manipoliamo le emissioni in modo da tenerci allineati a due-tre gradi sopra la media del 1700. Fine. Niente di naturale, la riduzione delle emissioni e’ semplicemente il primo esperimento di controllo artificiale umano della temperatura del pianeta. Se riuscira’, sappiamo di poter manipolare il clima su scala globale.
Lo stesso dicasi degli OGM. Le perplessita’ circa gli OGM nascono per via del fatto che si ritiene che l’agricoltura dei nostri nonni fosse “naturale”, il che non e’. Pomodori, patate, mais vengono dalle americhe, e sono state trapiantate artificialmente in europa. Quanto abbiano modificato l’ambiente e l’ecosistema non lo sappiamo di preciso, ma di certo la dieta precedente non era la stessa.
Allo stesso modo, animali come il tacchino prima non esistevano in Europa. Affermare che la dieta dei nostri nonni fosse “naturale” e’ semplicemente ridicolo, dal momento che nessun equilibrio naturale ha mai consentito allo stessa persona di mangiare polenta e osei. La polenta viene dal mais, cioe’ dalle americhe (1), gli osei certe volte si’.
Ma il 99% delle volte no, perche’ quasi nessuno degli animali che alleviamo si trova in natura. Il pollo “naturale” e’ una selvaggina quasi immangiabile, , il maiale “naturale” e’ pericolosetto , la mucca “naturale” non fa neanche il 5% del latte che fanno le mucche che alleviamo. Anche in questo caso, l’agricoltura “biologica” di biologico ha poco, e le razze ARTIFICIALI che usiamo per l’alimentazione NON sono nulla di “naturale”.
Anche su questo piano, stiamo facendo un’operazione del tutto artificiale: dopo aver deciso arbitrariamente che un miscuglio di piante e animali presi da 5 continenti e trapiantate altrove, incrociate e manipolate sia “naturale”, decidiamo di fotografare lo stato che ci piace e mantenerlo.
Ma lo stato che ci piace NON e’ naturale, e non e’ neanche sostenibile, per la semplice ragione che la popolazione umana aumenta: sicuramente le culture “tradizionali” potevano sfamare gli indiani quando l’India aveva 50 milioni di abitanti, ma oggi che ne ha un miliardo, senza agricoltura intensiva sara’  la fame. E probabilmente la cultura intensiva non bastera’ nemmeno, diciamo tra dieci anni all’attuale ritmo demografico. Fotografare una situazione e tentare di mantenerla cosi’ com’e’, in generale, e’ una forzatura artificiale e innaturale.
In entrambi i casi si procede commettendo degli errori:

    • In assenza dell’uomo, l’ambiente si mantiene in equilibrio STABILE o cambia molto lentamente.
    • L’uomo e’ un fattore esterno alla “natura”.
    • Riportare la situazione ad uno stato desiderato, o mantenerla nello stato che vogliamo, non e’ un atto artificiale.

Tutte queste tre assunzioni sono mostruosamente sbagliate: siamo in un periodo postglaciale, quindi la temperatura aumentera’ in ogni caso, raggiungera’ un massimo e poi non si sa. L’uomo e’ un membro dell’ecosistema, e non e’ nemmeno tra quelli piu’ distruttivi. Inoltre, il pianeta e’ sempre cambiato, a volte bruscamente a volte meno, e non si e’ mai mantenuto in uno stato costante.
Infine, un’ultima cosa: in un contesto costante, la strategia vincente e’ la memoria, non l’intelligenza. Se l’intelligenza si e’ rivelata un fattore evolutivo costante, il contesto mutava rapidamente.
Uriel
(1) Spiacente per la Lega, i celti NON hanno MAI mangiato polenta.

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