Il fondo salvaculi.

Sono avvenute robustissime modifiche agli assetti europei, negli ultimi giorni. E non mi riferisco solo al fatto che Trichet abbia ceduto il posto a Draghi, ma al fatto che i tedeschi si ritrovano soli, per il misero crollo dell’ asse francotedesco che era durato sino ad oggi. Un pezzo alla volta.

 

 

L’asse francotedesco reggeva, ed appariva affidabile, per via della reputazione delle due nazioni e per via del fatto che apparentemente nessuna delle due nazioni era in palese difficolta’ economica o creditizia.

 

Cosi’, la Merkel poteva spingersi fino al proporre un fondo-salvastati al parlamento tedesco, presentandolo come iniziativa “europea” supportata dalla zona “forte” dell’europa. Anche se la costituzione tedesca forza il governo a consuntivare le spese , e quindi a mettere cose al bilancio solo se ci sono , si poteva presentare un fondo con budget fisso dandolo interamente per perso -l’unico modo per consuntivare una cifra a rischio in un bilancio preventivo- e il problema era solo “e io pago”, cui si rispondeva “ok, ma pagherebbero anche i francesi”.

Ma le cose sono cambiate: quello che e’ successo e’ che i francesi hanno essenzialmente falsificato i conti. Hanno fatto delle previsioni di bilancio fiscale basate su previsioni di andamento economico, ma essendo Sarkozy all’inizio di una campagna elettorale , per evitare amare sorprese hanno deciso di essere un pelo “ottimisti”, indicando una crescita industriale che in Europa c’e’ solo in Germania ed Italia. Ma non in francia.

 

Ovviamente le agenzie di rating se ne sono accorte, e hanno abbassato l’outlook rispetto alle previsioni, sgamando Sarkozy. Questo i tedeschi non l’hanno preso bene, perche’ adesso non e’ piu’ chiaro che diamine possa dare la Francia in caso di fallimento dei Greci. Peraltro, i francesi sembrano aver truffato sui conti preventivi, il che significa essenzialmente che non sono -almeno sul piano dell’etica politica- molto distanti dai Greci.

 

Questo ha permesso a Frattini di alzare la voce contro l’asse Franco-Tedesco. In pratica ha detto “ma come, l’ Italia ha approvato DUE finanziarie dolorosissime, di cui una in 3 giorni, e’ l’unica nazione in Europa ad avere una crescita dell’industria simile a quella tedesca -di cui siamo fornitori, c’e’ un legame- abbiamo un avanzo di cassa, e voi fate coppia coi truffatori?

 

Ovviamente e’ improbabile che si possa arrivare ad un asse Germania-Italia, ma il punto e’ che di certo non e’ piu’ conveniente per i tedeschi un asse Germania-Francia. Ne’ sarebbe credibile.

 

Il risultato di tutto questo e’ che i tedeschi -che lo sanno benissimo di affondare senza Euro- si trovano ad affrontare il problema praticamente da soli. Non sanno ancora come lavorera’ Draghi alla BCE, e quindi devono avanzare una proposta loro.

 

Ed e’ quello che hanno fatto.

 

La proposta e’ pragmatica, e indica l’unica via costituzionalmente praticabile per i tedeschi. Fare dell’ EFSF un’assicurazione, simile ai famosi CDS, ma garantita dalla liquidita’ virtualmente infinita della BCE.

 

La soluzione ha vantaggi e svantaggi.

 

I pro: e’ fattibile per i tedeschi. L’assicurazione SA quanti titoli ha emesso, ne conosce il prezzo paragonato al valore dei bond, e quindi conosce il rischio. In questo modo, i tedeschi aggirano il vincolo costituzionale perche’ possono consuntivare l’eventuale costo e il rischio sui bilanci nazionali.

 

L’altro vantaggio e’ che inizialmente questo si traduce in un flusso di cassa VERSO il fondo, che potrebbe in teoria usare i soldi per fare buyback dei titoli in pericolo. Inoltre, essendo effettivamente piu’ garantiti dei CDS, questi nuovi titoli europei colpirebbero tutto il mercato dei CDS, che e’ effettivamente una truffa bella e buona.

Sebbene non possa fermare il collasso dei debiti sovrani, puo’ fermare il collasso dei rating bancari, al seguito dei collassi sovrani. Il che e’ una buona notizia per le banche, meno buona per i debiti sovrani. Ma oggi l’emergenza sono le banche.

 

I contro:

 

non trattandosi di un fondo, si tratta semplicemente di una entita’ che non puo’ chiedere nulla. Una volta emessi un certo numero di titoli , ad un certo prezzo, a comprarli sarebbero le banche stesse , le stesse che detengono un bond. Ma questo costo -a meno di crescita di valore- , significa tirar fuori nuovi soldi per assicurarsi. E questo significa, essenzialmente, che i costi diventeranno una richiesta di maggiori interessi alle prossime aste.

 

Trattandosi di un’assicurazione, ovviamente non impedisce ai titoli sul mercato secondario di fare quel che vogliono gli speculatori. Esso non ripara strettamente dalle oscillazioni ne’ dalle speculazioni, ma solo dai fallimenti. Questo significa che non e’ sufficiente a fermare i processi in corso, specialmente se i Greci decideranno -come ormai e’ chiaro faranno- di ristrutturare il debito.

 

Cosi’, con la fine dell’ asse francotedesco, oggi l’ Europa e’ in mano ad una sola nazione. La quale magari per ora fara’ qualcosa per salvare la situazione.

 

Ma prima o poi chiedera’ il conto , di questo possiamo stare certi.

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