Il farlocco danneggia anche te, digli di smettere.

Va molto di moda, in questi giorni, affermare che la vita privata della gente sia un affare pubblico. Dopo trent’anni nei quali si e’ lottato perche’ la vita sessuale delle persone fosse un affare privato, lontano da quel controllo sociale cui si ribellarono persone come Franca Viola, oggi la farloccheide di sinistra trova doveroso (crucifige! crucifige! crucifige!) cambiare un altro tra i suoi ideali  , e si mette ad applaudire il solito prete che sice “il liberginaggio non e’ solo affare privato”. Ebbravi fessi.

Ora, patetici coglioni privi di ogni dignita’, sconfinate distese di letame dei Carpazi, verdastre badilate di merda sul muro bianco dell’intelligenza, non vi sfiora l’anticamera del neurone sopravvissuto che quando il prete dice “il libertinaggio non e’ solo affare privato” si riferisca NON SOLO a quello di Berlusconi, ma al vostro. Alla vita di tutti.

Certo, siete il partito degli ex sessantottini, quindi avete fatto i porci comodi in gioventu’ e adesso dovete “riscoprire la fede” , come i vestiti sporchi di mia figlia riscoprono la lavatrice dopo ogni festa di fango ed erba. Ma il fatto che voi siate delle sconfinate distese di subumani della coscienza non cambia nulla: questa bellissima tendenza a gridare che la vita sessuale altrui sia un fatto pubblico (perche’ potete giurarci che Sodano non abbia in mente solo Berlusconi(1)) , quello che state facendo e’ permettere al controllo sociale di rientrare alle camere da letto di tutti.

Avete lottato (solo perche’ era di moda e le vittime eravate voi, ve ne sbattete bene il cazzo di quello che succede agli altri, vero?) per sottrarre ogni donna al nome di puttana ogni qualvolta decidesse di avere una vita privata fatta di libere scelte, avete lottato (ma sempre perche’ ci andavate di mezzo voi) perche’ nessuno si potesse permettere di entrare nelle camere da letto e condannare, condannare, condannare.

Perche’ quando si entra nella camera da letto della gente e si condanna, si ristabilisce proprio quell’odioso controllo sociale, quello che condannava i gay al disprezzo, quello che condannava ogni donna ad essere una puttana.

Ora ogni brava blogger iniziera’ a dire che io difendo Berlusconi, cosi’ ho pronta una bella risposta per voi, care mignotte della rete : una risposta che sa di antico, una risposta che sa di quella merda che volete resuscitare pur di combattere Berlusconi. Bene, signore, la vostra vita privata e’ pubblica, e specialmente la vostra vita sessuale, perche’ come dice Sodano, il “libertinaggio” non e’ un affare privato.

E sapete cosa pensa la morale bigotta che sta dietro a questa idea, questa idea del controllo sociale? Pensa che una donna non abbia bisogno di avere un blog. Che cosa cerca una donna che si fa vedere cosi? Perche’ sentite il bisogno di farvi vedere su internet? Perche’ e’ una puttana, e’ ovvio, e si mette in mostra perche’ vuole farsi scopare.

Sentite, quando scrivo questa cosa, come un ricordo? Come una odiosa , vecchia, arcaica mostruosita’ che ritorna? Non sentite un sapore gia’ sentito, quello di un processo ove e’ l’accusa a scrivere la sentenza perche’ solo essere nella condizione di essere accusate era una prova? Quello di un processo condotto a chiacchiere, dietro le vostre spalle, absque strepitu advocatorum, un processo ove l’innocenza non e’ una scusa? Beh, la corte ha deciso: siete puttane. Donne facili. Gente che non dovrebbe insegnare nelle scuole. Che non dovrebbe crescere bambini. Che non dovrebbe entrare in chiesa. Che se rimane da sola con un uomo, beh, se la cerca: con tutti si’, e con me no?

Mi direte che non sono affari miei, e che la vostra vita privata non sono affari miei: ma chi lo dice? Il libertinaggio, signore, e´ una questione pubblica: lo dite voi. E questo, ovviamente, vale anche per il vostro. E io ancora mi chiedo perche’ sentiate il bisogno di dire le cose che dite, di fare i blog che fate: non e’ forse un mettersi in mostra, e la donna che si mette in mostra non vuole forse quello?

E’ stata una battaglia di civilta’ l’aver sottratto al controllo sociale la vita provata della persona. E’ stata una battaglia di civilta’ che una donna, andata in vavanza per 15 giorni, potesse sottrarsi alla diceria di essere andata “in una clinica”. Che potesse querelare, diffidare, e che la legge desse ragione a chi veniva violato.  Ma ora no: spinti dall’odio sopra ogni altra cosa, volete che sia lecito per chiunque sbattere chiunque altro sul banco degli imputati di quel tribunale sociale(2) , solo perche’ ci sta finendo il vostro avversario politico, il male in persona.

Come se fosse difficile trovare altri appigli per criticare il governo in carica, senza scomodare le bagasce.

Bene , signorine della sinistra. Adesso, quando cercherete di fare qualche battaglia per i gay, vi sentirete rispondere che no, non sono affari privati, perche’ il libertinaggio e’ cosa pubblica. Non ho diritto, per caso, a fare 10 domande a Vladimir Luxuria, che per sua stessa ammissione si e’ prostituita, su chi fossero i suoi clienti? E non avevo il diritto di sapere, di preciso, con grande precisione che cavolo ci facesse Sircana su un marciapiede con una trans? Lo prende o lo da’. Ingoia?

E non ho allora il diritto di sapere dove va la mia vicina di casa, quando esce tutta tirata senza il marito? Saranno davvero uscite con le amiche? Mah, non sarebbero cazzi miei, ma “il libertinaggio non e’ cosa privata”.

Signore, io sono un maschio. Vivo in un posto ove difficilmente potrete spiarmi senza che qualche cane abbai, e dove se abbaia vengo a discuterne ad accettate. In paese mi conoscono in pochi (peraltro mi attribuivano storie torbide con una giornalaia che non avevo mai visto) e mi vedono ancora meno. Onestamente, del controllo sociale mi frega un cazzo di niente.

Ma quando vi sentirete isolate , chiacchierate, sputtanate solo perche’ siete uscite con le amiche, quando sentirete mormorare “black bamboo” ogni volta che andate in vacanza da sole, quando la cosa iniziera’ a pesare su di voi al lavoro, non rompete il cazzo a lamentarvi della destra e della religione cattolica: questa e’ la merda che state costruendo voi, di sinistra, Voi, gli “avanzati”.

Il medioevo lo state riportando voi, perche’ sperate che con questa minestra vi toglierete di dosso Berlusconi, ma non solo non ve lo toglierete di mezzo: state peggiorando la societa’ ove vivete, enunciando a gran voce quel diritto ad investigare la vita privata altrui che avete dovuto combattere per essere libere.

Siete, in definitiva, delle merde. Sul piano culturale, sul piano morale, sul piano della coscienza. Dite pure che ognuno ha il diritto di sapere cosa facciano altri a letto. Dite pure che il libertinaggio e’ una cosa pubblica, applaudite pure Sodano quando lo dice. Vi divertirete un mondo, a sentire le puttane che raccontano.

Finche’ le puttane non sarete voi. Dopo, mi divertiro’ io. A tirare avanti mentre vi lapidano .

A parole. Vi lapideranno a parole. Ma fara’ male lo stesso. E dovrete tacere, perche’ questo e’ il mondo che avete costruito , spinte dall’odio.

Ciao, puttane.

Uriel

(1) Storicamente i ricchi hanno fatto il cazzo che volevano, a letto e fuori.Il cerino in mano restava alla poveretta/o.

(2) Nei famosi paesi ariani, la prostituzione NON e’ reato, e NON e’ reato indurre alla prostituzione. Qui in Germania Frau BMW , contessa della supercazzola prematurata viendalmare, si e’ trovata con qualche problema di gigolo’ (due, a quanto pare) e nessuno si sogna minimamente di chiederle le dimissioni. Per la semplice ragione che qui la prostituzione e’ legale e la vita privata e’ sacra. Ma voi siete troppo provinciali e arretrati, siete lo specchio pretenzioso di un’italia bigotta e arcaica, ancora vi agitate per le donne bottane. Quanto siete INDIETRO.

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