Il faccendiere, perche’ e percome.

Per capire la storia della leggendaria P2, e’ necessario capire innanzitutto che cosa fosse l’italia del periodo. Anche se non sembra, tantissime cose sono cambiate sia sul piano economico che su quello giuridico, e il paese si e’ trasformato enormemente. Figure come i faccendieri , che oggi sono piu’ limitate nel campo d’azione, un tempo erano persone chiave. Ed essere “faccendieri” era un vero e proprio lavoro, che poteva portare ricchezza e reddito. Vediamo perche’.

 

Innanzitutto, esaminiamo i rapporti commerciali. L’Italia ha avuto una riforma della legge fallimentare nei primi anni ’80(0), il che significa che al momento di Gelli il paese viene da un’economia nella quale se un vostro cliente falliva senza pagare, ottenere qualcosa era quasi impossibile. Anzi, per la precisione, poteva anche non fallire e non pagare e basta: la possibilita’ di costringere qualcuno al fallimento mediante tribunale era limitatissima, e di fatto l’unico pericolo nel non pagare era di non trovare piu’ fornitori.

 

Qual’era la maniera per tutelarsi? Essere informati. Appena girava voce che qualcuno “corresse in cattive acque”, cioe’, era meglio non fargli credito. Il problema era che, essenzialmente, bisognava avere delle fonti di informazione davvero buone. Anche perche’ altrimenti poteva essere troppo facile diffamare qualcuno rovinandolo. A quell’epoca la reputazione e l’onorabilita’ erano tutto.

 

Come si faceva, se si aveva un’attivita’ e si voleva crescere, cioe’ comprare di piu’, a convincere i fornitori a vendere? Beh, si poteva pagare in anticipo, ma poi chi ci garantiva che il fornitore non sarebbe scomparso a sua volta?

 

Allora, la trafila era di venire “introdotti”, o “presentati” al fornitore da qualcuno “di fiducia”.

 

In pratica, voi potevate avere tutti i soldi che volevate per investire in Italia, ma nessuno vi avrebbe venduto un chiodo senza un pagamento in contanti ed in anticipo. Con il piccolo problema che a quel punto VOI non eravate certi che il fornitore scomparisse.

 

A meno di non essere “introdotti”.

 

Qui c’era il primo punto di forza dei “faccendieri”: conoscendo inizlamente 3-4 persone , diciamo industriali, essi potevano “presentare” nuovi potenziali clienti (diciamo la PMI) e nuovi potenziali fornitori (sempre la PMI).  La mancanza di una vera legislazione sul fallimento faceva si’ che la societa’ italiana reagisse , per proteggersi, nel solo modo che conosceva: tribalismo e cooptazione. Le informazioni sullo stato di salute arrivavano da “fonti sicure”, cioe’ da faccendieri. I quali si premuravano di avvisare (chi volevano loro) di eventuali problemi di insolvenza.

 

Anche le leggi sul credito sono cambiate enormemente. Al tempo di Gelli, il modo con cui si aveva credito dalle banche era… sempre lo stesso. Dal momento che i criteri di rischio erano ignoti, i bilanci erano un sogno (gran parte delle aziende piccole e medie NON era tenuta ad averli), gli scontrini fiscali e il registro corrispettivi arrivano negli anni ’80 con la legge Visentini, le aziende erano a conduzione familiare e l’indebitamento era, spesso, gestito per mezzo di prestiti tra familiari.

 

Se volevate quindi del credito per fondare un’azienda, o per un’attivita’ nascente in espansione, la trafila era sempre quella: si veniva “presentati” in qualche occasione sociale al direttore di una filiale, o a seconda del prestito ad un funzionario di rango piu’ elevato. Una volta presentati, si doveva convincere il funzionario in questione a “caldeggiare” la vostra pratica presso i superiori (in generale , spesso era semplicemente il funzionario stesso, ma si facevano pregare).

 

Una volta seguita questa trafila sociale, ecco che potevate accedere al credito. I controlli erano cosi’ deboli che in pratica dipendeva tutto dai funzionari. Inoltre le casse di risparmio locali erano spesso stracolme di questi personaggi, che ottenevano per cooptazione i voti per arrivare nel CDA.

 

Ovviamente, tutti coloro che avevano avuto un favore da un faccendiere gli erano debitori, ed in cambio… introducevano a loro volta il faccendiere in altri ambienti, su richiesta dello stesso. Un meccanismo che con un pochino di abilita’ poteva portare incredibili vantaggi.

 

Ad un certo punto, il faccendiere arrivava ad una rete di relazioni che e’ quella tipica di un buon PR professionista moderno, ovvero un’agenda di contatti da 5000 a 10000 persone. Persone da chiamare ogni tanto, cui augurare buon Natale, eccetera. Relazioni da tenere. Regali da fare. Debiti da riscuotere.

 

Il faccendiere era, per ragioni di obsolescenza dei meccanismi giuridici , il “notaio ufficioso” nella stragrande maggioranza dei casi in cui il diritto non comprendesse (o non comprendesse bene) il genere di “affare” gestito dai suoi ‘contatti”.

 

Per intenderci, se oggi avessimo ancora i faccendieri, immediatamente si tufferebbero nel mondo dei matrimoni gay, tenendo loro i registri E gestendo da arbitri eventuali separazioni.
Insomma, l’obsolescenza delle leggi e dei meccanismi decisionali, come scriveva Gramsci nei suoi diari, portava a dei “parlamenti neri”, ovvero spostava il luogo di discussione da quello ufficiale a quello non ufficiale. Il quale era dominato da questi personaggi. Completamente.
Perche’ il faccendiere entrava in gioco anche e specialmente nel caso di conflitti: non appena A e B fossero entrati in conflitto o competizione,  siccome entrambi erano circondati da un certo numero di faccendieri , immediatamente smettevano di parlarsi. Dico sul serio, SMETTEVANO di parlarsi.

 

Un eventuale magistrato che avesse voluto intercettare non avrebbe trovano NIENTE. A e B NON si parlavano.

 

Entravano in ballo i faccendieri, i quali facevano da arbitri e da diplomatici: siccome i faccendieri avevano in mente (non lasciavano MAI degli scritti, se non appunti misteriosi in linguaggio criptico) la geografia del potere E la situazione sul campo, essi iniziavano , tra una cena ed un’uscita in barca, a tessere il compromesso tra A e B. Quando A e B erano avevano, sempre parlando coi faccendieri, concordato una soluzione, IMPROVVISAMENTE si reincontravano e mettevano in atto la soluzione stessa.

Il faccendiere aveva rilevato la ratio del suo clientes, sapeva di quanto poteva trattare, sapeva perche’, e conduceva la trattativa con un altro faccendiere. Senza che le parti fossero coinvolte o informate. Intercettare A e B era inutile: non si parlavano.

Lo stesso succedeva se c’era un affare: i relativi faccendieri informavano A e B dell’affare., disponendo di informazioni che nessuno aveva. Se A e B erano disponibili, ben prima che iniziasse qualcosa, si decideva la fattibilita’ dell’accordo e i termini. Da quel momento, le parti NON si parlavano piu’, e spesso parlavano coi faccendieri stessi mediante messaggi criptici sussurrati da segretarie, amici, parenti.  Il processo iniziava persino PRIMA che si verificasse l’eventualita’ dell’affare, e il magistrato non si era ancora mosso perche’ non traspariva nulla su cui indagare.

A e B da quel momento evitavano persino apparizioni pubbliche, non si facevano mai vedere insieme, ne’ tantomeno insieme ai faccendieri. Li incontravano , i faccendieri, “per caso” nella sala di aspetto di qualche medico, se il faccendiere era un prete nel confessionale o in altri luoghi di preghiera,  durante una partita di tennis (oggi va piu’ di moda il calcio), alle corse dei cavalli (le intercettazioni ambientali sono difficili) , durante battute di caccia: piu’ spesso inviavano segretari/e a parlarci per caso, il famoso “riferiro’”, e il messaggio era cosi’ criptico che il vettore non ne conosceva pienamente il significato, e la risposta (se c’era) era ancora piu’ criptica. Ma spesso non c’era neanche, cosi’ che fosse impossibile dire che qualcuno avesse convenuto qualcosa.

 

Ai magistrati dell’epoca, incapaci di controllare i faccendieri (che spesso lavoravano parlando oscuri dialetti, si incontravano dentro le chiese allora non spiabili perche’ il primo concordato vedeva il miistero della giustizia come versatore della diaria ai preti stessi e spesso il faccendiere di cui parliamo era lo stesso prete!  non usavano il telefono, andavano a caccia nei boschi e ivi parlavano, andavano a pesca su una barchina, insomma erano dei professionisti dell’accordo sommerso), dicevo ai magistrati dell’epoca non rimaneva altro che giustificare la propria impotenza tirando in ballo “depistaggi” e “poteri occulti”. In realta’, era solo un sistema sociale impossibile per loro.

 

Per i magistrati e spesso per i servizi segreti stranieri questo meccanismo era incredibilmente opaco, spesso impenetrabile. Un braccio di ferro finanziario tra due banche poteva svolgersi INTERAMENTE senza che nessuno dei funzionari della banca A comunicasse alcunche’ con il funzionario della banca B. Improvvisamente, A e B si trovavano alla stessa cena, d’amore e d’accordo. Cosa fosse successo in mezzo, non era dato saperlo.

 

Esistevano diversi tipi di faccendieri.

 

I preti erano faccendieri formidabili, avendo sia l’informazione che i contatti ad ogni livello sociale. Nelle citta’ erano i Vescovi a svolgere la stessa funzione, anche perche’ anche la Chiesa necessitava di investire capitali.

 

Il faccendiere laico si divideva in due categorie: il faccendiere che nasceva con una famiglia numerosa e borghese, nel qual caso aveva gia’ un certo numero di contatti “ereditati”, ed il faccendiere che veniva dal nulla. Il faccendiere venuto dal nulla era un individuo molto portato per le relazioni sociali, generalmente un ex sfaccendato che aveva investito il proprio tempo nella piazza del paese (se veniva dalla provincia) o nelle attivita’ mondane (se in citta’).

 

Questa rete di personaggi, prima che il diritto commerciale e creditizio si ammodernasse, erano il pilastro di ogni transazione commerciale, immobiliare e creditizia del paese. Inoltre, facevano da arbitri  nei conflitti, facevano da moderatori nella fase pre-conflitto (troncare e sopire) , facevano da garanti nelle transazioni rischiose.

 

Una persona del genere, che conobbi in passato, ebbe un corteo di 9500 persone al proprio funerale. Per il fisco era un pensionato. Nella realta’, aveva gestito ufficiosamente l’assegnazione di 4000 alloggi popolari INA CASA, ed era solo una delle faccende nelle quali era invischiato. La sua eredita’ comprendeva migliaia di ettari di terra, molti avuti per usucapione dal demanio, (1) immobili come se piovessero, e tutti i suoi familiari erano stati sistemati in ruoli di rilievo: notai, pretori, preti, vescovi , primari di ospedale, insegnanti, dirigenti nel pubblico impiego, carabinieri, finanzieri, persino vigili urbani.

 

Come si trasformava un enorme patrimonio di PR in un reale patrimonio di soldi? Con l’informazione. Avendo l’informazione, era possibile sapere che il tale dei tali era in difficolta’ economiche. Con gli appoggi, era possibile sapere che disponeva di un pezzo di terra. Con gli appoggi, era possibile trovare un accordo con un direttore di banca/il vescovo che avrebbe concesso un prestito per acquistare il pezzo di terra ad un costo stracciato, pur di sanare un debito. Oppure, il faccendiere poteva anche intercedere presso lo strozzino, (2) eccetera.

 

In definitiva, cioe’, il faccendiere era il risultato di un diritto obsoleto nel campo economico, finanziario, creditizio e morale. Dico “morale” perche’ spesso i faccendieri entravano in gioco anche per combinare matrimoni, o per gestire i primi divorzi, o per caldeggiare presso la Sacra Rota.

 

Che ruolo avevano i partiti? I primi partiti avevano, ovviamente, i propri network interni. Tuttavia, i membri dei partiti erano esseri umani, avevano famiglia, e le famiglie erano coinvolte nell’economia. Cosi’, il faccendiere era spesso borderline al partito o interno al partito, cosi’ come era borderline all’amministrazione pubblica o a volte ne era interno.(3)

 

Questa nube grigia era letteralmente inestricabile per la magistratura. Un individuo come il faccendiere di cui ho accennato, che ha gestito l’assegnazione di 4000 appartamenti dell’ INA CASA, ha qualcosa come 8000 voti da gestire ad ogni elezione. Il che, in una citta’ di 50.000 abitanti , con 32.000 votanti, fa il 25% dei voti.

 

Morale: anche i partiti non potevano farne a meno.

 

Voi direte: ma era massoneria. Palle. I massoni erano, e sono , dei dilettanti in confronto a quello che erano questi personaggi. Essi non erano membri della massoneria, e si guardavano bene dall’essere membri ufficiali di qualsiasi cosa: sicuramente conoscevano massoni, e sicuramente andavano (4) a qualcuna delle riunioni. Ma a tutti (sia a loro che al massone) faceva comodo il loro ruolo di “esterni”. Semmai fosse esistita la P2, i faccendieri erano quelli che NON avevano alcuna tessera P2 ma avevano contatti con la P2.

 

E’ in questo contesto che un semplice faccendiere di provincia (in confronto al massone medio, un tirannosauro dotato di cannoni) incontra la massoneria e ovviamente se ne impadronisce in pochi mesi. La sproporzione tra l’abilita’ di un semplice faccendiere e quel branco di ridicoli idioti con manie  esoteriche che che erano i massoni era tale che non avevano speranza.

 

Come se non bastasse, ai primi degli anni ’80 c’era una borghesia nascente molto solida in italia, in gran parte composta da PMI nascenti e negozianti che si allargavano. Il potenziale di business per un faccendiere era, all’epoca, pressoche’ infinito.

 

Senza capire questo, capire per quale motivo ogni indagine su qualsivoglia affare non approdasse a nulla e’ pressoche impossibile.

 

Supponiamo che in un certo ambiente ci fosse da indagare. Supponiamo che in un certo ambiente A e B abbiano commesso un’operazione commerciale fiscalmente ambigua. Oggi, con le dovute intercettazioni, e’ quasi sempre possibile far luce sui fatti.

 

All’epoca, il magistrato si scontrava con una cortina grigia. A e B, infatti, non si erano MAI parlati, MAI incontrati, MAI telefonati, per tutta l’operazione. E non si erano MAI fatti vedere insieme.

 

Uno di loro, durante una uscita a caccia, aveva incontrato nel bosco un noto faccendiere. L’altro, alla fine della messa, aveva incontrato l’altro faccendiere, un prete, dentro la canonica. I due faccendieri, poi, avevano riferito i termini dell’accordo perche’ si erano incontrati, casualmente, ad un matrimonio di un’amica, e lo avevano discusso sul sagrato, quando erano usciti a prendere aria. Era il loro modo normale di agire.

 

Tirare fuori depistaggi, misteri, non serve a nulla: la societa’ dell’epoca era completamente opaca. Sia ai magistrati che, spesso, ai servizi segreti di ogni paese, i quali riuscivano a scambiare favori con questi faccendieri, ma nemmeno loro sapevano come, di preciso , i faccendieri ottenessero quanto richiesto.

 

Persino un contratto di compravendita terriera era gia’ stato trattato informalmente in qualche bar, poi raffinato durante il rinfresco di cresima di qualche ragazzo, infine si era giunti all’accordo dopo la messa, o in qualche bosco, durante una partita di caccia.

 

Perche’ il faccendiere si comportava come se fosse un agente segreto? Perche’, per tradizione , le leggi erano inadeguate e le operazioni che gestivano erano borderline quando non illegali  , inoltre altri faccendieri potevano avere sentore dell’affare e tentare di portarlo dalla loro parte.

 

Questo e’ il contesto nel quale si sviluppa la P2: all’epoca, era una parte qualsiasi del paesaggio umano e sociale del paese. Tutti, tutte le banche, tutti i partiti, tutti i gruppi industriali, tutti gli enti pubblici, di fatto agivano tramite faccendieri. La magistratura e i servizi segreti si trovavano di fronte all’estrema opacita’ del meccanismo ogni volta che tentavano di investigare.

 

Come fini’ la loro storia?

 

Il loro ruolo si ridimensiono’ in diversi modi:

 

  • Il partito socialista prese il controllo della spesa pubblica e , facendo debiti su debiti, divenne un giocatore cosi’ forte nel mercato degli appalti da estrometterne gran parte.
  • Vi furono due riforme , una fiscale e una fallimentare, venne istituito il registro dei cattivi pagatori (prima questa informazione era terreno esclusivo dei faccendieri) , il credito venne razionalizzato.
  • Diverse operazioni, come la raccomandazione, vennero rese legali, (prima erano punibili penalmente), il che permetteva ai dilettanti di gestirle senza bisogno della segretezza dei faccendieri.
Problema: a distanza di 30 anni, ci sono ancora faccendieri? La risposta e’: stanno tornando ai vecchi fasti.

 

Perche’ stanno tornando?

 

 Per gli stessi motivi per cui esistettero anticamente.
  • Il diritto commerciale e fallimentare, a furia di emendamenti, sta diventando obsoleto. Le operazioni finanziarie, creditizie e commerciali necessitano di garanzie ed informazioni che non esistono piu’ se non dalle persone giuste. E’ stato ridimensionato il registro dei cattivi pagatori, il falso in bilancio non e’ reato per cui non si conoscono le condizioni dei fornitori o dei clienti, l’economia sta tornando a basi familiari, e dentro le famiglie non ci entri. Se le decisioni si prendono in camera da letto, e’ buio completo.
  • I magistrati intercettano troppo. Il che significa che e’ troppo prezioso il ruolo del faccendiere, nella misura in cui sa agire in segreto.

 

Qui ci sono i dueveri punti, le due vere emergenze giuridiche.

 

Avrete notato che la mafia stia usando i pizzini. Questo perche’ lo svantaggio del pizzino e’ compensato dalla difficolta’ nella sua intercettazione telematica. Ma vi faccio notare, pero’, che essendo scritto il pizzino resta e puo’ diventare prova ad un processo. Un vecchio faccendiere non avrebbe mai ricorso ad un mezzo simile.

 

Cosi’, ecco il problema. Se qualche persona, avendo le capacita’, e’ in grado di garantire ad A e B di non doversi incontrare, telefonare, farsi vedere insieme, ma di poter comunque gestire un affare, il suo lavoro di PR e’ di tale valore, oggi, da essere inestimabile.

 

E’ solo questione di tempo, poi i nuovi faccendieri impareranno nuovi espedienti. Parlare in codice, incontrarsi nelle occasioni piu’ disparate, mai farsi vedere con qualcuno, sfruttare le chiese , gli ambulatori medici , le occasioni che garantiscono privacy e segretezza, i legami familiari e specialmente MAI telefonare, per ricostruire reti di conoscenze.

 

L’invadenza telematica del magistrato e’ tale da rendere preziosissima la qualita’ di mediatore occulto. Oggi come oggi, un disoccupato con una buona rete di contatti potrebbe diventare un personaggio influentissimo, alla sola condizione di imparare tutti gli accorgimenti dei vecchi faccendieri.

 

Inoltre, il diritto commerciale, finanziario e creditizio sono obsoleti. Mancano informazioni. Per sapere cosa succede in una SPA spesso bisogna sapere cosa si dicano in camera da letto marito e moglie. Per le poche SPA, perche’ le PMI sono quasi tutte scatole chiuse. Sapere se qualcuno e’ in buone acque o cattive acque, cliente o fornitore, e’ impossibile. Una figura come il faccendiere sarebbe troppo preziosa.

 

Cosa deve saper fare il nuovo faccendiere?

 

  • Deve avere le doti di un PR discreto, cioe’ saper gestire un’agenda di 5/10000 contatti, con i relativi debiti/crediti e gli storici di ognuno in termini di favori concessi ed ottenuti.
  • NON deve possedere un cellulare , e se lo usa deve usarlo solo parlando in maniera criptica, e per organizzare incontri in luoghi tipo “ci vediamo sabato”. Non dovrebbe chiamare direttamente le persone.
  • Non deve mai farsi vedere insieme ad entrambe le parti in causa, ne’ con una delle due parti, in occasioni pubbliche , ma saper definire i requisiti dell’affare “in tempi non sospetti”. Dopodiche’, le due parti si vedono alla fine, a transazione eseguita.
  • Deve avere una professione che non richieda, di per se’, di farsi vedere con qualcuno. Se fai il faccendiere con gli industriali NON devi avere un’industria, etc etc.
  • Deve avere una professione ufficiale che permetta, tuttavia, di incontrare molte persone singole con una certa privacy. Estetisti, massaggiatori/ici, ambulatori medici, ambulatori veterinari, negozi di vestiti, parrucchieri, dentisti, gioiellier, avvocati. Oppure una che permetta promiscuita’: baristi, discotecari, etc.
  • Deve sempre agire per vie indirette, senza parlare direttamente con entrambe le parti in causa, ma solo con una delle due E con il faccendiere che gestisce l’affare dall’altra parte.
  • Avere una famiglia numerosa e ancora coesa, con molti parenti da “sistemare” in posti strategici.
Una persona che sappia fare questo, oggi, vale milioni di euro/anno.

 

Quelli che vedete adesso sono ancora i dilettanti, che magari la magistratura puo’ ancora colpire perche’, appunto, sono dilettanti. Ma dai loro sbagli nascera’ una classe che ovviamente sa di nuovo tenere tutto in mente, parlare senza dire, comunicare senza parlare, usare “forse” invece di “si” e “magari” invece di “no”, in modo da rendere impossibile dimostrare qualsiasi cosa se intercettati.

 

La seconda onda di faccendieri, come accadde in passato, sara’ completamente opaca per i magistrati.

 

A creare una societa’ basata sui faccendieri , sono essenzialmente pochi fattori:

 

  • Un ente vessatorio e troppo invadente, che produca la necessita’ e il valore aggiunto di agire nel segreto. Nella nostra era, la magistratura e la stampa. Prima, il fisco e i partiti.
  • Leggi obsolete che richiedano di gestire gli affari piu’ agilmente, senza burocrazie ne’ interferenze , ne’ divieti ormai obsoleti.
  • Carenza di informazione sulle controparti economiche e commerciali, tale da necessitare di canali speciali.
Presto inizieremo a notare nei magistrati una incredibile frustrazione, e li vedremo sempre meno efficaci, nonostante moli di intercettazioni sempre maggiori. Anche perche’ oggi i faccendieri hanno un’altra incredibile opportunita’, che e’ quella di incontrarsi all’estero a costi ragionevoli, ovvero lontani dalla possibilita’ di essere intercettati dai magistrati italiani.

 

Ancora 2-3 anni di questo andazzo, di questo spauracchio delle intercettazioni e di mancate riforme economiche, e vedremo la magistratura cieca.

 

Come lo sapremo? Perche’ quando la magistratura e’ cieca inizia a parlare di “depistaggi” e di “misteri” . Cioe’ quello che facevano ai tempi dei grandi faccendieri, quando si scontravano con l’opacita’ di quel mondo: non riuscendo a penetrare la societa’, a vederci qualcosa, a capire: dicevano di essere stati depistati, parlavano di “poteri occulti” (il potere enorme dei faccendieri vari), e di misteriose associazioni, che altro non sono se non i faccendieri che si non-riuniscono a qualche scopo.

Gran parte della complottologia italiana e’ dovuta non tanto all’intervento di CIA, SISMI &CO, ma semplicemente al fatto che tutta italia lavorasse , per intero, mediante questi personaggi. I quali, ovviamente, potevano anche decidere che un carabiniere la cui sorella aveva beneficiato di un mutuo doveva, per esempio far sparire un determinato reperto.

Gelli non era altro che un faccendiere di mezza tacca. Ma un faccendiere di mezza tacca era un dinosauro , dentro il mondo della massoneria oberato di lavoro per i nuovi borghesi degli anni ’80. Per lui e’ stato uno scherzo prendere quel branco di dilettanti e riorganizzarli creando una struttura che era, nel modo di operare e di organizzarsi, del tutto analoga a quanto accadeva ovunque nell’intera societa’. Il motivo per il quale fu necessaria una commissione d’inchiesta fu che , come capitava sempre coi faccendieri, non era stato possibile per la magistratura risalire praticamente ad alcunche’. I “misteri”, i “depistaggi” in realta’ erano il modo di agire dell’intera societa’ del periodo, ovvero il modo di agire di tutti i faccendieri del paese.

E quella cosa sta tornando: non la P2, ma semplicemente il mondo dei faccendieri, ovvero dei personaggi capaci di agire nell’ombra, persino quando fanno operazioni del tutto legali. Queste persone, che avevano pure grosse quantita’di soldi, arrivavano a stili di vita monacali pur di non dare nell’occhio. Mentre voi comprate l’ultimo modello di cellulare, loro lo stanno gettando nel cestino. Mentre voi volete internet e il social network, loro lo stanno chiudendo e stanno evitando l’abbonamento. Chiederanno un favore a qualcuno che deve un favore a loro, casomai dovessero usarli.

Appena vedete i magistrati parlare di depistaggi e misteri e di poteri occulti, sapete che e’ tornata l’era dei faccendieri. E sapete che , se siete disoccupati ma avete una certa abilita’ nelle PR, ci sono un sacco di posti di lavoro liberi e potenzialmente molto, molto, molto ben pagati.

 

Uriel

(0) A dire il vero, gli ultimi ’70: Mi riferisco dell’“Amministrazione Straordinaria della Grandi Imprese in Crisi”, introdotta dalla legge 3 aprile 1979, n. 95 (di conversione del D.L. 30 gennaio 1979, n. 26).

 

(1) Basta che nessuno si accorga, per 20 anni di fila, che stai coltivando un pezzo di terra.

 

(2)Non tutti i prestasoldi erano strozzini: molti erano a loro volta faccendieri, che in assenza di un diritto sensato sul credito investivano i soldi “con rese alte”. Se non pagavate, il faccendiere avrebbe fatto sapere, per vie traverse, a tutti i vostri fornitori che eravate in difficolta’, e nessuno vi avrebbe piu’ venduto un chiodo.

 

(3) raramente i faccendieri accettavano incarichi ufficiali. La loro forza era proprio quella di non essere automaticamente associabili ad un business. Sebbene alcuni di essi divennero direttori di banca o dirigenti pubblici, essi venivano poi visti come frequentazione compromettente se la banca o un ufficio pubblico erano in qualche bufera, o se il partito era in qualche bufera. Era molto meglio essere dei semplici agricoltori, o avere delle attivita’ di comodo: alcuni erano sarti, cosa che permetteva loro di incontrare chiunque in privato.

 

(4) E’ possibile assistere alle riunioni dei massoni, a patto di stare zitti, per circa sei mesi.

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