Il bello che ci avanza (vuole il sacchettino per il cane?).

Nello scorso post e’ emerso un divertente discorso circa il fatto che una casa del 500 non la puoi toccare perche’ anche se la rifai uguale non sara’ mai come l’originale. Ed e’ buffo, perche’ secondo me questo terremoto vi ha portato davanti anche qualcosa cui non volete pensare. Colosseo, Torre di Pisa, Cappella Sistina, Mole Antonelliana, Santa MAria Novella: e se un terremoto le buttasse giu’?

La lista dei monumenti annientati da questo terremoto e’ lunga. La torre dell’orologio, per dire:

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Scomparsa. Kaputt. Finita.

E diverse chiese: 745earthquake-1640049_0x440

E anche antichi palazzi: large-120524-153603-mi240512cro-012-824915_0x440Ora, quella roba non c’e’ piu’ . Oh, certo, la si puo’ ricostruire come prima, che qualcuno dice “restaurare”, ma mi spiace, e’ una truffa: la torre dell’orologio se la rifai hai fatto una copia identica nello stesso posto. Quella chiesa se la rifai hai solo fatto una copia, e anche quel palazzo li’, se lo rifai, ne hai solo fatto un pezzo falso ed uno vero.

Ora, la mappa sismica dell’italia e’ molto chiara. E’ praticamente tutto sismico. Significa che nell’arco di un cinquecento anni, un evento sismico pesantissimo arrivera’ OVUNQUE. San Pietro, Pisa, Firenze, il Duomo, qualsiasi cosa. E’ solo questione di tempo, e poi verranno falciati via.  Quegli edifici, quei monumenti, quelle fontane, non resisteranno ai terremoti.

Quel patrimonio immenso di cui l’italiano e’ tanto orgoglioso -quasi li aveste costruiti voi- cessera’ di esistere in qualche secolo. E’ semplice statistica sismologica. Solo nel 1600 un enorme terremoto colpi’ Firenze. Entro un secolo ce ne sara’ un altro, fortissimo. Le case nuove si salveranno, ma forse Santa MAria Novella no. O forse si perderanno gli Uffizi, o qualche ponte sull’ Arno. E’ solo questione di tempo, e poi TUTTO crollera’.

Quegli edifici non reggono. Sono vecchi. Quando erano nuovi forse avrebbero retto. Ma oggi sono enormemente vecchi.

Voi direte: ma gli antichi costruivano cosi’ male? No, per nulla. E’ solo che gli antichi RI-costruivano. Non erano come noi che rabbrividiamo all’idea di demolire un palazzo di cinque secoli fa: loro costruivano , vivevano nel palazzo sinche’ era nuovo, e poi demolivano. Chiamavano un altro architetto bravo e si facevano fare un altro bellissimo palazzo.

I nobili manifestavano la loro potenza proprio con il “palazzo novo”, cioe’ ricostruendo. Se uno di loro girasse oggi per il centro di Bologna, penserebbe che la citta’ deve essersi impoverita davvero molto, se nessuno dei nobili locali ha avuto la forza economica di ricostruire i palazzi rifacendoli nuovi.

Di base facevano il palazzo. Lo abitavano. Poi iniziavano a notarsi segni di vecchiaia del palazzo: cigolii, crepe, porte che non si chiudevano, grate sgarruppate, tubazioni guaste, grondaie munite, eccetera. Quando era troppo, facevano costruire un nuovo -spesso bellissimo- palazzo e ci si trasferivano. Il vecchio veniva demolito, o ci andavano a vivere dei poveri sino all’esaurimento.

Adesso cosa succedera? Come si fara’ con le chiese annientate, con la torre scomparsa? Contate di raccogliere pietra per pietra e poi rifarla daccapo? Che bello, una mummia di edificio!

Cosa avrebbero fatto gli antichi, cosa avrebbero fatto coloro che hanno costruito queste meraviglie? Ne avrebbero costruite di nuove! Si chiamavano pittori, architetti, scultori, e si costruiva il meglio che si potesse.

Molte delle citta’ che oggi adorate sono costruite su macerie piu’ vecchie. Che sono costruite su macerie piu’ vecchie ancora. Che non avete mai visto. Magari erano meravigliose, ancora piu’ belle di quelle che avete al loro posto. Ma. Ma qualcuno ha buttato giu’ quel che c’era e ha fatto qualcosa di ancora piu’ bello. O magari meno bello, ma tanto quello rimane oggi, e quello adorate come reliquia.

Bologna si trova su una faglia. Le due torri sono gia’ pericolanti ed instabili. 20, 30 anni, e poi cadranno. Non potete farci niente. Sono vecchie, i materiali sono allo stremo, e non erano di buona qualita’ anche allora, per dirla tutta. Quindi? Quindi le perderete. Perderete San Petronio alla prima scossa. E’ troppo pesante e fragile ormai. Quella terracotta e’ vecchia, quel cemento e’ esausto e non aderisce piu’. Sta in piedi perche’ nessuno le da’ una spinta. Crollera’. E’ solo questione di decenni, ma nel 2112 avrete si e no il 50% dei monumenti attuali.

Oh, potete puntellarli, potete “restaurarli”, cioe’ trasformarli in mummie dell’architettura. Oppure potete rifarli.

La grande differenza tra l’italia di oggi e quella che HA costruito quegli edifici e’ che loro NON adoravano il passato. E sapete perche’? Perche’ credevano nel futuro.

Passato e futuro sono due religioni incompatibili. Quando si adora il passato, si maledice e si disprezza il futuro.

Dalla discussione sui monumenti italiani ho capito semplicemente una cosa. L’italiano crede che tutto quanto di bello si possa fare in Italia sia stato fatto, una volta ed una volta per tutte, nel passato remoto -e spesso mitologico- del paese. E che nulla, nulla di quanto si possa fare oggi possa mai competere. Questa adorazione delle antiche reliquie e’ , molto semplicemente, la morte di qualsiasi volonta’ di costruire un futuro. Il futuro lo hanno costruito i padri mitici del paese, e di quello bisogna accontentarsi.

Cosi’ oggi si trovano di fronte ad una domanda cui non sanno rispondere: e va bene, in Italia c’e’ il tale monumento ed il talantro monumento. Ma come avete visto, ci sono e ci saranno sempre altri terremoti. E alcuni di questi monumenti li perdete. Del tutto. Guardate la torre dell’orologio, e chiedetevi cosa succederebbe alla torre di Pisa, o a Santa Maria Novella. Guardate la chiesa crollata e immaginate San Pietro, o la Mole Antonelliana.

E succedera’, e’ solo questione di tempo.

Cosa metterete al loro posto? Le loro mummie? Lascierete le macerie , sperando che qualche turista venga ancora a vederle.E non vi rendete conto di quanto PATETICO sia questo?

La verita’? La verita’ che , se togliete quelli, non resta nulla. Che bellezze si sono costruite, DOPO quelle? E non mi dite che in tempi moderni non si costruiscano cose belle. Non e’ vero.

Cose bellissime si stanno facendo. Nuove. Ministry-of-External-Relations-by-Oscar-Niemeyer-1Certo, sono diverse da quelle cui si era abituati nell’antichita’. Certo non sono come quelle che siamo abituati a considerare munumenti. Ma, se verranno lasciate in piedi e non cambiate con qualcosa di piu’ bello, sono esattamente quello che i turisti del futuro andranno a visitare quando in Italia ci saranno solo macerie.Ministry-of-External-Relations-by-Oscar-Niemeyer-2Oh, certo, adesso storcerete il naso. Non si puo’ certo paragonare una cosa “moderna” (disprezzo, disprezzo, Satana e’ Moderno) con quei capolavori. Oh, si , li paragonerete: non appena quei capolavori saranno briciole, lo farete eccome. E vinceranno i nuovi capolavori.

Bellissime citta’ da visitare? Oh, certo. stock-photo-the-modern-city-of-art-and-science-in-valencia-one-of-the-beautiful-old-cities-in-spain-20116477Calgarysingapore-cityQuesto e’ il bello moderno. E se pensate che non si potrebbe fare perche’ in Italia c’e’ gia’ l’antico, ho brutte sorprese per voi:

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La Mecca (vista notturna).

Nuove o vecchie, quelle citta’ sono le citta’ che verranno visitate dai turisti in futuro. C’e’ molto di antico, ma il moderno e’ sufficiente a renderle bellissime. Potrei parlare di Brasilia, di Berlino, e altri:Screenshot - 05302012 - 11:16:22 PMScreenshot - 05302012 - 11:17:12 PMQueste cose , certo, sono “Moderne” , e sapete perche’ e’ bello? Perche’ quelli che le hanno fatte SANNO che potrebbero rifarle, e che potrebbero farne altre, e che potrebbero farne ancora.

Mentre in Italia non c’e’ nessuno che saprebbe fare ALTRI di quei palazzi , fontane e monumenti, ANCORA di quei palazzi , fontane e monumenti, o anche solo RIFARE gli stessi palazzi, fontane e monumenti.

Molti dei grattacieli moderni, o degli edifici moderni di Brasilia, sono stati fatti da architetti che sono ancora in vita, e da scuole di architettura ancora in vita. Se anche crollassero, ve ne farebbero altri. Esattamente come si ragiono’ nel 1169, quando un terremoto devasto’ la Sicilia, e la chiesa dei santi pietro e paolo crollo’. Fu riedificata daccapo nel 1172.

L’abbazia di Montecassino fu rasa al suolo la prima volta nel 1349, da un terremoto. Quella che vedete oggi e’ quella che fu ricostruita.  La chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli fu ricostruita da zero dopo il terremoto del 1456, il piu’ forte del millennio, da quelle parti. La Arezzo che conoscete oggi, nelle sue parti piu’ antiche, fu ricostruita dopo un terremoto del 678.

I terremoti devastanti non sono una cosa rara, in Italia;  se volete sbizzarrirvi, e capire quante “discontinuita’ architettoniche” ci siano state, e quante ricostruzioni , potete leggere qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Terremoti_in_Italia

Ma il punto e’ chiaro. Se questo e’ il ritmo dei terremoti, l’Italia sara’ senza monumenti entro 3-400 anni, e gia’ entro un secolo qualche “pezzo forte” andra’ perduto.

Non potete contare in eterno su quello che hanno costruito gli antichi, prima o poi dovrete contare su quel che state costruendo VOI. Perche’ avrete SOLO quello. I materiali hanno dei limiti, e oggi una piccola scossetta basterebbe ad abbattere molti centri storici.

Cosi’, prima o poi dovrete mettervi in testa di RI-costruire il bello.

Dovrete farlo, e dovrete farlo proprio voi. Eh, si.

Ma il feticismo verso il passato mi mostra una cosa: la PAURA, la CONVINZIONE di non esserne capaci. Il motivo per cui mi si dice che un dipinto del Caravaggio sia qualcosa di insuperabile ed inimitabile e’ semplice: nessuno in Italia fa piu’ dipinti cosi’ belli. Non dico uguali. Non dico identici. Dico ALTRETTANTO BELLI.

Potete andare a New York e visitare una bellissima citta’ per settimane. E non e’ una citta’ antica. E’ una citta’ moderna. E se crollasse, la rifarebbero.

Voi avete questa determinazione a conservare qualsiasi montagna di merda fatta piu’ di tre secoli fa per una semplice ragione: non sapete essere convinti di “rifarla”. Cosi’ pensate di andare contro le leggi di natura “restaurando”.

Oh, gran cosa il restauro: si prende il quadro di Caravaggio, si becca la zona che ormai ha un colore diverso, ed un “esperto” con un pennellino ci mette sopra del nuovo colore. Se lo facesse sistematicamente su una tela bianca, a fianco dell’originale, otterrebbe una copia. ESATTAMENTE LA COPIA CHE E’ L’OPERA RESTAURATA.

Non esistono piu’ gli originali di quelle opere. Se andate a grattare, scoprite che non state osservando la vernice dipinta da Michelangelo, da Caravaggio od altri. State osservando la vernice messa li’ da un tecnico del ministero , durante qualche restauro.

STATE GIA’ GUARDANDO DELLE COPIE!

I materiali hanno dei limiti, specialmente quelli organici. E gran parte delle vernici usate per gli affreschi venivano da componenti organici. Persino tuorli d’uovo. Ci sono affreschi  danneggiati dalle formiche, sapete? Vanno in decomposizione.

La terracotta , quella dei mattoni rossi, non e’ immortale, anzi. Finisce anche quella. Finisce il cemento, poi. Oh, quanto poco dura, il cemento. Credete che il marmo sia eterno? Credete che una fontana possa durare cosi’ tanto?

Restaurerete, ottenendo alla lunga delle copie nella posizione degli originali. O, se arriva un terremoto, perderete i monumenti.  Oppure adesso raccoglierete pezzo per pezzo i mattoni , le macerie, e le rifarete. E questo e’ il tipo di bellezza che otterrete:  jocelynwildenstein-1Mi spiace, ma tutto il feticismo verso il vecchio e l’antico non fanno altro che comunicare la vostra convinzione di essere completamente incapaci di fare qualcosa di buono, o soltanto qualcosa di bello. 

Questo e’ quello che si nasconde dietro all’apparente amore per l’ arte; sapere che quella roba, quell’immenso patrimonio che c’e’ in Italia non lo avete fatto voi, non lo sapreste rifare, e specialmente non ne sapreste fare un altro , altrettanto bello.

Ed e’ vero:20100205174924-2La maggior parte di voi non trovera’ niente di male in queste emorroidi edilizie. Riuscira’ a non vomitare per il tetto della  casa in alto, quella specie di protuberanga fungifera con sopra quegli abbaini enormi : il geometra voleva raffigurare la sofferenza delle pustole della sifilide, diranno i critici d’arte. E il tubo di acciaio, che per forza di cose deve stare storto e vistoso, e’ il tormento spirituale delle flebo.   emorroidiE che dire delle due nevralgie al trigemino che sembrano il catatere nero di Darth Vader, montate su due archi incomprensibili , in due villette che sono appiccicate quando c’era tutto lo spazio per farle separate e dare una simmetria allo spazio: ma volete mettere ascoltare gli orgasmi della vicina attraverso un muro in forato, e confrontarli coi vostri? E magari fate pure le gare?villette_panda_031276

L’ultima opera d’arte, che secondo me andra’ a ruba, rappresenta forse lo strofinio della minchia sul mouse durante una sessione di AutoCad. Quella cazzo di finestra scura in un muro di mattoni a vista, affiancata da quella colonna bianca cascata li’ perche’ il geometra giocava a Tetris mentre disegnava e ovviamente il resto dell’intonaco color merda di porcospino, che sicuramente vi aiutera’ a cagare quando noterete quella specie di bunker per mitragliatrici -che il Kaiser avrebbe amato tanto- piazzata a mo’ di tetto.

Questo e’ quello che i turisti del futuro verranno ad ammirare?

Ho citato Aquisgrana. aachen4

Gli edifici che vedete sono stati rifatti. E , ad onor del vero, la piazza allargata rispetto alla pianta originale. Furono distrutti nell seconda guerra mondiale. Li hanno rifatti uguali, secondo lo stile precedente, e la citta’ e’ rimasta bellissima. (1)

Anche Bacharach, sul reno, e’ in buona parte ricostruita:bacharach-marktplatz-450_01Alcuni di questi edifici sono falsi. I bombardamenti alleati li avevano rasi al suolo. Sono copie. E sono ancora bellissime.

Andiamo a dove vivo:Düsseldorf_Bilker_Allee_HäuserzeileQuesta zona non e’ antica, per nulla. Avra’ 40 anni, massimo 50. Eppure si stanno tenendo coerenti con uno stile. Puo’ piacere o meno, ma tant’e’: continuano cosi’.(2)

Se andate a cercare il corrispondente dei paesini, con le villette corrispondenti, trovate queste:onlineImageContinuano a seguire un cazzo di stile. Puo’ piacere o meno il tetto nero , che e’ ovunque , ma lo stile e’ coerente.

In Italia l’ultimo tentativo risale a Mussolini, che tento’ di avere un’architettura italiana. Dopodiche’, il nulla. I palazzinari.

Ora, la domanda e’: se qualcosa distruggesse il paese, i tedeschi lo rifarebbero cosi’. Hanno deciso di costruire cosi’ e faranno cosi’ . E’ di legge. E’ obbligatorio. Ma in che modo ricostruireste? Qual’e’ l’estetica moderna, la traccia, lo stile nazionale italiano?

Questo e’ il punto: non c’e’. Finite le cose antiche, non c’e’ NULLA.

E la ostinata pervicacia con la quale difendete ogni minchiata che sa di antico serve solo a farvi dimenticare una cosa: che oggi non si fa un cazzo di decente.

La verita’ e’ che l’amore per la bellezza antica e’ solo un pretesto per giustificare la penosa mancanza di gusto, lo squallido , pretenzioso, stupido velleitarismo con il quale si costruisce roba orribile, che sembra presa dai disegni di un bambino di sette anni, la si riempie di belle parole tipo “rifiniture di pregio”, “tetto a vista”, e altre cose che sembrano belle, e poi se qualcuno fa notare che si sta ricoprendo il paese di MERDA , si salta fuori dicendo “ma noi abbiamo i monumenti”.

Bene, spero che questo terremoto dia una sveglia. Perche’ tra un pochino i monumenti non ci saranno piu’. E nessun cazzo di turista verra’ mai a vedere uno schifo come questo:facciata_villette_a_teano708E per favore, ammazzate quel cazzo di geometra. O convincetelo che il dentrifricio attorno alle finestre non ci sta. E in quel posto tutto puoi fare tranne che un parallelepipedo.

Uriel Fanelli, 2 giugno 2012

(1) Gli italiani non conoscono le belle citta’ straniere come gli stranieri conoscono quelle italiane: del resto, quando l’italiano va in vacanza non va a visitare aachen, va in spiaggia. Se gli stranieri si comportassero come gli italiani, le citta’ d’arte del belpaese sarebbero vuote.

(2) Nei posti ove vivono i sussidiati, di solito costruiscono casermoni infami. Ma sono luoghi ben nascosti. Sanno di fare delle porcherie.

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