(Ig)nobili in divisa.

(Ig)nobili in divisa.

A quanto vedo dalle statistiche di accesso la mia descrizione degli “alti” comandi del mondo militare italiano ha colpito nel segno ((vedete il post precedente)), cosi’ volevo andare avanti ed approfondire un po’. Sulla “mutazione” del regime russo, parlero’ magari domani.

Non ho voglia di tirar fuori aneddoti personali, e sui circoli ufficiali (nei quali potete ancora entrare, anche se siete in congedo) ho un’opinione che comprende ben piu’ di un semplice spogliarello (niente contro lo spogliarello, peraltro, come e’il Burlesque), quindi mi fermo qui.

Proviamo ad andare a controllare i fatti: gli eserciti moderni piu’ efficaci sono quelli dei paesi che non hanno nobili (come gli USA) o quelli che se ne sono liberati (la Francia arrivo’ al picco del suo potere militare dopo la Rivoluzione, idem la Russia, idem la Cina).

La nazione che un tempo era una potenza militare, ma ha tenuto i nobili, si trova oggi in uno stato di decadenza: strano. Strano perche’ gli inglesi sono ancora allo stato dell’arte nella produzione di armi (BAE, etc etc) , e sinora hanno soldati che non temono nessuno, anche senza mettere di mezzo i Gurkas (che sono “coloniali”) i Marines britannici danno sabbia a quelli americani.

Mettiamola cosi’ : togliere i nobili dalle forze armate non e’ sufficiente ad avere delle ottime forze armate, ma e’ sufficiente avere i nobili nelle forze armate per mandarle a puttane, nonostante buone armi e ottimi soldati. I cosiddetti “leoni guidati da somari”, per parafrasare lo storico Alan Kenneth Clark.

Anche nell’esercito italiano, all’inizio della formazione del regno d’Italia, c’era una prevalenza di nobili. Perche’? Beh, perche’ i nobili dipendono dal Re sia per le onoreficenze che per le “promozioni”, per cui il Re sentiva di averne un certo controllo. Inoltre i nobili erano scolarizzati, a fronte di una popolazione quasi analfabeta. Certo, esisteva una piccola borghesia, ma questo non toglie che la scuola di Tiro di Torino fosse popolata prevalentemente da nobili con il titolo di studio di avvocato.

Qual’e’ la cultura dei nobili?

  • disprezzo verso le persone comuni e per le loro competenze, considerate spendibili o sacrificabili.
  • considerare la propria carriera un diritto di sangue, un equivalente della promozione per anzianita’. Sangue e anzianita’.
  • avere una carriera che coincide con la vicinanza al trono (o al governo di Roma), partecipando a tutti gli eventi sulle terrazze romane, spogliarelli nei circoli ufficiali, circoli di equitazione, vela, e compagnia bella.

Questa e’ la prima cultura che aleggiava, e aleggia ancora, negli stati maggiori e nelle accademie. Potrebbe essere un’eccezione l’aereonautica, nel senso che e’ nata col fascismo (Balbo) e quindi ha pochi nobili. E’ pero’ malata di “Balbismo”, che esiste come termine perche’ il narcisismo da quelle parti non manca a nessuno.

Ma forse sul balbismo c’e’ bisogno di un discorso a parte.

Su questo si innescano alcune “dinastie” che sembrano avere le porte spianate da generazioni, nel senso che se prendiamo alcuni nomi scopriamo che da generazioni fanno carriera nelle forze armate: non sempre sono cattivi ufficiali, io ho servito sotto un Sauro (come Nazario Sauro, insomma) ed era un comandante splendido, ma ci sono anche casi peggiori, diciamo “non vocazionali” per usare un eufemismo.

A peggiorare le cose c’e’ il fatto che le forze armate italiane non hanno strumenti giuridici per mandare via gli ufficiali che non fanno carriera e iniziano a fare la muffa.

Per cui ci si trova nella situazione in cui un ufficiale che non ha MAI navigato abbia il grado di Comandante di Vascello, che richiede di aver passato Comandante di Fregata, e anche Comandante di Corvetta. Ma senza averle mai comandate, ti sei solo esercitato. La verita’ e’ che se arrivi ad una certa eta’ e non hai mai comandato una corvetta (le navi sono poche ma l’accademia navale sforna ufficiali a iosa) , dovresti essere congedato. Invece vengono passati a ruoli logistici. E ti trovi personaggi che si congedano come Ammiragli senza aver mai navigato.

Il comandante di Fregata Gregorio de Falco e’ uno di questi, arrivato per concorso senza aver mai lasciato una capitaneria e quindi mai navigato. (gli fu offerta la chance di un impiego operativo, ma lui la trovo’ “punitiva”, per dirne una).

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Ecco, al posto di “vola” metteteci “naviga”.

Di conseguenza, se qualcuno va in missione, brilla e torna a casa, immediatamente infastidisce una pletora di personaggi accampati a Roma, che si vedono scavalcare. Di questo ho gia’ parlato.

Ma adesso andiamo al problema dell’acquisto di armi e altri mezzi.

Allora: per prima cosa i nobili e i campeggiatori di Roma NON sanno cosa serve. Sarebbe troppo pratico e richiederebbe una conoscenza che disprezzano, quella “hands on box”. Gli altri paesi fanno gare dicendo “ci serve uno sbraus che sia cosi’ veloce, cosi’ robusto, cosi’ potente, etc”. Poi arrivano le aziende che si mettono in gara, si fanno i confronti, e puf.

In Italia invece si procede per contingenza.

Facciamo un esempio: Israele vuole vendere all’Italia i suoi droni, che sono all’avanguardia. Voi penserete che sia un banale problema di mazzette. Ma non e’ spesso cosi’.

Innanzitutto, ci sara’ un comandante , o un ufficiale di riferimento che ha caldeggiato l’acquisto di questi droni, e magari ha anche supervisionato i test. Bene.

Questo ufficiale ambisce alla promozione. Ma nel Grande Campeggio di Roma c’e’ un altro che ambisce allo stesso posto. Il quale propone, in cordata con un altro che e’ abbastanza operativo da farlo testare, un drone italiano , magari meno all’avanguardia. Diciamo pure rumoroso, per fare un esempio “triste”.

Ancora una volta voi direte che e’ un problema di corruzione, e avete ragione nel senso che in TUTTI gli acquisti delle forze armate girano mazzette. Ma questo avviene in tutto il mondo.

Il problema e’ che anche importando il drone ci sara’ un problema di mazzette: nel caso del drone italiano e’ l’azienda produttrice che paga, nel caso di quello straniero sara’ l’ “importatore”. Quindi non si scarta il drone israeliano per questo.

La scusa ufficiale per scartarlo si trovera’ piu’ avanti, ma all’interno dei comandi si dira “cosi’ e’ troppo facile, cosa pensano di essere, in un videogame?”.

Voi pensate che “troppo facile” dovrebbe essere una cosa buona, ma avete dimenticato che se diventa “troppo facile” fare bene, da una qualsiasi missione italiana nel mondo potrebbe tornare, da un giorno all’altro, un ufficiale decorato per aver fatto un lavoro splendido.

Quindi, il drone israeliano presentera’ delle sfumature di difficile interpretazione riguardanti la legalita’ del suo impiego nei teatri di guerra.

(che non significa nulla, ma fa il suo lavoro).

Esempio due: supponiamo che, come e’ successo negli anni ’80, il Battaglione San Marco faccia esercitazione insieme ai marines, e li surclassi. Questo e’ un pericolo: con risultati simili, chi comanda i Leoni potrebbe anche far carriera. Uno di Brindisi, che non partecipa mai ai festini-orgia di roma? Ma stiamo Scherzando?

Sia chiaro, non sto dicendo che dopo quell’episodio il San MArco sia stato ridotto a piccolo reggimento per questa ragione,( e solo ora stia venendo reimplementato): c’era anche l’incazzatura di un ufficiale americano, e gli americani non tollerano di essere battuti.

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Altro esempio. Il 3 e 4 ottobre, in Somalia, succede la “Battaglia di Mogadiscio”, resa famosa dal film “Black Hawk Down”. Gli americani , sconfitti, se la battono dopo aver subito delle perdite e dopo che i corpi dei piloti americani morti vennero trascinati per le strade ed esibiti alle TV. Il guaio e’ che i somali riprovano a fare la stessa cosa, pochi giorni dopo, il 9 ottobre, perche’ gli occidentali stavano cercando i depositi di armi usati per assalire gli americani. A avolgere le indagini sono carabinieri e i Lupi di Toscana. Quando trovano le armi, i somali decidono di attaccare con la stessa tecnica usata contro gli USA. Ma questa volta scelgono come nemico i Lupi di Toscana. E ai somali non ando’ altrettanto bene:

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In breve, questa volta se la battono i somali.

Io non voglio dire che sia stato un caso , se nelle successive “ristrutturazioni” dell’esercito italiano, i Lupi di Toscana siano stati prima ridimensionati e infine la loro bandiera di guerra e’ stata ritirata nel 2008. Pero’ stranamente e’ un corpo che ha preso una medaglia, laddove gli USA si sono presi la botta, e sembra che siano stati puniti per questo.

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Troverete tantissimi di questi pattern nella storia italiana, dopo la prima guerra mondiale. E dico dopo la prima guerra mondiale perche’ in ultima analisi, prima della prima guerra mondiale, i piemontesi erano piu’ o meno i prussiani dello stivale, e non ci hanno mai fatto cattive figure, anzi: in Krimea furono ammirati.

MA il problema sta nello spartiacque della prima guerra mondiale, quando dal fronte tornano tantissimi decorati dalla vittoria, e stravolgono i ranghi e le carriere pianificate.

Per gli altri ufficiali che campeggiano a Roma, l’Italia non deve affatto fare bene, vincere bene, tornare vincitrice. Semmai la gloria deve essere, semmai ci deve essere orgoglio, allora El Alamein e’ la battaglia perfetta: una medaglia al valore fa far carriera, una medaglia alla memoria no.

E quindi , nessuno avra’ mai l’equipaggiamento giusto. Sara’ sempre “quasi” giusto.


L’aereonautica italiana ha una storia particolare, legata ad un tizio che si chiamava Italo Balbo.E per capirne i difetti occorre capire il “Balbismo”.

Ma prima andiamo alla situazione dell’aereonautica. Marina ed Esercito avevano in dotazione degli aerei, che usavano principalmente per ricognizione, ma (cosa menzionata poco) nella prima guerra mondiale, quando si vide che l’Italia ne aveva troppo pochi, si arruolarono principalmente contrabbandieri e altri , come dire, trafficanti che lavoravano tra l’adriatico (un idrovolante era comunque il mezzo piu’ veloce per attaversare l’Adriatico, anche per sfuggire alla polizia, per esempio) e avevano base nella miriade di isolette croate , ad est.

Su questo fiorente traffico di contrabbando ,sviluppatosi anche per l’assurda legge che vietava al Veneto di coltivare tabacco, e per la legislazione che riguardava principalmente beni che era vietato esportare dall’italia, una lunga lista tra cui l’anguilla di Comacchio (sic!) , si innescava anche una certa pirateria ai danni di altri idrovolanti (legali) e di piccoli battelli. C’entra anche d’Annunzio, ma questa e’ un’altra storia.

Quando la guerra mostra (sia a Diaz che a comecazzosichiama De Revel ) che hanno pochi aerei, non fanno altro che alzare le paghe e assumere questi personaggi. Quindi gia’ l’aereonautica della prima guerra mondiale era fatta di “assi dell’aviazione”, normalmente nobili che hanno l’hobby del volo, e tutta una ciurmaglia di cui sarebbe bello sapere di piu’.(casomai ve lo steste chiedendo, “Porco Rosso” e’ molto piu’ filologico di quel che si dice). Comunque tra le isole e le insenature croate (e spesso anche venete) ci si divertiva, ecco.

Finita la guerra, ricomincia una certa crescita economica e pam, nel nord dell’adriatico arriva prima D’Annunzio che crea il suo stato a Fiume, che durante la crisi venne rifornito via mare anche grazie a tutti questi personaggi che in cambio ricevevano impunita’, e insomma il nord dell’adriatico diventa ancora piu’ interessante, specialmente nei 4 anni dello Stato Libero di Fiume, che divenne abbastanza “libertino”.

In questa fase l’idrovolante e’ il re dei trasporti aerei: siccome non esistono tante piste, e la manutenzione delle strade non e’ affidabile, laghi, fiumi e coste sono il posto perfetto per atterrarci con un’idrovolante. Il nord adriatico diventa un posto ancora piu’ interessante. E sia la Marina che l’esercito non hanno ancora abbastanza aerei, mentre il mondo ne ha di piu’, quindi ricorrono a questi personaggi.

Questa cosa non poteva durare tanto col fascismo, ed a un certo punto Mussolini decide di mettere in ordine le cose. Prende Balbo e gli chiede di formare l’Aereonautica italiana. Ora, perche’ Balbo? Perche’ il quadrumviro non ne sa letteralmente un cazzo, ma ha il brutto vizio di essere piu’ giovane, piu’ bello e piace alle donne piu’ di Mussolini. E siccome ha fatto la marcia su roma mentre Mussolini non aveva neppure preso il treno, e’ famoso. Mussolini teme gia’ la sua concorrenza, e decide di dargli qualcosa da fare. Sperando che fallisca, cosi’ potra’ cadere in disgrazia.

Ma Balbo e’ un ferrarese. L’ego ferrarese e’ grande quanto quello siciliano. Cosi’ Balbo dice “a fag tut mi'” e si prende un brevetto di volo. Siccome gli aviatori piacciono alle donne del periodo (e nel nord adriatico ci si diverte) , Balbo decide che quello e’ il suo futuro.

Il guaio e’ che non sa come attirare i contrabbandieri per convincerli ad entrare nel nuovo corpo, e dall’altro il Re e’ diffidente di questa nuova arma che e’ solo di Mussolini. Quindi, Balbo parte con una nuova campagna di “public relations” che deve far diventare l’aviazione il corpo piu’ ammirato del paese. (e poi chiedere soldi).

Ma c’e’ un guaio. Balbo e’ “vagamente narcisista”. A che livello? Diciamo pure che e’ ferrarese. Devo aggiungere altro? E quindi per cominciare la divisa dell’aviazione deve essere fica. Ma fichissima, in un mondo dove le uniformi erano gia’ belle ed eleganti. Ma non si ferma qui.

E allora cominciano le “eroiche trasvolate degli oceani”. Ne fa diverse, nelle prime qualcuno ci lascia la pelle ma Balbo ne approfitta per dipingersi addosso l’aura di “Audace” (per quanto fu la scarsa qualita’ del velivolo a causare la tragedia), e alla fine la sua fama diventa cosi’ enorme che finisce sul Times:

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E dopo dieci anni di audaci trasvolate e acrobazie, si fa la trasvolata del decennale, e arriva in porto a New York con tutta Little Italy che lo applaude e 36 caccia americani che lo scortano in un tour trionfale. Il congresso gli da’ una medaglia, e Roosevelt lo invita a cena. I sindaci americani gli intitolano strade. Persino una cazzo di tribu’ sioux lo nomina “Capo Aquila Volante” (sic!) , e lui ovviamente accetta. Della fama non si butta via niente.

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Not Kidding!
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Siccome torna in Italia ancora piu’ famoso e titilla la fica piu’ di Mussolini (che puzza come un maiale per via di un’ulcera che lo fa vomitare ovunque, cosa che alle donne normalmente non piace), Mussolini se lo toglie dalle scatole e lo manda a governare la Libia. Essendo Balbo quello che era, prima ci fa erigere un bell’arco di trionfo in marmo, e poi fa la Via Balbia. (sic!) .

Ovviamente nascono anche i paracadutisti , sempre per via di Balbo che stufo di aspettare Roma li crea in Libia. (sembra fico, se dimentichiamo che Balbo usava i libici per testare i paracadute e le tecniche di uscita: inizialmente usarono un paracadute di emergenza che non poteva fare quello che loro volevano fare, quindi ci furono diversi incitenti tra gli “Ascari del Cielo” di etnia libica. Ovviamente i “Fanti del cielo” italiani non erano scemi. ).

Detto questo, avrete capito il punto: l’aereonautica italiana nasce da una cricca di sbruffoni e paracriminali donnaioli narcisist cui interessa di piu’ far colpo sulle donne e darsi delle arie da audaci ed eroi, che vincere davvero le guerre. E siccome le donne costicchiano anche a quei tempi, spesso e volentieri intascano qualche soldino.

Questa e’ la cultura detta “Balbismo”, che in inglese potrei tradurre come “cool before of important”. Cosa significa? Significa che l’italia entra in guerra con aerei che facevano cagare in termini di prestazioni, privi di battellino di galleggiamento nel caso i piloti cadessero in mare, ma avevano delle divise da favola.

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Oh, yeah! Italo “badass” Balbo. La ferraresita’ scorre potente in lui.
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Cioe’, lo stile. Hugo Boss , stocazzo. (ok, ok, Boss produceva solo le divise, il disegnatore era un’altro).
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Cioe’, non so chi sia quello con gli addominali a salsiccia a fianco. Ma insomma.
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Trasuda di ferraresita, sborone come pochi.

Detto questo, l’Aereonautica italiana soffre ancora, in molte cose, di “Balbismo”, ovvero la tendenza a “cool before of important”. Mi rendo conto che , per chi ha la mia eta’, vedere Cocciolone piagnucolare in TV non ha dato questa sensazione di arditismo.

Tuttavia, potrebbe succedere che si compri un aereo piu’ perche’ e’ “cool” che perche’ e’ utile, per dire. (non ho mai detto F-35. Io). Potrebbe succedere che il sacco di stoffa che copre la mitragliatrice di un aereo costi 33.000€, secondo la prassi di Italo Balbo. Potrebbe essere che vada di moda il futurismo tra i grafici delle pubbliche relazioni:

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Il logo del centenario.

E potrebbe essere che un anno prima del centenario siano ancora convinti di volare da 80 anni:

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Cosi’ come puo’ darsi, operativamente parlando, che decidano di usare i Piaggio P1HH HammerHead, che hanno un rating di questo tipo:

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https://www.militaryfactory.com

Ma quanto e’ fico da vedere. E il design e’ “Ferrari approved”. Poi, il fatto che sia “vagamente rumoroso” e che emetta un “suono unico” (https://web.archive.org/web/20171212140720/https://www.aspentimes.com/news/aspen-airport-gets-earful-about-noisy-airplane/) immagino sia un dettaglio.

Che alla fine e’ arrivato: https://www.aerotime.aero/articles/29136-italy-swaps-long-ailing-hammerhead-drone-for-manned-planes

https://www.flightglobal.com/news/articles/analysis-what-went-wrong-at-piaggio-and-is-there-a-454006/

Per poi abbandonarlo:

Italy has abandoned Hammerhead drones
The Italian Hammerhead drone program has failed. October 10, portal defensenews.com He reported that the Italian Defense Ministry finally refused to purchase domestic drones….
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Questi sono gli effetti del balbismo: vogliamo essere fichi a tutti i costi, ma non ce lo possiamo permettere.

Insomma: Sboronissimo, Gasatissimo, Fighettissimo.

Per la vittoria, aspetterete dopo la Fashion Week.

Detto questo, preciso una cosa: Balbo fu forse l’unico dei quadrumviri a sfidare il regime dicendo che le leggi razziali fossero una cazzata e che non voleva finire a lustrare gli stivali ai tedeschi. E… mori’ di “fuoco amico”.


Con questo spero di aver spiegato meglio le distorsioni che minano la cultura delle forze armate , anche oggi.

Ah, si: vexata quaestio. Se dovessi rimuovere qualcuno perche’ e’ un nome troppo fascista, onestamente rimuoverei altri, con nomi che vanno da La RUssa alla Meloni, a volerla dire tutta. Balbo fu un narcisista cialtrone, ma non era esattamente il benvoluto, e nemmeno l’allineato.

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