I mercenari del ponte nuovo 2.

Ho deciso di scrivere una recensione per un film grandioso che ho visto ieri sera. Siccome quel film e’ stato tacciato di fascismo, militarismo, machismo e anche vaginismo, ho deciso di fare una recensione favorevole ed intellettuale, che gli permettera’ di vincere il premio “Le prostate d’or”  della prestigiosa Mostra Sesquiennale del Cinema di Parigi-Banlieue. Dunque: si tratta di un film intimista e romantico, che parla di alcune famiglie in crisi, in un momento di crisi.

Sylvester Stallone interpreta JeanLuc Abdal, un autista di taxi di origine magrebina, che riceve l’incarico di portare a Lourdes una comitiva di famiglie in crisi, che cercano nella fede la soluzione ai loro problemi familiari.
Lungo la strada si unisce a loro “Una Tizia Cinese”, interpretata in maniera magistrale da un’attrice di cui non ve ne fregava un cazzo ieri, non ve  ne frega un cazzo oggi e secondo le previsioni del tempo, non ve ne freghera’ un cazzo neanche domani. Come tutti gli attori cinesi, nel film di cognome fa Chan.

Dolph Lundgren interpreta Charles, un genietto della chimica che fa volontariato in Albania insegnando chimica ai minatori sfruttati per farli emancipare e nel tempo libero si dedica al decoupage. O al coupage. Insomma, quella roba li’.
Arnold Schwartzenegger interpreta Jerome, un assistente sociale che all’inizio del film finisce nei guai per salvare da una famiglia violenta e prevaricatrice un ragazzino cinese , e che verra’ aiutato da JeanLuc , che convincera’ il padre del ragazzo a smettere con la droga , non picchiare il figlio e farsi prete, raccontandogli la dura vita delle banlieues.
C’e’ anche Chuck Norris, che nel film interpreta Etienne(1). Etienne  lavorava in un circo come domatore di cobra,  ma ha deciso di andarsene da solo per il mondo dopo uno sfortunato incidente ove e’ morto il suo cobra preferito, Bruce, evento che gli dilania la coscienza animalista di convinto vegano.
Terry Crews e’ un attore negro che interpreta Jean-Negre, un immigrato Negro di Parigi, che si e’ emancipato e adesso insegna body building nelle favelas palestinesi.
La trama: Jean Luc e’ gay e in realta’ ama Jerome, ma Jerome e’ troppo preso dall’aiutare i bambini cinesi miliardari, e cosi’ jean Luc se ne va col suo taxi a scarrozzare famiglie di missionari per il mondo. Ad un certo punto Abram Joeuf, un israeliano ricchissimo che gira con l’ Awacs e trama contro la felicita’ dei negri palestinesi (Interpretato da Bruce Willis) decide di rovinare la vita a JeanLuc, appioppandogli addosso Tizia Chan, una bambina viziata con una passione per i videogiochi, cui dovra’ fare da baby sitter.
Ad un certo punto, vicino ad una baita svizzera, la comitiva incontra Valentine “GiovannonaCoscialunga” Dupont, interpretato da Van Damme, che fa l’impresario di modelle kosovare e collezionista di posate d’argento ed e’ segretamente innamorato di Billie, interpretato da Liam Hermshorth, attore di film gay detto “Il lungo fucile”, che lo rapisce e lo porta via con se’. Senza pagare la corsa a Jean Luc, che giustamente si arrabbia perche’ il proletariato ha diritto al salario.
Tutti insieme decidono di inseguire Valentine, che si rifugia in Albania insieme ad alcuni suoi amici gay -senno’ il film non e’ di sinistra- in un pacifico villaggio di minatori nani, che amano estrarre plutonio dalle viscere della terra, con la quale vivono in un equilibrio ecologico perfetto: nel loro villaggio, tutto e’ di terra, c’e’ terra dappertutto, e un sacco di gente sta sottoterra.
Il taxi arriva nel ridente paesino albanese, e Jean Luc decide di cercare Valentine partendo da un simpatico bistro pieno di folklore albanosovietico, insieme a Michel (interpretato da Jason Statham), un interprete per sordomuti che insegna la boxe agli handicappati. I due si fanno immediatamente voler bene, e viene consigliato a tutti di partecipare ad una simpatica fiera di paese, detta anche “Sbamacernaja Panzaroskania”, che tradotta letteralmente significa “casino nero col panzer”, un momento di commovente folklore locale. Ad un certo punto pero’ il panzer viene ucciso e cucinato, e alla comitiva di francesi viene offerto di assaggiarlo.

Ma i nostri eroi sono tutti vegani convinti e non possono assaggiare carne di panzer: d’altro canto, non possono offendere la divinita’ locale, Vagina, cui il panzer e’ stato sacrificato. Durante il difficile incontro di civilita’, Jean-Negre cerca di fare da mediatore, ma far incontrare culture diverse e’ difficile e i nostri temono il peggio.

Segue un momento di terribile imbarazzo, dal quale li salvera’ il provvidenziale arrivo di Etienne, che parlando l’albanosovietico convince tutti a darsi alla dieta vegana, e a non sacrificare panzer a nessuna divinita’ albanese.
Durante la festa, pero’, conoscono un gruppo di casalinghe disperate del luogo, che si lamentano perche’ i loro uomini lavorano troppo in miniera, e hanno paura che a forza di stare chinati dentro un buco, finiscano col farsi piacere il buco. Allora chiedono a jeanLuc ed agli altri di andare in missione presso i loro mariti, e convincerli a tornare a casa.
I nostri ovviamente accettano, ed Michel regala al pubblico un altissimo momento di fede , quando si scopre che e’ anche un prete, e si produce in un’omelia di incredibile profondita’ spirituale che -da sola- ha convertito il 45% del pubblico presente alla mostra. E provate voi a convertire una poltrona del cinema, se riuscite.
Arrivati alla miniera, i nostri hanno una bruttissima sorpresa: tutta la miniera e’ diventata un grande villaggio gay, dove tutti non fanno altro che allargare il buco. Ovviamente Valentine e’ li’ , ma si scopre che Billy non c’e’ piu’ perche’ il fidanzato Kosovaro di Valentine era geloso, e si sa, in Kosovo quando un gay e’ geloso, e’ davvero cazzo-di-geloso. Cosi’ Billy e’ fuggito e ha cambiato sesso, e vive a parigi come graziosa ragazza parigina con i calzettoni e il baschetto col ponpon, sopra i capelli a caschetto e la sciarpa.
Il taxi di Jean Luc entra dentro il villaggio gay, e si produce in una colorata e festosa manifestazione di Pride, convincendo i minatori ad uscire dalla miniera e convincendo Valentine a fuggire insieme al fidanzato kosovaro per fondare un’altra agenzie di modelle in Thailandia.
Tutto sembra andare per il meglio, ma improvvisamente una colorata e festosa colonna della miniera di buco cede, intrappolando i minatori e anche i protagonisti del film. La disperazione prende i minatori , ma fortunatamente Charles tiene su il morale dei minatori col trucco della fosforite bagnata,( e poi ha ancora un fisicaccio per l’eta’, che coi minatori gay non fa mai male).

Fortunatamente, proprio quando anche la fosforite non fa piu’ ridere nessuno,  arriva Jerome che con la sua nuova Twingo ibrida riesce a spostare i detriti e far uscire tutti. Inquinando pochissimo.

Ma Jean Luc non ha ricevuto il salario che gli spetta come proletario sfruttato, cosi’ insegue Valentine sino all’aereoporto. Il film finisce cosi’ con una scena di balletto Jazz nella hall dell’aereoporto, ove alla fine tutti decidono di fidanzarsi con tutti e di entrare in armonia con la terra, specialmente sottoterra, e non manca un momento di critica sociale , rappresentata da una Smart cui vengono tolti gli sportelli per protesta contro le stragi in Darfur.

Vedendo quel balletto, la viziata Tizia Chan perde il vizio dei videogiochi e diventa una ragazza matura, che partira’ per fare del volontariato in Siriania insieme ad Abram Jeuf.

Finita la scena di ballo Jazz, alla fine Jean Luc e Valentine si incontrano, e finalmente Jean Luc riesce ad avere il suo sudato salario e a farsi ridare un pochino delle sue posate, e grazie a questo potra’  sfamare la numerosa famiglia che lo aspetta nelle banlieue della palestina di Parigi, e torna dai suoi amici, che finalmente hanno capito il senso della loro vita, e per ringraziarlo gli regalano un nuovo taxi tutto rosso e argento, che fa molto Drag Queen.
E’ un film intimista, spirituale con tratti di grande introspezione, che passa dal realismo palloso di Bellocchio al NeoRealismo palloso di Moretti, al PostRealismo palloso di Kosturica, sino al RemotoRealismo palloso di ZioIgnazio, che non e’ ancora famoso come regista ma presto lo sara’.
Una nota di colore: tredici membri della giuria di ciechi  sono morti di stenti durante la proiezione di “Tangenziale 13”. In realta’ il film era proiettato in una sala diversa, ma per un errore nel braille i giurati sono rimasti fermi per 5 giorni senza mangiare e senza bere di fronte alla finestra panoramica che da’ sulla tangenziale di Parigi. Ligi al dovere non si sono mai allontanati durante la proiezione del film, morendo di sete dopo un paio di giorni: una commovente storia che si aggiunge alla importante memoria del festival piu’ intellettuale del mondo.

Del resto, quanti di voi saprebbero distinguere un film per ciechi da una finestra paronamica sulla tangenziale?

Ai posteri l’ardua sentenza.

Uriel
(1) Ci deve essere un Etienne in ogni film francese. E’ una legge dello stato, credo.

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