Haiti show.

Mi chiedono a tutti i costi di parlare di quanto sta accadendo ad Haiti, e cosi’ diro’ brevemente che cosa io ne pensi. Per spiegarmi meglio devo pero’ fare una premessa, ovvero parlare del concetto di “beneficenza” e di come si sia evoluto negli stati uniti.

Di per se’ il concetto di beneficenza a fine non esplicitamente populista nasce con alcune associazioni nel seno del mondo ebraico preromano, e arrivano a Roma insieme al cristianesimo. Nel mondo pagano erano esistite cose del genere, ma si trattava di eventi (come le distrubuzioni di Mario o Cesare) che avevano un evidente intento politico.
Con il cristianesimo l’intento politico viene mascherato dietro all’ideologia sociale religiosa, ovvero viene mascherato da precetto divino, la cui osservanza “casualmente” da’ ai religiosi un certo consenso politico ed un certo gradimento sociale. Cosi’, enti ecclesiastici iniziano a dedicarsi ai poveri , recuperando in immagine e ottenendo peso politico. Non che Mario intendesse ottenere qualcosa di diverso; semplicemente era una strategia esplicitamente politica che mirava a risultati esplicitamente politici.
Con l’arrivo dello stato sociale in Europa abbiamo iniziato a distinguere la beneficienza dall’attivita’ perequativa in campo sociale; abbiamo ribattezzato “diritti” tutte quelle cose che prima erano elargizioni del sovrano oppure elemosina da parte dei ricchi; di conseguenza la beneficienza (e l’elemosina) hanno perso molto del loro potere mediatico e politico.
Cosi’ non e’ stato negli USA; poiche’ il paese ha un welfare debole, l’unico paracadute e’  la cosiddetta beneficienza, che e’ il nome dato dal mondo americano all’elemosina. E’ un nome particolare perche’ contiene un nuovo assunto; ovvero che da un lato arricchire e’ un merito per via della predestinazione divina (pilastro del protestantesimo) , dall’altro aggiunge ulteriore merito dare qualcosa a chi e’ meno fortunato (non per sua vera colpa, dal momento che secondo Lutero tutti sono colpevoli e solo l’occhio divino puo’ salvare ).
D’altro canto rimane un effetto collaterale politico notevole, che si chiami elemosina o si chiami beneficenza, quello che si ottiene organizzando queste iniziative. Se nel mondo cattolico ci sono alcuni meccanismi che possono rendere anonimo il donatore, nel mondo protestante il merito va evidenziato, e quindi la beneficienza e’ diventata un vero e proprio show.
Uno spettacolo di beneficienza serve a convincere l’americano che:

    1. Non serve un vero stato sociale, dato che i ricchi essendo virtuosi divideranno i loro soldi facendo beneficienza. Questa cosa e’ addirittura divenuta ideologia politica, “compassionate capitalism”.
    1. I ricchi sono anche buoni, perche’ fanno tanta beneficienza. Lunga vita ai ricchi.
    1. Se sei povero e’ perche’ Dio ce l’ha con te e ha deciso questo, MA per fortuna c’e’ la gente che Dio ama, che ti aiutera’, e quindi Dio sia lodato perche’ manda i ricchi sulla terra.

In definitiva questi sono i messaggi dello spettacolo di beneficenza americano.
Il ritorno enorme in termini di immagine fa si’ che nessuno, anche i piu’ misantropi personaggi americani, come Ford e Rockfeller, si sia mai tirato indietro dal fare beneficenza: si tratta di una strategia di marketing che consente nel curare la buona immagine dell’industriale di turno. Un pochino come la fondazione Agnelli o la fondazione Montepaschi.
Sia Ford che Rockfeller non erano proprio degli stinchi di santo, se Ford voleva usare scimpanze’ al posto degli operai, Rockfeller mise in atto delle vere e proprie persecuzioni economiche contro i suoi concorrenti, al punto da ridurre in miseria, quando non al suicidio, molti di essi. Entrambi pero’ si dedicarono a queste attivita’, che servono proprio a sollevare un’immagine in crisi; cosi’ oggi tutti ricordiamo di Ford la dottrina dei cinque dollari al giorno e non i finanziamenti ai laboratori sull’uso delle scimmie al posto degli operai, e di Rockfeller ricordiamo le scuole che ha costruito e non le persone che ha distrutto con malefica determinazione sfruttando il proprio monopolio.
Questa e’ la logica dell’aiuto statunitense: un esplicito utilizzo a fine politico e mediatico della dazione, che una cultura di origine religiosa trasformera’ in grazia di Dio allo stato puro.
Ed ecco cosa e’ successo ad Haiti. Un mediocre cialtrone, al secolo Obama Barack, sinora incapace di cavare un ragno dal buco in ogni campo ove abbia tentato di farlo (eccetto la retorica, si intende) , ha un estremo bisogno di popolarita’. Ha gia’ perso il margine di sicurezza al senato USA (=niente riforma sanitaria, neanche quella mutilata ) e  quasi nessun’altre delle riforme che aveva in programma. Alle prossime  elezioni locali verra’ probabilmente massacrato.
Gli USA non hanno alcuna forma di quasiasi cosa noi chiamiamo “protezione civile”. L’unica cosa che hanno e’ la guardia nazionale e i riservisti, che sono stati concepiti per sedare rivolte e costituire ultime linee di difesa militare. Le catastrofiche figure di merda durante gli scorsi uragani che si sono abbattuti sul sud del paese hanno messo a nudo questa inesistente struttura.
Che cosa fa il presidente? Manda un esercito che non sa fare operazioni umanitarie a salvare un paese distrutto da un terremoto. Risultato: sbarco in pompa magna, generi di necessita’ paracadutati nelle mani della mafia locale (ovviamente, se mandate un camion con attorno dei soldati potete controllare che ogni persona prenda piu’ o meno uno-due razioni, se paracacutate un cassone arrivano i due delinquenti del posto con una pistola e si prendono tutto il cassone, e vaffanculo agli altri), marines accampati alla meglio dove potevano atterrare elicotteri, (proprio nel campo di golf, eh , fessi : avevano paura del babau, i marines, che non potevano accamparsi nel bosco e lasciare sgombro il tappeto?) , e altre catastrofiche minchiate.
Resisi conto di stare facendo nozze coi fichi, gli americani tirano fuori un’altra trovata: oltre ad accamparsi in ogni punto ove era possibile atterrare, prendono il possesso dell’unico aereoporto e vietano ai francesi di portare aiuti, causando quasi un incidente diplomatico.

Gli americani sanno benissimo che se qualcuno arrivasse li’ e vedesse le cazzate che hanno fatto, ci farebbero la figura dei pisquani. Degli incapaci. Come hanno fatto con New Orleans, del resto.

Morale della storia: ad Haiti arrivano solo gli americani, che con la loro completa inettitudine e la loro incapacita’ fanno continuamente delle cazzate. Continuano a paracadutare casse di viveri nelle mani della malavita locale, non portano acqua ma lanciano casse di bottiglie , sempre per beneficiare la mafia del posto, non hanno nemmeno acqua per loro stessi (la croce rossa ha portato acqua all’accampamento dei marines), e cosi’ via.
In pratica, sono andati li’ “just for the show”, e quando si sono accorti che lo show fosse pessimo, hanno impedito agli altri di fare di meglio. Bloccando gli aereoporti, accampandosi in tutte le strade e gli spiazzi ove fosse possibile atterrare a chiunque altro, eccetera eccetera.
In realta’ hanno fatto quello che proponeva l’altro idiota, Bono Vox, nel suo video “seen on TV”, cioe’ hanno mandato marines a sganciare ottiglie d’acqua anziche’ bombe, aerei da combattimento a sganciare cibo, eccetera. Cioe’, la completa idiozia farloK-chic .
Perche’ lo hanno fatto?
Perche Haiti e’ un gigantesco spettacolo di beneficienza. Proprio cosi’. E’ un’occasione per molti attori di farsi rivedere sul palcoscenico, per il presidente per prendere popolarita’, e chi cazzo se ne frega se poi ad Haiti il cibo finisce in mano alla malavita perche’ non lo sappiamo distribuire: l’importante e’ sapere che Di Caprio ha donato un milione di dollari.

Haiti e’ uno spettacolo di beneficienza, la tragedia e’ stata ridotta a semplice Happening per ricche bagascie ingioiellate e scosciate, attori che fanno bagnare le stanche passere alla borghesia newyorkese, musicisti drogati che si fanno la barba ogni tre giorni, attrici dalla coscia levigata e politici mediocri in cerca di share.

Tutto qui. Haiti e’ solo la vittima di un concetto molto forte nel mondo anglosassone, la beneficenza dei ricchi, il “compassionate capitalism” , la grazia di Dio (la ricchezza) che attraverso i benvoluti da Dio (i ricchi) scende sui poveri, che sono poveri perche’ Dio ha voluto (predestinazione). Questa’ e’ la famosa etica protestante, gente.
Non vi piace?
Eh, vedete di scansare i terremoti, o tenetevi stretta la buona, vecchia repubblica italiana. Che almeno ha una vera protezione civile. E non vi sgancia tonnellate di bottiglie in testa se siete in difficolta’, ma vi manda dei militari a darvene due , diciamo in mano.
Gli USA hanno Obama, un mediocrissimo presidente che ha avuto la fortuna di una pelle del colore giusto al momento giusto; egli cambiera’ gli USA facendo fare alla sua nazione le stesse cose di sempre , ma vincendo il Nobel per questo. Sapra’ ipnotizzarvi con dei bellissimi discorsi. Un bellissimo show fatto di presidenti fichissimi, attrici che ve la fanno odorare, vecchi cantanti drogati, attori dal pacco gonfio ; un meraviglioso palco pieno di VIP , di puttanoni scosciati e gonfi di collagene, di vestiti da cinquantamila dollari  ciascuno, di vecchie fiamme di hollywod che vedono tutto blu per il viagra e giovani mogli che trovano sexy il loro portafogli.
Tutti, tutti cosi’ buoni, benedetti dalla grazia del dio di Lutero, e tutti a comprare il biglietto del paradiso distrubuendo tutta questa grazia, che non meritano perche’ in fondo sono sempre peccatori. Tutto meraviglioso, non vi sentite commossi  anche voi?
Sempre che non siate sepolti dalle macerie, si intende.
Uriel

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