Gheddafi di qui e di la.

Sono rimasto a casa , a fare le cose che mi va di fare (principalmente riposare, Lady Uriel e una nuova casetta in legno nel giardino) e al ritorno ti trovo un puriferio perche’ Gheddafi e’ andato a Roma e ha cercato di convertire alcune hostess. E poi, udite udite, ha detto che l’ Europa dovrebbe diventare islamica.Il problema e’ che non riesco a considerarlo un problema.

Cioe’, Gheddafi e’ di religione islamica. A quanto pare, e’ in grado di parlare per ore del Corano, cosa che molti sedicenti difensori del cattolicesimo non saprebbero fare col vangelo. E che cosa ha detto?

Beh, ha invitato l’europa a diventare islamica. Ok.

Non mi sembra affatto una vile aggressione. E’ chiaro che la pensa cosi’, ed e’ chiaro che gli piacerebbe che tutti la pensassero allo stesso modo. Non ha , mi sembra, puntato un fucile alla testa di nessuno: al livello di potere che ha Gheddafi, puo’ semplicemente invitare la gente a diventare islamica.

Ora, se domani arrivasse un vegetariano e ci invitasse tutti a diventare vegetariani, ci sarebbe tutto questo problema? La risposta e’, a mio avviso, no. Non trovo, a mio avviso, nulla di male se Gheddafi, che ritiene l’islam un bene, inviti la gente a convertirsi a questo bene.

Gheddafi ha regalato il Corano a duecento ragazze. Aha. E quindi? Io mi trovo La Torre di Guardia nella casella della posta, e non e’ che ci sia molta differenza, a parte il fatto che Gheddafi ha una visione molto meno oscurantista della religione rispetto ai Testimoni di Geova. Preferirei centomila volte vivere nella Libia di Gheddafi che in un mondo gestito dai Testimoni di Geova, detto come va detto.

Non difendo Gheddafi a spada tratta, sia chiaro. Trovo semplicemente che la sua abitudine di predicare il Corano a qualche centinaio di  belle ragazze non sia cosi’ pericolosa.  E penso che tutto il bailamme sia strumentale, semplicemente perche’ non si vuole dire per quale motivo la sinistra strilli contro Gheddafi in Italia.

Ma torniamo a bomba. Gheddafi e’ sicuramente l’ ur-tamarro per eccellenza, e credo che sia (o dovrebbe essere )un’icona per qualsiasi truzzo del paese. Credo che il suo truzzismo lo candidi direttamente per il titolo di Mister Murazzi sul Po , Torino 2010.Credo che per molte ragioni lo si possa criticare, e anche deridere.

Ci sono alcune cose, pero’, sulle quali credo che bisogni riconoscergli dei meriti.

  • Durante il catastrofico embargo seguito ai fatti di Lockerbie, sarebbe stato assai facile per Gheddafi aspirare al titolo di “Islamico nemico degli USA numero uno”, trasformare la Libia in un telabanato ultraislamico e rafforzare il potere con la mistica islamica. Invece, ha tenuto la propria linea politica e semmai ha investito per creare una rete di relazioni nel continente africano, e a tutt’oggi la Libia e’ quasi immune al fenomeno del khafirismo e di Al Qaeda. Se c’e’ una cosa che non si puo’ dire di Gheddafi e’ che sia colto da libidini mistiche come Ahmadi Nejad.
  • La Libia non e’ l’ Afghanistan. E’ vero che non sia decisamente un posto che rispetta i diritti umani , ma d’altro canto una satrapia personale come quella di Gheddafi potrebbe essere di gran lunga peggiore, come sono altre satrapie personali. La Libia e’ oggi una repubblica socialista/islamica, e il sistema di ridistribuzione delle ricchezze (ricchezze petrolifere comprese e in particolare) non e’ paragonabile con l’infamia classista dell’ Arabia Saudita, per esempio.
  • La condizione della donna in Libia per gli standard italiani forse non e’ il massimo, ma non e’ di certo la peggiore del Mediterraneo. Gheddafi e’ comunque un leader che, parlando della situazione delle donne saudite, dice che “[nei paesi del golfo] “le donne sono un pezzo di mobilio, lo cambiano in qualsiasi momento e nessuno chiede perché lo ha fatto, specie se hai i soldi e il petrolio”, denuncia il Colonnello, “La donna è offesa al massimo, le è proibito guidare l’auto, la donna non ha neanche il diritto di sposarsi e di divorziare, è una situazione orrenda, che incita alla rivoluzione” (12 lug 2008). In libia, comunque, esiste la parita giuridica tra uomini e donne, e’ imposto dalla legge che il matrimonio avvenga con il consenso delle parti, ed esiste una legislazione estremamente difensiva nei confronti della poligamia.

Sia chiaro, non intendo dire che la Libia sia tutta rose e fiori. Intendo dire che se qualcuno vuole dipingere Gheddafi come il malvagio moro che arriva e ci trasforma tutti in musulmani, beh, si sbaglia. Ma il problema secondo me e’ un altro: Gheddafi non ha usato la violenza . Ha semplicemente invitato la gente a convertirsi all’islam. Lo ha fatto a parole e senza fare del male a nessuno.

Perche’ questa cosa fa cosi’ scalpore? I motivi, principalmente, sono due:

  • Ha toccato la sacra fica italiana. Eh, se avesse preso duecento maschi e li avesse imbambanati per due ore parlando del Corano, non ci sarebbe nulla di male. Nessuno avrebbe protestato. Ma ad una popolazione terronica come quella italiana, non devi toccare la fica locale. Come in ogni paesello provinciale che si rispetti, la fica locale e’ dei locali. E se tu vieni da fuori, non ti devi permettere neanche di pensarci, pena la rissa col galletto del luogo.Del resto, la sindrome del paesello e’ sempre quella: ci tolgono tutto quel che abbiamo. Per prima , la “nostra” fica. Questo da solo dovrebbe far capire quanto sia “emancipata” l’Italia rispetto al mondo “moderno”.
  • C’e’ del marcio in Danimarca. In fondo, l’italiano sa bene che molta della “liberta’ sessuale” presente in Italia e moltissima della moda “peripatetica” del nostro paese siano una forzatura. Una forzatura che viene sopportata, ma della quale molte farebbero volentieri a meno. Quando l’italiano legge che alcune di queste ragazze (per libera scelta) si convertono all’islam e si ricoprono, sentono all’orizzonte una vaga vocina femminile che dice “mi sono rotta il cazzo di vestirmi come una troia da viali solo perche’  la moda dice cosi”. Si tratta di un semplice senso di colpa collettivo per un concetto di liberazione che, rendendo obbligatorio cio’ che prima era vietato , e facendolo in quantita’ sempre maggiore, sta diventando vessatorio. Esiste quindi la paura che questa cosa misteriosa che e’ l’ Islam possa portare all’inizio di questo grande vaffanculo collettivo da parte del genere femminile intero. A temerlo e’ un genere maschile che sa di aver esagerato un pochino in morbosita’. E ha paura che una visione un pelo meno ossessiva riguardo alla (poco sostenibile o sostenibile con fatiche enormi)  perfezione estetica del corpo femminile venga preferita.
  • Politicamente, Gheddafi viene in Italia con una dote di quasi 100 miliardi di dollari. Intende investirne molti nel nostro paese, in modo da creare un legame politico forte, che faccia dell’ Italia  il suo garante politico, o per lo meno che stabilisca un ponte fortissimo , almeno economico. Oltre a questo, in cambio offre la Libia come ponte verso l’africa. Questo a mio avviso e’ un ottimo risultato (per motivi di business si sono tollerati regimi ben peggiori!) , ma ha un brutto problema per la sinistra filoanglosassone attuale: una volta creato quel legame, tornare indietro e’ difficile, perche’ significa perdere gli investimenti, e mettersi contro chi (in Italia) ne era beneficiario. Se Gheddafi investira’ quanto promette di investire, (16 miliardi di euro bastano a rialzare dell’ 1% il PIL) , sara’ molto difficile tornare indietro sulla linea di politica estera di Berlusconi. E la sinistra italiana, da anni venduta agli angli, e’ insofferente a questa idea di italia mediterranea.

Tutto il bailamme nasce, secondo me, dal fatto che Gheddafi tocca questi piccoli punti scoperti nella coscienza nazionale . Nessuna delle critiche, in definitiva, mi sembra fondata.

Trovo ridicole le accuse della Bindi circa i diritti violati delle donne. In ultima analisi, quello che Gheddafi fa e’ di chiedere a delle donne (non le ha mica rapite, eh) di andare li’ e ascoltare le cose che dice loro sul Corano. Regala loro un libro da leggere, il che non mi sembra un reato cosi’ grave, e le paga pure per il disturbo. Nessuna e’ stata costretta, e mi sembra che costringere una tizia a mettersi una minigonna e la scollatura per stare in aereoporto a spacciarmi una AMEX potrebbe essere ancora piu’ “umiliante”.

Se andiamo nel merito, poi, si tratta di ragazze reclutate da agenzie di Hostess. Le hostess passano il tempo a fare da monili decorativi in fiere e convention, il che dovrebbe, si’, far incazzare la Bindi e sollevare qualche problema di signita’. Gheddafi le invita a leggere il corano, ovvero a discutere di qualcosa: mi spiace, ma mi sembra un’attivita’ di livello intellettuale molto piu’ “alta”, per cosi’ dire, rispetto a questa:2007bolognamotorshowpresentazioni.jpg2007bolognamotorshowpresentazioni.jpg2007bolognamotorshowpresentazioni.jpg2007bolognamotorshowpresentazioniChe invece e’ il lavoro che quelle ragazze fanno, piu’ o meno, quando non discutono di Corano con Gheddafi. (nella foto, una Hostess del Motor Show di Bologna) .Mi sa che la Bindi abbia perso una buona occasione per stare zitta. Non so se sia piu’ bella che intelligente, ma ultimamente mi sembra piu’ stupida che stupida.(si puo’ ancora dire in Italia che una donna brutta e’ anche stupida, o la stupidita’ e’ privilegio esclusivo di quelle belle?)

Altri hanno detto che Gheddafi ha scambiato l’ italia per Disneyland, tipo Fini, ripreso da Repubblica. Sarebbe interessante, se non fosse che Repubblica e’ quella che chiama “Presidente Ereditario” e non ‘Dittatore” quel giuovine virgulto di Bashir Assad. Solo per un pochino di business con le coop, mi sembra che si esageri. E quando e’ venuto in Italia con appresso nani e ballerine (e un assassino per regolare un conto dentro un androne romano) non mi sembra Repubblica si sia mai scandalizzata. E sarebbe ancora piu’ credibile se Fini non fosse questo qui:846942632O se preferite, questo qui:

[ndr: immagine irreperibile]

Chi e’ che ha scambiato il paese per Disneland?

La mia personale opinione e’ che chiunque creda in qualcosa  che considera positivo ha il diritto di dire che la gente dovrebbe provare o adottare lo stesso pensiero. E sinche’ lo si fa senza violenza, discutendo, chiunque ha il diritto di venire qui e parlare di islam.

Il passaggio dai regimi totalitari alla democrazia e’ stato considerato come il passaggio da un sistema ove non si parla perche’ si usa la forza ad un sistema , la democrazia, dove tutto dovrebbe essere basato sul libero dialogare.

Ma a furia di taboo, di argomenti intoccabili, di cose che non si dovrebbero dire “per non dare messaggi sbagliati”, quelli che a parole difendono la democrazia stanno dando ancora piu’ divieti rispetto ai regimi totalitari.

La somma di argomenti dei quali non si puo’ parlare sta crescendo sempre di piu’. Secondo il Moige , guai anche a nominare il sesso in pubblico: i bambini potrebbero ascoltare. Guai a dare alcuni messaggi: essi sono berlusconiani, e sono sciovinisti, e sono di qui e sono di la’. Se durante il fascismo era possibile l’esistenza di un GUF , il quale poteva discutere di ogni cosa, oggi con la scusa della democrazia e delle sue “regole” si moltiplica la quantita’ di cose che non si possono dire.

La democrazia , che in teoria doveva garantire piu’ liberta’, e’ stata arricchita da “regole” che vietano questo e quello, da polemiche il cui scopo e’ sempre di dimostrare che sarebbe meglio non parlare della tal cosa, a tal punto che , ormai , possiamo parlare di MENO cose rispetto al ventennio fascista. E non perche’ siano vietate, che sarebbe una malvagia censura fascista: perche’ “violano i diritti di “, perche’ “vanno contro la dignita’ di”, perche’  “offendono la sensibilita’ di”, e cosi’ via.

E cosi’,  tutto quello che facciamo e’ lottare per una democrazia che dovrebbe garantirci delle liberta’, a patto che le regole che consideriamo essenziali a sostenere la democrazia poi facciano venire meno queste liberta’, una ad una.

La mia personale opinione e’ che se in Italia un Gheddafi non puo’ parlare per due ore di islam senza scatenare un putiferio, la democrazia e’ stata la piu’ grande truffa del millennio, e sarebbe ora di darci un taglio una buona volta.

Oppure, fatevene una ragione: Dormire in una tenda non fa del male a nessuno,  ed e’ una pagliacciata quanto indossare dei pantaloni a pinocchietto e una polo col colletto rialzato.

E ancora di piu’, parlare di islam a 200 ragazze normalmente pagate per strusciarsi seminude su un’automobile non ha offeso la loro dignita’.

Tantomeno regalare loro un libro, cosa che fa sempre bene.

Uriel 30/8/2010

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