Fusioni nucleari.

Nel mondo della sbroccologia e’ di moda affermare che la fusione nucleare fredda sia gia’ a portata di mano, e che la sua mancata introduzione sul mercato sia una scelta puramente politica. Ormai decine di professori e di gruppi si fanno strada presso i nuovi tribuni della plebe (Grillo & co) a mostrare i meravigliosi esperimenti riusciti di fusione nucleare fredda, ostacolata ovviamente dai soliti malvagi delle multinazionali dell’energia.

Per capire la stupidita’ di tutto questo occorre sapere una cosa: la fusione nucleare fredda esiste da anni, ed e’ pure in commercio. Per la precisione, esistono degli apparati che vengono usati sia a scopo di ricerca che nel mondo dei reattori e dell’impoverimento/arricchimento allo scopo di produrre neutroni di vario tipo.

Non si tratta di qualcosa che e’ all’avanguardia, anzi: ormai si tratta di tecnologie mature e stabili. Per quanto possa sembrare paradossale, gli effetti di fusione nucleare controllati elettrostaticamente sono noti sin dagli anni ‘30 , e hanno applicazioni nel mondo della ricerca da 80 anni.

Essenzialmente, si tratta di sparare degli ioni gli uni contro gli altri sfruttando dei normali campi elettrici, con il risultato che, percentualmente, una certa quantita’ di questi ioni arrivera’ a fondere, producendo neutroni come sottoprodotto. Insomma, i fusori nucleari non sono degli apparati per la produzione di energia, ma vengono usati per produrre quelli che, nel mondo dell’energia, sarebbero “scarti”.

Se facessimo un paragone, quindi, il fusore nucleare in commercio e’ una specie di motore a scoppio il cui scopo e’ quello di produrre gas di scarico. Non muove niente di niente, ma brucia carburante ed aria per produrre gas ed inquinamento. La sfiga e’ che nel mondo del nucleare questo inquinamento, i neutroni, ha un certo valore.

Questo fa capire una cosa molto semplice riguardo a queste “dimostrazioni”: sul web circolano decine di filmati sul professore tal dei tali che va alla dimostrazione del solito circolo “per le alternative” e mostra che lui puo’ fare fusione nucleare sulla scrivania della conferenza.

Non si tratta di trucchi, perche’ la maggior parte delle volte non ce n’e’ bisogno: lo stesso plasma di un arco voltaico e’ sufficiente, se la densita’ di  nuclei e’  a sua volta elevata, a produrre degli effetti secondari di fusione, i quali permettono di misurare l’emissione di neutroni. Figo, avete visto? Abbiamo la fusione(1).

Ovviamente, il problema viene dopo: in tutte le interviste di questi fisici(2), essi dichiarano che la fusione nucleare fredda sia a portata di mano (vero, ed e’ pure in commercio, Westinghouse vende fusori da anni)  ma non ci fanno l’energia perche’ “ci sono ragioni politiche”.

Le poche volte che un giornalista preparato osa fare loro una domanda, del tipo “ma il reattore divora i propri elettrodi al ritmo di 40 cm al minuto, come puo’ venire usato in queste condizioni?” , la risposta e’ del tipo “ma ai fisici viene chiesto di produrre il principio, per le applicazioni ci sono gli ingegneri”.

Cosi’, esistono sicuramente fenomeni di fusione fredda noti; il guaio e’ che quando essi vengono prodotti la resa e’ cosi’ microscopica (tipo 1,0000001 volte l’energia investita) che se dovete pagare il guardiano della centrale elettrica avete bisogno di 1000 anni di funzionamento della centrale. Anche questi, pero’, vengono dipinti da questi “profeti” come “stupidi problemi ingegneristici”: il guaio e’ che un fisico dovrebbe sapere che cosa sia l’efficienza termica, e no, cavare energia da 1.0000001 non e’ semplice come sembra.

Di conseguenza, e’ estremamente semplice costruire un‘industria degli annunci basati sulla fusione nucleare: poiche’ la fusione nucleare fredda si pratica con attrezzature degli anni ‘30, e’ molto facile per un fisico presentarsi ad un convegno e far notare che , mirabolante invenzione, la fusione nucleare sia semplice “e ve la faccio vedere qui e ora”.

Manca sempre, ovviamente, l’ultimo passaggio che porta alle centrali. E il fisico che va a fare lo stregone presso gli aborigeni delle lande a bassa scolarita’ scientifica sa benissimo che la complessita’ ulteriore necessaria per il passaggio alla fusione per produzione energetica con queste tecniche sia praticamente invalicabile.

Bussard, per avere finanziamenti , ha effettivamente dichiarato che costruendo un fusore nucleare elettrostatico che usi superconduttori anziche’ normali conduttori la resa di uno di questi fusori potrebbe raggiungere quella richiesta per produrre energia a fini commerciali: il problema e’ che non ha mai pubblicato alcuno studio scientifico che faccia vedere i calcoli.

Questo, negli USA, e’ tipico del mondo accademico: laddove i privati sono i finanziatori dei progetti delle universita’, la prima fase del “troviamo i finanziatori” consiste nel produrre una serie di affermazioni ad effetto, che convincano il detentore del portafogli che “siamo ad un passo dalla vittoria”. Cosi, non c’e’ nulla di strano se Bussard e’ uscito con una simile affermazione: l’audience di tale affermazione non e’ il mondo scientifico, ma il mondo dei possibili finanziatori, cosi’ non e’ necessario che siano seriamente documentate, almeno nelle fasi iniziali.

La dialettica dei finanziamenti alle universita’ negli USA e’ tale che si e’ creata una vera e propria scienza dell’ “interessare possibili finanziatori”, e questa comprende anche le conferenze stampa con il bulbo luminescente che produce fusione nucleare; si tratti pure di una tecnologia degli anni ‘30, fa colpo quanto basta sui salotti che contano, e se escludiamo le grandi industrie che hanno fior di tecnici, la piccola universita’ potra’ reperire qualche pollo che ha centomila dollari per finanziare una borsa di studio ad un fisico. Che magari non fa neanche fusione nucleare, ma tant’e’. E poi si deduce dalle tasse.

Il problema e’ che questo meccanismo economico si fa strada in paesi che NON sono abituati a vedere i professori annunciare scoperte SENZA averle fatte: storicamente l’ambiente accademico europeo si basa su tatticismi accademici notevoli, e un annuncio a vuoto avrebbe un brutto impatto sulla carriera del professore.

In questo periodo, pero’, il governo italiano sta praticando lo “starving the beast” (3) sulle universita’, e moltissimi docenti e ricercatori si vedono come di fronte ad un muro. Di conseguenza non temono ripercussioni sulla carriera , ed essendo a conoscenza di queste tecniche da venditori di olio di serpente “made in USA”, decidono di acquisire notorieta’  appoggiando questi tribuni del popolo.

Riepilogando:

  1. La fusione nucleare viene praticata ed esistono anche modelli commerciali di fusori, in commercio da anni.
  2. Qualsiasi fisico, con un migliaio di euro, puo’ fare fusione nucleare sulla vostra scrivania, qui ed ora.
  3. Qualsiasi fisico sa che quella roba NON puo’ essere applicata su vasta scala per via di limitazioni di tipo prettamente termodinamico, tipo il criterio di Lawson.
  4. Il pubblico invece vede una cosa avvenire di fronte ai propri occhi (4) e pensa quindi che “se posso farlo in piccolo posso farlo in grande”.

Non c’e’ molta differenza tra questi fisici e le persone che vendono “miracolose pentole che cuociono senza grassi”: a parte l’omissione legata al fatto che se mettete del burro nella pentola ci avete infilato dei grassi, non stanno affermando il falso. Stanno solo omettendo la parte che non ci piace: se cuciniamo senza grassi non dobbiamo infilare grassi dentro la pentola.

Allo stesso modo, questi fisici non mentono quando dicono che sappiamo gia fare la fusione fredda mediante confinamento elettrostatico: omettono di dirci che serve solo a produrre neutroni e poco piu’.

Cosi’, mi chiedo: se credete a queste dimostrazioni e avete dei capitali da investire, non ritenete forse che sia meglio concentrarsi sull’immobiliare, comprando (da me) ,per esempio, certo un colosseo che mio zio mi ha lasciato in eredita’?

Uriel

(1) Tra parentesi, li trovo pure stupidi. Spesso in questi esperimenti usano acqua pesante, che costa quasi 800 dollari al litro,  quando secondo me potrebbero ottenere effetti piu’ spettacolari sciogliendo del litio nell’acqua ove scoccano i loro archi di plasma. Ed emettere piu’ neutroni, IMHO, per stupire le signore dei salotti in questione.

(2)La visibilita’ giornalistica e’ un modo per fare carriera. Il fisico fa la sua dimostrazione su un giornale, dice di aver “appassionato” dei nuovi studenti alla fisica, e siccome i nuovi studenti sono il business  della facolta’, ottengono credito per le pubbliche relazioni.

(3) Una tecnica inventata da Roanald Reagan. Quando hai a che fare con una lobby che non si piega alla tua volonta’, specialmente se sindacale o statale, fai mancare i fondi e “affama la bestia”: questo rende la lobby o il sindacato piu’ disponibile a trattare. La Gelmini lo sta facendo con successo contro le varie gilde di insegnanti e contro la lobby dei baroni universitari, oggi molto piu’ disponibili al dialogo rispetto ad un tempo.

(4) In generale non c’e’ bisogno di archi voltaici per fare queste cose. Ma per il profano energia=>luce, e se gli fai vedere la luce gli hai fatto vedere l’energia. Verrebbe da chiedere a queste persone per quale motivo una batteria dell’auto non emetta luce, ma e’ meglio soprassedere: ti faranno presente che le auto hanno i fanali.

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