Fremdschämen Bologna Flughafen

Il tedesco dispone di una parola -Fremdschämen- che non esiste in italiano. Indica la vergogna che si prova non tanto perche’ si sia fatto qualcosa che non va, ma ma la vergogna che prende quando qualcun altro fa qualcosa di sbagliato e ci si vergogna per colpa sua. E’ stato il caso di ieri sera, quando sono arrivato in Italia dopo qualche tempo , e ho trovato l’aereoporto di Bologna ancora nella situazione penosa in cui era gia’ a meta’ estate. Questa volta ho fatto delle foto.

A molti hanno raccontato che in Emilia tutto va bene. Si dice che in Emilia ci siano i comunisti e allora le cose funzionano e “tutto va bene tutto va meglio che cazzo ci fai ancora sveglio?” Dopo decenni di questa musica, il cittadino bolognese e’ intontito ed e’ abituato a dire che tutto va bene, e continuera’ a ripetere lo stesso ritornello anche quando nuotera’ nella merda.

Come sta succedendo con l’ aereoporto internazionale di Bologna? Da dove iniziamo? Allora, io venivo a Bologna con un volo Lufthansa. Insieme ad altri.  Devo chiudere del tutto i rapporti con lo stato italiano, il fisco e tutto quanto, per poi lasciare definitivamente il paese.

Chi c’e’ su un volo Lufthansa?

Gente che normalmente arriva da aereoporti come Monaco, Francoforte o Duesseldorf. Ma non e’ questo il punto, perche’ anche un aereoporto sfigato come Weeze, destinato solo a voli low cost, non e’ una merda del genere. Ed e’ qui il punto.

Si arriva all’aereoporto internazionale di Bologna, Guglielmo Marconi, e si incontra questo benvenuto:

 

 

 

 

 

L’unica cosa che mi faccia venire in mente, o che mi faccia ricollegare le cose ai comunisti che governano bene, e’ la scena del film il Dr Zivago, ove i deportati entrano in un enorme, lugubre tunnel che li portera’ a morire di stenti in Siberia. Per fortuna non si muore di stenti, ma la sensazione e’ quella.
Torniamo alla parola Fremdschämen : e’ quella cosa per cui ho dovuto mettere le cuffie ed ascoltare musica ad alto volume per non sentire i commenti dei tedeschi – commenti che adesso capisco benissimo – e le loro risatine. Mettersi le cuffie per non doversi vergognare.
Ma andiamo avanti. Dopo aver carcato un cartello che dica su quale nastro arriveranno i bagagli, bisogna fare retrofront ed entrare in un bel cunicolo ancora piu’ buio e malmesso, ove si potra’ ammirare questo:

 

 

 

 

 

 

 

Oh, a me spiace. Ho visto molti aereoporti, in giro per il mondo,  con dei lavori dentro. Infatti, di solito chiudono le parti coi lavori e vi fanno passare da altre parti, cosa che vi allunga la strada e vi fa bestemmiare. Ma Bologna e’ speciale, e’ la terra del partito dei lavoratori, e quindi vi fanno passare per il cantiere, cosi’ vi sentite piu’ operai anche voi.
Dopo quasi 40 minuti , o forse un’ora ,  ora di attesa per il bagaglio (ma questo era cosi’ anche prima dei lavori, l’aereoporto a conduzione familiare Guglielmo Marconi ha sempre tenuto costantemente alti i tempi di restituzione del bagaglio) , in un tunnel male illuminato che ti spinge a guardare le luci in alto,  guardi in alto vedi che sopra di te ci sono fili che penzolano e macerie varie, puoi anche guardarti attorno.

 

 

Ehi, sembra quasi lana di vetro! Che bello!

 

E sperate di non dover andare alla toilette, perche’ scoprireste di dover passare anche in questo caso  per un bel cantiere:

 

Ora, questa merda e’ cosi’ da MESI.
Bologna ha passato il CERSAIE, una fiera di dimensioni MONDIALI, una delle fiere di spicco che ancora si tengono a Bologna, esponendo questo a tutto il mondo che veniva a visitare la fiera. Non riesco a calcolare il danno in termini di immagine che una cosa del genere possa aver fatto alla citta’ ed al paese.

Il sito del CERSAIE dice, a tutto il mondo, che:

Vivaci strade del centro città sulle quali si affacciano raffinati edifici, suggestivi vicoli medioevali che si intrecciano tra secolari porticati: Bologna è una città dai mille volti tutti da scoprire. Il patrimonio storico e culturale di questa città rimane vivo ed inesauribile nel tempo, rivelandosi in piazze invitanti e avvolgenti, chiese suggestive e colme di spiritualità, interessanti musei ed eleganti palazz

E lo ripete pure in inglese:

With its lively city centre streets lined with magnificent buildings and its maze of mediaeval lanes weaving through the centuries-old porticoes, Bologna is a city of a thousand faces just waiting to be discovered. The city’s enormous historical and cultural heritage can be seen in its delightful squares, its beautiful churches infused with spirituality, its fascinating museums and its magnificent old buildings.

E, sia chiaro, non c’e’ nulla di male in quel che fa il sito del CERSAIE. Il problema e’ che mentre qualcuno rema per far andare le cose, e si sforza di descrivere Bologna al meglio possibile , in modo che sembri quasi che ci sia una ragione se il CERSAIE si fa proprio li’, qualcun altro rema contro.
Ora, stronzetti bolognesi, e’ inutile che in aereoporto guardiate dall’alto al basso chiunque non abbia la valigia firmata. Che vi vestiate con la maglietta di Formentera o che vi acconciate col vestito della domenica per andare in aereo. E’ inutile che passiate di fronte allo specchio piu’ tempo delle vostre sorelle , e che sorridiate di chiunque non abbia fatto lo stesso – sapete, c’e’ anche chi ama pensare che un uomo dovrebbe passare allo specchio MENO tempo di sua sorella.
Non sembrerete fichi. Non sembretete persone che vengono dal mondo dello stile e della moda. 
No: appena si vedra’ il VOSTRO cosiddetto “aereoporto internazionale”, il bluff dei vostri vestiti firmati, dei begli occhialini con la griffe e delle vostre valigette firmate in stoffa blu (del resto, viaggiando una volta l’anno non avete il problema dell’usura come me) , il bluff apparira’ per quel che e’, e la TRUFFA sara’ sotto gli occhi di tutti.

BOLOGNA: TERZO MONDO CON UN VESTITO ALLA MODA.

 

Quando una citta’ non capisce che l’aereoporto e‘ il volto che la citta’ espone all’esteroal mondo, e non capisce che in qualsiasi modo o per qualsiasi motivo NON-SI-PUO’ affrontare una fiera come il CERSAIE con un aereoporto in questa condizione, non stiamo parlando di una citta’ ricca e colta, non stiamo parlando di una citta’ grassa e ben organizzata.
STIAMO PARLANDO DI TERZO MONDO.
Potete vestirvi come vi pare e comprare l’auto che vi pare e la valigia firmata che vi pare. Alla fine, anziche’ essere un terzo mondo vestito male sarete un terzo mondo con un vestito alla moda.
E mi raccomando: continuate a ripeterlo. A Bologna c’e’ la sinistra e quindi tutto va bene. Vi fa sentire fichi. E sinche’ non vi allontanate dal vostro campanile, potrete sempre pensare che quello che succede a Bologna sia il meglio del meglio.
Ma c’e’ gente che non vive nel terzo mondo e vi guarda con altri occhi.

Io, intanto, devo mettere due belle cuffie per non sentire i commenti. Per non vergognarmi della vostra menefreghista, strafottente arroganza con cui pretendete di vendere un cumulo di macerie come se fosse un aereoporto internazionale.

E ho dovuto nascondere a me stesso che quei commenti in tedesco non sono cattivi o crudeliç  hanno-perfettamente-ragione. Non paghi un biglietto per un aereoporto internazionale, prezzo che contiene quasi il 30% di tasse aereoportuali ,  per trovarti in mezzo alle macerie di un cantiere.

Quindi si: vergogna. Vergogna per conto terzi.  O , in alternativa, musica sparata nelle orecchie per non sentire commenti. Provate anche voi. Magari funziona.
Con me non funziona cosi’ bene, ma chissa’, a voi basta poco.

Uriel

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