Favorisca badende e libbbbreddo, per cortesia.

Stavo leggendo alcuni commenti circa la storia del bambino di Padova prelevato con la forza dalla polizia, e mi sono convinto di una cosa. Un paese puo’ andare indietro nel tempo e tornare al medio evo se i cittadini smettono ci conoscere e percepire i propri diritti e non hanno la piu’ pallida idea di goderne. E mi riferisco proprio alla scena del bambino trascinato via dalla polizia.

Ci sono molte cose che nessuno ha detto sulla vicenda,  la prima delle quali e’: quando la polizia puo’ mettere le mani addosso ad un cittadino, minore o maggiorenne che sia?
La prima cosa che viene da rispondere e’ che “nei paesi civili, la polizia ti puo’ mettere le mani addosso se e’ necessaria un’azione tempestiva per salvarti da un pericolo immediato ed incombente, se occorre spostarti per motivi di grave pericolo e sei privo di conoscenza, se hai commesso o stai commettendo reati”.

Cosi’, la seconda domanda e’: escludendo i gravi ed immediati pericoli, e dato che il minore era innocente non avendo commesso alcun reato, poteva la polizia usare la forza?

Puo’, in un paese civile, la polizia usare la forza su una persona che non ha commesso alcun reato, non e’ sospettata di averlo commesso, non e’ colta in fragranza, non rappresenta pericoli per se’ o per gli altri?

La risposta e’: nei paesi civili la polizia NON puo’ MAI usare la forza contro un cittadino in queste condizioni.

E’ vero, c’era un ordine del tribunale ove si ingiungeva alla madre di consegnare il minore. Ma, attenzione: si ordinava ALLA MADRE di consegnare il minore. Alla madre. La polizia, effettivamente, aveva il diritto di andare dalla madre -che stava violando un ordine del tribunale- ed usare la forza su di lei, secondo le norme. Potevano minacciarla di sanzioni o pene secondo la legge, anche portarla in carcere se la legge lo prevede -qualora non portasse il ragazzo dal padre-, ma NON POTEVANO, mai e per nessun motivo, mettere le mani su un innocente privo di pendenze con la legge. Era la madre ad avere le pendenze, non il ragazzo.

Il ragazzo NON ha mai violato ordini di un tribunale. Non era colpevole ne’ sospettato ne’ indagato ne’ soggetto a niente di niente. In queste condizioni, la polizia NON PUO’ mettervi le mani addosso.

L’inviolabilita’ fisica della persona in assenza totale di pendenze o di pericolo e’ uno spartiacque, forse LO spartiacque, che separa le nazioni CIVILI da quelle INCIVILI. La polizia NON PUO’ toccare il cittadino senza pendenze legali.

E l’ Italia, a quanto vedo, ha deciso di prendere la seconda strada.

Non vedo, nei commenti, che qualcuno ha anche la lontana coscienza di questo semplice concetto: se VOI (e non vostra madre, non vostra zia, non vostro nonno) non avete fatto nulla di male, la polizia NON PUO’ usare la forza contro la vostra persona fisica.

Ma il concetto e’ dimenticato. Cosi’, se viene dimenticato, nessuno sogna di andare dai poliziotti a dire “cari signori, da quanto tempo in qua in un paese occidentale e’ consentito alla polizia di mettere le mani su qualcuno che e’ innocente e non ha fatto nulla di nulla?”.

E per questa ragione, le camicie nere i poliziotti che hanno portato via il ragazzo con la forza non si troveranno contro -penso che ormai anche gli avvocati abbiano perso di vista i principi di base della civilta’ giuridica- nessuno che osi sostenere il contrario. Siccome c’era un ordine del tribunale ove si ordinava di accompagnare da qualche parte qualcuno, che era innocente e non aveva pendenze, per un qualche motivo l’esecuzione di tale ordine era considerata superiore ai diritti fondamentali del ragazzo.

Per quale ragione questo e’ stato possibile? Perche’ si pensava che la polizia, se ha l’ordine di accompagnare qualcuno, possa mettergli le mani addosso anche se non ha commesso reati , infrazioni , non ci sono pericoli e non ci sono questioni di ordine pubblico?

Il motivo lo ha spiegato chiaramente uno dei funzionari: “ “Io sono un‘ispettrice di PS e tu non sei nessuno

La camicia nera poliziotta che pronuncia questa frase ha perfettamente ragione: in Italia, che ormai non si capisce perche’ la si consideri ancora nazione occidentale o civile, se sei una gerarca fascista ispettrice di PS puoi fare quel che vuoi”.

Perche’ il problema non e’ che se anche voi andaste a denunciare i poliziotti la polizia farebbe quadrato, spunterebbero testimoni che era il ragazzo ad aggredire i poliziotti, perizie che dimostrano che il maglione rimaneva attaccato alle mani, e quant’altro. C’e’ gente che e’ morta di botte in un carcere e si sono denunciati i medici del carcere per non avergli dato acqua con lo zucchero. Ci sono ragazzi morti pestati dalla polizia senza che i poliziotti abbiano fatto (ne’ faranno) un solo giorno di carcere, visto che se pesti a sangue qualcuno, lo getti al suolo e gli salti sopra fino a soffocarlo , la sua morte e’ “colposa”: come puoi sospettare che 75 kg sul torace diano problemi di respirazione?

In questo senso, l’ Italia non e’ piu’ un paese occidentale ne’ e’ un paese europeo, e’ una delle tante sirie, dei tanti marocchi, delle tante turchie, ove il poliziotto ti ammazza senza ragione e ha sempre ragione lui. Ma la domanda e’: come e’ possibile questo?

E’ possibile perche’ ormai l’italiano NON SA di avere dei diritti. Se leggete in giro i commenti alla vicenda di Padova, si discute se abbia ragione la madre o il padre, ma il dato ENORME della cosa, e cioe’ che la polizia ha usato la forza su una persona innocente, non viene nemmeno notato. L’italiano NON SA di avere quel diritto, e se glielo dite lo liquidera’ come mera questione di principio, una roba che sara’ vera quando arrivera’ il paradiso terrestre ma, si sa, in questo mondo non la vedremo mai. Quindi non ha senso protestare.

Alcuni addirittura rispondono che a rapire il ragazzo in teoria non sarebbero stati i poliziotti, che invece avrebbero solo vigilato affinche’ il padre potesse portarlo via a forza. Ma questo e’ ancora piu’ grave: innanzitutto, NEMMENO IL PADRE puo’ fare violenza fisica su una persona innocente, perche’ c’e’ una parte della costituzione ove si dice che l’uso della forza e’ monopolio dello stato. In quel caso, non solo e’ avvenuto lo stesso crimine da parte del padre, ma la polizia ha letteralmente protetto un reato che avveniva sotto i loro occhi.

Ma qui andiamo ancora peggio: se tentate di spiegare ad un italiano di oggi che nemmeno il padre possa fare un simile uso della forza sui figli, nemmeno nel caso in cui voglia far valere un proprio diritto perche’ comunque il diritto all’inviolabilita’ prevarrebbe, siete nella merda. Perche’ se la polizia che mette le mani addosso fa antipatia agli italiani -ma non certo per amore dei diritti umani- , il padre viene ancora considerato padrone del corpo dei figli in qualche misura.

Si tratta di una cultura arcaica, simile a quelle che si trovano in Africa o in alcune zone del medio oriente, per le quali se papa’ incontra un cespuglio nel deserto che gli dice di sgozzare il figlio, allora e’ giusto che lo faccia. Immaginate poi se non puo’ trascinare con se’ a forza il figlio, segregandolo da qualche parte ove il figlio non vuole stare: sara’ come minimo considerato un diritto acquisito.

Questo spiega in che modo una nazione torni indietro sui propri passi e si avvii al medio evo: e’ inutile accusare l’islam o questo o quello. Semplicemente, gli italiani non sanno piu’ di quali diritti godano o meno. Non serve a niente fare le leggi, perche’ se da un lato le leggi ci sono, sara’ possibile non applicarle o violarle senza che nessuno protesti.

I diritti, cioe’, vengono persi per la semplice ragione che vengono DIMENTICATI.

Una persona mi dice che se i poliziotti ricevono quegli ordini, allora devono obbedire. Niente di piu’ sbagliato. Avevo la facolta’ di lanciare siluri per la Marina Militare italiana giusto nel periodo in cui Bossi entro’ nel primo dei suoi governi. La sua prima idea fu “la Marina deve sparare sui barconi dei migranti”. Faccio presente che arrivavano carrette del mare con sopra 1000 persone alla volta, ai tempi.

La domanda era: se avessi ricevuto l’ordine di silurare una di quelle carrette, avrei dovuto obbedire? La risposta e’ NO. Non potevo dire di no all’ordine, cosi’ la cosa da fare sarebbe stata di dire di si ma non eseguirlo fisicamente. Dopo diversi tentativi, il comandante avrebbe potuto chiamare il commissario e farmi arrestare. Infine ci sarebbe stato un processo, nel quale sarei stato assolto perche’ l’ordine era palesemente contrario alla Costituzione -nonche’ a tutte le norme di navigazione da 2000 anni a questa parte-.(1)

Perche’ non e’ che se sei in una gerarchia tu sei costretto ad obbedire a qualsiasi ordine. Le regole dicono che non puoi rifiutarti , per cui non puoi dire tipo “no, non lo faccio”, ma devi sempre dire sissignore. Ma da qui ad eseguire l’ordine, ce ne passa. Questa distinzione fu introdotta quando, dopo Norimberga, si vide utilizzare la regola “ma io stavo eseguendo gli ordini”, cosa che in effetti genero’ non pochi problemi di tipo giuridico.

Quindi non e’ neanche vero che i militari debbano obbedire sempre. Certo, si passano cinque sgradevoli minuti, ma qui e’ il punto: vuoi DAVVERO lasciare che succeda? Vuoi davvero che un siluro colpisca una nave piena di disgraziati? Puoi davvero rispondere a quella gente “Perche’ io sono un ufficiale della marina e tu non sei nessuno?”

Il problema e’ che , anche a fronte di una dichiarata -e continuamente sbandierata- appartenenza ad un sistema di valori, via via la cultura cattolica, o la Tradizione(2), o l’obiezione di coscienza dei medici, alla fine dei conti nessuno sa piu’ dire che diavolo sia, per lo stato, una persona.

Cioe’, si sono persi dei punti di orientamento molto importanti:

  • Sono stati DIMENTICATI i limiti che devono applicarsi quando lo stato applica la forza su qualcuno.
  • Sono stati DIMENTICATI i diritti che possono venire rivendicati quando lo stato esercita la forza su qualcuno.

Nel caso in cui si dica che a rapire il ragazzo sia stato il padre, si sta andando oltre anche nel campo della convivenza civile:

  • Si e’ DIMENTICATO che il diritto all’inviolabilita’ della persona si applica non solo nei confronti dello stato, ma di OGNI altro cittadino italiano.
  • Si e’ DIMENTICATO che qualsiasi gerarchia pretenda di andare contro la costituzione -compresa la famiglia o la marina militare- deve COMUNQUE fermarsi di fronte alla costituzione.

In definitiva, cioe’, il cittadino italiano ha DIMENTICATO l’insieme di relazioni , di limiti e di regole, nonche’ di diritti e leggi, cui devono sottostare i suoi rapporti con chiunque. Non esiste piu’ una forma di certezza del diritto, non perche’ la giustizia funzioni male, ma perche’ il cittadino ha DIMENTICATO il diritto.

Mi dispiace, ma il poliziotto oggi puo’ anche uccidervi , stuprarvi, derubarvi o picchiarvi, e questo per una semplice ragione: avete DIMENTICATO che e’ illegale, avete DIMENTICATO che ci sono dei diritti. Ricordate a malappena alcuni fondamentali, e dei limiti della polizia ricordate solo quelli evocati dall’antipatia che provate per le divise, ma essenzialmente, se si trova la scappatoia, tipo “era il padre a usare la forza, loro guardavano”, non riuscite piu’ a dire “no, oltre questa linea non si va MAI”.

Avete dimenticato, cioe’, i punti fermi della civilta’. Come gli stati uniti, siete una nazione ancora abbastanza ricca, ma a questo stile di vita non corrisponde un analogo livello di civilizzazione.

Avete semplicemente DIMENTICATO la civilta’.

Presto vivrete nella paura della polizia. E la cosa buffa e’ che non ve ne accorgerete perche’ penserete che sia normale.

Uriel

(1) Quando venivano intercettate, quelle carrette lanciavano un SOS, col risultato che l’intercettore era obbligato al soccorso -figuriamoci sparare addosso!- , cioe’ a portare in porto i passeggeri.

(2) La tradizione di raccogliere i naufraghi e’ cosi’ vecchia che anche la tradizione celta (i celti non navigavano, btw) sembra una moda passeggera in confronto.

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