Fascismo: i perche’ di un no.

Il perche’ di un no.

La scritta “i fascisti non sono graditi qui” campeggia sul nostro sito fin dalla sua apertura.

Ciononostante, sono numerosisime ( e sono in aumento) le persone appartenenti a questa area politica (se si puo’ parlare di politica riferendosi al fascismo che essendo antidemocratico uccide la politica stessa) che ci scrivono email di elogio e di richiesta di ingresso.
Tutte vengono sistematicamente respinte.

E questo SEMBRA’ abbastanza in contraddizione con il nostro spirito, visto che non ci occupiamo affatto delle preferenze politiche di coloro che appartengono ai nostri gruppi.

Eppure, sembra che ce ne occupiamo a priori. Per capire il perche’ di questa apparente contraddizione, ed il perche’ di questo “NO”, bisogna analizzare sia cosa sino i fascisti che ci scrivono, sia cosa sono le streghe (noi) dei nostri gruppi.

I fascisti che scrivono, sono tutti accomunati dall’assioma che costruisce tutti i fascismi del mondo: “tutte le verita’ sono state scritte una volta ed una volta per tutte, popolo per popolo, ed ogni popolo deve assoggettarvisi per sempre”.

Nella storia, questo assioma ha assunto differenti forme: In nazisti ritenevano che le verita’ scritte una volta ed una volta per tutte fossero state scritte proprio nei geni, nel dna di un’ipotetica razza ariana , i quali tramandandosi continuavano di conseguenza queste verita’.

Preservare queste verita’ significava preservare la razza, e viceversa, e ovviamente per un appartenente ad una determinata razza non c’era scelta alcuna se non essere cio’ che il suo dna-verita’ gli imponeva di essere.

Se non lo era, tradiva prima di tutto il suo essere biologico, diventando ipso facto qualcosa di ibrido e mostruoso.

Finita l’illusione della razza, il fascismo nazionalista indico’ nella nazione , nella coscienza statale collettiva ed istituzionalizzata lungo lo scorrere della storia la matrice in cui erano scritte queste verita’.

Esisteva cioe’ qualcosa, un permeante quid che costruiva invisibile la coscienza della nazione, ed esso era stato scritto una volta ed una per tutte.

La Francia insomma e’ sempre stata la Francia, anche quando era una provincia romana, (sic!) e quindi ogni francese doveva riconoscere nell’esistenza dello stato francese “aere perennis” la matrice dei propri eterni valori.

Questa visione fu messa in crisi in seguito dall’immigrazione.

Se persone che pur sono di nazionalita’ francese non hanno origine francese, e non si riconoscono in questo insieme di valori pur mantenendo la nazionalita’, questa spece di “blut und ehre” fascista viene a cadere e la percezione di “nazione-verita’ eterna” viene a disgregarsi.

Per sopravvivere ai tempi moderni, questa ideologia si e’ adattata,(forse per paura che un ulteriore trasformazione sociale la smentisse per un’ultima, insostenibile volta) e ha scoperto e distorto un valore che prima veniva riservato ai folkloristi.

La tradizione.

Si tratta di un trucco molto valido intellettualmente: la tradizione e’ storia, e la storia e’ stata scritta come le presunte verita’ dei fascisti una volta ed una volta per tutte.

Dunque, il mondo fascista ha iniziato a cercare alleanze in tutte quelle direzioni nelle quali gli adepti potessero intravedere una “societa’ tradizionale”.

Una certa sezione si e’ rivolta alla tradizione meramente cattolica, come succede con Forza Nuova.

Un’altra grossa sezione si e’ rivolta al mondo islamico, identificando in questo mondo una vera ( e a dir loro unica sopravvissuta) societa’ tradizionale, ignorando il fatto che il wahhabismo , cosi’ come il khomeinismo sono tutto tranne che “tradizioni” nel mondo islamico.

Sono troppo giovani per esserlo.

Il wahhabismo e’ piu’ giovane del blues e il khomeinismo e’ piu’ giovane dell’hard rock ,se guardiamo un calendario.

Ma ai vari lupi grigi del nostro paese non importa questo.

Un’ultima parte di fascisti nota il nostro amore per le tradizioni popolari, e pretende di identificare i noi i salvatori della tradizione. Ed e’ veramente difficile respingere questa “accusa”, visto che in effetti il nostro lavoro “culturale” va proprio nella salvaguardia delle tradizioni rurali.

Tuttavia, questo non e’ sufficiente a fare di noi degli arianisti o dei rivoluzionari fascisti.

Le due cose, in tutta evidenza, sono inconciliabili, per via del fatto che la nostra non e’ un’azione -politica- Per capire questo concetto, occorre chiedersi cosa sia la strega che frequenta i nostri gruppi. (indicheremo in seguito con strega chi frequenta i nostri gruppi, pur sapendo che esistono altre definizioni di strega ed altri gruppi) Si tratta di una persona che costruisce prima di tutto dentro di se’ la liberta’ che cerca.

Essa non ha bisogno di inserirsi nella societa’ per trovarla, ne’ ha bisogno di cambiare la societa’ per avere maggior liberta’ di pensiero, nella misura in cui impara a tenere per se’ i pensieri, e a liberarli quindi dal giudizio collettivo.

Appartenere alla societa’ diventa quindi sempre meno necessario , anzi sempre piu’ deprecabile, perche’ da un maggiore inserimento deriva una maggior quantita’ di giudizi sociali e una maggior quantita’ di vincoli sia al pensiero che al comportamento.

Il passaggio successivo e’ la cosiddetta corsa verso il bosco, cioe’ la determinazione di occupare , rispetto alla societa’, una posizione sempre piu’ privata , distante ed invisibile.

Per posizione sempre piu’ privata si intende la tendenza a frequentare gruppi sempre piu’ selezionati, a vivere in luoghi meno densamente popolati per sottrarsi anche al piccolo controllo sociale, insomma la tendenza a crearsi una piccola citta’ stato di rapporti interpersonali e di spazi privati tale da creare -senza rivoluzione alcuna- gli spazi di effettiva liberta’ sociale di cui la persona sente il bisogno.

Nazioni invisibili, popoli perfettamente mimetizzati, stati di cui nessuno sospetta l’esistenza vengono costruiti e perfettamente mimetizzati allo scopo non di partecipare ad un progetto sovversivo generale ma semplicemente di realizzare di fatto la condizione di liberta’ che e’ gia’ il luogo della coscienza della strega. E questo deve avvenire ovviamente nel segreto, e senza che nessuno se ne accorga, perche’ nel segreto c’e’ la liberta’ assoluta: chi puo’ condannare, perseguitare o giudicare qualcosa di cui non conosce l’esistenza? La strega sta quindi lontana dalla politica cosi’ come da tutte le sovrastrutture sociali, in quanto e per il semplice motivo che esse produrrebbero un certo numero di vincoli -se non comportamentali perlomeno filosofici- al proprio pensiero.

La strega quindi e’ non gia’ anarchica , ma l’anarca in se’, dove per anarca intendiamo la persona che non necessita di cambiare la societa’ in generale per realizzare la propria societa’ ideale, in quanto questa societa’ viene gia’ realizzata in maniera completamente segreta laddove e nei modi piu’ mimetici e invisibili possibili, senza pero’ fare di questo progetto un qualcosa di generale o di destinato a produrre rivoluzioni.

L’anarca non ha piani per il futuro del mondo, ne’ per il futuro della nazione/societa’, ma solo per il futuro della propria liberta’.E questo in maniera assolutamente indifferente dal tipo di societa’ con cui e’ forzosamente a contatto nel quotidiano.

Si tratta dell’ideologia anti-politica per eccellenza , in quanto si rifiuta ogni possibile integrazione (fornendo al momento del bisogno una partecipazione proforma ad obiettivo ESCLUSIVAMENTE mimetico) in nome della liberta’ assoluta.

Niente a cui essere coerenti, niente a cui essere fedeli, se non lo spazio privato ed invisibile (individuale o collettivo) nel quale realizzare la propria liberta’. Spazio che non puo’ essere politicizzato, poiche’ persino un faro ideologico verrebbe visto come una violazione alla completa liberta’ di pensiero che si realizza soltanto se ogni pensiero e’ ugualmente autorevole rispetto ad ogni altro.

Ogni cosa e’ ugualmente giusta ed ogni cosa e ugualmente sbagliata, ogni cosa e’ ugualmente vera ed ogni cosa e’ ugualmente falsa,perche’ il solo affermare il contrario costituirebbe un vincolo intollerabile nella nazione invisibile che costruiamo tra voi, e il solo motivo per cui una persona sostiene un’opinione rispetto ad un’altra e’ la propria volonta’, volonta’ che l’anarca-strega considera il vero motore privo di cause prime di ogni propria azione e pensiero.

Volonta’ che non ha nemmeno il vincolo della coerenza nel tempo.

Detto questo, appare chiaro che NESSUNA forma di politica, nemmeno le piu’ libertarie forme di anarchia possono essere accettate in un mondo che le considererebbe un’opinione come un’altra, un’opinione che non comporta nulla, un’opinione dalla quale non deriva alcun obbligo, alcuna spinta, alcuna richiesta di coerenza.

Nessun idealismo e’ tollerato nel mondo dell’anarca, che vive e si relaziona con altri anarchi solo e soltanto in funzione della propria volonta’ e nel proprio rapporto col tempo.

La scritta “i fascisti non sono graditi qui” potrebbe quindi essere sostituita dal piu’ generico ” non e’ gradita politica qui”, se non fosse che questa stessa frase …..sarebbe un vincolo. E del resto, elementi di estrema sinistra, specialmente dal mondo separatista femminista, che ci hanno contattato non hanno MAI avuto risposte migliori rispetto a quelle dei fascisti.

La scritta “i fascisti non sono graditi qui” sostanzialmente rispecchia questo modo di vedere le cose, che trova nel rifiuto al fascismo il simbolo di un rifiuto generale della politica, che si suppone aprioristicamente devota alla creazione di un qualche regime di tipo fascista, fascista nella misura in cui e’ parte di una societa’ diversa rispetto a quella degli anarchi.

Esso diventa il simbolo di un totalitarismo violento, totalitarismo che in qualche parte, piccola o grande, e’ presente in qualsiasi societa’ sia frutto di una qualsiasi forma di politica.

Tranne nella societa’ invisibile, che non ha regole, pensiero o ideologia se non il rapporto tra tempo e volonta’.

L’unica societa’ non fascista, che non giudica, non sa, non controlla, e non privilegia un modo di essere e pensare ad un’altro.

Tutte le altre visioni politiche di societa’ sono, per noi , ugualmente fasciste. Compresa la visione anarchica, che comunque preferisce alcuni pensieri ad altri, alcuni comportamenti ad altri, eccetera.

Nella parola “fascisti”, insomma, ricade chiunque si occupi di politica.

A questo si unisce un sostanziale e coltivato rifiuto ad interessarsi seriamente (ovvero in modo vincolante) a qualsiasi cosa avvenga “fuori”, cioe’ nella societa’ dei non anarchi: semmai ci fosse bisogno di un epitaffio sulla tomba della politica, esso sarebbe il nostro “ecchisenefrega di voi e delle vostre liti da condominio” Epitaffio che costituisce la piu’ solida delle concezioni dell’anarca-strega, cioe’ la constatazione del fatto che la sua privata ed invisibile societa’ procede senza necessita’ di governo e senza nessuno dei guai che vengono attribuiti all’anarchia dalla morale comune.

In sostanza, chi si occupa di politica e’ visto come una persona di rango intellettuale inferiore, perche’ se fosse un anarca-strega non avrebbe bisogno di politica per mandare avanti la comunita’.

Il solo bisogno di politica, o la sola fiducia nella politica, e’ una ragione sufficiente ad essere declassificati come persone che non potranno MAI entrare nei nostri gruppi. Il termine con cui identifichiamo chi non puo’ entrare da noi e’, in questo caso, “fascista”. E i fascisti rimangono sgraditi.

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