Europa, verso la fine.

C’e’ una ragione se in questi ultimi giorni i giornali anglosassoni si sono sono zittiti, e c’e’ una ragione se si sta cercando di fare l’impossibile per ottenere la caduta di questo governo. Ed e’ l’ultimo tentativo anglosassone di salvare l’ euro e con lui l’unione europea. Mi riferisco alla proposta di avere Blair come presidente di “lungo corso” della “nuova” Europa, quella uscita dal trattato di Lisbona.

Storicamente, l’unione europea nasce come giocattolo americano: l’idea americana e’ che le guerre europee siano nate da una cattiva distribuzione di carbone ed acciaio, motivo per il quale creano questo abbozzo di entita’ il cui compito e’ quello di favorire , appunto, la distribuzione di carbone ed acciaio lungo il continente. La spiegazione delle guerre europee come effetto di carbone ed acciaio e’ stupida e superficiale, come lo e’ il pensiero politico americano tutto.

In seguito la Cee si evolve come riflesso economico della Nato, inseguendone l’espansione e le alterne vicende. Tutto nella sua evoluzione viene concepito per creare un ente politicamente inutile ed economicamente stagnante, finche’ con l’entrata in vigore dell’ Euro(1) si e’ riusciti ad impastoiare l’economia europea in un mix di vincoli tali per cui nessuno puo’ crescere: laddove una nazione sia forte interverranno le quote a distruggere il settore economico vincente, laddove sia debole arrivera’ un commissario per la concorrenza e lasciera’ che i soliti anglosassoni comprino tutto a prezzi stracciati.

Questo e’ tutto cio’ che abbiamo visto della “UE”, e non esiste nazione che possa dire di averne beneficiato con un bilancio in mano. Tutti i “benefici” sono , guardacaso, “benefici di sistema”, “benefici storici”, “mancate ipotetiche perdite”, “averci salvato da un ipotetico default”, roba che non frutta una lira a nessuno. I trattati UE non hanno aiutato nessuno, beneficiato nessuno, se non una certa finanza che ci ha appena regalato 300.000 cassaintegrati e vorrebbe regalarcene altri due milioni.(2)

Il problema e’ che questa bella idea ha avuto un pessimo progetto (come capita sempre quando gli angli pretendono di disegnare la mappa del mondo) , e sta iniziando a scricchiolare. O perlomeno, a non servire piu’ come strumento di assoggettamento.

Posto che ormai la presenza americana sul continente somigli molto ai cartaginesi dopo gli ozii, e di fatto costituisce una stravagante forma di turismo armato particolarmente costoso, l’unica briglia che ormai rimane da giocarsi e’ la UE.

E non e’ una gran briglia: i vari stream energetici russi stanno avanzando verso l’Europa, che presto iniziera’ a scricchiolare verso est, come gia’ si nota nei tentennamenti dei vari paesi quando si parla di politica energetica. In Germania stanno ripensando al nucleare, ben sapendo che con le abitudini dei consumatori tedeschi il vento non basterebbe neanche per alimentare la cucina della Merkel.(3) La verita’ e’ che hanno gia’ pianificato di ricevere un pezzetto del “north stream”, e di continuare su quella strada.

A sud, l’Italia e’ il tasto dolente di Londra. Non solo perche’ stiamo ricostruendo i rapporti con la Libia, ma perch’ l’ Egitto sta lentamente uscendo dall’orbita inglese e all’ ultimo G8 il leader egiziano era presente su invito di Berlusconi. La stessa Giordania, da sempre nell’orbita inglese, si e’ appena beccata uno sgarbo da Napolitano, e il messaggio e’ chiaro: per entrare nel mediterraneo, meno Milano, meno Londra, e piu’ Roma. Assad, in visita, non corre certo lo stesso rischio.

Con l’arrivo dello stream orientale, nel quale l’ Italia ha un certo ruolo, anche il mediterraneo diverra’ critico, e il mondo “nord-atlantico” e’ destinato a perdere influenza. Anche perche’ gli stessi americani hanno troppo da fare dal lato pacifico, ove un gigante chiamato Cina ha appena raddoppiato la capacita’ di proiezione del proprio esercito, e i generali americani si cagano lentamente nelle mutande ogni giorno che passa.

Cosi’, la mossa e’ di sforzarsi di prendere un leader di un paese , la Gran Bretagna, che non fa neanche parte dell’euro e metterlo a capo dell’unione europea, nel tentativo di stringere le briglie.L’obiettivo e’ fare dell’Europa continentale una colonia della finanza inglese.

Tra Blair e il suo prestigioso ruolo ci sono diversi ostacoli. Per esempio, un Berlusconi stizzito e vendicativo, che ha una gran voglia di farla pagare agli inglesi per tutti i regalini che gli hanno fatto. Non so se mettere a tacere il Times sara’ sufficiente : Berlusconi in passato ha mostrato di vendicarsi anche dopo molto tempo degli sgarbi subiti. Io se fossi in Blair non darei per scontato che basti zittire il Times (come hanno fatto) per toglierselo di torno. (4)

In definitiva, il concetto e’ questo: con un farlocco come presidente USA e un progetto geopolitico come i vari stream energetici, non c’e’ praticamente nessuna speranza che la UE continui ad essere quello che e’ oggi. Secondo me gli inglesi peccano di ottimismo se si illudono che basti mettere Blair sul trono per frenare il processo di disgregazione.

Ci sono due paesi che premono per snaturare il concetto di UE , e tutte le forze continuano ad avere interesse alla situazione italiana.

  • Russia. I russi hanno convenienza a fare dell’ italia uno sbocco sul mediterraneo. Gia’ l’Italia e’ il secondo paese per rapporti economici con la Russia, e i nuovi accordi sugli stream stanno rafforzando la cosa. L’arma dei russi e’ principalmente la possibilita’ di “aprire” ulteriormente con alcuni paesi caucasici, e di raforzare gli scambi economici con Siria , Iran e India.
  • Cina. I cinesi si stanno espandendo in Africa e in Asia. Un mare che oltre ad africa ed asia tocchi anche l’Europa e’ solo il passo successivo e naturale delle loro mire. E’ seriamente improbabile che non tentino di acquisire potere sull’ Italia, o che non cerchino degli accordi.

Entrambe le potenze sono, che ci piaccia o meno, focalizzate su di noi. Sull’ Italia. Ci sono , in particolare, alcuni scenari che farebbero assai comodo ad entrambe, a seconda dei casi.

  • Se Blair prendesse il potere nella UE, i russi continuerebbero a favorire alleanze tra imprese italiane e paesi caucasici /mediorientali e africani, fino a trasformare l’ Italia nel sabotatore del progetto inglese, come l’Inghilterra fu in passato il sabotatore americano del progetto europeo francotedesco. Fino all’inevitabile conflitto politico, indifferentemente dalla presenza della sinistra o della destra al potere a Roma.
  • Se Blair perdesse la partita, i cinesi guarderebbero con interesse al finanziamento del nostro debito pubblico. In ultima analisi, usare l’Italia come agente dentro l’ UE non e’ difficile: basta comprare il nostro debito pubblico. Il modello argentino e sudamericano ha insegnato ai cinesi una lezione molto interessante: quando una nazione entra in default, arrivi tu e la finanzi, e da quel momento hai una base in loco.

Ovviamente, le due strategie (russa e cinese) possono andare avanti insieme, ma una cosa e’ certa: il progetto di unione europea con ogni probabilita’ si fermera’ laddove e’ nato, ovvero a Roma. Sia perche’ per i cinesi due triliardi di dollari in bond italiani non sono questo gran dramma, sia perche’ avere una base nel mezzo del Mediterraneo fa troppo comodo.

Ovviamente, dall’altro lato delle alpi la partita e’ diventata loose-loose.

  1. Si potrebbe in qualche modo “espellere” l’ Italia, mettendola nelle mani dell’inevitabile prestito cinese. Cosi’, ci si troverebbe una nazione nel centro del mediterraneo, ove convergerebbero i redditi dell’espansione cinese in africa, e quelli dell’espansione cinese nel medioriente, fuori dal controllo. Anche Putin ne avrebbe vantaggio, perche’ un crollo dei commerci con la UE renderebbe piu’ importante il rapporto coi russi (e con i loro stati satelliti).
  1. Si potrebbe tenere l’ Italia ancora piu’ dentro, ma per farlo bisognera’ offrire qualcosa in cambio, nessuno e’ ancora riuscito a capire un paese ove, per tradizione politica, il potere piega le regole e non viceversa. L’idea che sia il potere a piegare le regole senza produrre un sistema instabile e’ qualcosa che risulta completamente inspiegabile ai politici nordici ed occidentali, i cui paesi piomberebbero immediatamente nel caos dell’incertezza se questo succedesse da loro. Cosa offrire in cambio ad un paese che sopravvive in situazioni nelle quali ognuno di loro sarebbe collassato miseramente da anni?(5)

Cosi’, mentre in africa si espandono cinesi ed arabi, e l’Italia e’ nelle condizioni per offrire qualcosa ad entrambi (non fosse altro che una piattaforma per porti e scali commerciali) , i signori del nordatlantico vedono lentamente sfumare il loro potere geopolitico nella zona mediterranea. (6)

Cosa faranno?

Beh, si adopereranno come loro solito, nelle solite politiche .

  1. Per impedire che l’ Italia diventi attraente come porto mediterraneo manderanno i veri farlocchi verdi a tuonare contro il completamento dell’alta velocita’ verso il meridione, specialmente sul lato adriatico.
  2. Imporranno altre quote e faranno di tutto per rallentare le piazze finanziarie italiane.
  3. Per impedire che si possa consolidare il debito, che oggi e’ un’arma in mano agli italiani (possiamo minacciare di rivolgerci ai cinesi se non ce lo finanziano loro) , cercheranno di rimettere in piedi un governo “sangue e lacrime” che lo riduca.
  4. Muoveranno Israele per rendere instabile il sudest del mediterraneo.

Tutte e tre le strategie mi sembrano, onestamente, mezzucci. Praticare un blocco navale ed aereo contro Israele , oggi, e’ troppo semplice. E non si vedono i soldi per mantenere flotte che vadano a rompere un simile blocco.Che gia’ esiste da parte degli arabi: basterebbe agire sui libanesi bloccando i traffici verso la turchia (Assad puo’ farlo in breve tempo) e completare la cosa con un blocco navale.

Per come la vedo io, e’ solo questione di tempo prima che l’ Italia dichiari un default e Cina e Russia si facciano avanti a finanziarci. Se questo non avverra’, come insegna Clausewitz la minaccia equivale all’azione ai fini pratici, e finche’ non sara’ chiaro come l’ Italia possa uscire dal deficit (7), tutto si gioca qui. I due continenti piu’ vicini e piu’ ricchi di risorse e di potenzialita’ danno entrambi sul mediterraneo, ed e’ arrivato il momento del loro sviluppo.

E noi siamo una piattaforma comodissima per i Russi , un ponte per l’Europa del nord, e una base perfetta per i cinesi. E’ ovvio che saremo soggetti a tensioni violentissime ed a manovre pesantissime per toglierci sovranita’.

Se fossi in Rutelli, non sbraiterei tanto chiedendo a Berlusconi cosa facessero lui e Putin durante la visita ufficiosa. Mi chiederei, invece, se all’incontro non fossero in tre. E uno non avesse gli occhi a mandorla.

Che ci sono persone piu’ potenti di quelle che erano sul Britannia, caro Blair…..

Uriel

(1) Prima che i soliti saputi dicano che l’ Euro ci arebbe salvato da una bancarotta, rispondo che non esiste letteratura secondo la quale agganciarsi ad una valuta forte salvi dal default, e anzi il caso dell’ Argentina, legata al dollaro, mostra che il default ha effetti piu’ devastanti.

(2) Se qualcuno pensa di prendere queste moltitudini, farle marciare sulla capitale ed abbattere questa merda di “dittatura di tutti”, mi trova pienamente d’accordo, purche’ impicchi abbastanza finanzieri. Specialmente quelli innocenti. Cosi’, per insegnare che a Roma il potere piega le leggi, e non viceversa come fanno i barbari.

(3) A casa mia in Germania ho un “limite” di 16KW/h, come tutti. Lo scaldabagno elettrico, da solo, ne consuma 12,5, come in tutte le case del luogo. Ho detto tutto. Il resto lo fa il riscaldamento AD ARIA , elettrico. Ma non sono pompe di calore. Il modello di consumo energetico tedesco e’ un’idrovora di energia.

(4) La cosa buffa e’ che nemmeno con Bersani sarebbero sicuri del voto italiano , visto che tra CL e il mondo della finanza anglo non c’e’ un buon feeling.

(5) Il debito UK e’ stato declassato senza nemmeno sfiorare la dimensione relativa di quello italiano. Siamo nella situazione per la quale se hai 10.000 euro di debito con una banca hai un problema. Noi ne abbiamo 1900.miliardi , e la BANCA ha un problema.

(6) la saga del terrorista di Lockerbie ha fatto ridere. E’ cosi’ che i britanni pensano di ingraziarsi i libici?

(7) Dicono che una cura “belga” potrebbe ridurre il debito dal 112% al 90%, come hanno fatto i belgi. In Italia ci sarebbe una rivolta popolare solo per la meta’ di quel che hanno fatto in Belgio. Il primo mese. Scordatevelo.

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