Eurogendfor & co.

Ho ricevuto una emai, e poi un commento (sospetto siano della stessa persona) riguardo all’accelerazione della cosiddetta EuroGendFor , il corpo di gendarmeria/intelligence/antiterrorismo che si sta costituendo (i Carabinieri stanno per essere parzialmente smilitarizzati e messi nella “territoriale”, cioe’ nella PS , tranne Tuscania e altri, che rimangono militari) per volonta’ dell’ Eurogruppo. Onestamente non mi stupisce questa accelerazione, e spiego il perche’.

La decisione e’ stata presa in sordina, nel senso che e’ stata approvata la decisione di formare una forza di gendarmeria europea (sono sei i paesi fondatori: Francia, Italia, Portogallo, Spagna, Olanda,Romania) e la Polonia e’ in arrivo, avendo fatto richiesta di ingresso.

No, la Germania non firmera’ : la costituzione tedesca vieta che la polizia abbia compiti militari, ovvero la militarizzazione dei corpi di polizia. Questo serve principalmente ad evitare che si formino corpi combattenti come le SS. Di conseguenza, Eurogendfor parte -e probabilmente rimarra’ – come forza paramilitare (ha assorbito alcune parti militari dei carabinieri) intereuropea.

Ora, deve essere molto chiara una cosa: non mi stupisce  NESSUNA accelerazione del processo diintegrazione europeo, dopo la decisione(?) inglese di abbandonare il processo di integrazione in se’ e la firma del fiscal compact.

Il problema e’ che l’ asse Germania-Francia e’ ormai l’unico asse presente in Europa. Prima c’era un asse circostanziale Roma-Londra a contrastarlo, e dal momento che l’ Italia e’ pur sempre la seconda economia manufatturiera, e Londra era la piu’ grande piazza finanziaria , la cosa funzionava. Con l’abbandono di Londra , i giochi sono finiti. C’e’ un solo asse. E’ solo questione di tempo.

Quindi non c’e’ nulla di strano nella formazione dell’ EuroGendFor. Cosi’ come non c’e’ nulla di strano nelle sue prerogative. Qualcuno si stupisce dell’intoccabilita’ di questo corpo: beh, anche InterPol e’ praticamente intoccabile, per quanto debba operare col consenso delle polizie locali, gli articoli che rendono intoccabile l’agente EuroGendFor sono simili a quelli che riguardano InterPol. Non mi stupiscono affatto.

 E’ chiaro che questo rafforzamento, e la velocizzazione delle cose (che comunque erano gia’ in essere: http://www.altalex.com/index.php?idnot=11346 ) e’ dovuta al fatto che i francesi cerchino di rafforzarsi negli spazi che la Germania non puo’ occupare. Poiche’ EuroGendFor e’ una polizia nella quale i tedeschi non possono entrare (almeno per qualche anno ancora, la Merkel non ha forze a sufficienza per una modifica del patto costituzionale) , i francesi cercano di ritagliarsi una fettina di potere, e lo fanno “concedendo” la direzione agli italiani (il centro direttivo e’ a Vicenza http://www.eurogendfor.eu/ ) in cambio dell’ Arma dei Carabinieri.(c’e’ da dire che il centro di addestramento e’ in Francia).

Cosi’, siamo al paradosso per cui il potere tedesco in Europa cresce, e per contrastarlo i francesi devono costruire a loro volta qualcosa, col risultato che poi l’ asse Germania-Francia , seppure costituito da una certa concorrenza tra i due, risulta sempre piu’ forte. Ognuno dei due si espande dove l’altro e’ debole.

Ma il punto e’ che non deve meravigliarvi; l’unico ostacolo all’integrazione (che per forza di cose si fa attorno al piu’ grosso) era Londra, che di volta in volta creava alleanze estemporanee con i paesi europei per contrastare l’ asse Berlino-Parigi. Oggi che Londra se n’e’ andata, finiscono i giochi.

Rimangono due cose che ancora possono rallentare il processo. La prima e’ la rivalita’ tra una Berlino colorata dalla CDU (i democristiani tedeschi) e un centro europa ove domina l’ SPD. Se la CDU tedesca, pendendo a sud (sud della Germania), e’ dalla parte della borsa tedesca -e favorevole in genere alla finanza- l’ SPD ha un certo odio verso quel mondo, diciamo almeno un’idiosincrasia, e’ piu’ vicino ai protestanti -per intenderci, con l’ SPD al governo si e’ chiuso per decreto il Neuer Market, la cosiddetta new economy, definendola “truffa legalizzata”- e meno alla finanza.

Questo spiega , almeno in parte, la furia con la quale il commissario europeo ha bocciato la fusione NYSE-Deutsche Borse, sebbene fosse favorevole a Deutsche Borse (che ne deteneva il 60%, contro gli americani al 40%).

Questa contesa, sebbene sia un affare interno tedesco, sostanzialmente potrebbe incrinare un pochino del potere tedesco in Europa: sinora gli ha “solo” consentito di espandersi negli USA, ma non gli ha intralciato la via in Europa: morale e’ che “rafforziamoci in casa” e’ l’unica strategia che sembra funzionare. Aspettiamoci dunque che la Merkel, molto pragmaticamente, si concentri su quello, cioe’ sull’espandere il suo potere in Europa

Qualcuno dice che “i tedeschi non sanno gestire un impero ne’ integrare altri paesi”. No. Hanno imparato: basti vedere come controllano i paesi satelliti dell’est europa, e come hanno integrato la germania est, che pure dopo 50 anni di comunismo e’ culturalmente disomogenea in ogni sua parte.

Al contrario, aspettatevi che lo sappiano fare.

L’ultima speranza di qualcuno e’ nel default greco. Anche qui non sarei cosi’ speranzoso. Innanzitutto perche’ non si tratta piu’, ormai, di un vero default. La cosa dura ormai da molto tempo, e con un rendimento dei decennali del 22% e un rendimento dei triennali superiore al 100%, ormai i creditori hanno recuperato l’investimento.

Non e’ un caso se siano disposti ad un “accordo” del 70% della riduzione del debito: quella cifra l’hanno gia’ recuperata grazie alla lungaggine della trattativa e alla lentezza della reazione europea. Questa lentezza, criticata da molte parti, ha di fatto messo al sicuro i finanziatori: hanno di fatto pagato l’esposizione grazie ai costosissimi interessi che la Grecia ha pagato durante questa estenuante crisi: bastava comprare triennali e alternarli coi CDS, dopotutto.

Quindi, innanzitutto, il default greco e’ un “defaulticchio”,  qualcosa che ormai fa poca paura. Qualcuno dice “ma la Grecia uscira’ dall’ Euro e fara’ la Dracma”. Anche qui ho seri dubbi a riguardo: il primo e’ che non essendo previsto dal trattato , l’uscita estemporanea autorizza ritorsioni. Che significa? Che siccome una bella fetta dell’economia Grecia (turismo compreso e specialmente) vive di fondi UE, ai greci non conviene per niente.  Non hanno un grande manufatturiero.

In secondo luogo, bisogna vedere se sia materialmente fattibile. Voglio dire, di economie al disastro ne abbiamo gia’ viste e in tutte queste economie abbiamo visto la moneta ufficiale completamente sostituita da altre. Non ufficialmente, ma nel quotidiano.

Durante la crisi russa del periodo Yeltsin, se volevate usare dei Rubli a Mosca dovevate rivolgervi al mercato nero, con un cambio astruso. Altrimenti, era molto piu’ conveniente pagare in Marchi tedeschi o in dollari. Durante la dissoluzione della Yugoslavia, la moneta corrente di Belgrado era il Dinaro. Ma era quasi una rarita’ da numismatici,  dal momento che in giro non ne vedevate: si faceva tutto in marchi tedeschi.

Certo, ad un certo punto il governo di Belgrado decide di farla finita e blocca il giochino creando il nuovo Dinaro serbo e agendo contro le valute straniere. Ma questo NON lo puo’ fare la Grecia, per la semplice ragione che la sua economia si basa su turismo e commercio. Una legge contro una moneta europea e’ catastrofica, cioe’ infattibile.

Di conseguenza, e’ anche possibile che i greci decidano di tornare alla Dracma. Se anche il governo greco avesse la forza di dire di no ai fondi europei, con ogni probabilita’ il governo deciderebbe di tornare alla dracma, e non trovereste una dracma in circolazione neanche a pagarla. Come  era ai tempi a Belgrado, o a Mosca, quando pagavate in marchi o dollari oppure il tassista vi scaricava nella tundra.

Cosa succedera? Semplicemente la stessa storia di sempre: c’e’ il default greco. Non facciamo nulla di nulla per fermarlo. I finanziatori hanno recuperato nell’ultimo anno coi tassi mostruosi dei cedolini e coi CDS. Gli assicuratori hanno recuperato con l’ oscillazione dei CDS, che non coprono nemmeno tutto il debito, ma di sicuro il rimanente non recuperato coi cedolini.

La BCE continuera’ a finanziare le banche greche, as usual, sbattendosene delle convenzioni. Tanto, ormai lo spread bund-qualcosa serve solo al bund.

Qualcuno menziona i rischi di contagio. Anche questi si illudono. Ultimamente, lo sport preferito della BCE e’ trasformare il debito in guadagno. Avrete notato che la BCE ha offerto due blocchi di soldi, un blocco da 500 miliardi ed uno che si sta perfezionando, da circa 1000 miliardi di euro.  Questi prestiti hanno un interesse dell 1% in tre anni.

Ora, un bond italiano ha un interesse del 4.5% (adesso che e’ sceso il prezzo) . Quindi, e’ ovvio che per una banca europea e’ un investimento efficace promettere alle banche un facile guadagno: io vendo a te soldi all’ 1%. Tu ci compri bond al 4.5%. Alla fine , tu dai a me (BCE) l’ 1% e ti prendi da Roma il 4.5%.

C’e’ una variante: la BCE compra titoli di stato, e poi li vende alle banche tramite prestito : in un ufficio a Francoforte si stipula un patto che dice “se tu compri bond europei, io ti presto soldi ad un tasso inferiore alla resa del bond”.

In questo modo, la BCE fa da prestatore di ultima istanza, senza pero’ farlo: ufficialmente fa il suo dovere di finanziare le banche. Ufficiosamente, non fa altro che fare da prestatore di ultima istanza camuffato: offre alle banche -che comprano bond europei- i soldi che servono per farlo E per guadagnarci.

Cosi’ e’ facile adesso capire come mai siano rientrate tante oscillazioni sui debiti europei: dopo una prima botta da 500 miliardi e una seconda botta da 1000 , e’ chiaro che lentamente il debito torna in europa e si sparpaglia. (1)

Cosi’, in generale, abbiamo gia’ la BCE come prestatore di ultima istanza agli stati: solo che lo fa tramite i suoi intermediari naturali (nonche’ SOCI attraverso i SOCI)(2). Rapido , efficace , conveniente per le banche, e non ha avuto bisogno di riforme giuridiche.

Cosi’, il VERO fondo “salva stati” ha gia’ un trilione di euro e mezzo, e non e’ detto che questo sia l’ultimo prestito che la BCE offrira’ al mercato. In generale, col costo del denaro basso per le banche europee, CONVIENE COMPRARE BOND EUROPEI. Se poi la banca che compra bond europei e’ anche indirettamente socia della BCE, capite bene che la decisione della BCE di erogare prestiti “illimitati” a tre anni (durata dei bond dalla resa “cicciosa”) ad un costo molto inferiore a quello dei bond stessi  e’ una decisione che non e’ “dalla BCE alle banche”, perche’ la BCE di fatto CONSISTE nelle banche stesse: e’ ovviamente una decisione collegiale.

Quindi no: sinche’ gli inglesi rimangono fuori , e continuano ad allontanarsi, non vedo crisi che possa fermare il processo di “integrazione”. Specialmente non con un “falco” degli interventi straordinari come Monti dentro la BCE, e non con un Cameron che vuole rimanere fuori dai giochi.

Purtroppo la decisione degli inglesi ha deciso una svolta: e’ come se dopo Durquerqe gli inglesi avessero cercato un trattato di non aggressione coi nazisti: adesso parleremmo tedesco.

Uriel

(1) Come avrete capito, quei soldi NON andranno a fare credito alle imprese.

(2) I soci della BCE sono le banche centrali. Bankitalia detiene il 14% circa. I soci delle banche centrali sono le banche locali. La BCE non ha bisogno di potere di persuasione sulle banche: ne e’ costituita.

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