Equilibri.

Torno a scrivere dopo qualche giorno di ferie in spiaggia (e qualche giorno di tribolazione -prevedibilissima- dei mercati) .Come ho scritto spesso, non credo nell’apocalisse. Un eventuale crollo non arriva mai per ragioni sistemiche, o se preferite un sistema non crolla mai “da solo”: esso passa semplicemente da uno stato di equilibrio all’altro. Esistono ovviamente eventi apocalittici sul piano storico, ma normalmente sono dovuti al passaggio di una decisione presa da un centro di potere, oppure dalla presenza di uno “Black Swan”, un cigno nero. Un individuo anomalo capace di modificare la storia per la (s)fortuna di trovarsi nel punto giusto al momento giusto.
Sulle tempeste finanziarie che hanno colpito i mercati nei giorni scorsi, l’unico discorso sensato sarebbe da fare al Mr Suntanned, meglio noto come Barrack Obama: a che cazzo serve costruire uno scudo antimissile, caro idiota, se sono almeno 16 i fondi sovrani che oggi hanno “in canna” quanto basta per affondare la tua borsa?

 

 

Si, la valutazione e’ esattamente questa. Supponiamo di voler fare una guerra agli USA. Supponiamo di voler portare un attacco militare devastante tale da ridurne la capacita’ difensiva e di imporre una resa senza condizioni. Quanto vi costa? Ad occhio e croce, se ipoteticamente poteste accumuulare i mezzi militari, dovreste spendere qualcosa come 1000 miliardi di dollari il primo giorno, in una serie rapidissima di attacchi nucleari e non, volti a scardinare le loro difese , per poi colpire una o due citta’ tra le piu’ popolose. Per buttare giu’ le loro difese in tempo utile, diciamo uno “shock and awe” tale da lasciarli senza difese e senza possibilita’ di contrattacco, ipoteticamente dovreste spendere qualcosa come 1000 miliardi di dollari/giorno per una settimana, e iniziando al lunedi’ arrivereste al venerdi’, dopo aver speso circa 7000/8000 miliardi di dollari, avreste la resa completa.

 

Ma.

 

C’e’ un punto nevralgico che gli americani NON si preoccupano di difendere, ovvero di rendere irraggiungibile. Anzi, questo punto nevralgico non solo non viene difeso, ma il governo USA si spende perche’ chiunque, o meglio quanta piu’ gente possibile, possa accedervi con piu’ capitale possibile. La borsa di Wall Street.

 

Una serie di trattati e di leggi ad hoc permettono praticamente a tutti, con il benvenuto dato praticamente a chiunque, di investire quanti soldi possibili a Wall Street.

 

Ora, che cosa ci insegnano i giorni scorsi? Ci insegnano che per ridurre il governo USA a non avere i soldi per finanziare una guerra (cosa che e’ gia’ ora) e nelle condizioni di NON poterli trovare nella propria economia, bastano circa 350 miliardi di dollari. E non serve nessunissima guerra.

 

Basta un solo “colpo” speculativo da 350 miliardi di dollari, cifra perfettamente disponibile a diversi paesi (e ai loro fondi sovrani) , per ridurre il governo USA nelle condizioni di NON poter fare commesse militari, guerre, ne’ di poter mantenere la propria spesa, e per ridurre l’economia americana nelle stesse condizioni di quella tedesca il 1 gennaio 1946. Senza una sola bomba.

 

Chiunque abbia 350 miliardi di dollari (paesi petroliferi, paesi emergenti con forte export , etc) e’ oggi perfettamente in grado, assalendo la borsa americana, di ridurre in briciole quella nazione, di ridurla nelle stesse condizioni della Germania del 1945. Quelle della resa incondizionata. E volete sapere la cosa buffa? Che ci guadagnereste anche.

 

Non uno sparo. Non un solo palazzo che crolla. Nessun attentato terroristico. Non dovreste nemmeno agire in segreto: un fondo sovrano o meno, straricco di liquidi che chiede di giocare al NYSE e’ il B-E-N-V-E-N-U-T-O!

 

Sarcazzo, a questo punto, per quale motivo gli USA si stiano infoiando cosi’ tanto a costruire scudi antimissile per impedire al nemico di arrivare sul loro territorio e colpirli, quando alla fine dei conti un nemico che volesse distruggerli potrebbe investire, anziche’ in spese militari, nella costruzione di un gigantesco fondo stracolmo di liquidi, chiedere di giocare al NYSE, e annientare gli USA in pochi giorni.

 

In pratica, e’ come se voi aveste blindato la porta di casa, le finestre, aveste rafforzato i muri e messo le sentinelle del tetto. E poi aveste messo in vendita le chiavi che servono ad entrare e saccheggiare ogni cosa, a chiunque possa pagarle.

 

Tra WTO e tutti gli altri accordi commerciali, il NYSE e’ esposto. Non solo e’ esposto: saluta con un caloroso benvenuto chiunque voglia entrare, qualsiasi intenzioni abbia, meglio se enormemente liquido, cioe’ armato sino ai denti. E’ come un sistema missilistico che ti lascia passare solo a patto che tu trasporti testate nucleari, e che ti scorta anche sugli obiettivi se ne trasporti almeno 24. Fantastico.

 

Detto questo, sulla battaglia dei giorni scorsi (per intenderci, OGNUNO dei tonfi dei giorni scorsi e’ sufficiente a procurare una crisi economica. E ce ne sono stati TANTI. E non sono finiti, non vi illudete. Oggi siamo nella fase di rientro dei guadagni degli speculatori), c’e’ poco da aggiungere.

 

Il PIL tedesco ha smesso di crescere e oggi apprendiamo che lo stesso ha fatto quello francese. Il che e’ normale, dal momento che il prodotto debito/pil dell’ area euro si avvicina a quel 90% oltre il quale, e’ accademia, non avviene piu’ alcuna forma di crescita.

 

C’e’ una cosa interessante: perche’ non fallisce il Belgio?

 

Ora, del Belgio si sa poco, ma vi assicuro che se facciamo 100 i problemi politici dell’ Italia, il Belgio e’ circa a 500. Non ha un governo DA ANNI, la specie di giunta per l’ordinaria amministrazione e’ presieduta da un italobelga che io candiderei al premio “Fettuccini Alfredo”, corre il rischio di spezzarsi in due da un giorno all’altro, ha un partito anarchico in parlamento che vota ad muzzum tanto per rendere piu’ ingovernabile il paese, ha un debito pubblico enorme e quanto a “crescita” credo che la parola da quelle parti la indichino solo nelle cure per la calvizie.

 

Con questo voglio dire che se le agenzie di rating valutassero come un problema la condizione del governo Berlusconi, il Belgio dovrebbe avere i suoi titoli classificati come VSDCI (Varieta’ Scadente Di Carta Igienica). Perche’ questo sono. I titoli belgi SONO una varieta’ scadente di carta igienica: il paese stesso potrebbe non esistere piu’ da un momento all’altro, e cosi’ finirebbero le speranze di avere indietro una singola lira del debito. Il governo Belga e’ migliore di quello italiano? Puo’ farci qualcosa? Beh, se avessero un governo magari potremmo dirlo. Il guaio e’ che DA ANNI il belgio NON HA un governo. La sua politica economica da’ affidamento? Beh, se avesse un governo magari avrebbe una politica. Siccome non c’e’, affidatevi pure ai tarocchi: e’ il migliore strumento di rating possibile.

 

Allora qualcuno mi ha chiesto: perche’ i famosi “mercati”, notoriamente severissimi e pronti a punire l’ Italia se Tremonti non e’ piu’ il cocco di Berlusconi, non fanno nulla?

 

La risposta e’: ma perche’ hanno gia’ fatto qualcosa. Signori, il Belgio e’ esattamente il fine ultimo dei mercati. Se vi chiedete che cosa abbiano i mente i finanzieri che tentano di governare il mondo occidentale a livello politico, il Belgio e’ lo spaccato ideale e perfetto del risultato finale, del loro progetto, del loro piano ultimo.

 

Il governo non esiste. In pratica, un paradiso perfetto per i signori del mercato: non ha una politica economica, non decide nulla che non sia ordinaria amministrazione, e i poteri locali non cooperano, creando un perfetto vuoto politico SPINTO. I finanzieri fanno quel che vogliono, di fatto, perche’ non esiste alcuna forza capace di fermarli o di cambiare le regole.

 

Il loro debito e’ altissimo, ma il governo NON ne puo’ fare altro ne’ puo’ ridurlo, essendo un governo di ordinaria amministrazione. Si tratta di una resa certa, di una mucca da mungere che rendera’ sempre e comunque la cedola a chi possiede il debito. Esso ha raggiunto un equilibrio tra entrate ed uscite, non ha un governo che possa modificare l’equilibrio, il debito paga la sua cedola e nessuno disturba i finanzieri. Fine della fiera.

 

Il debito belga, signori, non fallisce nonostante tutto per la semplice ragione che la situazione politica, sociale, culturale ed economica del Belgio non e’ altro che il punto d’arrivo del progetto dei Masters of the Universe, cioe’ dei finanzieri. NESSUNO , nessuno dei paesi occidentali (USA COMPRESI) e’ escluso dal progetto.Esso e’ applicabile, ovvero universale, in qualsiasi paese abbia adottato come sistema di governo la catastrofica distesa di merda decadente che chiamiamo “democrazia”, ovvero il governo di chi non sa governarsi, perche’ se il popolo sapesse governarsi (punto essenziale per dargli il potere) non avrebbe bisogno di un governo.

 

Ecco lo stato permanente delle economie, cosi’ come i “masters of the universe” le progettano:

 

  1. Il paese ideale e’ sull’orlo della divisione etnica. Questo divide i partiti, le opposizioni, la popolazione, le amministrazioni locali. Non c’e’ alcuno spirito nazionale. Ergo, non c’e’ nessun ideale in nome del quale ribellarsi ai Masters of The Universe.
  2. Il paese ideale NON ha un governo se non posticcio, dedicato solo alla pubblica amministrazione, senza potere effettivo e senza capacita’ di imporre svolte, ne’ il consenso maggioritario che serve.
  3. Il paese ideale NON ha margini di crescita, avendo raggiunto un difficilissimo equilibrio tra entrate ed uscite, ed un difficilissimo equilibrio tra stato sociale e tasse, che non permette ne’ di aumentare le tasse ne’ di calare il welfare.
  4. Il paese ideale ha un debito pubblico superiore al 90%, che come tale NON permette alcuna crescita, per quante riforme dell’economia il governo (che comunque non puo’ adottare) possa fare.
  5. Il paese ideale ha una opinione pubblica in equilibrio statico tra due estremismi opposti, tali per cui non solo i due estremismi si equivalgono elettoralmente, ma non si intravvede la possibilita’ di seguire una linea politica.

 

Questi cinque punti sono la situazione belga.  Ovviamente, la medicina a seconda del caso puo’ avere una preponderanza di un punto piuttosto che di un altro punto. Ma alla fine e’ solo una questione di adattare le dosi al paese. Io lo chiamo “processo di balcanizzazione pacifica”, un analogo della dissoluzione jugoslava in assenza , pero’, di conflitti armati.

 

Ma se esaminate il mondo occidentale, vedete MOLTI paesi in questa situazione. Irlanda, Portogallo, Grecia e tra poco Spagna sono gia’ quasi arrivate al termine del processo. Ci sono poche differenze, se non quelle tra catalani e spagnoli, tra centro e coste per la Spagna, o se guardiamo il portogallo tra destre e sinistre, la stasi politica e’ vicinissima.

 

E dopo? Beh, la Germania e’ gia’ divisa in Lander, e non tutti i lander hanno firmato per intero il patto federativo. Inoltre ci sono le zone dell’ Est. Il parlamento, basato in parte tra uno rappresentativo delle zone e uno dei partiti e’ gia’ in stallo da decenni. La Merkel ha governato, cioe’ non governato, coalizioni variabili multicolore senza colpo ferire. E lo ha fatto per una semplice ragione: senza un programma politico, non c’e’ alcun pericolo di litigare con alcunchi’, tantomeno di avere problemi di stabilita’. Potete cambiare i liberali coi socialisti , quali alleati, senza che nessuno noti la differenza. Come non si e’ notata.

 

Anche l’ Inghilterra e’ a buon punto, quanto a divisioni etniche. Poi c’e’ una tradizionale assenza di governo, e oggi una summa di estremismi bilanciati al potere, che di fatto non governano affatto il paese. A tenere unito il paese, oggi, e’ essenzialmente il culo di Pippa  Middleton.

 

Gli USA , anche loro, non sono messi bene. Tra gli estremismi politici e quelli locali, direi che a tenere insieme il paese oggi siano i militari e i terroristi islamici. Per il resto, anche in questi casi raggiungere una situazione analoga non e’ difficile, nel tempo. In Europa rimane la Francia, che rischia di essere un osso duro e richiedere piu’ tempo. Diciamo… diciamolo pure chiaramente: dopo Sarkozy, verra’ il vuoto o un altro Sarkozy. Lo spirito nazionale e’ forte, ma in compenso quello sociale e’ in disgregazione, e gli estremismi politici dilagano , Marine le Pen tra gli altri.

 

Ovviamente avrete riconosciuto bene il cammino italiano. Su tutti e cinque i punti del progetto direi che il paese sia a buon punto.

 

C’e’ speranza? No. Essenzialmente no. Certo, c’e’ sempre la possibilita’ di un “cigno nero”, ma saro’ molto sincero: non ne vedo molti in giro. Anzi, non ne vedo nessuno. La mia personale opinione e’ che saremo ridotti come in Belgio, (ma il nostro sara’ un “governo tecnico” e al posto del Re avremo un “presidente molto autorevole”) entro pochi mesi, forse un anno o due.

 

Cosi’, almeno e’ chiaro il disegno finale, la forma permanente che il “nuovo mondo” secondo i finanzieri deve assumere un paese. Molti di voi diranno: ma averne, come il Belgio.

 

Aha. Ma questo non e’ l’obiettivo . Il Belgio era cosi’ quando si e’ iniziato il processo che lo ha portato ad essere un sarcofago finanziario , e cosi’ restera’ sempre (privo di un governo, del resto, come potrebbe cambiare) . L’ Italia di oggi (o dei prossimi due-tre anni) e’ la forma che il paese assumera’ per sempre, persa tra un governo tecnico e un presidente autorevole. Certo, la fortuna belga e’ che la “fotografia” sia arrivata in un momento di (tutto sommato) buona situazione (almeno come diritti civili ed altro) ma non e’ un dettaglio importante del disegno politico.

 

Avrete riconosciuto anche il risultato finale delle “rivoluzioni mediterranee” in questo progetto: non vi illudete, i paesi del magreb non troveranno altre forme se non un governo inetto e inutile, incapace di qualsiasi riforma, una popolazione divisa e sull’orlo della rottura sociale, e nessun potere politico dominante , autorevole ed effettivamente alla guida del paese.

 

I disegno e’ abbastanza chiaro: fotografate lo stato attuale degli stati. Poi fermate la storia, assumendo che rimarranno cosi’ per sempre. Poi rendete inutili , conflittuali ed inetti i governi. Dividete la popolazione tra estremismi politici rendendo impossibile un governo autorevole e condiviso. Mettete l’economia al lumicino , producete disoccupazione e corruzione (c’e’ anche in Belgio, ECCOME se c’e’) per togliere ai cittadini fiducia nelle istituzioni, e comprimete il ceto medio.

 

Stessa ricetta, ovunque: dal Mediterraneo sino a Londra, dalla Grecia sino agli USA.

 

Il disegno e’ cosi’ chiaro, omogeneo, evidente.

 

Voi direte: ma possibile che nessuno se ne sia accorto? Che nessuno ne abbia parlato?

 

Oh, si. Negli anni ’70, qualcuno parlava di SIM (Stato Imperialista delle Multinazionali). Erano le Brigate Rosse.

 

Immaginate voi quanto sia seria l’alternativa se gli unici ad avere la lucidita’ di individuare il disegno erano quel branco di criminali sciroccati……

 

Niente Cigno Nero, ragazzi. E fate ciao ciao alla “democrazia”, ragazzi.

Tra qualche tempo andrete in piazza a CHIEDERE un dittatore, se avrete fame, o se non ce l’avrete non andrete piu’ in piazza per nulla, persi nei vostri piccoli problemi quotidiani e le periodiche crisi che vi toglieranno quel poco che eravate riusciti a risparmiare.

Quando si perde, signori, e’ cosi’.
Uriel

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