Quando arriva un disastro di tipo naturale in Italia, parte sempre una lagna del tipo “ma e’ il terremoto piu’ potente della galassia nell’ultimo milione di anni” , “ma sono ben 150 mm di pioggia , la pioggia piu’ forte nel raggio di 2000 anni luce”, dimenticando sempre lo stesso fatto.
Il fatto che si dimentica e’ il concetto di “mitigazione”: lo stesso fenomeno puo’ causare disastri, diciamo da 10 a 100, poi bisogna andare a vedere se causa 100, o causa 10. La posizione che la realta’ assume, nello spettro delle conseguenze possibili, e’ la misura di quella che si chiama “mitigazione” dei rischi.
Significa che se vi comportate bene una pioggia estrema fa danni, diciamoi, 50, mentre se vi comportate male vi beccate tutto il 100. E’ uno spettro.
Conosco bene l’emilia romagna. Ci sono cresciuto. E so bene come si ragiona, ovvero da piccoli bottegai ingordi.
Potrei raccontare un paio di episodi, solo per farvi un’idea di come si ragiona:
- Un bel giorno, si costruisce una fila di villette. Le solite villette inutili, orrende alla vista, pretenziose per via di elementi architettonici gratuiti (archi, colonne, finte torri, eccetera). Nel terreno di fronte, anche per via di un fosso agricolo, cresce una specie di boschetto, piccolo, saranno una trentina di alberi. Cosa si fa? Li si abbatte. Anche se sono sul terreno di altri. Perche’? Perche’ fanno polline, e se fanno polline poi quelli che hanno allergia non comprano le case.
- Quando ero giovane, sulle statali si passava col motorino al fresco. Due file di platani, ai lati della strada, formavano una specie di galleria che, per via dell’ombra, era fresca. Le strade apparivano circa cosi’, quasi tutte:
Che cosa e’ successo? E’ successo che oggi solo una strada storica ha ancora i platani, e viene dibattuto, perche’ succede che essendo una strada dritta ai coglioni del sabato sera va di fare 160 km/h, e quando ti schianti su un platano a questa velocita’, l’airbag non cambia niente: lasci le gambe sul sedile, strappi l’airbag ed esci attraverso il parabrezza col resto del corpo. A volte qualcosa rimane sul volante.
Ovviamente, non sono i platani ad investire le auto. I platani non si muovono. Sono i fessi ad andargli addosso. Ma invece di eliminare i fessi, si sono eliminati i platani. (poi i fessi hanno scoperto che l’energia cinetica e’ la stessa anche se la sfoghi cadendo nel fosso e schiantandosi sul lato, ma non mi aspetto che capiscano).
Questi due esempi fanno capire in che modo si e’ sempre gestito il territorio in Emilia.
- Se ferma “la lira”, o abbiamo paura che fermi la lira, l’albero viene tolto.
- Se i nostri pargoli ci si schiantano perche’ sono fessi, si toglie l’albero.
- Qualsiasi cosa ci sia, si toglie l’albero.
L’approccio non cambia se si parla di qualsiasi altra cosa, per esempio i reservoir di acqua, che prima erano comuni in tutte le aziende agricole come riserva, quando si parlava di coltivazioni che richiedevano molta acqua. Oggi come oggi, ovviamente, sono tutte coperte perche’ e’ meglio sfruttare il terreno per coltivarlo.
Questi fossi ormai non esistono piu’, o sono diventati piccolissimi.
Poi manca l’acqua e si perde il raccolto, ma se piangi abbastanza il comune/provincia trova due soldi per “aiutare l’agricoltura”.
In ogni caso, ora come cinquant’anni fa, in Emilia il territorio viene DOPO l’ultima delle esigenze economiche.
Anche sugli appennini, dove ho vissuto gli ultimi anni prima di venire qui, la situazione non cambia. Solo che oltre ad alberi e reservoir (che sono rari perche’ accumulare acqua in collina non e’ privo di rischi), c’e’ una totale sciatteria nel costruire. Se e’ difficile costruire una casa per un singolo privato, quando arrivano le cooperative , comprano un lotto e ci costruiscono, i limiti paesaggistici sembrano svanire quando si tratta del piccolo costruttore cooperativo.
Quindi improvvisamente succede che arriva l’impresa di costruzioni, e ti salta fuori una riga di villette a schiera, con tanto di parcheggio, drenaggio inesistente, perizia geologica assurda, eradicazione di alberi come se piovesse, e tutto perche’ il comune vuole riscuotere due lire. Poi il tutto rimarra’ disabitato, come capita spesso (quei comuni si stanno spopolando per mancanza di servizi), oppure verra’ usato come casa estiva.
Ma c’e’ una cosa da dire: se io volevo asfaltare il cortile di fronte a casa, o metterci una pavimentazione esterna da patio, diciamo 49 metri quadri, il comune E la forestale dovevano darmi un permesso per via della questione idrogeologica. Interessante, perche’ poi , lungo la strada per andare il paese, si e’ dato il permesso di costruire questo coso qui:
Devo aggiungere altro?
Quando dicevo le stesse cose di terremoti e case costruite a culo, venivo accusato di razzismo verso il meridione. Ma nella questione dell’equilibrio idrogeologico emiliano, ormai inesistente perche’ la lira e’ la lira, (“i baiuc”) , personalmente vado coi piedi di pietra allo stesso modo.
Vi siete beccati quello che meritavate. Voi e i vostri corrotti geometri comunali, voi e i vostri villettari da quattro soldi,voi e i vostri condomini con rifiniture di pregio in mezzo al verde (due piante in un cortile) ma vicini al centro.
Prima che scomodiate il gambiamendo glimadigo, vi voglio far notare che esso aumenta la frequenza degli eventi estremi, ma non e’ che prima fossero assenti. Semplicemente succedevano molto piu’ raramente.
Ed e’ qui che torna in campo la mitigazione. Sicuramente un evento estremo fara’ danni: il problema e’ che puo’ fare danni da 1 a 100, a seconda di quanto il danno e’ mitigato. Se la gente non capisce che occorre tenere conto di alcune cose, che non si puo’ PRETENDERE, come viene fatto, che si tagli un bosco perche’ ti rovina le vacanze, o ti fa zanzare, o ti fa polline e tu sei allergico, o ti ospita animali che tu non sopporti, beh, mi spiace: adesso vi godete le frane.
Certo, una frana e’ una frana. Ma se il terreno fosse ancora tutto boschivo, l’acqua non farebbe scivolare gli strati di terriccio. Non avreste risolto il problema del cambiamento climatico. Ma lo avreste mitigato.
Invece no. E quindi ve lo beccate tutto sui denti.
Commenti
Ieri la proprietaria di un allevamento si lamentava del crollo di un suo capannone accusando il comune di non essere intervenuto preventivamente per evitare l’erosione del fiume.
Aprite il link maps ed attivate la modalità rilievo e ditemi (anche senza essere geologi) la vostra.
https://goo.gl/maps/ZLaso1a72gnTrtrb6