E puntuale, arriva la “sicurezza nazionale”.

E puntuale, arriva la sicurezza nazionale.

E puntuale, arriva la sicurezza nazionale.

E’ notizia di oggi che gli USA si stiano chiedendo se TikTok sia una minaccia alla sicurezza nazionale. I giornali italiani ovviamente evitano di spiegare in che modo i dati di adolescenti che fanno brevi filmati minaccerebbero una superpotenza nucleare, perche’ la storia in Italia si insegna usando lo stesso professore che insegna filosofia, quindi figuriamoci se qualcuno si attiene alla realta’.

D’altro canto, pero’, non sono molto stupito di questa cosa. Perche’ ultimamente gli USA hanno cominciato a chiamare “minaccia alla sicurezza nazionale” qualsiasi concorrenza alle loro aziende IT.

Ho gia’ mostrato tempo fa come aziende come Juniper e Cisco soffrano di molti piu’ CVE (e piu’ gravi) rispetto a Huawei, cosa che rende pressoche’  impossibile usare le “backdoor” come argomento. Siccome pero’ si trattava di celle telefoniche e di 5G, che per tutti sono “una cosa che ti puo’ spiare mentre telefoni”, allora le masse ci hanno creduto.

Ma oggi arriva TikTok. Che fa concorrenza a Youtube. E questa cosa non piace molto a Google, che ovviamente ha mosso il suo burattino della Silicon Valley , DOnald Trump. E guarda caso che coincidenza, si scopre che “TikTok e’ una minaccia alla sicurezza nazionale”.

A questo punto, c’e’ da sperare che Peppa Pig non diventi preoccupante per Walt DIsney, altrimenti i giornali italiani dovranno cominciare a spiegare alle persome come mai Peppa Pig “sia una minaccia alla sicurezza nazionale”.

La cosa che sta cominciando a diventare insultante, peraltro, e’ che nel mezzo dell’ennesimo tentativo del congresso americano di disciplinare Facebook, arriva questa storia che TikTok e’ una minaccia alla sicurezza nazionale perche’ i dati sono in Cina, dunque e’ possibile per il governo cinese accedervi.

Se non fosse che i dati di Facebook, Google e tutti gli altri OTT sono negli USA, e per legge FBI e NSA possono accedervi, potremmo anche non sentirci insultati da questa commedia.

Gli americani stanno accusando i cinesi di qualcosa che loro stessi fanno, che hanno sempre fatto, che non si sono mai vergognati di fare, E CHE I CINESI HANNO IMPARATO A FARE MEGLIO DI LORO.

Immagino che il problema sia cruciale per gli USA: la catastrofica bilancia commerciale mostra come l’industria americana sia poco competitiva, nonostante tutti i vantaggi della produzione in Cina e Messico. Le uniche eccezioni sono state, sinora, l’industria delle armi e l’industria IT.

Non parlero’ dell’industria delle armi USA, ma il problema e’ che gli americani stanno iniziando a soffrire la concorrenza nel ramo IT. Quando questa concorrenza arrivava dall’ Europa, cioe’ quando Nokia era Nokia ed Ericsson era Ericsson e Siemens era Siemens, allora hanno risolto la cosa in maniera molto semplice: hanno distrutto Nokia, hanno Distrutto Ericsson, e hanno costretto Siemens a vendere la divisione cellulari, che peraltro andava piuttosto bene all’inizio degli anni 2000. Nel frattempo l’ Unione Europea proteggeva formaggini francesi e melanzane fritte calabresi.

Ma il governo cinese non e’ disposto a lasciar distruggere i propri campioni solo perche’ le aziende IT americane non reggono la concorrenza. Il governo Cinese non lasciera’ che la Microsoft di turno distrugga Huawei come successe con Nokia (peraltro non hanno molti formaggi francesi da difendere nel frattempo) e non lasciera’ che adeguate pressioni sui governi (= “bagsful of dollars”) convincano le aziende cinesi a vendere le loro divisioni strategiche.

Se qualcuno si chiede per quale motivo l’ Europa non ha campioni come Google o Facebook, ricordi cosa e’ successo a Nokia , Ericsson e alla divisione mobile di Siemens. Gli americani credono nel mercato solo quando hanno il monopolio. Cioe’, fingono di crederci.

Il problema e’ che ora hanno dei concorrenti che non sono disposti a lasciarsi distruggere nel nome della loro “alleanza” con gli USA. E per la prima volta si trovano a soffrire una vera competizione.

E questo e’ il modo in cui reagiscono: “se le tue aziende sono piu’ brave delle mie, sei un NEMICO DELLA NAZIONE”. Dimostrare questo nel caso di Huawei richiedeva un conteggio dei CVE (https://keinpfusch.net/huawei-di-su-e-di-giu/ ), ma adesso non vedo per quale motivo dovrei sprecare tempo nel dimostrare che TikTok difficilmente sara’ un “problema di sicurezza nazionale”: cosa dovremmo fare, del resto, per dimostrare il contrario?

Andare a contare quanti video spiegano in che modo costruire una bomba atomica?

D’altro canto, la scusa che i giornali menzionano sempre e’ la scusa della “censura delle rivolte ad Hong Kong”. All’indomani dalla notizia che Twitter non accettera’ piu’ alcun advertising politico sarebbe anche credibile. Non si capisce perche’ la mossa sia applaudita se qualcuno caccia “i lamvagy russy” dagli USA, ma poi sia illegittima quando qualcuno caccia i malvagy yanki da Hong Kong.

Ma poi c’e’ anche il problema delle policy aziendali. Sinora Facebook ha giustificato le porcherie piu’ odiose e le censure piu’ orripilanti utilizzando “le policy aziendali”. Esse sembrano la motivazione piu’ legittima del mondo, al punto da superare vastamente leggi e costituzioni straniere.

Per poi scoprire che TikTok non puo’ avere la policy di vietare la violenza di piazza tra i contenuti. E perche’ no? Perche’ Facebook puo’ vietare le tette e tikTok non puo’ vietare la violenza di piazza?

Come mai si sono accettate le pratiche piu’ orripilanti di censura, rimozione di contenuti, tolleranza verso gruppi xenofobi e fascisti, in nome della “policy aziendale”, come mai si accetta che Facebook censuri immagini artistiche in nome di una “policy aziendale” , ma poi non si accetta che TikTok non voglia immagini di violenze di piazza sulla sua piattaforma?

La verita’ e’ che siamo di fronte ad un doppio standard, per il quale le “policy aziendali” sono tutte uguali, ma qualcuna e’ piu’ uguale.

TikTok ha lo stesso diritto di togliere le proteste di Hong Kong dalla sua piattaforma che ha Facebook quando rimuove contenuti “della propaganda russa”: policy aziendale.

Se non vi piace la cosa delle “policy aziendali”, allora mettetele in discussione tutte e rendete TUTTI gli OTT soggetti alle leggi nazionali e ai relativi valori politici: consentire agli OTT americani di fare la stessa cosa che fanno i Cinesi, per poi puntare il dito solo contro i cinesi fa perdere credibilita’ sia alle leggi che ai “valori politici”.

TikTok e’ solo un altro social network per video. Ha una policy aziendale politicamente discutibile, quanto quella di Facebook e quella di Google. Ha dietro alle spalle un governo che fa sorveglianza di massa, esattamente come Facebook e Google. E’ tenuto a fornire i suoi dati al proprio governo, esattamente cone Facebook e Google.

Allora i casi sono due: o TUTTI questi social sono minaccie alla sicurezza nazionale di qualsiasi nazione NON sia americana o cinese, oppure li accettiamo tutti come siamo.

Ma in tal caso, e’ ora di cominciare a capire che quando un americano strilla a qualcuno che e’ un pericolo alla sicurezza nazionale, vuol solo dire che qualche grossa azienda americana si e’ scoperta incapace di competere.

Le altre ragioni che portano la stampa italiana a strillare per la “sicurezza nazionale” sono che TikTok e’ stata multata per “non aver protetto abbastanza la privacy degli under 13” (non come Facebook, che normalmente protegge la vostra privacy ALLA PERFEZIONE) e di essere “molto usata dai militari americani”. Sticazzi: quindi siccome non riesci a spiegare ai tuoi soldati di non usare i social network in servizio, adesso la app diventa una minaccia?

Secondo me la minaccia sono degli idioti in divisa che si fanno un video mentre ballano su una bomba atomica , ma forse sono io quello strano. E sono troppo vecchio per capire il senso dei “broonies”  nei marines.

Ah, si: l’altra accusa gravissima e’ quella di aver cambiato le condizioni di uso con altre condizioni piu’ sfavorevoli e poco chiare. Cosa che, NOTORIAMENTE, ne’ Google ne’ Facebook hanno MAI fatto, giusto? Capite tutti le Terms & Conditions prima di cliccare su “accetto”, vero?

In tutta onesta’, il maccartismo era gia’ abbastanza ridicolo quando e’ comparso la prima volta , ora siamo arrivati al patetico.

Ripeto: mi auguro che Peppa Pig non faccia mai concorrenza ai prodotti Disney , perche’ allora ci divertiremo a leggere la nostra stampa che parla di Peppa Pig minaccia alla sicurezza NATO.

 

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