E mi sono dolci i ricordi….

Stamane discutevo con un’amica circa la sua militanza “di sinistra”, e la stessa amica mi ricordava come io stesso, in gioventu’, ne abbia fatto parte. E mi chiedeva perche’ io abbia smesso , di appartenervi e di militarvi. E cosi’, mi sono perso nei ricordi.

Sono nato in un piccolissimo paesino della bassa ferrarese, vicino al ravennate. Un paesino cosi’ rosso che la chiesa era deserta da circa 43 anni. E non sto scherzando: non ci e’ MAI entrato NESSUNO da 1945 in poi. MAI.

Quella sinistra, pero’, non era “sinistra”. Non era una sinistra qualsiasi. Era una sinistra speciale. Era una sinistra “emiliana”. Un concetto che chi non e’ nato qui non puo’ capire. Non e’ disprezzo verso di voi , e’ che se non ci hai vissuto non lo puoi capire.

La “sinistra qualsiasi” semplicemente e’ un po’ piu’ sociale degli altri partiti (a parole) , e dice di realizzare una gestione migliore. LA sinistra emiliana era una cosa diversa.

Essa non si basava soltanto sulla migliore gestione della cosa pubblica. PErche’ i soldi mancavano, e c’erano gli zuccherifici in crisi che toglievano reddito al comune E contemporaneamente alle famiglie. C’era assai poco da gestire.

Qual’era la cosa speciale? La cosa speciale era la DISPONIBILITA’ da parte della gente a CAMBIARE le proprie abitudini in sinergia con le necessita’ dell’amministrazione.

Faccio alcuni esempi.
PEr delle famiglie monoreddito, la cassaintegrazione degli zuccherifici fu devastante. Fioccarono le richieste al comune di istituire la scuola a tempo pieno. Il comune fece i conti, e decise che poteva farlo, ma con un “MENU” unico.

Cioe’, significava che si poteva fare un menu’ dietologicamente equilibrato, sano, eccetera eccetera, ma uno solo al giorno: non potevi scegliere, e dovevi mangiare quel che ti davano. Il comune diceva : se i bambini non mangiano e quindi ci sono problemi medici, chiudiamo la mensa perche’ non vogliamo responsabilita’. E non c’erano risorse per offrire piu’ menu al giorno.

Questo era il massimo sforzo che l’amministrazione poteva fare. Il resto toccava alla gente: educare i bimbi a mangiare quel che veniva messo nei piatti. In questo senso, le famiglie dovettero cambiare le abitudini dei figli, ADATTARSI alla congiuntura sociale, e il sistema funziono’.

Oggi non potrebbe funzionare, perche’ ogni bambino ha dei gusti raffinati, ai quali non e’ disposto a rinunciare. E siccome nessuno, nemmeno la sinistra qualsiasi, e’ disposto a modificare le proprie abitudini per questioni sociali, semplicemente le mense e la scuola fulltime sono dei ricordi o i privilegi dei comuni piu’ ricchi.

Allo stesso modo si fece con gli scuolabus. Il comune li istitui’, ma poteva fare poche fermate. Dunque, gli adulti dovevano consegnare i bambini al conducente, ovvero accompagnarli alla fermata. Quersto significava cambiare le proprie abitudini, farsi qualche centinaio di metri a piedi ogni mattina col bimbo, e andare a ritirarlo la sera.

LA cosa funziono’ perche’ la gente cambio’ ABITUDINI allo scopo di venire incontro alle esigenze dell’amministrazione.

Il motivo per cui , con 100 lire in emilia si faceva per 150, e’ che le restanti 50 le fornivano i cittadini, con un po’ di sforzo da parte loro. Quel meraviglioso e UNICO sistema sociale messo in piedi in emilia
consisteva PROPRIO in questo. L’amministrazione fa cio’ che puo’, e i cittadini aggiungono del proprio perche’ tutto stia in piedi.

Questa era la sinistra emiliana. Diversa da una sinistra qualsiasi.

Oggi, l’uomo di sinistra se non ha il metro’ sotto casa prende la macchina perche’ gli e’ scomodo. Inquina, causa malattie, impesta la stessa citta’ dove vive, produce traffico, ma sia chiaro che il BAMBINO VIZIATO non e’ disposto a cambiare le proprie preziose abitudini. Al massimo pretende che l’amministrazione gli faccia il metro’ sotto casa.

Siccome non si puo’, resta senza.

Oggi, il bambino dell’uomo di sinistra ha gusti raffinatissimi. E siccome una mensa scolastica non puo’ essere chef maxim, lo fa mangiare a casa. Che questo inquini, che produca traffico, non importa. NON PRETENDERETE MICA CHE UNA PERSONA CAMBI LE PROPRIE ABITUDINI PER ANDARE INCONTRO ALLE ESIGENZE DELLA COLLETTIVITA’, VERO?

Ecco, questo bambino viziato che milita nella “sinistra qualsiasi” e’ uno che per “gestrione migliore della cosa pubblica” intende una gigantesca mamma che soddisfi tutti i suoi capricci da viziato. Siccome lui pretende 150, all’amministrazione deve essere disponibile 150. Siccome l’amministrazione 150 non li ha, rimane scontento.

La sinistra emiliana invece diceva “l’amministrazione dispone di 100? Gli altri 50 vediamo di farli saltare fuori con qualche sforzo dalla base”.

Ed e’ per questo che i cittadini emiliani avevano 150 anziche’ 100: cambiando le proprie abitudini, SFORZANDOSI di adattarsi, permettevano al comune di fare con 100 cose che normalmente costavano 150.

Allora, io sono appartenuto alla sinistra emiliana. Ne sono orgoglioso. Non lo rinnego e NON lo rinneghero’ MAI. PErche’ ci sono cresciuto nelle scuole a tempo pieno con la mensa a menu’ unificato. E sono decisamente sano e pimpante. Non era chef maxim, ma intanto con pochi soldi c’era la mensa scolastica, e a casa mia questo dava respiro eccome.

Sono cresciuto con gli autobus a quindici minuti da casa, con la mamma che mi accompagnava. Ma intanto l’autobus c’era, anche se il comune aveva pochi soldi.

E cosi’ via.

Io MI VANTO di essermi sacrificato, di aver cambiato le mie abitudini per permettere alla COLLETTIVITA’ di fare cose che NON AVREBBE potuto fare se io non avessi cambiato tali abitudini.

Oggi, io NON SONO DI SINISTRA.

Non posso esserlo, perche’ questa e’ una sinistra qualsiasi: un branco di radical chic, di imbecilli viziati che se non hanno il metro sotto casa prendono la macchina, incuranti dell’inquinamento, e poi dicono che se c’e’ inquinamento sotto ogni casa e’ perche’ ha vinto Berlusconi.

No, e’ perche’ voi siete una sinistra qualsiasi.

E’ un insulto.

Commenti

  1. Nicola

    Non avevo mai letto questo articolo di Uriel.
    Sia chiaro, so bene che i suoi articoli non vanno presi per oro colato perché spesso si contraddice nel giro di qualche giorno (tutt’al più, vanno bene come spunto di riflessione..), ma qui si scade nel ridicolo: ricordo benissimo un articolo in cui parlava della sinistra del suo paese nel modo peggiore possibile. Ricordo che definiva maiali i sindacalisti e gli esponenti del partito, ne ha dette di cotte e di crude sulla politica di sinistra della sua città, ha criticato a non finire le “iniziative per i giovani” che aveva il partito comunista nel suo paese… e adesso invece salta fuori che anni prima scriveva sviolinate melense proprio per quella politica? Che “faceva parte della sinistra emiliana e ne è orgoglioso”?

    Io inizio a chiedermi chi sia veramente questo Uriel. Ha forse un disturbo di personalità multiple? Un millantatore? Oppure, come ho ipotizzato anni fa, in realtà dietro a Kein Pfusch ci sono più persone, con opinioni diverse, che quindi possono scrivere in disaccordo tra loro? Quest’ultima opzione non è da buttar via del tutto, dal momento che in certi periodi (ad esempio 2011-2012) Uriel cacciava fuori almeno due articoli al giorno, nonostante lamentasse il poco tempo dovuto al lavoro e alla famiglia.

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