E la foglia di fico cade

E la foglia di fico cade

E la foglia di fico cade

Come avevo scritto nel post precedente, la scontata vicenda della Capitana si e’ conclusa con il rilascio. Era abbastanza ovvio che avvenisse, per diverse ragioni. Le prime si basano su quel poco che ricordo del diritto di mare che si studia in Marina. Le seconde si basano su poche nozioni di base in tema di strategia.

Sulle ultime c’e’ poco da fare: Salvini come stratega non vale una cippa. Se lasci al tuo avversario la possibilita’ di scegliere il momento dello scontro, lui lo scegliera’ quando fa comodo a lui e non e’ comodo a te. Nel caso specifico, un momento in cui numerosi testimoni potevano mostrare che i naufraghi erano prostrati e sofferenti, e quindi la dichiarazione di emergenza e sbarco era giustificata. Da quel momento , avendo chiamato emergenza settimane prima, la nave poteva entrare in porto di buon diritto. Lasciando al nemico la possibilita’ di scegliere le condizioni dello scontro e il momento dello scontro, tutto quello che si ottiene e’ la sconfitta. Salvini, come stratega , non e’ buono nemmeno per giocare coi soldatini.

Il secondo punto e’ che spetta al comandante stabilire se la nave possa trasportare dei naufraghi e ci siano le condizioni per farlo, oppure se vadano sbarcati. Nessuno puo’ decidere il contrario. E siccome per sedici giorni le richieste di aiuto a sbarcare i naufraghi erano state ignorate, la nave si trovava nelle condizioni di un automobilista che trovi un tizio con problemi di salute: non importa che corra verso l’ospedale meno vicino o meno adeguato, la polizia puo’ fargli strada ma non fermarlo. Le “navi da guerra” della Finanza non solo non potevano sbarrare la strada alla nave, ma hanno commesso un crimine nel farlo, esattamente come se la polizia impedisse a qualcuno che trasporta un malato di raggiungere l’ospedale, sapendo che sta cercando di portare in ospedale un malato.

Sul fatto che Salvini la voglia espellere provo quasi un senso di fremdschämen (indica anche l’imbarazzo che provate quando, guardando un film uno dei personaggi risulta patetico in maniera insopportabile.). Anche facendo della Rakete persona non grata non le avrebbe certo impedito di prendere il mare e ricominciare a fare quello che ha sempre fatto. Le acque internazionali sono acque internazionali, e anche nelle acque nazionali, sinche’ non mette piede a terra e’ sulla sua nave.

Semmai Salvini deve stare attento a non farla incazzare: rifiutare supporto ad una nave carica di naufraghi (per il diritto di mare questo sono) e’ gia’ abbastanza grave , bloccargli i porti dopo che ha dichiarato emergenza e’ gravissimo , e fargli sbarrare la strada a navi militari ancora di piu’. Se Frau Rakete si incazza e fa un giro per le varie corti internazionali, Salvini e Toninelli rischiano di farsi un giro per tribunali esteri, non appena scade la loro legislatura. E parliamo di tribunali che non si fanno problemi ad aspettare 10,20 anni per avere il colpevole sul banco degli imputati. Sarebbe meglio che non la facessero incazzare troppo.

Ma andiamo al disastro che c’era sotto questa foglia di fico, che peraltro tanto decente non e’ stata.

Per prima cosa, lo smacco delle nomine UE. Alla presidenza della commissione e’ andata una fedelissima della Merkel, e come se non bastasse una che definire infida e’ poco. Con una serpe del genere contro, i populisti non avranno tempi facilissimi. Ha resistito per piu’ di una legislatura come ministro della difesa, avendo contro tutti gli stati maggiori che hanno fatto di tutto per causarne le dimissioni, a costo di perdere la faccia loro stessi. Inutilmente: e’ rimasta al suo posto.

Alla BCE e’ andata la Lagarde, una delle artefici della cura greca. Non e’ una che stampera’ denaro per far contento Salvini e per far contenti i sovranisti. Alla presidenza del consiglio Europeo va un liberale , cioe’ uno che e’ della stessa idea di Guy Verhofstadt.

Ma il problema e’ come si e’ arrivati ad un disastro del genere: i fessi di Visegrad hanno fatto di tutto per boicottare i socialisti, e siccome erano l’ago della bilancia ma non avevano consenso in parlamento, hanno fatto arrivare al potere popolari e liberali. Col risultato che adesso, per equilibrio, tutte le cariche dell’ Europarlamento saranno date alle sinistre: non per nulla, alla presidenza del parlamento ci finisce Sassoli, del PD. Un solido pernacchione in faccia a Salvini. E come se non bastasse, i Verdi e i Liberali non hanno ancora iniziato ad esprimere peso politico. Difficilmente i populisti (italiani e non) ci caveranno piu’ di un portinaio.

Sempre per equilibrio, i vicepresidenti “di rango alto” che Ursula von der Leyen ha nominato sono un socialista (prima candidato alla presidenza, ma “fermato” dal Gruppo di Visegrad+Italia) Frans Timmermans e Margrethe Vestager (liberale), altra vecchia madama di ferro. Ad italiani e slavi andranno altri vice, ma di rango piu’ basso. Con “vittorie” del genere l’Italia non ha bisogno di sconfitte.

In cambio l’Italia avrebbe avuto la promessa di un commissario economico di rilievo, ma ci vuole poco a capire che le cose non andranno cosi’: sinora non abbiamo ancora visto la Spagna presentarsi al tavolo, e nemmeno l’ Olanda. Si tratta di due nazioni che sono state cruciali durante le elezioni, e che verranno messe prima dell’Italia. Dubito pesantemente che si arrivi ad un italiano alla concorrenza, peraltro dopo che gli italiani hanno tenuto questo portafoglio con Monti. Forse ci spera Trump e ci sperano gli OTT americani, ma l’Italia deve mettersi in fila. Ne dubito.

Ma la catastrofe ancora piu’ pesante arriva dal fronte del bilancio: per fermare la procedura di infrazione, infatti, Salvini ha dovuto sacrificare la “flat tax” e “quota 100”, dal momento ha dovuto togliere dal bilancio i fondi. Presto, cioe’, quelli che hanno approfittato della legge sulle pensioni voluta dalla Lega si scontreranno con qualche scusa che il governo inventera’ per iniziare a pagare, se va bene, dall’anno prossimo.

Anche i fondi per il “reddito di cittadinanza” sono stati sforbiciati via dal bilancio, per cui non andranno mai oltre i pochi spiccioli attuali. A questo si aggiungono i tagli alla scuola , per qualche miliardo, e l’aumento dell’ IVA non e’ ancora scongiurato, perche’ basta che la congiuntura economica peggiori nel secondo semestre e ci sono le condizioni perche’ la clausola scatti ugualmente.

Sin qui, tutto come avevo previsto, o poco distante.

Ma non basta a giustificare quel che succede: Salvini e la stampa italiana sono troppo determinati a trasformare cazzatine in casi nazionali, come con il “caso” delle deputate “poco vestite” in parlamento. E’ chiaro che stanno cercando urgentemente delle altre foglie di fico, per cui presumo che i guai stiano per aumentare.

In ordine vedo:

  • Una serie di sanzioni di Trump, che colpiranno l’industria alimentare italiana.
  • La mancanza di candidati italiani in “ruoli economici di spicco” in commissione, ai quali vengono preferiti olandesi o spagnoli.
  • La manifestazione di Verdi e ALDE al parlamento, che falcia qualsiasi proposta di avere dei populisti in qualsiasi ruolo, e nega la formazione dei gruppi (cioe’ i soldi) ai deputati populisti.
  • …?

Le prime non mi sembrano abbastanza gravi per giustificare la spasmodica ricerca di una distrazione per le masse, narrativa che sta permeando tutta la stampa italiana. Rimane da vedere su quale merdone il governo italiano mettera’ i piedi.

Non so se sara’ la chiusura di ILVA, ormai quasi inevitabile, il disastro di Alitalia che viene a galla o qualche altro dossier che galleggia come una mina da anni. Ma la ricerca di una foglia di fico e’ troppo spasmodica, specialmente nella Stampa che ormai e’ un giornale populista di stampo grillino (ma sta iniziando a virare verso la Lega anche La Stampa).

Ma qualcosa di grosso si prepara, e a Roma lo sanno gia’.

Per questo stanno ordinando ai loro giornali (Repubblica, LaStampa e Corriere sono populisti: le proprieta’ appartengono alla stessa tribu’, lo sono in maniera diversa ma lo sono), di fare caciara.

Probabilmente sperano in qualche omicidio dell’estate, o roba del genere.

Ma il merdone e’ nell’aria: le scommesse sono aperte.

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