E il genocidio e’ servito.

Torno dopo tanto tempo a parlare di finanza, perche’ stanno arrivando dei dati che dovrebbero farci riflettere. All’inizio della crisi scrissi che si stimavano 100 milioni di persone che sarebbero morte di fame per colpa di questa speculazione.(1) Questi numeri sembravano irreali e tirati a vanvera, ma oggi a quanto pare quelle stime non erano tanto lontane dalla realta’.

A quanto pare , circa 90 milioni di persone si sono aggiunte al gruppo di coloro che faticano ad avere abbastanza cibo per vivere.

Cosi’, ora si richiede un ripensamento riguardante i reati di tipo finanziario.

Storicamente, i reati di tipo finanziario sono stati considerati meno gravi rispetto a quelli “contro la persona”. Se io truffo qualcuno , anche andando sul penale, non riusciro’ mai a venir considerato un criminale di uguale portata rispetto a, che so io, qualcuno che abbia ucciso o che abbia stuprato.

Questa assunzione si basava su diversi fatti all’epoca molto comuni:

  • Poiche’ l’economia e’ rappresentabile mediante dei bilanci, ed un bilancio e’ algebrico, in teoria sarebbe sempre possibile risarcire un danno mediante il semplice versamento di denaro. Cosi’, privare della liberta’ una persona e’ inutile: tutt’al piu’, si puo’ costringerla al risarcimento.
  • Il danno economico subito generalmente non corrispondeva ad un danno fisico, ad una mutilazione o ad una violenza esercitata sul corpo.
  • Quando uno di questi crimini si esercitava su grandi masse di persone, generalmente l’entita’ procapite era molto bassa.

Inoltre, in quel periodo i crimini contro l’umanita’ erano diretti effettivamente contro la persona, ed erano perpetrati principalmente con l’uso delle armi. Erano generalmente legati ad eventi militari o all’azione violenta di qualche governo.

Cosi’, tutte le leggi riguardanti i grandi crimini contro l’umanita’, dal dilettantistico tribunale di Norimberga sino ai piu’ moderni trattati e ai moderni tribunali , sono tutti incentrati su quegli avvenimenti tipici del novecento: un governo, durante una guerra o a scopi ideologici/razziali, ordina massacri o comunque azioni che colpiscono militarmente (o mediante la violenza) la popolazione.

I reati finanziari non sono praticamente sfiorati da queste legislazioni: non era mai successo, prima, che una condotta finanziaria potesse causare danni alle persone intese come entita’ fisiche e biologiche, danni di tale entita’ da poter parlare di sterminio, genocidio o altro.

Il problema di questa crisi e’ proprio quello di evidenziare la carenza di queste legislazioni.

Se io dovessi deviare il corso di un fiume che normalmente sfocia in una nazione vicina, causando la morte per fame di novanta milioni di persone, ricadrei in un caso molto comune del diritto internazionale. Innanzitutto quello che gestisce il corso dei fiumi attraverso i confini, in secondo luogo verrei accusato di genocidio, dal momento che avrei compiuto un’azione tesa alla scomparsa di una popolazione intera.

Questo e’ dovuto al fatto che ad agire e’ un’ente tra quelli osservati: cosi’ come il principale sorvegliato nei reati di stupro e’ il maschio, si pensava che i mezzi per compiere atti del genere fossero normalmente i mezzi a disposizione dei governi. Per questa ragione, il comportamento genocida dei governi e’ classificato e le fattispecie sono note.

Questa volta e’ successo qualcosa di diverso.

Analogamente a quanto potrebbe fare un governo deviando il corso di un fiume, alcuni speculatori hanno causato una situazione per la quale sono venute a mancare risorse a 90 milioni di persone. La differenza e’ data da alcuni fatti:

  1. Non sono stati usati gli strumenti tipici coi quali i governi fanno queste cose. Non si tratta di azioni militari o infrastrutturali nel senso governativo del termine.
  2. Non si e’ interagito direttamente con le risorse, ma con i meccanismi che ne determinano la distribuzione.

Eppure, il dato e`questo: con 90 milioni di persone sotto la soglia della sottonutrizione, se solo un 10% di questi dovesse morire di fame perche’  prima della crisi era gia’ prossimo a quel punto, siamo gia’ ad una volta e mezza il genocidio hitleriano.

Problema: io non vedo alcun processo di Norimberga in atto.

Personalmente, credo sia sia ad una svolta, e credo che il problema vada sollevato in qualche modo. Sono cambiate le forze in gioco e sono cambiati i mezzi. I reati finanziari, oggi, non sono “relativamente innocui sulle persone” come un tempo, non e’ sufficiente un risarcimento per pareggiare la cosa (la fame puo’ causare danni permanenti, dal cretinismo ad handicap legati ad una cattiva nutrizione nel periodo della crescita) e specialmente possono investire con danni di grande entita’ dei numeri enormi di persone.

E’ chiaro che bisogna valutare la creazione , a livello giuridico, di una classe di reati contro l’umanita’  come di reati di genocidio,  i quali abbiano nella fattispecie il requisito di essere reati finanziari. Occorre cioe’ iniziare ad ipotizzare sia l’omicidio perpetuato con strumenti finanziari che la strage perpetuata con strumenti finanziari, che il genocidio perpetuato con strumenti finanziari.E occorre iniziare a classificare alcune condotte finanziarie (qualora esista la scala e la distribuzione) come uno strumento per la distruzione di massa.

Le persone che hanno costruito questa speculazione hanno costruito la carestia per 90 milioni di persone, e probabilmente la morte per fame di qualche milione di loro. Questa speculazione ha una caratteristica MATERIALE che e’ tipica delle armi di distruzione di massa, ovvero quella di colpire indiscriminatamente la popolazione. Come se non bastasse, ha una caratteristica ancora piu’ moralmente devastante, che e’ quella di colpire principalmente chi e’ gia’ povero e scivola sotto le condizioni di sopravvivenza.

Quando i governi hanno avuto a disposizione gli strumenti necessari a compiere azioni genocide su vasta scala, come con le armi nucleari o con quelle chimiche, immediatamente il diritto ha identificato il concetto ASTRATTO di genocidio, per evitare che un governo fantasioso potesse usare mezzi indiretti per ottenere la morte di un popolo (come nel caso dell’esempio che ho fatto, deviando un fiume). Cosi’ come si e’ arrivati ad un concetto ASTRATTO di arma di distruzione di massa, identificandola con la sua proprieta’ di colpire indiscriminatamente militari e non.

Faccio notare che queste legislazioni si fondano su due assunti:

  • Il reato viene definito in maniera astratta, prescindendo dalla definizione della vittima. (es: posso commettere un genocidio anche sterminando gli svizzeri, che parlino tedesco , francese, italiano o ladino).
  • Il reato viene definito a prescindere dalla definizione stretta dei mezzi, nel senso che anche un’attivita’ comune puo’ diventare un’arma di distruzione di massa se il risultato e’ quello di sterminare le masse.

Poiche’ si tratta di concetti astratti, adesso la domanda e’ : essi sono abbastanza astratti da contenere anche i reati finanziari, qualora abbiano gli stessi effetti e colpiscano in maniera ugualmente indisciplinata?

Ovviamente, una simile riflessione corrisponde ad una svolta epocale: quello che voglio dire e’ che improvvisamente i grandi manager di grossi enti finanziari si ritroverebbero a rispondere degli effetti che il loro operato ha sulla popolazione, esattamente come capita ai militari o ai leader politici.

Di conseguenza, il problema si sposta sul piano etico:

Intendiamo permettere che il mondo della finanza abbia il diritto di operare delle vere e proprie operazioni di sterminio di massa, adducendo la giustificazione che tradizionalmente i mezzi finanziari non si siano mai trovati nella condizione materiale di operare atti del genere?

E sara’ meglio iniziare a pensarci bene, perche’ ci sono personaggi al Cremlino che possono affamare interi paesi togliendo loro energia, il governo cinese puo’ ridurre gli USA ad un terzo mondo in stile africano semplicemente mettendo in circolo le proprie riserve, e cosi’ via…. o vogliamo aspettare che ci siano le ragioni per un’altra Norimberga?

Uriel

(1) Ricordo che Barack-premionobel-Obama non ha ancora scritto uno straccio di cazzarola di legge a riguardo.

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