E alla fine, il conto arriva.

E alla fine, il conto arriva.

E alla fine, il conto arriva.

E’ difficile vivere in Germania senza sentir parlare dello scandalo pedofilia all’interno della diocesi di Monaco. Se poi vivi in un posto ove c’e’ una presenza di luterani, a maggior ragione:  ne parlano tutti. E ne parlano tutti perche’ , molto semplicemente, esiste anche la chiesa evangelica che da’ fiato alle trombe.

Ma non e’ solo questo, perche’ anche negli scandali francesi non e’ che in Francia abbiano tutti questi  luterani ad amplificare l’eco degli scandali. Perche’ il fenomeno dei preti pedofili e’ un fenomeno che ormai trabocca da ogni parte, in ogni paese, ad ogni livello.

La prima verita’ che e’ emersa dai dettagli di questa inchiesta non riguarda tanto il fatto che il papa sapesse o meno: il sistema di adescamento era cosi’ organizzato , da quanto emerge, che di fatto lo si potrebbe considerare organico alla chiesa stessa.

Stupirsi dei pedofili nella chiesa e’ come entrare in un cinema e stupirsi del fatto che esista gente il cui compito e’ spazzare a terra e togliere i contenitori dei popcorn abbandonati. E’ fisiologico.

La verita’ che emerge e’ che se volete trovare i pedofili nella chiesa, non dovete fare altro che scegliere una zona a caso e investigare qualche giorno. La difesa del papa di “non sapere” e’ ridicola, perche’ ha riammesso una persona che era stata condannata al carcere (e aveva scontato la pena) per pedofilia e violenza sui minori.

La storia del prete in questione, che viene nominato Peter H. e’ pazzesca. In pratica prima lavorava ad Essen (qui vicino a dove scrivo, quindi se ne parla molto anche per questo) , ed e’ stato processato e condannato per violenza sui minori. Uscito dal carcere, e’ stato trasferito a Monaco e rimesso in servizio pastorale, addetto ai bambini. Ne ha stuprati, sembra, 29. O meglio, sono 29 quelli  che hanno denunciato.

E alla fine, il conto arriva.
“A firmare la sua riammissione in servizio, nel 1980, e’ stato l’allora Arcivescovo Joseph Ratzinger” (https://www.tagesschau.de/inland/gesellschaft/missbrauch-katholische-kirche-101.html)

In particolare, la Germania e’ in attesa di leggere il dossier che riguarda l’arcidiocesi. Il primo problema e’ che il papa e’ accusato di cattiva condotta in quattro casi. I casi aperti contro persone ancora in vita sono 42.

Cosa significa? Significa che il Papa Ratzinger potrebbe vedersi raggiungere da mandato di cattura. (a meno che non muoia prima, si intende: personalmente, non mi stupirei).

Ma la cosa interessante e’ che questo rapporto NON e’ quello della polizia (qui il segreto istruttorio e’ una cosa seria, se ci fosse un’inchiesta ufficiale non si saprebbe cosi’ tanto), ma quello di un’agenzia di avvocati-investigatori che sono stati assunti proprio dalla chiesa,  e sulla cui metodologia esistono dubbi. Insomma, questa visione gia’ catastrofica potrebbe essere MOLTO, molto edulcorata e censurata. Se pero’ togliamo le polemiche, rimane il fatto che questa azienda di avvocati investigatori ha investigato soltanto esaminando … la documentazione negli archivi della diocesi.

In che modo e’ possibile pensare che la diocesi non sapesse nulla di cose che si trovano nei suoi archivi?

E alla fine, il conto arriva.
https://www.deutschlandfunk.de/sexueller-missbrauch-katholisch-kirche-ratzinger-benedikt-100.html

Ed e’ proprio negli archivi dell’arcidiocesi che si trova una minuta riguardante una riunione che Papa Ratzinger ha avuto con il pedofilo di cui sopra, e proprio per parlare della sua situazione con la giustizia penale tedesca.

E alla fine, il conto arriva.

la sistematicita’ degli abusi e l’esistenza di una rete volta a coprirli, del resto, e’ nota.

Ci fu uno scandalo analogo a Colonia, poco tempo fa. Ancora una volta, i denuncianti chiesero un’indagine approfondita, con la sola piccola clausola che la sua pubblicazione doveva essere autorizzata (non essendo un lavoro della polizia) anche da un’associazione delle vittime.

Il guaio fu che l’ “associazione delle vittime” era stata creata ad hoc, ed era un’associazione di ferventi cattolici la quale, guarda caso, chiese al cardinale Rainer Maria Woelki di NON pubblicare il rapporto.

Se quindi credete sia “automatico” che questo rapporto sara’ pubblicato prima o poi, temo che dovrete ricredervi. In pratica, la reazione della chiesa e’ la seguente:

  • la chiesa annuncia una severa indagine, che avra’ come risultato un rapporto approfondito sugli abusi e sulle responsabilita’, dicendo che sara’ pubblicato
  • appena cominciano le accuse, spuntano fuori i casi di violenza. Subito dopo, si uniscono altri denuncianti, che sono finti denuncianti (che si guardano bene dal rivolgersi alla polizia).
  • questa seconda ondata di finti denuncianti costuisce una “associazione delle vittime”, che poi le rappresenta legalmente e parla coi vescovi.
  • nel frattempo il rapporto prende forma e si parla molto dello scandalo. Ma il rapporto non diventa pubblico.
  • alla fine, la nostra “associazione delle vittime” non fa altro che chiedere l’archiviazione e la secretazione del rapporto di indagine. Il rapporto sparisce.
  • le vere vittime ne escono demotivate, a volte si suicidano, e quindi si scoraggiano le eventuali altre vittime dal denunciare. (https://www.dw.com/de/missbrauch-in-der-kirche-der-skandal-im-skandal/a-55700106).

Ovviamente questo non puo’ succedere nel caso di un’indagine poliziesca, che pero’ riceve tutto l’ostruzionismo possibile. In pratica, la tattica consiste nel creare  uno scandalo basato su voci per evitare uno scandalo basato su prove.


Questa pero’ e’ solo cronaca. Perche’ il problema e’ molto piu’ grave, se la smettiamo di concentrarci degli alti gerarchi e ci concentriamo sui fedeli.

Quando in un singolo paesino vengono stuprati 29 bambini, e la cosa continua per mesi,  non e’ difficile saperlo. E’ difficile tenere il segreto. Nessuno parla? Nessuno ha comportamenti strani a scuola? Nessuno va da un medico per le lesioni.

In tutti i casi riportati, che ormai sono migliaia tra Monaco, Colonia, Aachen e altre diocesi coinvolte, emerge una sola cosa: i pochi fedeli che hanno denunciato NON SONO ANDATI DALLA POLIZIA.

I casi in cui e’ successo (e poi il prete e’ stato arrestato) si contano sulle dita di una mano.

Ora, in un paese ove ti chiamano la polizia se gli alberi fanno troppo rumore quando tira vento, la cosa e’ perlomeno sospetta. Stiamo parlando di un’omerta’ che al confronto la mafia sembra un club di dilettanti.

Le inchieste e i “rapporti” riguardano SEMPRE le gerarchie. Ma nessuno indaga MAI sulla comunita’ che ha taciuto. Il vescovo ha taciuto, si dice. L’arcivescovo sapeva e ha taciuto, si dice. Ma non sentirete MAI dire “i fedeli della diocesi di San Bartolomeo sapevano ed hanno taciuto”. Eppure, e’ quello che succede praticamente SEMPRE.

C’e’ una specifica ragione per questo. Qui in Germania le persone non danno l’otto per mille alla chiesa, qui si parla di una cifra che va dall’ 8% al 9% del reddito lordo, a seconda di quale comunita’.

Se distruggiamo una comunita’, la chiesa perde un bel pochino di soldi. Se distruggiamo il vescovo, lo mandano altrove, o in pensione, cambiano il vescovo, e il soldi continuano a fluire.

Quindi, tutta la strategia consiste nel non appiccicare uno stigma sulla comunita’ ove tutti sapevano ma nessuno chiamava la polizia, ma sul vescovo, che e’ intercambiabile e non produce reddito.

Quello che stanno facendo di nuovo, cioe’, e’ distrarvi con questa storia che forse ci va di mezzo il papa “emerito”, senza mai dire che ci vanno DI SICURO di mezzo migliaia di famiglie che sapevano ma non denunciavano, intere comunita’ , villaggi di montagna in Baviera, eccetera.

Perche’ quelli pagano, e pagano assai.

Ma rimane il fatto che e’ meglio NON lasciare i propri figli giocare con figli di coppie cattoliche, o frequentare chiese ed oratori: se anche i fedeli sapessero che succede qualcosa, al massimo scriverebbero al vescovo, MA NON LO DIREBBERO ALLA POLIZIA.


Ovviamente la cosa funziona sino ad un certo punto. Nel senso che qui ci sono i Luterani, e ne stanno approfittando. E approfittando significa che le chiese cattoliche si stanno svuotando a favore dei luterani.

Il fatto di avere una chiesa “concorrente” e’ sicuramente un problema, ed e’ cio’ che spinge per questa “finta trasparenza”: ci sono gia’ associazioni di cattolici che chiedono di far luce in questi scandali, richieste cui la chiesa risponde promettendo indagini e rapporti, che puntualmente vengono pubblicati “con condizioni”, ovvero dopo una accurata censura, se non mai.

Il problema, pero’ , e’ ormai chiaro: che i vertici possano avere interesse nell’occultare, troncare e sopire, lo sapiamo e lo capiamo.

Ma i fedeli, quelli non hanno alcuna giustificazione, alcun movente, alcun guadagno.

Il fedele cattolico si mostra, in questa vicenda, come un essere malvagio che potendo scegliere tra chiamare la giustizia per punire , oppure avvisare il vescovo per aiutarlo ad insabbiare, sceglie deliberatamente la seconda strada.

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