Dubai , sei nei guaiii, e te ne vaiiii

Mi chiedono di scrivere come io la pensi riguardo alla crisi immobiliare di Dubai. Di per se’ sulla stampa vedo diverse affermazioni (alcune vere, altre no), ed in particolare alcune valutazioni che non vengono fatte. E che non si faranno neanche adesso.

Premessa: Dubai e’ uno degli emirati arabi uniti. Si tratta di alcune citta’ perse in un deserto, ognuna con un governo locale perfettamente autonomo e spesso molto diverso. Per dire, se da Dubai City volete comprare alcoolici dovete prendere l’auto e andare in una citta’ vicina, che e’ un altro emirato, ove potete comprarli. A DubaI non sono vietati, ma costano moltissimo per via delle concessioni governative. In mezzo, pero’, c’e’ una citta’  che vieta completamente l’alcool. Il risultato e’ che se vi fermano in quella citta’ con gli alcoolici nel baule dell’auto, vi beccate 150 frustate e due mesi di carcere.

Insomma, e’ un pezzo di un mosaico tribale che forma una pseudonazione postcoloniale. A differenza delle citta’ vicine, non c’e’ il petrolio. Cosi’ hanno chiesto una massa enorme di prestiti e hanno voluto “puntare sul lusso”. “Puntare sul lusso” e’ una parola che abbiamo sentito anche in Italia, ma non e’ la stessa cosa. “Puntare sul lusso” significa che entrando in un Hotel “normale” avete a disposizione tre-quattro schiavi, compreso quello che (veramente accaduto) vi stira il giornale se lo chiedete. Ve lo stira (col ferro da stiro, insomma)  per evitare che, poverini, vi sporchiate le dita. Qui in Germania, in un albergo della stessa catena e con le stesse stelle, se volete il giornale alzate il culetto e lo prendete dal tavolo. Se l’inchiostro vi da cattivo odore alle dita, i bagni sono da quella parte.

Ovviamente, poiche’ gli arabi si ritengono gli ariani dell’islam, nessuno di loro farebbe mai cose cosi’ servili. Il 60% della popolazione e’ fatta di schiavi stranieri, compresa una quantita’ spaventosa di prostitute. La citta’ ospita quantita’ inimmaignabili di night club, pub e tutto cio’ che serve per divertirsi, a patto di pagare. Il resto lo fanno gli schiavi stranieri. Dico schiavi perche’ di fatto lo sono. Di fatto potete stuprare la vostra colf, se siete nativi del luogo, e se e’ straniera non riuscira’ mai a farvi niente perche’ se vi denuncia potete licenziarla, cosa che provoca l’espulsione dal paese. E’ una pratica molto comune, e di fatto le colf sono, spesso, schiave sessuali in balia dei figli. Anche i casi di tortura sulla servitu’ e sui dipententi stranieri sono molto comuni.

Tutto questo sogno si alimentava coi debiti e con una speculazione immobiliare. Dico speculazione perche’ se uscite appena dalla citta’ vedete deserto, deserto e ancora deserto. E se anche nel deserto hanno fatto dei campi di golf raffreddati nebulizzando acqua dissalata (in pratica siete a 50 gradi, entrate in questo campo (a cielo aperto) e vi trovate a 18 gradi. Il mix di sole feroce , umidita’ e frescura trasforma i porcini in una roba infestante, col risultato che periodicamente devono ripulire il prato da giganteschi porcini che spuntano ovunque!) , dicevo che se anche hanno costruito tutto questo, non e’ il posto ove vorreste vivere.

Il lusso, praticamente, e’ obbligatorio. Se portate in albergo l’auto, ve la lavano ogni giorno, che vi piaccia o meno. Se chiedete ad un hotel un taxi, e’ l’autista dell’hotel e non un tassista chiamato al momento. Se andate a fare spesa, non dovete infilare VOI la roba nei sacchetti, c’e’ un tizio alle casse pagato per farlo. Se volete un giornale qualsiasi, diciamo che siete a Dubai e volete leggere Il Resto del Carlino, ce l’hanno tramite l’aereoporto, ve lo portano, lo stirano col ferro (e’ troppo buffo!) e ve lo danno. Quindi voi vi abituate a chiedere qualsiasi cosa vogliate: al resto pensa VISA. La vostra.

Tutto, ovviamente, costa. E “costa” significa che anche con un sontuoso stipendio non riuscite a mettere da parte una lira. Per poter risparmiare, da quelle parti, dovete essere Berlusconi. Altrimenti, non vi resta niente; qualsiasi tenore di vita viene soddisfatto con tale intensita’ che vi prosciugano di tutto. Non e’ il posto ove vorreste vivere.

E poiche’ non vorreste viverci tutto l’anno, a meno che non ci lavoriate e quindi non siate parte della fiera (ci sono negozi che sono specializzati nel vendere cellulari placcati in oro oppure rifatti come volete, col vostro disegno. C’e’ una densita’ di celle spaventosa e tutti gli operatori telco del mondo sono presenti. E ci tengono. O forse ci tenevano, ok.) le incredibili case che vi vendevano erano case “di prestigio”, oppure “real estate” , oppure “investimento nel mattone”. Del resto, nessuno vorrebbe davvero vivere in un posto che e’ una prigione, perche’ attorno e’ tutto deserto torrido, nel quale vale una legge islamica che puo’ essere violata ma se si vuole vi si incarcera per una birra , la grande ipocrisia chiamata “islam tollerante”.

Ad un certo punto, pero’ , tutto questo e’ finito. Poiche’ il mattone “non tira”, ovviamente tutto ritorna al rapporto tra domanda ed offerta. E sia chiaro: la domanda per vivere davvero in una casa gigantesca di Dubai, ove spendete 75.000 euro l’anno solo di condizionamento, irrigazione del giardino, manutenzione al doppio condizionamento (una villa normale diventa un forno in pochi minuti, l’architettura originaria faceva casette bianche, senza tetto , senza finestre  per non fare entrare la luce e con una porta piccolissima per la stessa ragione. Solo al buio c’e’ fresco.), dicevo la domanda per vivere in un simile zoo nel deserto e’ pochissima.

Di fatto e’ un enorme villaggio turistico nel deserto, guidato da una tribu’ di ignoranti beduini e riempita di soldi fino all’orlo. Nessuno vorrebbe viverci, anche se molti hanno voluto investirci.

Cosi’, si tratta di una bolla destinata a scoppiare di un fattore 50. Solo il 2% di quell’economia e’ una vera economia, il resto e’ speculazione. Peraltro, la vita media di un edificio da quelle parti era dieci anni. Dopodiche’ veniva abbattuto e rifatto. Cosi’, si tratta di una roba che non sta in piedi, e che era destinata a fare flop appena fosse finito il credito. Non appena cioe’ si smettera’ di comprare junk bonds in tali quantita’, quel genere di speculazioni arriveranno alla fine.

E il momento sta arrivando.

L’esposizione. I piu’ grandi prestatori del Dubai erano, innanzitutto, i nobili vicini di casa, che invece sul loro terreno il petriolio lo hanno. Poi ci sono grandi fondi di investimento, e alla fine diverse banche. Gia’, le banche. PEr anni tutti hanno sognato la famosa “finanza islamica”, che “presta i soldi senza interesse”. Oh, certo: quando hai un fiume di soldi che ti piove addosso senza ragioni precise, le normali politiche di bilancio perdono senso. E’ chiaro che a quel punto puoi fare queste sciocchezze. Oggi si vede la sostanziale debolezza della finanza islamica: essa drenava la parte peggiore della finanza occidentale, ed e’ basata su petrolio e speculazione.

Il petrolio sta per diventare una materia meno venduta, e le speculazioni stanno sfondando

C’e’ pericolo per le esposizioni italiane? Ovviamente no, perche’ la crescita dell’immobiliare nel mercato interno le ha orientate al proprio ombelico. Il socio tedesco di una grossa banca italiana e’ molto esposto, ma fortunatamente solo sul bilancio tedesco: dovesse fare il botto, l fusione italotedesca si spaccherebbe in due.

Qui viene da dire una cosa.

Negli ultimi 25 anni le banche italiane si sono sentite dire da tutto il mondo che erano provinciali e obsolete, per via del loro rifiuto al rischio pazzo ed alla ricartolarizzazione. Si sono sentite dire che non erano moderne perche’ non partecipavano abbastanza ai fasti di questa orgia finanziaria, perche’ non condividevano le allucinazioni di questa overdose speculativa.

Oggi scopriamo che avevamo in casa pochi subprime , e adesso che scoppia Dubai scopriamo che non abbiamo partecipato neanche all’altra orgia speculativa dei lussuosi castelli nel deserto.

Quand’e’ che i profeti della “modernita’” finanziaria troveranno l’onesta’ di chiedere scusa a quelli che hanno bollato come antimoderni e provinciali, solo perche’ non li hanno seguiti nella loro STUPIDITA’?

Tutti coloro che conosco che siano stati a Dubai condividono la stessa opinione: paradiso artificiale. Figlio di una finanza artificiale. Lusso indecente sopra uno strato di schiavismo diffuso. Islam ipocrita e cuauvinista, fatto di spiagge ove non possono entrare le donne col costume intero e di ville con orge in piscina, alimentate da un fiume di prostitute di tutto il mondo.

Non-poteva-durare, e se un consulente telco che ci va per qualche mese riesce a rendersene conto, mentre questi “finanzieri” non lo hanno capito e’ perche’ sono arrivati, sono saliti su una limousine (la mercedes e’ una macchina da working class, li’), sono finiti in un albergo entrando direttamente nel sotterraneo condizionato con tanto di laghetto ad illuminazione solare, (e palme vive. Nel sotterraneo, eh.) , hanno preso un ascensore profumato e sono arrivati in ufficio. Hanno gestito i loro affari con un telefono firmato, sono andati a giocare a golf, sono ritornati in aereoporto, e NON HANNO MAI RESPIRATO UNA VOLTA L’ARIA ROVENTE DEL LUOGO. Non hanno MAI posato i piedi su un suolo ove puoi bollire la pasta e le scarpe di gomma fondono  e ti puoi ustionare i piedi , non si sono mai resi conto di vivere in una stazione spaziale nel deserto. Per questo ci potevano credere, che quel posto fosse vivibile: ci erano dentro senza mai viverci davvero dentro, ci erano stati come si fa ad Eilat(1), che prendi il batiscafo e ti immergi per vedere i pesci. Li’ il batiscafo era il lusso sfrenato, e fuori dall’oblo’ c’era qualcosa che sembrava accettabile solo visto da dentro.

Oggi e’ scoppiata una bolla che era prevedibile, a patto di aver mai messo piede nel posto ove avevi investito  miliardi.

Ma nessuno ci aveva mai messo piede, in quell’inferno. Se avessero chiesto un parere agli schiavi che ci andavano a lavorare, e che fuggivano appena possibile, persino loro vi avrebbero detto che era un inferno vivibile solo con uno strato di soldi addosso a fare da scafandro. Tantevvero che appena si accorgevano che le lussuose mance non potevano mandarle a casa perche’ servivano loro a malappena per vivere un giorno, tagliavano la corda.

Ma nessuno di questi cretinetti da ufficio si degnera’ mai di dire che le banche italiane, nella loro “obsolescenza” e nella loro “provincialita’”, stavano si’ agendo come avrebbe agito la serva, ma bastava una serva a capire come sarebbe finita.

Uriel

(1) Eilat e’ in Israele, e’ solo un esempio di batiscafo ad uso ludico.

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