Doveva succedere.

E cosi’, alla fine e’ successo. Se mettete N persone che odiano insieme a M persone che vengono odiate, prima o poi la strage ci esce. E’ inutile dire che quanto successo a Charlie Hebdo ha consegnato di fatto la Francia in mano alla Le Pen, e’ altrettanto inutile dire che gli islamisti hanno poco da festeggiare riguardo a questo viste le idee della Le Pen, ma il punto non e’ questo. Il punto e’ molto piu’ semplice: se dovessi mettere i valori “europei” di democrazia, di liberta’, di parita’ di diritti, di liberta’ di parola, oggi come oggi non sarei cosi’ sicuro di doverli mettere a sinistra.

Quello che sta succedendo in Francia – ed in Germania con il PeGiDa – e’ un fenomeno che e’ il cruccio delle democrazie occidentali da sempre, ovvero “ma chi e’ la democrazia?”.

Un tempo, la destra veniva associata ad autoritarismo, repressione, mancanza di diritti. E cosi’, quando si parlava di destra e sinistra, si considerava la sola sinistra come il “vero partito della democrazia”, e la destra come un “ospite” che non era al 100% democratico, ma la tolleranza della democrazia gli imponeva di accettare anche partiti di destra nell’arco costituzionale.

Cosi’ se osservate i nomi dei partiti di sinistra, e’ tutto un fiorire di “democrazia”. SocialDEMOCRATICI, partito democratico, democratici di sinistra, e tutto quanto serve a dire “la democrazia sta solo a sinistra, solo la sinistra e’ competente a riguardo”.

In Europa di grandi partiti di centrodestra che abbiano “democrazia” nel nome ce n’erano due, la Democrazia Cristiana e oggi la CDU tedesca,

Questa specie di pretesa era giustificata per il fatto che un tempo a sparare sui giornali satirici erano i movimenti vicini alla destra, quelli difesi dalla destra e quelli con idee di destra, o immediatamente associabili alla destra.

La sinistra – che pure negli anni di piombo di giornalisti non he ha colpiti pochi – si e’ sempre dipinta addosso la figura dell’area culturale che sempre e comunque avrebbe difeso la liberta’ di parola, di stampa, di associazione, ed i principali bastioni della democrazia, come una stampa libera o il ceto medio.

Il guaio viene quando le cose si invertono.

Oggi come oggi, quelli che hanno sparato in nome di Allah a una dozzina di persone, uccidendole, (1), sono invece associabili alla sinistra. Specialmente in Francia. Le politiche di “tolleranza” infatti sono state spinte da socialisti e cattolici (questi ultimi per il business dell’accoglienza) mentre sono sempre state osteggiate dai politici di destra.

Ora, il guaio di un assalto ad un giorale satirico – che peraltro non ci e’ mai andato piano neanche con la Le Pen – mette la sinistra francese in una posizione difficile:

  1. Se continua a predicare la tolleranza e l’integrazione con un islam che NON e’ accettabile nemmeno nelle sue componenti moderate (ammesso che esistano, ci sono poche evidenze a riguardo (2) ) , rischia di farsi sfilare di mano la difesa della democrazia, dei valori repubblicani e dei diritti fondamentali.
  2. Se continua a predicare i diritti fondamentali e i valori repubblicani, si trovera’ presto a gestire un conflitto interno, tra quelli che faticano a distinguere Che Guevara da Osama Bin Laden – (ammesso che ci sia qualche differenza) e il resto. Oppure, a doversi smarcare da tutti i gruppi culturali che sono l’ossatura ideale della sinistra stessa. Si tratta di perdere completamente identita’: non puoi lottare per i diritti e poi dirti filoislamico, dal momento che essere impiccati su una gru a Teheran non e’ esattamente “difesa dei diritti”.

Questo scivolamento a destra della rappresentanza della democrazia e dei valori di liberta’ e’ qualcosa che probabilmente gli islamisti contano di cavalcare: non appena vincera’ (ed e’ ormai chiaro che vincera’) la Le Pen difficilmente riuscira’ a piegare le lobby finanziarie del proprio paese, mentre le sara’ molto piu’ facile varare un programma di “espulsioni facili”, o di varare programmi di “assimilazione” simili a quelli tedeschi (per intenderci, quelli che hanno fatto infuriare Erdoganhttp://www.spiegel.de/international/europe/erdogan-urges-turks-not-to-assimilate-you-are-part-of-germany-but-also-part-of-our-great-turkey-a-748070.html).

Chiaramente, non appena la Le Pen dara’ il suo giro di vite e svuotera’ le banlieues a furia di espulsioni facili – gia’ hanno iniziato anche sotto Hollande – gli islamisti inizieranno a piagnucolare che sono vittime e che tutti li odiano – boooh – e che loro sono pieni di amore per i francesi, che sono razzisti.

Il problema e’ culturale. Solo pochi giorni fa Michel Houellebecq aveva parlato duramente della “stanchezza europea” contro la “virulenza’ dell’ islam, rappresentata da ISIS”. Ora, se consideriamo che Houllenbecq e’ stato sotto processo nel 2001 per aver detto che l’islam e’ stupido in una maniera prostrante, la domanda che ci facciamo oggi e’: ma nel 2015, uno come Houllebecq e’ di destra o di sinistra?

Un tempo lo si attribuiva con certezza alla sinistra “esotica”, cioe’ agli anticipatori sociali, dal momento che le sue idee sono simili alle idee di Clouscard che e’ sicuramente un marxista, e dal momento che e’ un forte critico del liberismo.

Oggi , leggete in giro che si tratti di un… conservatore di destra. 

Piu’ di un intellettuale di sinistra si e’ visto oggi riclassificare tra la destra, in nome di

  1. Politicamente corretto. Se Orwell scriveva che “la liberta’ e’ la liberta’ di dire che 2 + 2 = 4”, il politicamente corretto dice che la “liberta’ e’ la liberta’ di dire che 2 + 2 = gay”. Sebbene il politicamente corretto NON abbia alcuna ideologia apparente, l’atteggiamento censorio e’ assurdo: il caso recente di Sarah Palin lo mostra con chiarezza.(3)
  2. Accuse di razzismo troppo facili. Lo stesso Hoellebecq ha dovuto subire una causa da parte di un partito “dei diritti umani” (i quali evidentemente non contemplano quello di opinione), causa che poi ha vinto in nome dei diritti umani, ovvero del diritto di espressione.
  3. Tolleranza asimmetrica: un musulmano puo’ tranquillamente proporre, sotto il nome di “islam moderato”, un modello sociale che , sostituendo “allah” con “Stato”  e “leader” con “profeta” non e’ altro che un fascismo sul modello di Pinochet. Ma se la Le Pen porta da mangiare ai clochard e c’e’ del maiale dentro, apriti cielo!
  4. Neolingua. Una delle cause scatenanti della nascita del PeGiDa fu la decisione di rinominare il mercatino natalizio di Berlino come “mercatino invernale”. Sebbene la richiesta sia arrivata dagli ateisti e non dai musulmani – ad onor del vero – ovviamente PeGiDa si e’ immediatamente inalberata gridando alla colonizzazione. In realta’ si tratta di mercatini di natale, e non di mercatini natalizi, tanto quanto il ramadan non e’ una dieta per la prova costume, ma la costruzione di questa neolingua ovviamente appare come una volonta’ deliberatamente distruttiva: perche’ si rinomina il mercatino di natale e non il ramadan?

ad essere caduti “a destra” – volenti o nolenti – ormai sono in parecchi. Di intellettuali prima di sinistra che sono finiti a destra per aver sostenuto contro l’islam le stesse cose che sostenevano contro i neofascisti – ammesso che esistano differenze – ormai esiste una lunga lista.

Il risultato di questo fatto rischia di tradursi in un paradosso: una destra che sta imparando a diventare depositaria dei diritti repubblicani e democratici, (e spesso dei diritti umani) , insieme ad una sinistra che si mantiene ambigua: certo, la sinistra dice che dell’islam bisogna guardare anche i lati positivi, ma quante volte abbiamo sentito dire “il fascismo ha fatto anche tante cose buone?”.

Un tempo ad avere una posizione ambigua erano i partiti di destra. Erano chiaramente neofascisti ma non potevano dirlo per paura delle conseguenze elettorali e giudiziarie, cosi’ si tenevano in un limbo – i fascisti non hanno mai brillato di coraggio – nel quale dicevano che loro no, non erano piu’ fascisti, ma insomma, il nonno di Alessandra era un grande statista, e alla fine, il fascismo “ha fatto anche cose buone”.

Adesso i partiti di destra sono a difendere la civilta’ europea e la liberta’ e i diritti e la cultura e la tradizione, e lo fanno come fa la Le Pen, senza troppe ambiguita’  – specialmente dopo aver espulso il padre – mentre quelli ambigui sono i signori di sinistra. Che sono quelli che dicono che si, loro NON sono per la sharia, ma Khomeini era un capo carismatico. E poi, ” l’islam ha fatto un sacco di cose buone”. Manca solo che “con il califfo i treni arrivavano in orario”, e saremmo al completo.

Adesso che il quadro e’ completo , i carnefici ci sono. C’e’ la volonta’.

Manca solo l’adesione popolare, ma come ho gia’ scritto , per determinati processi storici non serve un’adesione conclamata, basta la banalita’ quotidiana. Quando io dimentico di conoscere dei musulmani, quando io dimentico che li’ c’era un negozio islamico, quando io dimentico che in quella casa ci viveva una famiglia di musulmani, prima o poi il negozio sparira’, i vicini non saranno piu’ musulmani, e io “non avro’ idea di cosa succede dietro a quella collina”.

Il male , scrisse qualcuno, e’ banale:  e la banalita’ ha un grande vantaggio.

Non ha conseguenze penali.

Tutti coloro che vorranno sfuggire alle cesoie del politicamente corretto, alle denunce per razzismo, al tribunale della tolleranza asimmetrica, ai censori della neolingua, non dovranno fare altro che rifugiarsi nella banalita’ del male.

Il resto lo faranno pochi fanatici, come al solito.

(1) Nella tradizione della sinistra francese, i giornali “bobo” stanno ancora ripetendo che non si sa con precisione se si tratti di militanti islamici. Immagino stiano sospettando qualche bocciofila. Ecco qui, da Figaro, un esempio di arrampicata sugli specchi:

Si, ci sono i terroristi rossi, quelli neri, i corsi, i bretoni, e poi il GIA (tutta roba morta e sepolta) e si, anche questi qui, adesso. Uno dei tanti, insomma: metti il delinquente in carcere, e insieme agli altri sembra una parte qualsiasi dello sfondo. Il classico espediente dialettico gia’ visto: i vicini ti rubano in casa? Ah, ma ti ha rubato in casa tutto il quartiere, perche’ ti incazzi coi vicini? E’ perche’ sono negri, vero?

(2) Nei paesi islamici fondamentalisti i gay vengono impiccati in piazza. In quelli moderati vengono solo sbattuti in carcere. Apprezzabile, ma non accettabile. Nei paesi islamici fondamentalisti la ragazza viene letteralmente venduta dalla famiglia – il matrimonio e’ un contratto commerciale, e la famiglia prende la decisione – mentre nei paesi islamici “moderati” vige una segregazione sessuale tale che la ragazza incontra solo chi vuole la famiglia, e in presenza di familiari. Apprezzabile,ma non accettabile. Nei paesi islamici fondamentalisti un giornale come Charlie Hebdo verrebbe bruciato e i giornalisit uccisi. Nei paesi islamici moderati, sarebbe chiuso e i giornalisti in carcere. Apprezzabile ma non accettabile.

Per intenderci meglio, ecco la differenza riguardo ai gay, tra islam moderato e islam “tradizionale”:

Paese islamico “tradizionle”.
Islam “moderato”.

(3) Sto seguendo Sarah Palin nella terrificante idea che vada alla Casa Bianca mentre ak Kremlino c’e’ Putin. E’ pero’ successa una cosa incredibile: l’ultimo figlio della Palin e’ affetto da sindrome di Down, e gli hanno comprato un cane appositamente addestrato per giocare e vivere in compagnia di bambini down. Da bravo cane paziente, il cane si e’ lasciato salire il bambino in piedi sulla schiena, e la Palin ha postato le foto. E’ iniziata una battaglia incredibile sul fatto che la PAlin “approva la violenza sugli animali” , che ha raggiunto toni assurdi. Ovviamente la cosa e’ finita con un autogol dei radicali americani  http://insider.foxnews.com/2015/01/05/palin-fires-back-peta-hypocritical-double-standards 

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