Dimostrazioni, II.

Ti accorgi che una guerra che sospettavi sia davvero esistente quando fai un post e ti arriva l’odio addosso. L’odio vero, quello di chi non dorme bene se non pensa che tu stia male in qualche modo, ma ti odia cosi’ tanto da non riuscire neppure a starti lontano. Diceva una persona che l’odio fa piu’ matrimoni dell’amore, e aveva ragione. In ogni caso, visto che (a giudicare dagli insulti) la cosa ha svegliato un certo polverone, direi che sia il caso di approfondire alcuni concetti. Quel tanto che il blog permette.

Esiste una vera e propria guerra. Una guerra tra due mondi. Tutto e’ andato bene fino a quando i due mondi sono rimasti separati, non c’e’ stato particolare problema nel riuscire a dividersi la torta del sapere.

Il problema dell’umanista e’ che da qualche tempo ha poco da dire. Mi spiego meglio: prendiamo Hollywood. Hollywood e’ un’industria del cinema, che ha le sue belle rese e i suoi bei fatturati. Cosa succede se lo stato investe, che so io, negli Actor’s studio? Succede che nei tempi tipici della formazione si assistera’ ad un picco di produttivita’, o almeno di produzione.

Non e’ una cosa strana: se investo nella ricerca scientifica entro qualche anno mi trovo ad avere un miglioramento delle condizioni industriali, o perlomeno succedera’ che i miei cittadini emigrano e fanno cose belle all’estero. Ma tant’e’, riesco a misurarne gli effetti.

Il problema e’ che ultimamente si fatica a misurare gli effetti. Per esempio, si e’ creato il DAMS. Ci si aspetterebbe un aumento di creativita’. Si sono finanziati corsi regionali di postproduzione cinematografica. Si sono istituiti corsi di laurea in storia del cinema. Insomma, si e’ fatto molto per questa cosa.

Ma qual’e’ stato il ritorno? Qui il punto.

Prendiamo i recenti fatti del nordafrica. Si dice che a far crollare i regimi sia stato Facebook. Che sia stata Internet. Che siano stati i nuovi media. Noi sappiamo che non sia cosi’, ma supponiamo pure che gli umanisti che lo dicono siano nel vero. Bene, signori, qual’e’ il vostro ruolo in tutto questo?

Internet nasce nei laboratori dei fisici del silicio che fanno i chip. Prosegue in quelli di elettronica, e finisce il suo corso dove si scrive il software. Gli utenti di internet non sono rilevanti, visto che non esistono grazie ad internet. Dunque?

Qual’e’ stato il ruolo di queste persone , se ipotizziamo che sia stato Facebook a portare idee di liberta’? Alla fine dei conti, stiamo parlando di una server farm. Stiamo parlando si’ di contenuti generati da utenti, ma sono utenti qualsiasi, non necessariamente persone formate in materie umanistiche.

Dunque?

Negli ultimi 20 anni, l’ Italia ha avuto una gigantesca impennata di studenti iscritti a facolta’ di tipo umanistico. Un tempo, ci sarebbe stata una rivoluzione con molti MENO uomini colti. Oggi, a fronte di migliaia di laureati in materie umanistiche, la cultura del paese produce piu’ opere degne di nota? Film migliori? Attori migliori? A me non sembra. Esportiamo cervelli di tipo scientifico o umanistico? Che mi risulti, la Canalis e’ arrivata ad Hollywood cavalcando la minchia di George, e anche la Bellucci non e’ che abbia brillato. E non si tratta di persone famose per cultura umanistica.

Le poche produzioni degne di rispetto sono fatte da anziani e cariatidi, hanno valore, ma non si spiega come mai ad un aumento dell’insegnamento non corrisponda un aumento del prodotto. Cosa che succede nel campo della ricerca scientifica, di solito.

Aveva ragione, in un certo senso, Fukuyama: la storia e’ finita perche’ il mondo ha esplorato tutte le categorie del pensiero. Se la pensate come affermazione globale e’ ovviamente una minchiata. Se la pensate come qualcosa riferito ad una specifica branca, ovvero quella umanistica, e’ perfettamente vera: la storia del pensiero umanistico e’ finita.

Se osservate le novita’ che hanno cambiato la storia recente piu’ di tutte, cosa ci trovate? Tecnologie, tecnologie, tecnologie. Scoperte scientifiche, scoperte scientifiche, e ancora scoperte scientifiche. La verita’ e’ che tutte le categorie piu’ nuove , innovatrici e sono innovazioni tecniche.

Certo, anche la cultura e’ cambiata. Ma quali sono i motori del cambiamento? Google? Wikipedia? Va bene, diciamo pure cosi’. E qual’e’ il contributo degli umanisti in tutto questo?

Quando nacque l’enciclopedismo illuminista, trovavamo intellettuali umanisti impegnati nello sponsorizzare, finanziare, partecipare alla costruzione di musei , biblioteche , pinacoteche, e ovviamente alla scrittura di enciclopedie.

All’ideazione di Google, o della stessa idea del “motore di ricerca”, chi troviamo? Andiamo indietro ad altavista, poi ancora a veronica, poi indietro ancora verso gopher, e WAIS. Fantastico: tutta roba uscita dal CERN,  o dall’ universita’ del minnesota. Tutti ingegneri e informatici.

Se per voi google e’ troppo aziendale andiamo a Wikipedia. Ci sono intellettuali dietro alla sua ideazione? Ma proprio no. Ci sono ancora informatici, informatici, informatici. Jimbo Whales ha un PhD in finanza. Dove sono gli umanisti? Dov’erano?

Dentro le loro facolta’. A parlare della minchia di Goethe e a chiedersi se la tenesse a destra o a sinistra. Avete mai provato ad informatizzare una facolta’ umanistica? Non provateci: loro sono ORGOGLIOSI di usare ancora la buona vecchia carta. Sono orgogliosi di assomigliare agli amanuensi chini sui libri di secoli fa.

Si dice che Facebook stia cambiando la societa’. Aha. Studenti in “computer science”. Insomma, si puo’ capire quale sia stato il ruolo degli intellettuali umanisti negli ultimi 30 anni? Il cinema non cambia la societa’. La musica non cambia piu’ niente. Che cosa agisce? La tecnologia.

Questo e’ il primo punto di questa guerra. Se contestualizziamo le parole di Fukuyama al pensiero umanistico, esse sono inesorabilmente esatte: la storia del pensiero umanistico, in se’, e’ morta.

Il primo punto di questa guerra e’ che non partecipando alla creazione del futuro culturale del mondo, essi sono sempre piu’ in disparte. Sempre piu’ isolati. Sempre meno finanziati.

Un tempo, arrivava qualcosa come l’umanesimo e cambiava interamente la classe politica. Oggi, a cambiare la politica sono i nuovi media. Tecnologie, tecnologie, ancora tecnologie. E gli umanisti? A guardarsi l’ombelico.

Ovviamente, sino a quando esisteva una divisione di ruoli, potevano vivere di rendita. Cioe’, e’ vero che non facevano niente, ma se vuoi qualcuno che parli di “democrazia” o ne scriva , devi proprio chiamare un filosofo politico. Dira’ cose inutili, sara’ uno spreco di soldi, ci pisciera’ in testa roba trita e ritrita, ma tant’e’, pensavano: ci siamo solo noi. Abbiamo il monopolio.

Finche’ un giorno arriva un Arrow, che prende in mano il paradosso di Condorcet e decide che no, una democrazia cosi’ come la si intende idealmente NON puo’ esistere, e che quello che puo’ esistere e’ un sistema “vicino” alla democrazia, cioe’ una democrazia “meno qualcosa”. Possiamo dividerci sul che cosa, ma quando arriva Arrow erano DECENNI che sulla democrazia non si sentiva dire qualcosa di nuovo.

Adesso mettetevi nei panni del trombone che pensava di avere il monopolio dei discorsi sulla democrazia e dei libri sulla democrazia, e improvvisamente si vede togliere il pulpito perche’ c’e’ qualcuno che ha incuriosito tutti e tutti vogliono ascoltare LUI. Vogliono fargli delle domande, perche’ alla fine il linguaggio matematico non e’ per tutti e quindi necessitano di spiegazioni.

E il nostro trombone?

Il nostro trombone essenzialmente si arrabbia. Si vede invadere il proprio ambito. Un recinto di competenza prima garantito che gli consentiva una rendita certa. Un monopolio, se vogliamo.

E cosi’ e’ iniziata una guerra silenziosa. Combattuta nel mondo dell’educazione. Si, proprio cosi’.

Nello scorso post ho risposto al solito argomento degli umanisti: “Ma Goedel”.

Goedel ha dimostrato che alcuni sistemi formali siano incompleti. Niente di preoccupante, non caschera’ il mondo per questo. I vostri conti sono sicuri.

Ma che cosa viene insegnato nelle facolta’ umanistiche su Goedel? Vediamo se ricordo tutto quello che mi hanno detto:

Goedel ha dimostrato che la matematica non funziona. Goedel ha dimostrato che la matematica e’ inaffidabile. Goedel ha dimostrato che la matematica produce inevitabilmente errori. Goedel ha dimostrato che la matematica e’ incoerente. Goedel ha dimostrato che non e’ possibile trovare risposte nella matematica. E cosi’ via.

Sono tutte panzane. E’ una falsita’, sic et simpliciter. Ma e’ quello che si insegna oggi nelle facolta’ umanistiche. Se ogni volta che faccio questi discorsi mi arrivano umanisti da tutto il paese  a ripetere ste cazzate, c’e’ una ragione: nelle facolta’ umanistiche SI INSEGNA IL FALSO.

Ad un ammasso di cazzate del genere si risponde circa cosi’ se vogliamo rimanere dentro gli assiomi che Goedel conosceva:8f5054a9ead7091044cf16e5b99ac15aoppure si ribatte che ai tempi di Goedel non esistevano ancora logiche di secondo ordine capaci di generare aritmetiche senza ricadere nel problema.

Ma non e’ questo il punto: il punto e’ che i signori che insegnano il falso potrebbero anche informarsi e cercare di insegnare il vero. Invece, maliziosamente e volontariamente, stanno facendo  propaganda raccontando il falso.

Se ci fate caso, il mondo sta piombando in una cultura che definirei neopauperista. Se ci fate caso, non appena arriva una nuova tecnologia o una nuova scoperta, abbiamo fior di tromboni umanisti che per prima cosa ne puntualizzano i terribili rischi. I principali avversario di sistemi come wikipedia o google o facebook sono tutti intellettuali umanisti: essi sentono che la loro fine sta arrivando.

Perche’, secondo voi, da quando esiste la genomica tutti questi umanisti non ci hanno dato altro che film contro la genomica, da film che ci mostrano mostri ed esperimenti sfuggti al controllo (vorrei sapere quanti esperimenti siano sfuggiti al controllo sinora, quanti scienziati pazzi abbiano messo davvero in pericolo il pianeta, per curiosita’. A me gli scienziati sembrano, di solito, fin troppo equilibrati. Piu’ della media degli “umanisti”, di solito. Se dovessi pensare ad un intellettuale impazzito, mi verrebbe in mente un Giger, non un Einstein), societa’ ove la dittatura ti controlla il DNA e decide che lavoro vuoi fare, eccetera. Ancora non ho visto un cazzo di film dove una societa’ con la genomica e’ un posto migliore: credo di avere scritto l’unico libro di SF del mondo ove l’eroe e’ un OGM.

Signori, ma stiamo scherzando? Sapete bene perche’ non siano riusciti ad opporsi alla diffusione di internet: e’ stata troppo veloce per i loro ritmi. Non sono riusciti ad opporsi alle tecnologie che hanno cambiato il mondo perche’ quando sono riusciti ad alzare gli occhi da un libro sul medioevo , o se preferite da Kant, Facebook aveva gia’ un account anche per Kant.

Ma se avessero avuto il tempo, state tranquilli che fior di cinema e di libri avrebbero terrorizzato la popolazione circa internet: mostri nati su internet, Skynet che ammazza il genere umano (oddio, che strano. Chi avrebbe mai colto la sottile metafora?) , scienziati pazzi , un mongoloide che taglia erba che diventa uno stragenio perche’ si da’ alla realta’ virtuale (accidenti, che pericolo. Il mondo e’ pieno di giardinieri cerebrolesi hacker), e cosi’ via.

La verita’ e’ che il mondo degli umanisti e’ diventato per intero un mondo oscurantista, che brama il ritorno al passato dove non esistevano calcolatori capaci di simulare il linguaggio, altro regno che loro credevano di avere vastamente in mano. Bei tempi, quando i matematici non si occupavano di sintassi e loro erano quelli che decidevano ogni cosa.

Non fanno altro che parlare di quanto era fico quando non c’erano i computer e di quando non c’era la genetica e di quando non c’erano le auto. Sembra il “Celentano & Gluck Road Chorus”. Ci manca solo uno Yuppi Du. Non fanno altro che parlare di ritorno ai bei tempi quando la natalita’ infantile era del 20% e non c’erano i vaccini. Pero’ c’era Cartesio. Fico, eh?

Avete presente le teorie del complotto piu’ assurde? Le scie chimiche? Gli anticoncezionali nell’acqua potabile? Il grande complotto ebraico? Il signoraggio? Gli illuminati? Ecco, in gran parte del mondo positivista di questa merda si ride.

Ma provate ad entrare in una facolta’ umanistica. Ci trovate Vattimo. E sapete cosa vi dira’? Che e’ VERBO. Che e’ tutto VERO. Parola di DIO. Che per colpa della tecnologia gli alieni ci hanno dato l’ AIDS sbarcando ad Area51 e noi lo abbiamo diffuso per frenare la nascita di africani.

Non ci credete? provate a  frequentarli. Provate a vedere cosa succede quando un’associazione affitta un’aula di una facolta’ umanistica per presentare qualche teoria agli studenti. Quando non avete le profezie dei MAYA avete il signoraggio: signori e signori, i grandi elettori dell’impero romano vi stanno ciulando la sorella. E se considerate che tra gli elettori dell’impero romano c’e’, ad honorem, anche l’ Imperatore del Giappone, siamo messi bene. O meglio, le vostre sorelle.

Ma tant’e’.

Avete mai parlato con gente uscita da un conservatorio? In genere, si tratta di persone che credono che Hitler fosse una marca di wurstel. Studiano musica, musica e solo musica. E siccome la musica per definizione e’ un’attivita’ time-consuming, in pratica studiano solo vaghissimi accenni del resto. Il risultato, mediamente, e’ che il conservatorista medio sa tutto dello strumento che suona ma crede che il pacifico si chiami cosi’ perche’ le navi da guerra non ci vanno mai: il famoso triangolo delle bermuda le attira sotto, capito come?

Intorno al 1600, ci fu un grosso scontro tra il pensiero scientifico e quello religioso. Il conflitto e’ terminato a favore del pensiero scientifico, per la semplice ragione che era economicamente piu’ efficace.

Ma quelli erano solo prodromi: il vero scontro arriva adesso. 

Arriva nelle scuole, dove si insegnano falsita’ su Goedel, e tutta la minchioneria di tale Benedetto Croce, spacciata come oro colato: tu, merdaccia, scrivi con le K e pensi che il pappagallo sia un rapace che mangia maschi di pollo, ma per il solo fatto di essere umano rappresenti una cosa speciale, ineffabile, sublime, che pertanto non si puo’ nemmeno pensare di investigare con la logica o con “i freddi numeri”.

Ti dicono “si, ma l’essere umano ha la fantasia”. No, figlioli, ALCUNI esseri umani hanno la fantasia. Non “l’essere umano”. Lo stronzo che mediamente dice questo NON ha MAI inventato una cippa di niente.

Andiamo a vedere per quale motivo l’essere umano sarebbe intangibile alle scienze forti: “perche’ ha la fantasia. perche’ ha la creativita’. perche’ ha i sentimenti. perche’ l’uomo si pone domande”.

Quando vi dicono cosi’, chiedete loro: TU che cosa hai creato? Che cosa hai fantasticato? Che domande ti poni? Che altissimi sentimenti provi?

Si, sono esistiti esseri umani che hanno fatto tutto questo: ma sono cosi’ pochi da non poter essere considerati la norma, semmai l’eccezione. Loro ti dicono : “non ci puo’ essere una macchina come Leonardo da VInci”. Forse e’ vero, ma si dimentica di dire che ancora piu’ probabilmente non ci puo’ essere un altro uomo come Leonardo da Vinci. Le probabilita’ di costrire domani un Leonardo artificiale sono circa le stesse delle probabilita’ che nasca domani un altro Leonardo.

Certo, un campione di scacchi puo’ battere una macchina. Il campione di scacchi. Il campione.

Ma il rimanente 99% dell’umanita’ perde.

Io non penso che sia sensato dire che “le macchine supereranno gli uomini in intelligenza”. Penso che oggi ne abbiano superati un buon 20%. Non tutti.

Penso che domani ne supereranno un 30%. Poi un 40%. E cosi’ via.

Quando nacquero le prime macchine per gli scacchi, non battevano neanche i principianti. Oggi per batterle avete bisogno del campione del mondo.

E qui andiamo oltre: si pensa che la macchina arrivi come avversario. Aha. Davvero? Non credo proprio.

Esistono i cosiddetti “computer aided support system”. Si tratta di software usati per prendere decisioni coerenti e sistematiche. Si tratta di sistemi che “supportano” il manager o il politico che prendono decisioni.

Adesso supponiamo che questi sistemi facciano il 10% del lavoro. Aha. Il nostro manager batte del 10% gli altri.

Ma poi tutti hanno un programma simile.Allora ne nasce uno migliore. E via: il 20% del lavoro di prendere la decisione e’ fatto dal programma.

Ma poi, eccetera. Sinche’ il 90% del lavoro e’ fatto dal programma.

Arrivati a quel punto, il nostro manager va al lavoro, accende un computer e gli fa da portavoce. In teoria lui sta “usando” il computer, cioe’ si sta usando qualcosa come strumento. Sfortunatamente, e’ lo strumento che usa lui, visto che il 90% del lavoro di prendere decisioni lo fa il computer. Dunque?

Se io vi dico che un giorno esisteranno macchine che si scoperanno  vostra moglie quando non ci siete, penserete che i robot antropomorfi sono di la’ a venire. Adesso chiamiamolo “vibratore”. E scoprirete che le macchine scopano GIA’  con vostra moglie.

Quando ho detto “macchina che andra’ a letto con vostra moglie” avete pensato in termini umani: poiche’ la definizione di essere umano piu’ usata e’ “IO” e la frase piu’ approssimante dell’umanita e’ “e’ umano cio’ che e’ simile a me”, allora ogni affermazione viene antropizzata. Cosi’ quando ho detto che nasceranno robot che andranno a letto con vostra moglie avete immaginato un robot antropomorfo che la abbraccia e ve la porta via.

Invece no:

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Il robot che scopa  con vostra moglie.

In definitiva, cioe’, quando si parla di IA, si commettono diversi errori:

  • Confrontarle con l’intelligenza umana a patto di scegliere sempre il massimo della popolazione umana. Un bot come quello che ho messo a destra in alto(1) non arriva probabilmente al vostro livello. Ma supera il 5% della popolazione umana.
  • Considerare come macchina qualcosa di antropomorfo o antropizzabile. “Esiste un robot che scopa vostra moglie” non vi sembra una frase verosimile, semplicemente perche’ non riuscite a vedere requisiti di umanita’.
  • Nella valutazione delle ineffabili qualita’ umane, si prende in considerazione un insieme di qualita’ che NON sono tipiche del genere umano, ma di pochissimi dei suoi membri. Il che, essenzialmente, equivale a scegliere delle eccezioni per rappresentare la normalita’.

Su questi equivoci campa chi non vuole un mondo migliore. Esiste quello che alcuni economisti visionari chiamano “punto di rottura del lavoro”, quello in cui una macchina puo’ fare praticamente qualsiasi lavoro manuale.

Chiedetevi come sia un’economia del genere. Oh, certo, se immaginate i robot in tuta penserete che ci saranno proteste sindacali. MA non serve:

Se non riconoscete come umano l’essere che vi sostituisce, NON RIUSCITE A CREDERE CHE POSSA SOSTITUIRVI.

Questo e’ il punto: l’umanita’ si e’ convinta di essere cosi’ specifica da poter essere sostituita nel lavoro solo da una analoga umanita’. Da qualcosa che somigli all’uomo.

Certo, se mettessi in commercio un robot che sembra umano e lo mandassi nelle fabbriche, voi riconoscereste subito il pericolo e chiamereste i sindacalisti: una cosa che SEMBRA umana puo’, forse, sostituire l’uomo.

Ma se vi piazzo un robot che NON sembra umano, il pericolo non vi appare cosi’ certo.

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Il robot che fa l’operaio.

Allora, si dice “beh, se le macchine fanno tutto il lavoro, all’uomo restano i lavori intellettuali e creativi”. Aha.

Ma quanti sono i creativi e gli intellettuali? L’ uno per cento della popolazione, se va bene.

Quanti intellettuali conoscete? Quanti creativi conoscete? Io conosco solo 5 persone che detengono un brevetto. Ma conosco ben piu’ di 5 persone, profondamente quanto loro. Se le macchine faranno tutto forse questi 5 inventori potranno ancora dedicarsi alle invenzioni, alla ricerca, ma tutti gli altri?

Tutti gli altri probabilmente non faranno un cazzo da mane a sera, o si limiteranno a soddisfare i loro piaceri. Non sembra malaccio, no? Ci sono cosi’ tanti posti da vedere, dopotutto. Cosi’ tanti sport da praticare. Perche’ no?

Ma tutto questo fa paura, perche’ in qualsiasi modo arrivi un mondo basato su ancora piu’ tecnica, c’e’ qualcuno che ne ha paura. Che ha gia’ paura di perdere il posto. Che ha spesso e volentieri perso il posto nei confronti di una scienza piu’ efficace. Che e’ tagliato fuori.

E che oggi insegna falsita’ nelle universita’. Che insegna nelle universita’ che i vaccini fanno male. Non a medicina, ovviamente, ma provate a d entrare in una facolta’ umanistica e fare un sondaggio.

Questa e’ la guerra silenziosa che e’ in corso oggi. E non ha nulla da invidiare tra quella che avvenne tra i galileiani e l’inquisizione. Solo che al posto dell’inquisizione oggi ci sono gli umanisti.

Ammesso che non fosse cosi’ anche allora, si intende. Dopotutto, come definireste uno che ha studiato teologia?

Uriel

(1) Sta ancora imparando. Vi invito ad usarlo per renderlo piu’ intelligente.

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