Die Schule.

Visto che trattare di politica attira troppi sbroccati, e qualcuno mi chiede come funzioni la scuola pubblica qui in Germania, credo che accontentero’ la curiosita’ di chi magari sta riflettendo di venire qui, cosi’ i farlocchi vanno a pascolare altrove.

Dunque, premetto una cosa: vivo ad Erkrath, che e’ una cittadina nei dintorni di Düsseldorf, ma appartiene al Kreis Mettman, cioe’ e’ amministrativamente staccata dalla citta’ circondariale. Un Kreis (in NRW, LandKreis nel resto della Germania: http://it.wikipedia.org/wiki/Circondario_rurale_%28Germania%29 )  Lo dico perche’ l’amministrazione locale e’ non solo federale, ma anche fortemente incentrata sulle municipalita’.
Inoltre, come vedremo dopo, alcune cose che si riscontrano piu’ facilmente ad Erkrath perche’ sono piu’ “tedesche” si riscontrano meno facilmente a Düsseldorf, che e’ una citta’ piu’ cosmopolita.

La prima cosa e’ che in ogni caso, e praticamente ovunque andiate, l’amministrazione pubblica fa molta attenzione ai bambini ed alle famiglie. Per dire, se siete sposati passate di fascia fiscale dalla 1 alla 3, che vi fa scendere di un 10% l’imposizione fiscale, lasciandovi di fatto uno stipendio italiano in tasca, oltre a quello tedesco.
Inoltre, esiste un contributo statale, circa 180 euro/mese, per ogni figlio, detto Kindergeld, che viene erogato ogni anni , per ogni figlio, sino ai 18 anni.
Ma non e’ una questione di soldi.
Il primo impatto viene quando andate al Bürgerbüro per fare il cosiddetto “Anmeldung” , cioe’ per registrarvi come residenti. L’amministrazione pubblica tedesca e’ tutta in rete, e anche la NRW ha finito di integrarsi quest’anno, per cui non appena inserite i dati dei vostri familiari nel sistema il Finanzamt inizia a fare tutte le sue cose automatiche, e vi arrivano in automatico tutte le lettere, quella per il kindergeld, e le lettere per la scuola.
In ogni caso, se vostra figlia non parla ancora tedesco, vi conviene andare a parlare coi servizi sociali, ogni comune ha un ufficio dedicato alla “gioventu'” . Il signore con cui abbiamo parlato ci ha preso tutti i dati, ha verificato che esistessimo sul suo terminale, ed esistevamo gia’ perche’ ci eravamo registrati in comune, e ci ha dato appuntamento due giorni dopo.
Quando siamo andati li’, in pratica ci ha detto che aveva fatto un giro per tutte le scuole di Erkrath , almeno quelle nelle vicinanza di casa nostra (poi vi spiego il perche’) fino a trovarne una ove una maestra , di origini italiane, parlasse anche italiano, per minimizzare l’impatto. Attenzioni alle quali, diciamo, non ero proprio abituato.
Le scuole terminano prestissimo le iscrizioni, ma se chiamano i servizi sociali e’ possibile avere la cosiddetta “ospitalita’” , ovvero accolgono vostro figlio all’asilo per fargli terminare l’anno in modo che impari il tedesco. Se volete il tempo pieno lo fanno, ma se avete un reddito considerato alto ad Erkrath pagate un contributo, circa 2 euro al giorno. Chi guadagna meno non paga.
A quel punto si e’ messo contemporaneamente in moto la macchina amministrativa, che inesorabilmente significa ricevere anche una chiamata dalla preside di una scuola elementare , dalla quale inizierete il viaggio verso l’iscrizione della pargola.
Trattandosi di un caso particolare , cioe’ di bambina che non parla ancora tedesco all’arrivo in Germania ,la preside vuole parlare coi genitori, e fare qualche piccolo test alla bambina. Poi vi spieghera’ che metodi usano a scuola (Normale, Montessori, Steineriano), spiegandovi che secondo lei il Montessori e Lo Steiner non sono adatti se la bambina  non sa ancora la lingua. E vi invita a seguire una lezione per capire come sia la scuola.
Ma andiamo alle scuole materne, per gli ultimi mesi di quest’anno.
La cosa che vi impressiona subito e’ che le maestre non stanno tanto a contatto coi bambini come da noi. E che quando escono per venire con voi  le classi stanno in silenzio.
In generale, confrontate con le materne italiane, l’obiettivo e’ di rendere autonomi i bambini. Autonomi perche’, essenzialmente, sin dalla prima elementare inizieranno ad andare a scuola da soli, a piedi, cosa considerata normale nelle cittadine piccole come Erkrath (circa 50.000 abitanti), meno comune nelle grandi citta’, ma tollerato solo in caso di grandi distanze.
Le maestre non stanno incollate ai bambini a giocarci come fanno in Italia, ma si limitano a dare loro delle cose da fare e poi lasciargliele fare in autonomia, mettendosi in posizione strategica e osservandoli (in caso di problemi intervengono rapidamente) ma essenzialmente lo scopo principale delle materne sembra quello di rendere autonomi i bambini.
Questa cosa dell’autonomia e’ fortissima: prima di ogni pasto i bambini vanno a prendere da soli il loro piattino e le loro posate, poi si mettono in fila e si fanno servire. Alla fine del pranzo, ognuno prende il suo piattino e le sue posate e va a lavarlsele. (poi ovviamente le rilavano in cucina con la lavastoviglie) Tutto questo serve a renderli autonomi. Poi vanno a lavarsi i denti da se’, perche’ dovete dargli spazzolini e tutto un armadietto di cose, e anche nello spogliarsi e rimettere le cose in borsa e rivestirsi non ricevono nessun aiuto, al massimo la prima o seconda volta. Le maestre d’asilo italiane che soffiano il naso ai bambini ve le sognate: la prima volta lo fanno, la seconda la fanno, la terza fanno vedere al bimbo dove sono i fazzoletti.
Anche nel fargli fare dei lavoretti, non spingono tanto sulla qualita’ del lavoro, quanto sul fatto che lo eseguano senza intervento o supervisione, gli viene spiegato all’inizio e poi devono fare da soli.
Altra cosa che colpisce e’ che all’uscita le maestre si mettono in fila a fianco della porta e i bambini passano e danno loro la mano salutandole prima di uscire.
La mamma italiana, gia’ preoccupata all’idea di mollare la pargola seienne per le strade di Erkrath non sa che per circa un mese prima dall’apertura delle scuole le strade della citta’ verranno bersagliate di cartelli con “attenzione, tra un mese/una settimana/dieci giorni aprono le scuole”, e che in quel periodo tre tipi di polizia sono sguinzagliati per le strade e se provate a fare un KM oltre i limiti vi si mangiano la vita.  E se guidate la macchina fate attenzione, perche’ non si passa se sulle striscie c’e’ qualcuno, anche se e’ sulla corsia opposta e davanti a voi c’e’ libero: si passa solo a striscie pedonali LIBERE. Per tutto l’anno magari qualche scappatella ve la lasciano passare, prima dell’apertura delle scuole e’ meglio di no.
Allo stesso modo, la mamma apprensiva italiana e’ preoccupata dal fatto che la loro ora d’aria sia quotidiana, anche se nevica (anzi meglio, giocano con la neve e possono anche avere il loro slittino!) e ci sono -12 gradi. Quindi, se nevica, non e’ che mettete le scarpe di sempre e l’accompagnate in auto: scarponi da neve e giacca, perche’ poi stara’ la sua ora/oraemmezza a giocare in cortile. Solo la pioggia rompe la regola, ma neve e gelo sono considerati cose che irrobustiscono, fanno benone e non c’e’ niente di male se i bambini giocano fuori.
Sul piano dei programmi, credo che sia un problema di budget. Le scuole ad Erkrath hanno dei budget abbastanza alti se paragonate alle scuole emiliane (da dove veniva mia figlia) e sono molto piu’ attrezzate sia come giochi che come attivita’.
In Italia tutto si fa low budget, quindi quando i vostri figli arrivano sembrano Michelangelo in mezzo ai graffiti di Neanderthal (1): hanno praticamente sempre e solo disegnato e scritto su fogli di carta. L’euforia di essere dei genii dell’arte perche’ italiani vi passa subito quando scoprite che pero’ loro avevano l’aula di musica e di danza e che hanno avuto una educazione musicale per cui sanno gia’ usare le percussioni e alcuni strumenti didattici. Poi vi passa ancora di piu’ quando scoprite che loro costruiscono un sacco di cose con materiali vari, che per motivi di budget in italia si fa molto meno. E che hanno iniziato a fare sport in una palestra.
Insomma, ci sono pro e contro.
In generale la mamma apprensiva italiana deve trovare il modo di farsi una ragione di una cosa: le materne per i tedeschi servono principalmente a staccare i bambini dalle mamme e ad iniziarli al concetto di autonomia.
L’iscrizione alle elementari, dette Grundschule, e’ un altro paio di maniche. Perche’ qui le dovete scegliere. E per scegliere significa che dovete visitarle, cercare quella giusta, e cosi’ via.
La Grundschule ha 4 classi in tutta la Germania, tranne nel Brandeburgo e a Berlino, dove ne ha 6, e questo vi ricorda che il sistema e’ federale: quello che vi racconto vale ad Erkrath , sicuramente nella provincia di Mettmann, probabilmente in NRW, ma non vi garantisco nulla se siete altrove.
Potete scegliere scuole private o scuole pubbliche, e la prima scelta e’ tra quelle religiose – ma di proprieta’ dello stato – quelle religiose ma private (che vi richiederanno di indicare la religione nella LohnSteuerKarte, cosi’ pagate quasi l’8% sul lordo alla chiesa di appartenenza) , mentre per le scuole di proprieta’ dello stato , anche se di ispirazione cattolica o evangelica, non dovete pagare, e ci trovate gente di tutte le religioni.
La prima scuola che abbiamo visto praticava il metodo Montessori, che ci e’ stato sconsigliato per via della lingua. Idem per la scuola Steineriana: potevano prenderla, ma ci hanno consigliato di non farlo (anche se gli conveniva).
A quel punto, se avete una bambina diversa perche’ straniera, la nostra preside, Frau Bergmann, ci ha invitati per un caffe’ e dopo averci chiesto chi siamo, da dove veniamo, ha fatto una specie di test di intelligenza alla bambina, con alcune verifiche , roba che non richiedeva il tedesco per essere eseguita. Detto questo, la bambina fa una specie di preiscrizione e da quel momento si scatena lo stato.
La preside prima telefonera’ alle materne chiedendo se secondo loro la pargola ce la fara’ ad imparare il tedesco entro settembre. Poi ci ha consigliato quindi un tempo pieno , perche’ il pomeriggio nel tempo pieno in pratica restano in classe con dei tutori specifici (a seconda delle debolezze , tutti quelli deboli in matematica vanno a fare i compiti con un tutore, quelli deboli in tedesco con una ltro, etc).
Questo servizio pero’ costa, a seconda della fascia di reddito, io pago tariffa piena, cioe’ 4 euro al giorno per prolungare la scuola sino alle 17 e per la mensa.
In background, si scatena la macchina infernale delle visite mediche. Lo stato sa chi siete e che siete iscritti ad una scuola, che dipende da un pediatra pubblico che vi chiamera’ per la prima di un tot ti visite, chiamate U1, U2, U3…… quando vostra figlia andra’ a scuola, sapranno TUTTO di lei, e non esiste che un bambino sia a scuola senza che i prof sappiano di un suo problema fisico.
Venite poi invitati , insieme agli altri genitori che vogliano farlo, ad una specie di visita di osservazione nella quale vi fanno osservare una classe (ove non c’e’ vostra figlia) e i metodi di insegnamento e di disciplina: per trovare la scuola giusta avete avuto gia’ tre o quattro appuntamento (Steineriana, Montessoriana, etc) e se non vi piace andate avanti sino a quando non ne trovate una che vada bene : insomma, dovete essere convinti e dovete occuparvi del futuro dei vostri figli. Lo stato c’e’, si sente, ma ci dovete mettere il becco voi.
Anche alle elementari l’autonomia e’ comunque essenziale e tra gli obiettivi fondamentali, e devo dire che fa un pochino impressione vedere i bambini che escono da scuola e si sparpagliano per le strade da soli, tornando a casa per i cavoli loro, sin dai sei anni. Ovviamente siete liberi di portarceli in auto, ma vi vedrete guardare storti, e qualche psicologo andra’ di tanto in tanto a verificare che non stiate tirando su un/una deficente mammone/a.
Insomma, questo e’ stato il nostro impatto con il sistema scolastico tedesco. Ah, si.
Ci sono anche scuole italiane o scuole islamiche o greche o turche dove i bambini “si tengono le tradizioni e la lingua”. Sembrano belle cose, ma state condannando a morte i bambini stessi. Arrivati alla nona classe infatti verranno selezionati a seconda della bravura, e solo chi parla un ottimo tedesco potra’ accedere ai gymnasium, che sono l’unica porta per accedere alle universita’ statali, quelle buone. Per gli altri ci sono le universita’ aperte, ma non sono decisamente la stessa cosa, vedi alla voce Cepu.
Quindi, se pensate di mandare i vostri figli in una scuola del genere, effettivamente gli togliete lo stress iniziale di imparare in fretta una lingua, ma in compenso gli ragalate una vita sa sottoproletariato locale. Senza conoscere bene la lingua non arrivate da nessuna parte, e la lingua della Germania e’ il tedesco, e solo il tedesco. Le scuole tedesche sono una fabbrica di tedeschi, il che significa che se fabbricate un italotedesco, rischiate di finire tra gli scarti di produzione.
E’ duro spiegarla cosi’, ma ad alcuni il concetto di “e’ inutile avere ragione se non sai difendere le tue ragioni” risulta incomprensibile.
Uriel

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