Di missili e generali.

Di missili e generali.

Di missili e generali.

Vedo che il mondo intero si e’ eccitato perche’ gli americani hanno lanciato un bel missile su qualcuno. Era tanto che non succedeva, e ci stava mancando quel bulgar display of power (il typo e’ voluto) che fa cosi’ war-porn. In realta’, pero’, c’e’ poco da festeggiare.

C’e’ poco da festeggiare perche’ le motivazioni dell’attacco sono quelle di un catastrofico fallimento. Dal quale Trump cerca di rialzarsi, e se gli iraniani capiranno bene il gioco, senza esito.

La scusa che Soleimani stesse preparando un gigantesco attentato contro un’ambasciata USA e’ ridicola: chi fa questo non si sposta su un aereo di linea, atterrando in aereoporto con tanto di amicone che ti viene  prendere aspettandoti nel parcheggio.  Solo un idiota ci crederebbe.

Per prima cosa, Trump ha bisogno di una guerra per ragioni di politica interna. L’impeachment corre, e sebbene non sia chiaro come dovrebbe funzionare, rimane da definire se un presidente destituito possa correre nuovamente alle elezioni.

Il problema e’ proprio questo: l’Impeachment e’ aria fritta, perche’ sul “dopo” non c’e’ una legislazione chiara. Significa che non si sa bene , nel caso in cui la grande fichissima giuria decida di deporre il presidente, cosa debba succedere. Cioe’, cosa succede in concreto? Va al potere Pence? Quello che non entra in ascensore con le donne che non siano sua moglie perche’ Dio (quello cattolico) non ama la promiscuita’ cosi’ peccaminosa? …sseriously?

Ma anche supponendo che venga destituito , non si sa di preciso quale sarebbe la procedura, perche’ non e’ mai successo. Che succede se non se ne va? Viene sloggiato a forza dalla Casa Bianca da nerboruti Marines? Viene preso a frustate da Mistress Ruby Enralls? (piuttosto famosa a Washington e Seattle, sembra) . Non si sa, perche’ non e’ mai successo prima.

E anche dopo che venisse deposto, potrebbe lo stesso presentarsi alle elezioni del 2020? Nemmeno questo si sa. La legislazione su una cosa che non e’ mai accaduta prima , specialmente a cavallo di elezioni, e’ del tutto assente.

Tuttavia, e’ presumibile che potrebbe rimetterci le prossime elezioni se la giuria asserisse che ha commesso un reato di alto tradimento del paese. Che peraltro in USA prevede una pena non modesta: la domanda e’ se questa giuria abbia poteri penali, e la risposta sembra essere NO. Ma niente vieta che , una volta destituito, un vero tribunale lo incrimini.Deve rimanere presidente, e deve anche farlo accrescendo il consenso.

Quindi, Trump sta cercando di mettersi nella situazione di “Presidente di Guerra”, una situazione nella quale difficilmente gli elettori americani cambiano “il capitano” , o come dicono “commander in chef”.

Il primo punto da capire e’ che l’uccisione di Soleimani e’ un atto di debolezza, e non di forza. Del resto, Soleimani e’ stato colpito perche’ si trovava in una posizione prevedibilissima, dal momento che era su una lista di imbarco di un aereo proveniente da Damasco. Non si puo’ dire che fosse troppo attento a far perdere le sue tracce.

Il secondo punto di debolezza e’ che  questo dispiego di forza militare e tecnologica, in una zona dove i russi osservano , ascoltano e studiano ogni cosa, ha uno scopo preciso. Capiamoci: con una copertura cosi’ stupida (scendere da un aereo civile in un aereoporto e raggiungere un’ auto che ti aspetta con la scorta) sarebbe stato possibile ucciderlo in cinquanta modi diversi, dal cecchino all’autobomba nei paraggi. Perche’ hanno usato un drone?

Perche’ hanno bisogno di convincere il mondo che le loro armi funzionino benissimo. Cosa di cui molti iniziano a dubitare. Il motivo e’ che hanno venduto il fior fiore dei loro sistemi e del loro addrestramento ai sauditi, i quali stanno fallendo miseramente nel riconquistare un fazzoletto di terra. Lo smacco per l’industria delle armi americana e’ forte.  Specialmente dopo 4/5 anni di esibizione delle nuove armi russe , uno show che e’ durato praticamente per tutta la guerra in Siria, una pubblicita’ incredibile per le armi russe, che sono anche piu’ economiche. E se nemmeno i tuoi alleati comprano le tue armi (vedi Turchia-S400), non ci fai bella figura.

Avevano quindi bisogno di qualcosa che dicesse “ehi, siamo ancora qui. BOOM! BOOM! BOOM! BANG, BANG, BANG!!”. Quindi hanno usato il top del top del sistema d’arma avanzato, un drone a decisione autonoma che sgancia missili su un bersaglio umano, per testimoniare che sono ancora fichissimi e hanno armi fichissime. Quattro missili su un singolo essere umano sembrano dire il contrario, ma l’effetto e’ assicurato: tutti si stanno concentrando sulla notizia che il generale era cosi’ malandato che lo hanno riconosciuto dall’anello che portava. (Per dire, che tamarro che dovera essere).

Un altro motivo per il quale Trump ha dovuto usare la forza e’ che le pressioni fatte finora hanno fallito. Le sanzioni non hanno avuto effetti rilevanti, anche perche’ l’ Europa non ha cooperato, o ha finto di farlo. L’isolamento dell’ Iran non e’ riuscito, perche’ le aziende europee hanno semplicemente scelto dei proxy per fare affari, e alla fine tutto e’ risultato in una debacle del “soft power” americano. E’ chiaro che gli USA non hanno piu’ il sistema di alleanze che serve per strangolare l’ IRAN.

Si tratta di un modo per dire “io sono abbastanza forte anche senza alleati”. Ma questo testimonia solo una cosa: che e’ senza alleati. E questo si nota. Si nota quando Macron dice che la NATO e’ ormai morta, si nota quando la Turchia minaccia gli USA di chiudere le basi americane sul proprio territorio. La NATO e’ un morto che cammina, e Trump deve far capire (o credere) che gli basti Israele.

Un altro problema e’ l’espansionismo turco in Libia. La Turchia sinora ha minacciato l’europa coi profughi, ma ormai i paesi balcanici hanno blindato i confini cosi’ tanto che difficilmente passerebbe qualcuno. La Turchia ha bisogno di un piu’ ampio strumento di ricatto contro la UE, e la rotta libica dei migranti puo’ essere un secondo strumento di ricatto contro la UE.

Anche in questo caso, pero’, la Turchia delle pressioni americane se ne sbatte. E quando non riesci a convincere nemmeno la Turchia, un alleato tradizionale, il mondo vede una nazione sola e isolata. La risposta di trump e’ “a me bastano Israele e l’Arabia saudita, non mi serve nessun altro”. Credo che a Mosca stiano ancora ridendo per questo.

Un altro punto e’ il nucleare. Gli Iraniani stanno centrifugando uranio a manetta, e se ne fottono altamente delle pressioni internazionali. E’ solo questione di pochi mesi, e poi la prima bomba atomica di Teheran vedra’ la luce sui sismografi di tutto il mondo. Sempre che qualcuno non si offra di ospitare il test, tipo la Russia. Anche in questo caso, una disfatta clamorosa per la politica estera americana.

Tutto, negli ultimi 4 anni, parla di un’ America impotente o sempre piu’ irrilevante ed isolata.

L’uccisione del generale Soleimani e’ il gesto di un presidente che ha molti problemi, in primis un sistema di alleanze che lui stesso ha distrutto. E’ un gesto di forza che serve a compensare la dissoluzione del “soft-power” di Washington.

E gli iraniani, che non sono stupidi, lo sanno bene.

Adesso cosa succede? Dipende da quanto siano furbi gli iraniani. E la cosa piu’ furba che potrebbero fare e’ di mettere un falco ancora piu’ fanatico al posto del generale, e procedere come sempre.

Trasformare quella che Trump vende come “dimostrazione di forza” in un “Business as Usual” (toh, magguarda, gli americani sanno lanciare missili su un’auto. Chi lo avrebbe mai detto?)

Questa e’ la cosa peggiore che Teheran potrebbe fare: limitarsi a fare spallucce di fronte all’atto di prepotenza americano, e vendicarsi sull’arabia saudita. Significa fornire altre e migliori armi ai guerriglieri Yemeniti, e aspettare che venga colpito qualche obiettivo civile, a dimostrare che i sistemi difensivi americani non servono. (e no, per il compito difensivo di difendere l’Arabia Saudita non servono, sono stati disegnati con l’idea che l’arma crea lo use-case, e non viceversa: l’uso di missili Borkan non era previsto, e infatti hanno fallito miseramente: i Patriot  dei sauditi non si sono nemmeno alzati in volo. )

Quindi, non credo ci sara’ una Terza Guerra mondiale che tutti paventano. Intendo dire, non ci sara’ per questo. Trump sa benissimo che sarebbe tutta sulle spalle degli americani, che Turchia, la NATO europea, tutti tranne Israele e Arabia saudita gli volterebbero le spalle, mostrando che il Re e’ Nudo: che gli USA sono soli.

Quello che faranno gli Iraniani, probabilmente e’ di attaccare per rappresaglia l’Arabia Saudita, probabilmente mediante proxy. In questo modo il pubblico americano si trovera’ nella frustrazione di non poter difendere un alleato, con le piu’ avanzate armi americane, che i sauditi hanno pagato miliardi e miliardi. E stanno funzionando malissimo.

Difficilmente attaccheranno le basi americane in Siria: chi combatte vuole la scelta del posto e del momento, e il posto per i soldati viene scelto da chi fa la base, il momento e’ stato scelto dagli USA con l’operazione di eliminazione. Gli iraniani non sono cosi’ stupidi.

La cosa piu’ probabile che vedo e’ che gli iraniani si mettano a vendere armi piu’ o meno a tutte le milizie antiamericane, compresi i taliban in Afghanistan, e poi tutto il resto accada via proxy. Un altro motivo per cui credo che agiranno via proxy e’ che agire direttamente darebbe la scusa agli USA di invocare l’alleanza NATO per reagire. Non potendo usare l’ ONU come copertura giuridica (Russia e CINA hanno diritto di veto, e rischiano anche di aver contro la Francia) per forzare gli alleati a seguirli in una guerra con l’ Iran, gli USA devono sperare di venire aggrediti apertamente per poter invocare l’articolo cinque della NATO.

Ma se l’Iran agisce scaltramente e arma in maniera furba qualche milizia, gli USA possono solo CHIEDERE agli alleati un appoggio, anche solo politico, ad un attacco contro l’Iran. Ma siccome la loro popolarita’ con Trump e’ troppo bassa, difficilmente qualche governo (escluso forse quello inglese? ) mandera’ soldati.

La cosa peggiore, con un rapporto alto di costi/danni al nemico, e’ proprio questa: agire sotto proxy colpendo l’Arabia saudita, che si e’ rivelata un paese militarmente debolissimo durante le operazioni contro lo Yemen.

Questo metterebbe Trump nella necessita’ di agire, ma non potrebbe invocare alcun trattato a per costringere gli alleati. E per l’Iran, e con loro la Russia, significherebbe esporre pubblicamente la fine del “soft power” statunitense, e il loro isolamento.

Questo ha costi bassi, rischi bassi, impatto enorme. E’ difficile che russi e iraniani non vedano l’opportunita’, per cui andrei in quella direzione.

Poi, la storia potrebbe anche smentirmi. Vedremo.

Ma chi crede che l’uccisione di Soleimani sia un atto di forza sbaglia di grosso.

E’ un atto di debolezza, e anche molto forte.

Fonte: https://keinpfusch.net/di-missili-e-generali/

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