Di leopardi, ed Ukraina.

Di leopardi, ed Ukraina.

Mi viene chiesto di dire per quale motivo i tedeschi siano cosi’ riluttanti a inviare i propri carri armati in Ukraina, mentre gli americani e i francesi e gli italiani  hanno inviato migliaia e migliaia di carri mostrano la medesima riluttanza, e la risposta e’, appunto, una domanda molto secca: perche’ dovrebbero?

Il primo punto da far notare e’ che gli USA e i britannici stanno dando armi e aiuti agli Ukraini secondo la formula Lend-Lease. La formula Lend-Lease ha un piccolo dettaglio che viene poco menzionato, ovvero che alla fine della guerra l’ Ukraina sara’ invitata a restituire le armi e le munizioni, oppure avranno contratto un debito (del valore del materiale NON restituito) con gli USA.

E non e’ una cosa ignota, visto che gli stessi UK hanno finito di pagare, nel 2008, il Land-Lease della seconda guerra mondiale. I Russi per orgoglio lo ripagarono nel 1965, causando una crisi economica interna all’ URSS.

Di conseguenza, gli USA stanno semplicemente ipotecando l’Ukraina del dopoguerra, e potete star certi che per praticare condizioni di rientro migliori, gli Ukraini dovranno cedere ai soliti di Wall street un bel po’ di cose. 

Il problema e’ che le nazioni europee non dispongono di questo processo giuridico, per cui gli aiuti sono dati “gratis et amore dei”. In definitiva, cioe’, mentre UK e USA stanno facendo indebitare gli Ukraini, gli europei non hanno la figura giuridica del Lend-Lease, motivo per il quale gli Ukraini fanno tanta pressione sui paesi UE: le armi europee sono gratis, quelle americane le stanno comprando facendo ipoteche.

Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Ukraine_Democracy_Defense_Lend-Lease_Act_of_2022

Guardate il capitolo tre:

Si parla di “return”, “reinbursement” e “repayment”. Gli Ukraini stanno, cioe’, facendo debiti e ipoteche.


Il secondo motivo e’ che non riuscirete MAI a convincere un tedesco a fare qualcosa senza un piano.

Nella mente del tedesco medio, si dovrebbe fare:

  1. La NATO decide cosa vuole. Si decide, che so io, che gli Ukraini devono vincere, e si decide che “vincere” DEVE essere, che so io, riprendersi la Krimea e le zone annesse dai russi.
  2. Una volta deciso cosa si vuole ottenere, allora si decide come ottenerlo: cosa serve agli Ukraini , per quando si possono dare quelle cose, e come usarle per ottenere l’obiettivo.

Dal punto di vista strategico, cioe’, quella guerra non sta nemmeno venendo combattuta. In genere, la NATO reagisce alle azioni russe, e i russi mantengono quindi l’iniziativa. Attaccano in forza, e allora diamo i Javelin e gli Himars (piu’ MLRS vari). Poi bombardano le centrali elettriche, e allora diamogli la difesa aerea. Poi i russi preparano l’offensiva, e allora diamogli i carri. 

Cosa succede che sella prossima maxioffensiva i russi schierano anche le forze aeree? Che i carri armati occidentali salteranno in aria per mesi, prima che sia possibile dare F-16, F-18, A-10 e altro agli Ukraini, per via dei tempi tecnici.

La cosa migliore sarebbe, come suggerisce anche Clausewitz (ma pure Lao Tzu e Machiavelli): “se entri in battaglia senza sapere DI PRECISO cosa vuoi ottenere, e con quali mezzi ottenerlo, verrai sconfitto”.

A quanto pare, operando in questo modo, la NATO sta cucinando la ricetta per un disastro. Non si capisce cosa significhi di preciso “Ukraina vince”, se riguarda la Crimea, se riguarda il Dombass, eccetera. E i mezzi vengono decisi durante la battaglia, reagendo alle iniziative russe.

Come se non bastasse, normalmente si fa in modo c he l’ Ukraina non possa attaccare russi e bielorussi sul loro territorio, per cui e’ la Russia a stabilire luogo e momento delle battaglie: altro ingrediente di una ricetta di un disastro.

 Se i generali russi avessero le competenze di un vigile urbano medio, avrebbero gia’ vinto cambiando metodi e luoghi piu’ velocemente di quanto non arrivi , per reazione, un nuovo tipo di arma dalla NATO.

Il secondo punto, quindi, e’ che quanto stiamo facendo per gli Ukraini e’ INUTILE, per la semplice ragione che non esiste una strategia. 


Detto questo, la classe politica tedesca sa benissimo che questa guerra nasconde due conflitti. Uno e’ quello Russia-Nato, uno e’ quello Industria-USA contro INdustria Europea. 

La Germania e’ riuscita a disinnescare la bomba “gas metano”, evitando la recessione:

1.9% di crescita, nonostanta la crisi del gas e il coronavirus.

E adesso sanno benissimo che comunque verranno messi sotto pressione sul piano della spesa pubblica. Perche’? Mentre il mostruoso debito americano cresce a volonta’, si teme che lo stato tedesco possa sovvenzionare la propria industria (direttamente o indirettamente) usando soldi propri.

E’ proprio ora di farglieli spendere altrove, e farli sprecare in una guerra senza strategia, cioe’ una guerra pensata per durare per sempre, e’ uno dei modi. 


Secondo molti, e’ molto difficile che i Leopard 2 cambino qualcosa. Se anche lasciamo perdere il nuovo tank appena presentato alle masse, il tank Leopard II viene prodotto in diverse versioni: quello in uso tra le nazioni moderne e’ il 2A7 , cioe’ la settima release di miglioramenti.

Quello che puo’ essere esportato all’ Ukraina per questioni regolatorie e’ il 2A4, che e’ la base minima: per farlo, i carri di classe 2A7 andranno smontati a verra’ fatto il retrofitting, procedura che con tutti i test impiega un anno.

Ma anche avendo dei carri tipo 2A4, l’Ukraina (che non manca di carri perche’ ne ha catturati a iosa dai russi stessi), il vantaggio non e’ grandissimo. La pressione e’ quindi politica, non ci sono questioni “tecniche” militari, del resto non possono esserci perche’ (come ho detto)  non esiste alcuna strategia.


Peraltro, continuo a non capire questa gioia nell’idea che la Germania si metta a proiettare potere militare. Gia’ l’aumento del budget era (ed e’) problematico, idem con l’ipotetico acquisto di aerei F-35. E in generale , sappiamo bene che

se i tedeschi si riarmano, in molte cancellerie europee si dorme molto, molto, molto peggio di prima. Nessuno in Europa e’ felice di avere una Germania potenza militare. Francia e Polonia in primis.

Questo i tedeschi lo sanno bene, e sinora hanno sempre lasciato che l’esercito rimanesse debole (per quanto non debole quanto descritto dalla stampa straniera, ma i generali tedeschi hanno messo su un’arte del basso profilo) , proprio per questa ragione: una Germania armata che proietta potere militare e’ un elemento di frattura in EU.

E questo e’, probabilmente, un’altro pezzo del solito progetto anglosassone per destabilizzare la EU da dentro. Non per nulla, sono i polacchi quelli che si mostrano piu’ assertivi in questo: e se considerate la storia passata, un polacco che spinge la Germania ad armarsi ha poco senso, a meno che non sia la marionetta di qualcun altro.


In ultimo, ci sono ragioni politiche: se volete guerrafondai li trovate a destra. Se andate nel governo tripartita attuale, troverete i verdi che sono tradizionalmente pacifisti, SPD che e’ tradizionalmente pacifista, entrambi i partiti che sono tradizionalmente anti-NATO, piu’ FDP, che dopo il rinnovamento non si capisce cosa sia.

In che modo ci si possa aspettare che un governo di pacifisti , dichiarati tali negli ultimi 50 anni , possa essere entusiasta di armarsi e mobilitarsi , e inviare armi, lo sa soltanto la stampa italiana.


Continuando c’e’ da dire che da tutti i filmati che abbiamo ricevuto dalla propaganda ukraina, si nota, come dire, una certa tendenza allo spreco. Abbiamo centinaia di filmati ove dei soldati ukraini sparano dei Javelin ($200.000) contro dei camion russi che valgono, ad essere generosi circa $30.000, laddove sarebbe bastato un semplice RPG o un PanzerFaust III. Si vedono missili Himars usati per obiettivi tutto sommato risibili per una munizione che costa quasi un milione di dollari. Vengono usati degli IRIS-T da due milioni di euro, contro dei droni iraniani da $60.000  perfettamente alla portata di una contraerea tradizionale. 

Le armi inviate dall’occidente stanno venendo abusate oltre i manuali: quando sono tornati i primi hotwizer tedeschi, si e’ visto che le canne erano consumate per essere state usate con cadenze di tiro sconsigliate dai manuali, e munizioni comprate su “altri mercati”. Gli Ukraini se ne fottono, tanto pensano che comunque i fessi occidentali gliene daranno altre, basta mostrare un po’ di sangue di civili. 

D’altro canto, moltre delle armi ukraine possono essere prodotte su licenza, e l’Ukraina ha prodotto diverse cose interessanti, tra cui potrei menzionare i missili Neptune , gli Stugna, i missili Vilkha  https://en.wikipedia.org/wiki/Vilkha  o gli Hrim-2: https://en.wikipedia.org/wiki/Hrim-2

Se e’ vero che i russi hanno distrutto le fabbriche, e’ anche vero che tali missili potrebbero venire costruiti su licenza, come fanno i sauditi con gli Hrim-2, ovvero costruiti fuori dal tiro dei russi. Ma gli Ukraini non lo fanno, per la semplice ragione che sono, evidentemente, dei buoni affaristi: quello che e’ mio e’ mio, quello che e’ tuo lo voglio perche’ i bambini piangono.

E in questo modo, l’opinione pubblica sta iniziando a vedere Zelensky come qualcuno che ha scambiato l’ Europa per un supermercato dove entra e si serve, tanto non paga, e ovviamente vuole solo il meglio del meglio.

Secondo me, questa resistenza europea (i tedeschi sono quelli che , nel continente, hanno dato piu’ aiuti , che trovate tutto rendicontato qui: https://www.bundesregierung.de/breg-en/news/military-support-ukraine-2054992

) puo’ spiegare a Kevin Zelensky che l’Europa non e’ un supermercato dove entra e prende quel che vuole senza pagare, lamentandosi anche se non e’ la prima scelta. Cosa che hanno , in precedenza, dimenticato sia gli inglesi che i paesi di Visegrad, con i problemi che gia’ abbiamo.

Penso che di ragioni per non liberare i leopardi ce ne siano fin troppe, sinora.


Ho tenuto per la coda dello scritto i motivi per i quali TUTTI sono cosi’ riluttanti ad inviare carri. Per capirlo occorre una premessa: questa guerra e’, per l’industria delle armi, l’equivalente di una fiera. Per cui, arriva tutto il marketing.

Chi gira i social ha gia’ avuto l’impressione che , per dirne una, l’impatto degli “HIMARS” sia stato, come dire, “vagamente amplificato”, mentre e’ stata minimizzata la bonta’ dl alcuni sistemi concorrenti, tra cui anche alcuni sistemi italiani. Faccio alcuni esempi.

  1. in molti filmati ho visto carri russi esplodere senza la classica fiammata iniziale degli esplosivi HE. Questo ci dice che si e’ trattato probabilmente di un “Vulcano”, una munizione prodotta in Italia (https://electronics.leonardo.com/it/products/vulcano-155mm), che non usa cariche HE. E’ stato, dice la propaganda, un “HIMARS”.
  2. Si vedono, i diversi filmati , delle salve di missili che soltanto gli M270 possono lanciare. La propaganda dice “HIMARS”.
  3. SI vedono mezzi e carri colpiti da quelli che sembrano essere dei MILAN, ed altri sistemi dati agli Ukraini: rimangono sempre   HIMARS, o al massimo si dice Javelin.
  4. Sebbene IRIS-T sinora abbia abbattuto il 100% dei bersagli, si dice sempre <sistema americano a vostra scelta>

E potrei continuare. Il punto e’ che questa guerra per l’industria militare e’ una fiera, ma si e’ gia’ visto che tutto il marketing va agli americani: a quanto pare, gli Ukraini con l’ HIMARS ci cucinano anche la colazione.

Messaggio: c’e’ una questione di industria delle armi sotto.


Adesso prendiamo i carri armati. Essi si guastano parecchio e vanno riparati parecchi, ragione per cui occorre una consistente supply chain. Se non viene fatto, succede che i carri si guastano e rimangono sul campo, spesso colpiti perche’ immobili, quando i pezzi non possono arrivare in tempo.

Nessun paese vuole che il marketing delle armi possa vedere i suoi carri colpiti e distrutti in battaglia, semplicemente perche’ gli Ukraini non ripareranno i carri stranieri, ma si limiteranno a richiederne altri, con allegate foto di bambini feriti. 

E questo e’ il motivo per il quale tutti vogliono che a cadere nella trappola siano i carri tedeschi. Per questo, potete giurare che Rheinmetall, che li produce e vuole un buon marketing, impieghera’ ANNI a prepararli.

Commenti

  1. Edoardo La Papera

    LOOOOOOOOL, stavolta nemmeno una settimana prima di essere ridicolmente smentito, vai Umarell Fanelli, spiegaci la Germania che con i tedeschi ci puoi parlare solo tu!

    – Due secondi dopo la penosa capitolazione del miserabile Scholz, Rheinmetall ha annunciato di avere pronti 140 Leopard da mandare subito, anche ieri mattina, anzi intanto iniziate pure ad addestrare gli equipaggi. Più almeno altri 120 annunciati dagli altri Paesi che ne hanno in dotazione, più tutti quelli che si manderanno sottobanco, e i tuoi amichetti pacifisti a Berlino muti. E con ogni probabilità si ripareranno in Polonia, cosa che i tuoi cari tedeschi non volevano.
    Curioso cosa riesce a fare il cagotto che ti straccino i contratti per sostituirti con gli Abrams, vero Umarell? Buon marketing, sicuro. Affidabilità a strafottere, i tedeschi.

    – Che poi tutto stò casino per 4 carri è ampiamente gonfiato, a maggior ragione visto che solo un imbecille si affiderebbe all’industria tedesca per la sua sopravvivenza. Questa guerra si vincerà con l’artiglieria come tutte le guerre con la Russia. E di artiglieria ne abbiamo molta, molta più dei russi. La roba seria non abbiamo nemmeno iniziato a mandarla, e non mi stupirebbe di vedere tra qualche mese i carretti occidentali fare la loro sfilata d’onore a Kyiv mentre i nostri obici a lunga distanza di cui nessuno sa neanche il nome devasteranno intere divisioni di scarafaggi russi.

    – Posto che gli ucraini sparano con quello che hanno e non con quello che secondo te dovrebbero avere, e posto che i russi saranno anche inetti subumani ma non sono così fessi da non aver cambiato tattiche almeno tre volte negli ultimi mesi, per ogni filmato editato da RT in cui un Javelin verrebbe sprecato su un camion di patate russo ce n’è uno verificato da cinque fonti indipendenti in cui un T-90 di ultima generazione (ehi, dopo soli 11 mesi sono riusciti a mandarne qualcuno al fronte!) viene blastato da un AT4 svedese (valore di mercato 1500$).
    Ah, gli obici tedeschi tornano spaccati perché 1) una buona metà faceva cacare ancora prima di lasciare la Germania e 2) l’ex ministra della difesa del caro Scholz stranamente si era dimenticata di nuovo di mandare ricambi e munizioni.

    – Ah, già che ci siamo: il Lend-Lease della WWII fu abbuonato agli inglesi per più del 90%, i russi da bravi pezzenti cercarono di scroccare anche loro un condono finendo in un contenzioso con gli USA risolto solo negli anni ’70 (pagarono comunque solo un quarto del dovuto). Chiaramente tutti danno per scontato che anche agli ucraini sarà condonato tutto, farsi un alleato militarmente in gamba nella zona e – se non facciamo altre cazzate – dissanguare e sottomettere la Russia val bene qualche fondo di magazzino degli anni ’90 e un po’ di spiccioli dal fondo umanitario europeo.

    – Per qualche strano motivo sicuramente afferente al complotto plutomassonico, sembra che i Paesi che fanno largo sfoggio di pompa e generosità nel donare armamenti e supporto ad un Paese invaso poi godano di miglior pubblicità di quelli che, amici e fedeli alleati dell’invasore anche di fronte ai civili morti, regalano qualche rottame di nascosto, obtorto collo e solo dopo che li si è minacciati di rovina economica, perché in fondo chissenefotte dell’Ucraina e di crearci una zona di influenza geopolitica nostra, meglio qualche turista russo e un po’ di sconto sul gas l’anno prossimo.

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