Deliri didattici.

Ogni periodo storico e’ caratterizzato dal delirio di onnipotenza di qualche classe di persone. Cosi’ come sta iniziando ora il delirio di onnipotenza dei finanzieri (intesi come uomini che si occupano di finanza sui mercati), e’ appena finito un periodo nel quale il delirio era nelle mani degli educatori. Mi riferisco alla diatriba tra me , quando sostengo che stiamo punendo troppo poco, e coloro che sostengono che le punizioni siano inutili e sia piu’ efficace l’educazione.
Non so se vi sia mai capitato di sentir parlare di “didattica” come se ne parla nelle scuole. Saprete cosa sentireste dire? Un ammasso di cazzate autoreferenti , illogiche, assolutamente prive di significato, riferite alla didattica. Proprio cosi’: la “didattica” non parla della scuola, degli allievi o dell’insegnamento. E’ una materia completamente autoreferente, che parla della didattica.
E’ come se la fisica studiasse solo i libri di fisica, il loro peso, il loro volume, la loro termodinamica.

Il motivo per il quale la scuola va di merda e’, essenzialmente, questo: innanzitutto, gli insegnanti non sanno quasi nulla. Parlate pure con un insegnante di matematica, o scegliete un campo vicino alla vostra disciplina lavorativa se volete. Scoprirete che , a parte “il programma ministeriale”, l’insegnante moderno e’ di una spaventosa ignoranza, e lo e’ proprio nel campo nel quale insegna.
Che cosa fa questa classe di ignoranti in cattedra? Essenzialmente, fa “didattica”. Poiche’ l’insegnante non sa le cose che dovrebbe insegnare, ha semplicemente smesso di insegnare , e si limita a “fare didattica”, ovvero a soddisfare i requisiti di una materia che parla di se’ stessa. Nelle scuole italiane si fa tantissima didattica. Si fa didattica tutto il tempo. Ma non si insegna piu’ niente.
La creazione di una materia autoreferente, del resto, e’ tipica delle classi sacerdotali in declino: quando non hanno piu’ un sapere che convinca, non fanno altro che costruire un tumulo di scritti incomprensibili, una materia che e’ semplicemente una scienza dei particolari della materia stessa, e si dotano di un linguaggio mandarino, ovvero un linguaggio noto solo a chi ha studiato per anni la materia. Da quel momento in poi si sentono “difesi”, perche’ ovviamente nessuno e’ piu’ in grado di capire l’evidenza: non sanno niente, non combinano un cazzo di buono.
Perche’ questa chiesa si e’ arroccata in questo modo? Perche’ essenzialmente non ha mantenuto le promesse. E qui siamo al dunque.
Quando nasce l’ Illuminismo, il mondo inizia a credere che il lume della ragione sia l’arma definitiva. La leva definitiva con la quale e’ possibile sollevare il mondo. Sia chiaro, io non credo che la ragione o l’istruzione siano strumenti deboli. Il problema e’ che li si e’ esagerati, fino a raccontare che ottenere un mondo perfetto fosse solo questione di propagare a tutti “i lumi”, cioe’ l’istruzione ed il raziocinio.
LA didattica e’ stata l’alchimia, la pietra filosofale e la cornucopia del mondo moderno.
Alla didattica , anziche’ attribuire semplicemente le capacita’ reali (che pure non sono poche), si sono attribuite capacita’ e speranze che erano del tutto irrazionali.
LA didattica poteva, in questo delirio, fare tutto. Ma proprio tutto. Prendere Brusca , che ha sciolto bambini nell’acido, e recuperarlo. Prendere la peggiore feccia criminale e recuperarla, trasformarla in persone oneste. Come una pietra filosofale, come un Cristo che trasforma l’acqua in vino. Una disciplina miracolosa, onnipotente, i cui sacerdoti ovviamente dovevano essere osannati di conseguenza.
Tonache, cappelli sapienziali, simboli esoterici ricamati sul petto, fregi appesi al muro. Non notate l’aspirazione di questa gente a diventare una casta di sacerdoti? Guardateli, non sembrano copie persino nell’abbigliamento, un rettore ed un cardinale? Il delirio diventa incontrollato negli ultimi decenni, quando tutti i giovani decidono di accedere all’istruzione. Improvvisamente la scuola viene potenziata, finanziata, potenziata e finanziata, e il risultato e’ che una classe di pseudosacerdoti che gia’ si credeva onnipotente riceve l’imprimatur: voi formate il futuro della societa’.Il che in parte e’ vero, ma il ruolo della didattica si e’ ingigantito al punto tale da esaurire il proprio scopo. Il professore ormai non deve conoscere la materia che insegna, ma solo “la didattica”. Se infatti conoscesse la materia che insegna, potrebbe essere giudicato da chi la conosce a sua volta.Meglio evitare.

Per esempio, non ho problemi a dire che quando lavoravo con l’ Educational & Research, i tre quarti dei fisici e degli ingegneri (in cattedra)  che ho conosciuto erano delle emerite Chiarissime Capre.

Mentre un tempo i professori universitari venivano chiamati nei progetti di eccellenza, oggi il professore universitario italiano ha una conoscenza cosi’ datata ed obsoleta che i professionisti del settore non stenterebbero a riconoscere in pochi secondi il cialtrone. Molti professori universitari italiani, cosa che si sa poco, non possono tenere conferenze in diversi paesi perche’ denunciati per plagio di opere altrui. 

Ormai non sono nemmeno preparati, diciamo spannometricamente nel 75% dei casi , per ascoltare le lezioni che pretendono di tenere.

Tranne per quel che riguarda  una materia. Una materia che nessun altro conosce, una materia completamente inventata, la “didattica italiana”. La “didattica italiana” e’ una pseudocompetenza, nata allo scopo di poter fingere di sapere qualcosa che gli altri non sanno, ovvero fingere di possedere qualche conoscenza.

Questo branco di cialtroni , si e’ allargato sempre di piu’ con le promesse, sino a dire: “ehi, non avete bisogno di carceri. Noi possiamo fare tutto, noi possiamo trasformare un criminale in una persona perbene, noi possiamo reinserirlo, mediante un apposito percorso didattico, perche’ la didattica e’ una scienza occulta che tutto puo’”.

Si inizio’ dalla scuola. Punire? Antiquato e blasfemo. LA didattica, infatti, puo’ trasformare l’allievo laddove sia problematico. Perche’ punirlo, se possiamo cambiarne magicamente la natura e farne un gentiluomo?

Sparirono i voti: perche’ giudicare, quando possiamo trasformare? Se l’allievo non va bene a scuola, nessun problema: lo trasformeremo in un genio. Che senso ha opprimerlo con una valutazione , cosi’ umiliante? Si passo’ cosi’ ai giudizi. Poi, anche i giudizi potevano risultare offensivi: li si trasformo’ in una specie di consigli. Tanto, la scuola poteva tutto, la didattica avrebbe rimediato ad ogni cosa. E’ o non e’ la scienza totale, definitiva, il sapere di Dio?

Le bocciature vennero sostituite , diluite, con i rimandati a settembre. Poi, neanche quelli, si passo’ ai crediti. Tanto, ci avrebbe pensato la didattica a riparare tutto. Gli insegnanti, nel frattempo (in gran parte assunti mediante un processo di cooptazione politica) , diventavano sempre meno competenti, sapevano sempre meno: perche’ conoscere la matematica, se tutto ruota attorno alla didattica? Perche’ parlare un italiano corretto per insegnare italiano, se conoscendo la didattica (ta-taaaa!) anche un professore con un fortissimo accento dialettale poteva fare , letteralmente , miracoli?

A questo punto, il vero problema era: il ragazzo cresciuto come una bestia da professori che tarano il proprio lavoro su una pseudoscienza autoreferente , privo di qualsiasi disciplina, come potra’ mai sopravvivere fuori dalla scuola? Ma e’ semplice: aboliamo le punizioni! Ci pensera’, indovinate cosa: la didattica (ta-taa)!

Trasformate le carceri in scuole, ove la persona viene recuperata con un percorso, indovinate un pochino, didattico (ta-taa!) , qual’era il problema? Ma si prendono i giovani teppisti e li si trasforma , che diamine: la didattica (ta-taa!) puo’ questo ed altro!  Il “riformatorio”, il luogo ove una persona viene ri-formata, formata nuovamente, per mezzo di questa magia che e’…. la didattica (ta-taa!).

E quando crescono? Ancora nessun problema! La didattica  (ta-taa!) funziona anche per i criminali adulti! Tutto si basa sulla didattica  (ta-taa!), che si basa sulla didattica  (ta-taa!), e grazie alla didattica puo’ fare la didattica  (ta-taa!). Cioe’ tutto, a patto di non doverlo fare davvero.

Il risultato inizio’ ad essere evidente attorno agli anni ’70. Per chi non c’era, fu  circa questo: [immagine non reperibile]

Le societa’ (per fortuna la societa’ italiana non era abbastanza illuminata, qui le novita’ arrivano in ritardo, come e’ successo) che ebbero la sfortuna di applicare quelle assurde teorie si trovarono con un problema di criminalita’ assurdo, dal momento che, udite udite, l’istruzione puo’ fare tante cose, ma non trasformare un balordo in una persona perbene. 

Ho usato la copertina di questo film, perche’ nel film viene citato un dato reale: nell’anno in cui usci’ il film a New York i seguaci delle gang criminali giovanili erano circa 60.000, ovvero piu’ dei poliziotti. 

Questo era il risultato di soli 10 anni di applicazione dei metodi “didattici” ai metodi punitivi che funzionavano egregiamente prima. La casta di sacerdoti combino’ un disastro di proporzioni generazionali, che solo la dottrina della “tolleranza zero” avrebbe potuto rimediare.

In italia la farloccheide arriva con i soliti 20 anni di ritardo, per via della gerontocrazia vigente, cioe’ colpisce negli anni ’90. Le prime riforme di Berlinguer iniziano ad applicare le teorie farlocche che hanno combinato dei disastri in tutto il mondo occidentale (1), e si inizia con l’alleggerire utto. E di pari passo, si alleggerisce tutto nelle carceri.

I reati sotto i tre anni e mezzo non portano piu’ al carcere. Per omicidio nessuno sta in carcere per piu’ di 10 anni.Fino a 18 anni, la prima volta che ammazzate qualcuno, e’ fuori di dubbio che a 30 anni sarete gia’ fuori dal carcere, ammesso che ci entriate mai.  LE contravvenzioni sono rimaste piccolissime, piccole frazioni del reddito di chi infrange la legge. Una multa per una guida pericolosa costa meno di un pieno.

Che cosa otteniamo? Bullismo, gang giovanili, microcriminalita’. Che cosa ci aspettavamo?

L’Italia in questo e’ colpevole. E’ colpevole perche’ negli anni ’90 , quando si inizio’ ad applicare le ricette dei sessantottini del cazzo, eravamo gia’ a conoscenza dei danni che avrebbero fatto. Questa e’ la colpa: posso capire le societa’ del nord europa, alle prese con una nuova proposta sociale, mai vista prima. Puoi sbagliare o no. Di certo, se non fai non sbagli, e dall’alro lato chi fa qualche volta sbaglia.

Ma in Italia, arrivando 20 anni dopo, non c’e’ questa scusante. Sappiamo benissimo dove porta questa merda, e cioe’ a quel disastro che le altre nazioni hanno impiegato decenni a guarire.

Sento dire in giro che le carceri sarebbero “troppo dure”. Mi vengono sempre in mente i ricordi di marina, quando sento queste cose.

Nave Audace, oggi smantellata perche’ obsoleta, aveva due locali equipaggio, uno di prua ed uno di poppa. Ogni locale conteneva 74 marinai, in 14 metri per 14 metri, per due metri e quaranta di altezza.

(la gemella di Nave Audace, l’ Ardito. Non ho trovato fotografie di nave Audace, che era il D551. Anzi, no, eccola:)



(Ardito e Audace. Avranno dato un premio a chi ha ideato i nomi.Fino a 400 persone a bordo. Sovraffollamento?)

Ogni locale equipaggio era dotato (a patto di salire una scaletta) di quattro WC, quattro lavandini e quattro docce.

Quando sento parlare di carceri disumane per 7-8 carcerati per stanza mi viene da ridere. Tanto lusso iniziava con gli ufficiali, da noi.

Era pulita, Nave Audace? Si. Il secondo, che di cognome faceva Sauro(2) semplicemente mangiava coi marinai, si faceva un giretto della nave ogni tanto, usava i cessi dei marinai. E aveva una bella usanza: i marinai tenevano pulita la nave. Ogni cazzo di giorno, 74 baldi giovani avevano ramazze, stracci, secchi in mano e pulivano i loro locali.

Nel periodo in cui fui a bordo, i pavimenti dei bagni furono rifatti due volte, e i bagni riverniciati. Sempre dai marinai, per tenerli occupati. Mai visto un cesso otturato. Le docce si rompevano? Servizio di bordo: un bel marinaio di idraulica capacita’ arrivava, smontava il tutto e rimetteva a posto.(3)

Signori, se le carceri sono sporche, non c’e’ proprio un cazzo di problma: avete i carcerati. Se le docce non funzionano, avete i carcerati. Basta prenderli e farli lavorare a tenere pulito dove sporcano. Non avevamo a bordo aziende di privati per pulire , noi.  E no, in cucina non c’era nessuna cazzo di lavastoviglie, se non un marinaio di consegna quel giorno.

Sento dire che nelle carceri si sta male. Avete mai passato mesi e mesi dormendo quattro ore alla volta? Perche’ questo si fa: se siete in tre per un ruolo, allora avete il lusso di fare 8-8-8. Ma se siete in due, allora e’ 4-4-4-4-4-4. Ventiquattro ore, passate a 4 ore di sonno e quattro di servizio. Per mesi.

Moriva qualcuno? No.

Si dice che nelle prigioni  ci sia l’isolamento, che i carcerati non possano parlare con le famiglie, coltivare gli affetti. Aha. Perche’ , secondo voi in navigazione i marinai li venivano a trovare?

Ma adesso vorrei dire una cosa: quei ragazzi non avevano fatto niente. E non hanno fatto niente nemmeno quelli di oggi, che sono volontari ma per carita’, non hanno mica ammazzato cristo. Dunque?

Perche’ devo commuovermi per carcerati che stanno comunque meglio di ragazzi che non hanno fatto nulla di male e anzi stanno servendo lo stato? 

Dai, contiamo i metri quadri a testa. Contiamo pure i metri cubi. Contiamo pure le docce procapite. Contiamo i pure cessi procapite. (4) Otterremo sempre che ci sono militari che non hanno fatto nulla e vivono peggio, senza piagnucolare tanto.

Mi spiace, ma il disastro educativo che stiamo vedendo in Italia era gia’ noto, quando arrivo’. Perche’ qualcosa di simile era gia’ stato fatto.

Oggi vediamo la gente strillare per il malcostume, vediamo la gente strillare per il crimine, vediamo tutti strillare per il decadimento morale improvviso, iniziato con gli anni ’90. Bene, sapete che cosa e’ venuto a mancare, con gli anni ’90?

E’ venuta a mancare alla societa’ italiana una sanissima abitudine:

LA PUNIZIONE.

Pronunciare questa parola oggi e’ taboo. Come lo era nella New York degli anni ’70, ove si sperimentavano strategie innovative per combattere il crimine, tipo…. non combattere il crimine.

Questo stiamo facendo. Non possiamo aumentare le carceri di numero perche’ le carceri costano troppo. Strano. E’ impossibile anche fuggire da una caserma di militari seria: sia perche’ il perimetro e’ sorvegliato, sia perche’ siete sempre impegnati nel fare qualcosa, ovvero sappiamo dove siete.

Perche’ un carcere dovrebbe costare piu’ di una caserma? Perche’ le “attivita’ formative”, “di recupero”, “di reinserimento sociale” sono cosi’ costose che un carcere ci costa un’infinita’. Piu’ tutto il giro che ci sta attorno. LA scuola ci costa un culo di soldi perche’ gli insegnanti, anziche’ insegnare, parlano di “didattica (ta-taah!) , anziche’ conoscere la materia che insegnano conoscono la didattica (ta-taah!), e questo mostro mitologico ci ha raccontato di saper risolvere ogni problema, ergo anche il crimine , potevano anche essere risolti cosi’.

Stiamo sacrificando la societa’ intera al delirio di onnipotenza di una classe di sedicenti sacerdoti della “didattica (ta-taaah!)”, cui attribuiamo il potere di fare tutto, anche eliminare il crimine.

Un giorno, incontrai un marinaio diverso. Aveva una maglietta di sotto coloro caki. Il che e’ strano, perche’ i marinai ne ricevono una bianca. Gli chiesi dove avesse preso quella maglia. MI mostro’ la matricola stampigliata: la maglia caki non era altro che una maglietta bianca molto sporca. Disse che l’aveva ridotta cosi’ lavorando come motorista. Gli ordinai di cambiarla. Lo rividi qualche ora  dopo , stesso colorino caki. Gli chiesi perche’ non se la fosse cambiata. Mi rispose che l’aveva cambiata eccome, e mi mostro’ la matricola stampigliata su un lato diverso per provarlo. Con una piccola indagine capii che il marinaio , in sei mesi, non aveva MAI lavato nulla, ma si era limitato a cambiarsi a rotazione. Alla domanda “dov’e’ la lavanderia di bordo?”(5) cadde dalle nuvole. Le sue lenzuola erano delle sindoni abbastanza credibili, controllando coi nocchieri emerse che non aveva mai cambiato le lenzuola in sei mesi.

Secondo voi, qualcuno perse tempo a “educarlo”? No. Siccome un parassita si diffonde troppo velocemente in un locale equipaggio, e un fungo della pelle anche, si decise di prenderlo di peso, sbatterlo in un locale doccia, prendere un idrante e scrostarlo. Se non pensate che sia una punizione e’ perche’ avete visto Rambo I, e pensate che si possa uscire indenni. No. Un getto d’acqua a 10 atmosfere fa lo stesso effetto di un cazzotto , piu’ o meno. Uscirete da li’ con gli occhi pesti come se aveste preso dei pugni (6), e un corpo che oscilla dal violetto al livido giallo (in genere l’indomani siete di un bel colorito giallo-violetto. E specialmente, FA MALE. TANTO MALE.

Da quel giorno, il nostro marinaio aveva una bellissima maglietta bianca. Sapeva dove fosse la lavanderia, e faceva la doccia.

PErche’? Perche’ si rese conto del fatto che degli altri marinai nessuno lo giustificava, anzi cooperarono nell’operazione di scrostamento. Nessuno voleva prendere dei funghi alla pelle (problema degli ambienti chiusi), nessuno voleva pulci e piattole, nessuno amava i fuochisti in branda(7), e il disprezzo che ne risultava fu la cosa educativa.

Mi spiace, ma la penso cosi’: la punizione funziona non solo per il dolore della pena, ma perche’ il fatto che la societa’ tutta cooperi nel comminare la punizione stessa, nonche’ il fatto che tutti approvino il fatto che tu sia punito, e’ capace di trasformare la persona piu’ della didattica. MOLTO di piu’.

Prendete una persona. Punitela di fronte a tutti. Fategli capire che non ha sguardi di complicita’ , di approvazione, ma solo disprezzo. Che tutti gli altri stanno con chi punisce e contro di lui.

QUESTO puo’ cambiare una persona.

Non sono un sostenitore della pena di morte, sia chiaro. Sono solo un sostenitore delle pene dure e durissime. Delle contravvenzioni che si sentono davvero. Della galera dove stai male, e stai male proprio perche’ VOGLIAMO che tu stia male. Perche’ ti disprezziamo, perche’ hai fatto del male. E sono per dirlo, per farlo capire: tu, pezzo di merda, fai schifo a tutti.

“Fai schifo a tutti” , unito alla sofferenza in se’, e’ qualcosa che e’ sparito dalla faccia del paese. E vedere oggi gli stessi progressisti , quelli che hanno abolito la punizione come concetto, fare adesso gli scandalizzati perche’ una societa’ sta decadendo moralmente mi fa ancora piu’ ribrezzo.

Mi spiace, signori, ma c’e’ un solo modo per uscirne: punire. E punire davvero. E punire TUTTI, anche il meraviglioso “uomo qualunque”, anche il “povero cristo”. E per punire davvero avete bisogno della volonta’ diffusa di farlo. Avete bisogno del coraggio di gridare “ben ti sta!” al delinquente che si lamenta perche’ le carceri sono dure la meta’ di una nave  della marina militare. (mi dicono che la vivibilita’ delle nuove navi sia migliorata. Non saprei se esserne felice. E’ un’esperienza, come dire… didattica?)

Non credo che questa pseudoscienza che e’ la didattica possa riuscire. Non ci credo perche’ ha fallito altrove, e sta fallendo nello stesso identico modo in Italia. Il tessuto sociale si sta disgregando, le nostre case sono ormai dei fortilizi, e tutto perche’? Perche’ se delinqui vai rieducato, se sei uno straniero e delinqui e’ colpa del razzismo, se sei un drogato e delinqui vai recuperato in comunita’, se sei un giovane e delinqui bisogna mandarti a scuola, le contravvenzioni pesanti povere stelline sono troppo dure e bisogna pensare alla povera stella che le prende.

E allora che cazzo volete? Questo e’ il mondo che volete. Solo che lo volete a senso unico, col risultato che Omar ed Erika hanno sbudellato madre e fratellino e sono fuori dopo 8 anni mentre voi applaudite agli 11 anni dati a Previti.

Rieducate i tangentisti. Rieducate i mafiosi. Rieducate pure  i politici corrotti. No, loro no? Siete d’accordo che con loro ci vorrebbe il pugno duro, cari progressisti sociali del cazzo?

E non vi rendete conto, osservando la differenza di trattamento che riservate ai diversi tipi di crimine, che la vostra sia solo una forma di sottile ipocrisia politicizzata e ideologica, unita al delirio di onnipotenza dei sacerdoti della didattica (ta-taah)?

Uriel

(1) Christiania sta venendo chiusa, e in Olanda si stanno riducendo, non rinnovando le licenze, i coffee shop. La polizia tedesca e quella danese  hanno quasi sterminato gli Hell’s Angels vari (uno che viene preso in moto puo’ avere tutte le ossa rotte. E caduto, capite?) . I parchi dell’eroina svizzeri sono chiusi da anni. Fatevene una ragione: la festa e’ finita.


(2) I Sauro, discendenti di NAzario, in marina sono ovunque. Incontrai un Sauro su NAve audace, uno a comandare sul Vespucci, e uno a terra. Non so quanti Sauro ci siano in Marina, ma immagino che anche il cane dei Sauro sia imbarcato da qualche parte.

(3) La maniera migliore di sturare un cesso otturato e’ usare un idrante antincendio. Dieci atmosfere, e via. Il guaio e’ che occorrono due persone per tenere fermo e puntato l’idrante, e ci sono degli spiacevoli “ritorni di fiamma” ma per il resto si fa.

(4) L’ Audace era una nave abbastanza moderna, ai tempi, appena rinnovata anche se lo scafo era vecchiotto. Quindi i cessi erano normali. Sul vecchio Caio Duilio , ove fece servizio un mio prozio, c’erano i cessi alla turca. Se lo trovate divertente, immaginate che surfisti dovete essere per cagare col mare forza 5.

(5) Ebbene si’, i baldi marinai sanno anche lavare e stirare. MA quando tornano a casa non lo dicono alla mamma. Non si sa mai che chieda aiuto. 🙂

(6) In realta’ bisogna stare attenti,  se becchi un orecchio il tizio diventa sordo perche’ gli scoppia il timpano. Non puoi gridare “lavalo anche dietro le orecchie” come in Rambo I, se lo fai lo ammazzi.

(7) Un fuochista e’ un piccolo scarafaggio che cerca il calore. Il che significa che, siccome le navi sono di ferro e fredde, che ve li trovate in branda a dormire con voi. E non sono sexy, se considerate che i punti piu’ caldi del vostro corpo sono ascelle ed inguine.

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