Default III

L’idea che dichiarare un default ed uscire volontariamente dalla zona euro sia la cosa migliore da fare per il futuro dei nostri figli ha causato (si vede dal numero di commenti) un certo riflesso. I seguaci della corrente “l’euro ci ha salvati, saziamo di pompini gli uomini dell’euro” continuano a postare sterilissime argomentazioni , tra cui la piu’ scontata di tutte, che e’ “postami documentazione sul fatto che funzioni”.Bene, siccome siete falsi come dei biglietti da 13 euro (come tutti quelli che stanno a sinistra per darsi una patente di intelligenza) adesso vediamo. E’ NOTO che vi fu un default spagnolo in seguito alla crisi del 1929, e se su Google non se ne trova traccia non so che farci. Cosi’ come e’ noto che ce ne fu un secondo in seguito alla guerra civile, e che la “ristrutturazione” del 1959 di fatto lascio’ in merda i debitori. E questo, anche se lo chiamate “grande ristrutturazione del nuovo corso” e mi puntate addosso il fucile di un caudillo, se non mi date i soldi che avevo sottoscritto a casa mia si chiama default. Google non lo sa? Mi spiace.

Secondo: mi si continua a dire che se uscissimo dall’euro e svalutassimo la nuova moneta ci troveremmo a dover comprare a caro prezzo, e come se non bastasse ci troveremmo i dazi. Aha. E qual’e’ il problema? Le migliori performance della storia economica italiana sono avvenute proprio in queste condizioni: lira svalutata, costi di acquisto altissimi, dazi enormi. Eppure, in quelle condizioni ci sono stati il boom economico degli anni ‘60 e degli anni ‘80. Cioe’ gli unici due momenti di crescita industriale effettiva del paese.

A quanto pare, i dati sperimentali mi danno ragione: QUELLE condizioni sono le uniche condizioni nelle quali, dati alla mano, l’ Italia ha mostrato di crescere.

Adesso, vorrei pero’ chiedere a LORO un pochino di precedenti e di documentazione. A sentire la farloccheide autoproclamatasi intelligente e competente che domina la sinistra, sarebbe possibile per il paese ridurre il debito pubblico dal 106% sino al 60% considerato accettabile.

Bene, signori. Avete qualche prova che questo sia possibile? E’ mai successo che, con una crescita del 2-3%, un paese ci sia riuscito? Sapete fornirmi una qualsiasi prova, uno straccio di documentazione capace di testimoniare che una simile operazione sia non dico gia’ avvenuta, ma almeno possibile?

Tutte quelle che i campioni della sinistra intelliggggente sanno proporre sono ARIA FRITTA: “stimolare la crescita” in un paese che paga 75 miliardi di euro di interessi passivi l’anno e’ una cosa che fa ridere i polli. Nessuno c’e’ MAI riuscito e non troverete uno straccio di pezza d’appoggio che dica che sia non dico possibile, ma almeno pensabile. Col 106% del PIL in debito NON-SI-CRESCE , punto.

“Combattere l’evasione fiscale” e’ l’altro mito che non regge: l’evasione fiscale si combatte, al massimo, in misura dell’ 1-2% del PIL annuo, non di piu’. Per la semplice ragione che, sebbene si tratti di un’operazione giusta, essa ha sull’economia lo stesso effetto che ha un aumento di pressione fiscale, cioe’ un calo di liquidita’. Se vi illudete di poter rientrare del 40% (mitologico assai) di evasione fiscale in meno di 40 anni di lotta progressiva, vi sbagliate di grosso. E no, non avete alcuna documentazione di nazioni che abbiano stroncato il 40% del PIL di evasione fiscale in pochi anni. Non e’ MAI successo.

Dunque, quale sarebbe la ricetta (che ovviamente saprete documentare ) capace di far uscire il paese dall’ incubo del 106% del PIL di debito in cui si trova? La conduzione virtuosa dei conti pubblici? In un periodo di vacche grasse, con la crescita al 3% (ohhhh, chiudete gli occhi alle vostre figlie) , probabilmente riuscireste a scendere al 99%. E poi? E poi, alla prima crisi, tornerete al 106%.

La pura e’ semplice verita’ e’ che il default e’ l’ UNICO modo di uscire da quel debito. NESSUNA altra alternativa e’ accettabile, perche’ NON NE ESISTONO DI FUNZIONANTI. Non c’e’, non c’e’, non c’e’ mai stato e non ci sara’ MAI nessun metodo, nessuna “politica virtuosa” capace di portare un paese che cresce del 2-3% fuori da un deficit del 106% del PIL.

v I vostri spacciatori di merda, autodichiaratisi intelligenti non si sa bene perche’(1) continuano a ripetervi che il default va evitato, come se esistesse una strada migliore. Ma qual’e’ la strada migliore?

Avete PROVE del fatto che l’euro forte ci stia beneficiando in qualche modo? Avete prove di questi presunti benefici? No. Li assumete , dite che siano assiomi. E’ cosi’ perche’ e’ cosi’. Avete prove dei benefici dei quali l’italia godrebbe per via della UE? Me le fate vedere? No, troverete le autorevoli dichiarazioni degli stessi politici che sostengono la propria politica: per dimostrare che Prodi abbia fatto bene a portarci nella zona Euro non avete altro che le dichiarazioni di prodi e le opinioni di Prodi. Ma chi cazzo e’ Prodi, se non un politico mediocre che ha fallito due volte il tentativo di governare 5 anni, con un sistema elettorale col quale riesce persino Berlusconi? Ma quale autorevolezza avrebbe, Prodi?

Visto che andate in giro a mettere in dubbio la fondatezza delle opinioni altrui, adesso proviamo a fare il giochino opposto: diciamo che sia MEGLIO non andare in default, come dite voi.

Mi fate vedere le prove dei VANTAGGI che avremmo, a tenerci in groppa il debito pubblico? E mi fate vedere LE PROVE del fatto che sarebbe possibile per una nazione uscire da una situazione simile crescendo del 2-3% quando va bene?

No, perche’ io almeno mi sforzo di ragionare, ma i campioncini dell’economia di sinistra continuano a sbrodolare sentenze su quando male ci farebbe il Default senza uno straccio di prova a sostegno, su quanto staremmo male uscendo all’euro (e ancora zero prove a sostegno) e di quanto sarebbe possibile con una politica virtuosa (che non indicano MAI del tutto) ridurre il deficit, senza che ci siano prove di una nazione che sia mai riuscita in una simile impresa. E no, scendere dal 60% al 30% non e’ come scendere dal 100% al 70%: non e’ lineare.

Uriel Fanelli 20.01.2009

(1) Massimo d’Alema e’ considerato uno dei olitici piu’ intelligenti del paese. Scarseggiano pero’ le prove materiali di tale intelligenza: non si vede nulla di particolarmente intelligente tra le cose fatte, dette o scritte da lui. Si tratta di una fede quam absurdo: D’Alema e’ intelligente perche’ lo dicono tutti, perche’ e’ scritto su GOOGLE, ma se cerchiamo PROVE di tale intelligenza, troviamo un grigio funzionario che non e’ uscito dalla mediocrita’ neanche con la carica di primo ministro.

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