De metanici ferrarorum.

Sono qui in vacanza in Italia (approfittando del ponte) e subito mi salta agli occhi l’arrivo di ben tre squaletti nel “Nuovo” governo di Monti. La cosa mi fa ridere, perche’ si parla molto di Bondi ma poco di Amato, che alla fine arriva , direttamente dalla sua scrivania alla Deutsche Bank. Forse per questo se ne parla poco, sarebbe sfacciato.

Allora, prima vorrei liquidare Giavazzi e Amato. Di Giavazzi, detto “Tufir Hawat” dagli amici, c’e’ poco da dire. E’ un altro bocconiano, segno che l’ Italia intende usare prevalentemente il problema come cura. Il problema e’ finanziario, lo hanno causato i finanzieri, allora mettiamo finanzieri (o peggio, i loro maestri) a risolvere il problema.

Si tratta di un impiego irrilevante, dal momento che non ci sono fondi, e per fare delle vere spending review occorrerebbe una vera standardizzazione dei processi , quindi non si saranno fondi. Insomma, deve aiutare le aziende ma non ha mezzi a disposizione. Del resto, aiutare le aziende italiane e’ proprio la cosa che NON si deve fare, semmai bisognerebbe aiutarne il 50% a chiudere per avere un mercato sano, quindi la cosa non dovrebbe dispiacervi. Giavazzi e’ solo “la fetta di torta che e’ della Bocconi”. Fine.

Amato e’ la parte piu’ sfacciata. Viene direttamente dalla DB, ovvero e’ la prova piu’ evidente di come qualcuno in Germania vuole mettere un occhio ovunque, e che cosa fara’? Si occupera’ dell’annoso problema del finanziamento ai partiti.

Ora, non so se la cosa sia chiara. Giuliano Amato, l’uomo del PSI di Tangentopoli, ove era arrivato attraverso il PSIUP, la cui fine e’ tutto dire. Ebbene, sara’ lui ad occuparsi della questione dei soldi ai partiti. Se non fosse ridicolo ci sarebbe da piangere, ma dobbiamo ricordare che Amato e’ un uomo  DB ormai da due anni. In pratica, oltre che gestire il governo adesso il padrone vuole anche gestire il finanziamento ai partiti, ovvero ai partiti. Se considerate che c’e’ un uomo di Bundesbank a gestire il finaziamento ai partiti IN CAMPAGNA ELETTORALE, fossi in voi alle prossime elezioni starei a casa. Tanto, qualcosa mi dice che vincera’ chi ha deciso il padrone.

Un discorso piu’ lungo merita Enrico Bondi. Bondi e’ uno di quei boiardi di stato, come si diceva una volta, cioe’ uno di quei tecnici chiamati a rimettere in piedi grandi liquidazioni (come quella di Parmalat) quando avviene un disastro finanziario.

L’uomo in se’ e’ abile. Nel senso che fa un lavoro analogo a quel che feci un tempo: riparare cose che non vanno. Io lo facevo su sistemi informatici, avendo un helpdesk, mentre Bondi lo fa con aziende in liquidazione.

Vedete, fare solo riparazione ha un gran vantaggio: potete essere stronzi quanto vi pare. Tanto il casino lo hanno fatto altri. Ma non solo: voi potete tirarvi indietro quando volete, e ci rimette solo chi vi ha cercati. Inoltre, quando arrivate spesso c’e’ un misto di paura di voi , da parte di tutti quelli che temono che il vostro verdetto scopra le loro magagne.

Cosi’ Enrico Bondi arriva quando le cose sono nella merda, anche se lui non si occupa di sistemi aziendali informatici, e rimette a posto le cose. Ed in passato si e’ mostrato uomo di valore. Peccato, perche’ adesso fallira’.

Perche’ fallira’? E’ semplice. Perche’ lo stato non e’ un’azienda.

Prendiamo per esempio Parmalat. Bondi arriva e inizia a tagliare le spese inutili. Via il parco Rolls Royce, via gli autisti delle rolls, che saltano subito. Adesso sarete piu’ eccitati: direte che finalmente saltano le auto blu.

Aha. Ma dimenticate un piccolo problema , che ho evidenziato qui: “Che spreco di sprechi.

Ovvero che in Parmalat Bondi sapeva esattamente quante Rolls ci fossero e quanto costavano. Ma se andate a cercare in Italia quante auto blu ci sono, troverete che le stime oscillano da 38.000 a 600.000. Non scherzo.  Questo perche’ in alcuni capitoli di spesa le auto della polizia usate per scortare autorita’ in pericolo (o meno) fanno le funzioni di auto blu. Poi ci sono le auto dell’esercito usate per generali , ammiragli & co, che sono auto blu ma risultano mezzi militari. Eccetera.

In queste confusioni, il fallimento di Bondi e’ chiaro sin dalla prima dichiarazione: “italiani, segnalateci gli sprechi”, ovvero “non avendo una base dati, non abbiamo idea -da Roma- di dove siano-“.

Ora, supponiamo anche che Bondi trovi le auto blu e i relativi autisti. Si tratta di impiegati pubblici. Quando era in Parmalat, dovette solo firmare tot lettere di licenziamento, e via, le Rolls furono vendute e gli autisti licenziati. Fine della fiera.

Ma in Italia licenziare un dipendente pubblico e’ semplicemente impossibile, quindi il prezzo dei loro stipendi rimarra’: certo, saranno autisti che non guidano, ma sempre pagati saranno. Magari li mettono a fare gli uscieri. Ammazza che efficienza, usare un autista come usciere, se lo paghi da autista e NON avevi bisogno di altri uscieri.(1)

Poi c’e’ il problea delle auto. In Parmalat Bondi era liquidatore, quindi poteva prendere dodici rolls e metterle in vendita con una certa facilita’. Al contrario, lo stato per vendere , diciamo 1000 auto, deve fare una certa trafila. E non e’ come vendere Rolls. Le Rolls mantengono, a prescindere il loro valore. Ne perdono, certo, ma non e’ che vendere una ROlls sia come vendere una Lancia.

Ma il secondo e’ il meccanismo. In Parmalat si puo’ dare un incarico ad un privato qualsiasi di collocare dodici rolls. Mentre per lo stato occorre la gara, ci saranno gli amici degli amici che le vorranno a prezzo stracciato, e alla fine si prendera’ indietro niente.

Ora, andiamo su scala piu’ grande, e prendiamo gli sprechi di un ministero. Bondi potra’ farsi dare tutta la lista delle spese, una ad una , e spulciarle. Diciamo che in 80 anni avra’ finito. Oppure potra’ semplicemente fare una stima statistica, dicendo “ne ho esaminate 1000, e su 1000 , ben 300 erano inutili”. Quindi, tagliare del 30%.

Ma questo non significa che necessariamente poi i ministeri andranno a tagliare quel che devono. Il dirigente si trovera’ meno soldi, e reagira’ come ha sempre fatto: facciamo imbestialire la popolazione contro il governo. Manterra’ quindi le puttane e tagliera’ i servizi, dicendo “prendetevela con Bondi”.

Ed e’ esattamente il metodo statistico che vogliono usare. Guardate qui:

www.governo.it GovernoInforma appoggio spending_review_30042012.pdf-002339
http://www.governo.it/GovernoInforma/appoggio/spending_review_30042012.pdf-002339.png

Quello che fanno questi geniacci e’ capire che la spesa corrente procapite aumenta nei comuni piu’ piccoli. Il che non deve stupire, dal momento che i comuni hanno essenzialmente diverse “missioni” legate ai servizi alla persona. Assistenti sociali, scuole materne, servizi per gli anziani, eccetera.

Come vedete, questa considerazione e’ UNA CATASTROFE , roba che solo un economista puo’ trovare sensata. Calcolata cosi’, la spesa procapite puo’ dire DUE cose: che i comuni SPENDONO di piu’, OPPURE che i comuni FANNO di piu’. Ma se non vediamo CHE COSA fanno, non sapremo MAI quale sia il rapporto tra costo e servizi forniti.

Inoltre, non distingue i comuni buoni dai meno buoni. Ogni anno si fa una classifica, ed ogni anno alcune provincie, alcune citta’, alcuni comuni risultano meglio amministrati e piu’ vivibili di altri. Ogni anno salta fuori la stessa classifica. Dovendo cercare gli sprechi, andrei a cercare tra i comuni peggio vivibili. Invece no: CHE COSA faccia qualcuno non conta, conta solo QUANTO COSTA. Insomma, Bondi comprerebbe un Colosseo usato se costa poco.

Insomma:

  1. Si calcola la spesa procapite senza tipizzarla. Insomma, i soldi spesi per la scuola materna contano quanto i soldi spesi per la sagra della martora fritta.
  2. Non si calcolano dei KPI. Cioe’ si guarda alla spesa, ma non si guarda alla quantita’ di servizi erogati. Magari spendono di piu’ perche’ fanno di piu’, chi lo sa? Non si sa, perche’ quel grafico e’ un grafico preso dai dati di bilancio. Molto bocconiano, isn’t it?
  3. Non c’e’ alcuna attenzione allo SLA. Magari i comuni piccoli sono piu’ efficienti e violano meno un qualche livello di servizio. Magari i comuni piccoli danno gli stessi servizi piu’ in fretta, o hanno MENO disservizi, o li gestiscono meglio. Ma loro non lo sanno.

Con questo approccio, il nostro cieco si appresta ad operare senza sapere perche’ toglie proprio quell’organo: “e’ l’organo piu’ grosso, quindi le colpe saranno piu’ sue che di altri.” Questa e’ la logica. Insomma, l’intestino e’ un bestione da 10 metri, vuoi che non c’entri qualcosa?

Questo metodo non e’ nuovo, un tempo i medici mettevano le sanguisughe e praticavano i salassi con la stessa logica: il sangue e’ un poco ovunque, se c’e’ un problema e’ nel sangue, almeno in parte. Quindi, se togliamo parte del sangue togliamo parte del  problema.(1)

Un altro problema di cui Bondi dovra’ occuparsi ovviamente sono gli sprechi in procedure e burocrazie, ma come i suoi predecessori fallira’, per le ragioni che ho gia’ spiegato qui: “Standardizzazione dei processi.

Che cosa potra’ fare allora Bondi?

  • Andra’ a cercare gli immobili che non sono usati dai comuni e li conferira’ ad un ente che gestisce il demanio . Ovviamente trovera’ solo quelli che non sono ancora intestati a fondazioni e ONLUS, tutte rigorosamente di familiari dei politici comunali. Ne trovera’ anche alcuni affittati, magari a prezzo di favore, e non avendo un database col valore effettivo non riuscita’ a capire se l’affitto sia congruo o meno.
  • Andra’ a fare accorpamenti di enti, col risultato che diventeranno piu’ costosi. L’accorpamento funziona quando ci sono sinergie e si possono poi consolidare risorse, tipo licenziare persone. Ma  trattandosi di enti gia’ ridondanti, le sinergie NON ci sono. E trattandosi di enti che non possono licenziare, non si potra’ nemmeno ridurre i costi di personale.

Il vero problema del governo e’ che NON DISPONE DI DATI. Quando Bondi e’ entrato in Parmalat, non si e’ messo a dire “ehi, dipendenti Parmalat, segnalateci gli sprechi”.bondi In pratica, Bondi ci sta dicendo che NON sa dove siano gli sprechi. In Parmalat, Bondi aveva il potere di trovarli, aveva I DATI per farlo, e non si e’ nemmeno sognato di chiedere dove fossero gli sprechi. Ora, il semplice fatto che se ne esca con una simile richiesta significa semplicemente che NON SA dove siano.

Ovvero, non ha dati.

Ora, sembra sensato che il cittadino debba segnalare gli sprechi. Se parliamo del Gabibbo, sicuramente notera’ che un ospedale stia li’ in costruzione da dieci anni. Ma non potra’ sapere di tutti quei processi che sono gelosamente custoditi nelle camere del palazzo. Come giudicare , dal punto di vista del cittadino, se per caso le siringhe degli ospedali costino allo stato il 15% di troppo?

Adesso andiamo indietro nel processo, e chiediamoci: ma perche’ e’ sempre la stessa storia? I motivi sono principalmente due.

  • L’italiano non crede nel lavoro. E’ impossibile spiegare all’italiano che uno stato sia la somma di decenni di buone pratiche, e che non esiste la soluzione “basta che”. L’italiano se ne esce e dice “basta che si faccia cosi’, e tutti i mali scomparirebbero”. Un esempio sono quelli che pensano che usando la moneta elettronica, cioe’ una moneta volatile, si possa combattere meglio l’evasione fiscale: “basta togliere i contanti e non c’e’ piu’ evasione”. Insomma, si crede che esista la formula magica che risolve tutto.
  • L’italiano non crede nel progetto. Si aspetta che l’uomo magico faccia la sua magica cosa. Adesso arriva Bondi e fa la spending review. Poco importa se uno stato efficiente non sia una questione di tagli ma di buon progetto: l’italiano pensa che la Ferrari a Metano sia una Ferrari cui abbiamo tagliato gli sprechi. Ma se volevi un’auto economica, non dovevi comprare una ferrari per mettere poi il metano. Dovevi comprare subito un’utilitaria.

Ora, il motivo per cui scrivo cosi’ e’ che , se paragoniamo l’ Italia ad una automobile che consuma come una Ferrari e va come una Fiat Palio Station Wagon, la soluzione NON e’ quella di fare una Ferrari a Metano.

E’ inutile che arrivi il geniaccio e se ne esca dicendo che la parte di un’auto che consuma di piu’ e’ il motore, quindi basta togliere il motore e l’auto e’ perfetta. Sono cazzate.

Quello che l’italiano non vuole capire e’ essenzialmente che una amministrazione funzionante e’ il frutto di un buon progetto, di una realizzazione coscienziosa e di un successivo processo di miglioramento continuo. Senza questo, chiamare Bondi a mettere a posto un disastro non serve a niente: e’ troppo tardi.

Certo, si potra’ prendere quel mostro che consuma come una Ferrari e va come una Palio e piazzargli sopra un motore a metano. Si risparmiera’ qualcosa, certo.

Ma se con quell’auto poi non potete farci nulla di quel che vi serve, non piangete. Siete voi che state credendo agli uomini magici che hanno la formula magica della “spending review”.

Uriel Fanelli, 2 maggio 2012

(1) Ovviamente, togliendo tutto il sangue , dovrebbe sparire tutto il problema. In effetti, il paziente crepa, il che pone termine alla malattia.

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