Crisi e sintesi

Mi chiedono da piu’ parti come mai , come ho menzionato, se non si tratta di meriti particolari, allora l’ Italia abbia resistito alla crisi in maniera migliore rispetto a molti altri paesi. Gli USA cadono tutt’ora a picco (nonostante le favole di Obama) , e il rating di Moody’s al debito UK dimostra solo che Moody’s racconta favole, mentre la Germania fatica a trasformare l’aumento del PIL in benefici per la popolazione. Che cosa caratterizza il nostro paese?

Scordatevi minchiate come “tradizione”, “cultura”, “mentalita’”, ed altre seghe. Gli effetti materiali derivano da cause materiali, punto. Se posso quantificare un effetto, devo poter quantificare la causa. Se un effetto quantificabile viene da una causa non quantificabile, per quanto mi riguarda e’ un evento casuale.

Quali sono le cause materiali? Principalmente, il nostro ordinamento in materia di economia, che si e’ evoluto in maniera particolare.

Dopo il 1945, il mondo fu ricostruito secondo i dettami di due potenze, che erano USA e URSS. Poiche’ sull’occidente l’ URSS era un incumbent, ma non aveva influenza diretta, la geometria dell’occidente fu in gran parte disegnata dagli USA.

Qual’e’ il posto che , secondo gli USA, devono occupare i paesi latini nel mondo? Basta osservare cosa sia successo nei paesi latini sotto la loro influenza totale. Dittature protofasciste o esplicitamente fasciste, come in Argentina, colonizzazione economica, poverta’ e cartelli criminali. Con la sola esclusione di Cuba, finita sotto l’influenza sovietica, questo e’ stato il destino di tutti i paesi latini sotto l’influenza anglosassone, per la semplice ragione che questa e’ la visione, il progetto, il piano che gli anglosassoni hanno in mente riguardo al mondo.

Domanda: come mai l’ Italia non e’ finita allo stesso modo? La risposta e’ che stava per finirci, ma sono intervenuti due fattori che hanno “legato le mani” agli americani.

Il primo fattore e’ che in Italia c’era una fortissima presenza del PCI, e quando fu data alle stampe la notizia dell’inesistente golpe di De Lorenzo , dall URSS arrivo’ puntuale l’ordine di mobilitazione. Gli americani capirono in quel momento che se avessero dato l’ordine di un classico colpo di stato in stile sudamericano, immediatamente ci sarebbe stata una mobilitazione di piazza, ed immediatamente l’ Italia sarebbe passata, paradossalmente, sotto il controllo dei sovietici.

Questo primo test, ed i suoi esiti, fecero rizzare i capelli in testa alla CIA, che decise di NON usare la medicina sudamericana del dittatore fascista in Italia.

Il secondo fenomeno, arrivato piu’ tardi, fu quello della lotta armata. Ufficialmente i russi non c’entravano, ma era chiaro che se l’Italia fosse diventata una dittatura sotto il controllo del solito Pinochet italiano, avrebbero potuto finanziare i “partigiani” ufficialmente, dal momento che sarebbe stato possibile far digerire come “partigiano” l’uomo delle BR.

I punti di rischio, per gli USA, erano due: gestire l’ Italia come avevano gestito il sudamerica , cioe’ con colpi di stato e dittatori “amici” era rischioso perche’ esisteva il pericolo concreto di rivolta dei comunisti, e conseguente contro-colpo di stato.(1)

All’epoca non potevano neanche usare la magistratura per abbattere il governo , perche’ l’alternativa sarebbe stata ancora il PCI, che non aspettava altro. La magistratura, ai tempi, si occupava proprio di sindacalisti e comunisti, al punto che i compagni di D’Alema definirono i giudici “sepolcri imbiancati” ancora nel 1982.

Di conseguenza, l’ italia ha vissuto fino al crollo del blocco sovietico quasi immune dalla “cura americana”, la cura a base di vuoto di potere e/o colpi di stato che gli americani riservano ai paesi latini, e che e’ il marchio della loro influenza. Quando un paese latino diventa simile al Messico o all’ Argentina, potete stare certi che dietro c’e’ la CIA.

Immuni dal potere del governo USA, che non interveniva per timore dei russi, l’estabilishment italiano doveva comunque competere con lo strapotere di una serie di “competitori”, i quali avevano dalla loro parte i governi che facevano le regole. Quello che il potere economico italiano fece fu di stabilizzare negli anni un diritto commerciale, fiscale e privato che aveva un solo scopo: conservare l’esistente nelle mani degli italiani, perche’ qualsiasi passaggio di mano implicava il rischio di uno straniero che , con il suo strapotere finanziario, colonizzasse il paese svuotandolo, come e’ successo al Messico e all’ Argentina.

Fino al crollo dell’impero sovietico, cioe’, l’economia italiana si basava su alcuni grandi pilastri, appositamente concepiti per tenere fuori la grande finanza di Londra e New York, ed impedire che il paese facesse la fine dei paesi sudamericani sotto influenza USA.

  • Aziende di stato. La gran parte delle aziende grandi e massime, che venivano tenute fuori dalle grinfie della grande finanza internazionale e delle aziende anglosassoni.
  • Aziende legate ad aziende di stato. Lo stato si prodigava di piazzare golden share, o di averli come clienti privilegiati, in modo da legarli alle decisioni della politica, e indirettamente dei poteri forti italiani.
  • Aziende private vere e proprie. Una legislazione soffocante e vessatoria faceva si’ che fossero quasi tutte a conduzione familiare, che venissero di fatto ereditate, e per essere sicuri di non venire distrutta da competitori artificiali(2).

Non si trattava di una vera e propria paranoia: era quello che sistematicamente e rigorosamente gli USA facevano a tutte le aziende straniere che facevano concorrenza alle proprie (Basti ricordare il caso ENI/Enrico Mattei) , ed era cio’ che sistematicamente gli USA facevano ai paesi latini ove potevano spadroneggiare. I francesi, per dire, si salvarono allo stesso modo, con un protezionismo analogo, e lo stesso avvenne in Germania.

Il problema vero era che l’ Italia non avrebbe resistito un attimo se si fosse creato un vero mercato, per una semplice ragione: le aziende americane e/o straniere che avessero investito in Italia non lo avrebbero fatto per fare business, ma per trasformare l’ Italia in una copia del Messico, e dei paesi latini del sudamerica. Disintegrare l’economia, indi produrre instabilita’ politica, indi mandare un dittatore amico degli USA al governo. Questo e’ il posto che la visione mondiale USA riserva al mondo latino.

E questo e’ quello che hanno fatto all’intero sudamerica, con l’eccezione di Cuba e ora dei paesi che cadono verso l’orbita cinese. E che hanno iniziato a fare all’ Italia dalla fine dell’impero sovietico.

Non appena la paura che un colpo di stato in Italia (o qualsiasi crollo sistemico) potesse  portare i russi al potere e’ finita, sono arrivate Mani Pulite prima e una serie di governi tecnici dopo, che hanno aperto l’economia ai grandi capitali, facendo modificare le leggi per “aprire” il paese al mercato.

Peccato che da questa apertura sia derivata la stessa distruzione che e’ avvenuta in Messico, in Argentina, in tutti i paesi latini toccati dalla “benedizione” dell’economia “di mercato” secondo la scuola USA.

Adesso torniamo a bomba: che cosa ci ha limitato il disastro dei subprime?

E’ stato il fatto che l’economia italiana ha tentato di resistere , mediante influenze sui governi da parte dei “salotti buoni”, a questa operazione di “sprotezione”, a questo abbattimento sistematico delle nostre difese economiche.

Ancora oggi esistono leggi che rendono praticamente impossibile per uno straniero aprire un’industria qui. Ed e’ un BENE. E’ un bene perche’ se lo straniero apre un’industria qui oggi, non lo fa per causare sviluppo o per produrre, ma per distruggere il tessuto economico italiano.

Questo e’ il punto: essendo un paese latino (per gli americani e’ cosi’) , il destino che ci riservano e’ quello toccato al Messico. Punto. Adesso i casi sono due: o tenere una legislazione che tiene gli stranieri fuori dal gioco, o far finta di vivere in un mondo migliore possibile, dove non abbiamo nemici economici, e aprirci fiduciosi alle scorribande delle loro imprese, finendo spolpati e distrutti.

Ecco perche’ abbiamo resistito: perche’ non e’ stato possibile al capitale straniero colpire troppo le nostre aziende, e questo perche’ le nostre leggi conservano il potere economico italiano in mani italiane.

Se avessimo fatto subito tutte le leggi “moderne”, per l’economia “moderna” che  ci venivano chieste dai paesi “moderni”, oggi saremmo un modernissimo paese del sudamerica, come Argentina e Messico.

Quali sono i passi per non finire schiacciati? I passi sono quelli che stanno facendo nei paesi dell’america latina per crescere e liberarsi dall’influenza americana.

  • Porre la magistratura sotto il controllo politico. E’ troppo facile per un servizio segreto infiltrare i magistrati ed abbattere qualsiasi governo. Esistono gia’ le elezioni, per abbattere i governi, punto. E’ cosi’  in Francia e adesso hanno seguito Brasile, Cile, Venezuela, dopo che puntualmente qualche corte del cazzo ha iniziato ad attaccare il governo eletto. In democrazia l’investitura popolare prevale su qualsiasi altro potere, punto. Altrimenti e’ un regime dei giudici.
  • Sfuggire ad accordi simili al NAFTA, compresa la UE. Si tratta di accordi internazionali che ti costringono ad abbassare la guardia contro la concorrenza, riducendo la controparte piu’ debole ad un deserto industriale, espropriando i proprietari locali e gli imprenditori, e prelude ad un declino industriale ed economico. La nazione, in quanto tale, controlla le frontiere e disciplina le dogane. Riga.
  • Impedire al capitale straniero di penetrare nel paese senza l’autorizzazione della politica, e specialmente senza l’autorizzazione della confindustria/confartigianato/conf*, nonche’ dei servizi segreti nazionali, e in ogni caso quando l’investitore straniero pesa piu’ dell’ uno/due per mille del PIL nazionale.

Questo e’, esattamente, il contrario del mondo moderno. Ma quello che dimentichiamo e’ che l’idea di economia moderna e’ stata concepita , ad uso e consumo degli USA, proprio negli USA. Ci viene propinato che sarebbe moderno un mondo nel quale uno o due paesi anglosassoni sono sempre vincenti e ricchi, i paesi latini forniscono manodopera a basso costo e spazio per speculazioni e sono privi di peso politico, solo che non vi viene spiegato che questo e’ il fine, ma ci vengono mostrati solo i metodi.

Nessuno ci dice che entrando nel WTO, nella UE, nell’ FMI, il nostro destino sara’ questo. Nessuno ci dice che se l’economia “moderna” e’ una gara di nuoto, nella quale noi siamo cammelli, e che le regole del gioco le hanno scritte dei pesci. Certo, le regole della gara di nuoto sono uguali per tutti: peccato che solo alcuni siano pesci, e che guarda caso le regole del gioco le scrivano dei pesci.

Quando ci dicono “entrate nel WTO”, “aderite ai trattati UE”, “rimanete nell’ FMI”, “rendete piu’ libera l’economia”, “aprite il mercato all’estero”, ci stanno dicendo “giocatevi tutto quello che avete in una gara di nuoto“. Il che e’ logico, perche’ chi ce lo chiede e’ un pesce.

Va meno bene se voi siete cammelli. E quando protestate, vi diranno “beh, le regole della gara di nuoto sono uguali per tutti”. Il che dovrebbe far sembrare equa la gara, se dimentichiamo il piccolo particolare che i cammelli non nuotano.

La verita’ e’ che i cammelli vincerebbero se la gara fosse nelle sabbie del deserto. Ma ovviamente i pesci si guardano bene dal permettere che le regole del gioco siano quelle: ai pesci conviene una gara di nuoto. Vincono sempre loro.

La mia personale opinione e’ che la crisi italiana sia nata con la fine dell’impero sovietico. Non appena gli americani hanno avuto la certezza che l’ Italia non sarebbe caduta sotto l’influenza sovietica, gli americani hanno iniziato a darci la stessa minestra che hanno dato ai paesi del sudamerica, la minestra che e’ la loro firma inconfondibile. Inchieste abbattono il governo, le imprese sono colonizzate e spezzettate senza che il governo possa intervenire , poi arriva l’uomo che fa il governo amico. E puf, vi ritrovate ad emigrare per lavorare a 2 dollari al giorno nel Texas, o a prostituirvi in Florida.

La mia opinione e’ che i nazionalismi ed i protezionismi dovrebbero tornare. E dovrebbero tornare perche’ rappresentano un bellissimo deserto nel quale noi, che siamo un cammello, possiamo vincere la gara. Mentre loro, che sono i pesci, non la vincono.

Se solo si rallentano un pochino i flussi commerciali, si svuota il mare ove i pesci nuotano. Quello che dovremmo fare, per invertire la crisi, e’ di indebolire le sovrastrutture come WTO, FMI, UE, limitandoci ad uscirne o facendoci cacciare. Dopodiche’, iniziare a riprendere sovranita’ sulla moneta e sui confini, causando un irrigidimento a catena da parte delle altre nazioni. A quel punto, il mare si svuota, la gara di nuoto finisce, e si corre nel deserto.

Dove noi siamo i cammelli e loro i pesci.

Ma le regole, sia chiaro, saranno uguali per tutti. Che ci possiamo fare, noi, se loro hanno tutto questo bisogno di liberi scambi ovunque? Dopotutto, ci bastera’ dire che il mondo e’ “moderno” se ha frontiere, nazionalismi e protezionismi, e loro sono gli obsoleti.

Uriel

(1) la seconda strategia usata in sudamerica erano le continue inchieste giudiziarie contro i governo avversari, ufficialmente contro la corruzione, come fu fatto in diversi paesi del sudamerica (anche contro Lula fu fatto qualcosa di simile) in pratica servivano per abbattere i politici antiamericani. Infiltrare la magistratura e’ una tattica comune e collaudata della CIA. Ma questo in Italia venne dopo.

(2) Il governo USA ha finanziato, comprandone i bond, diverse aziende il cui senso di esistere era solo quello di stracciare qualche industria straniera, o a patto che aprissero in paesi stranieri ove stava nascendo un’industria locale pericolosa per loro.

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