Countdown.

Ah ah ah. Chi di speculazione perisce…. A quanto pare, [il debito sovrano del Minnesota e’ appena fallito]. Adesso, siamo al coutdown. Si tratta di un fallimento tecnico, nel senso che il governo magari avrebbe le risorse per pagare se modificasse la pressione fiscale, ma la politica locale NON intende pagare tali tasse. Cosi’, semplicemente il Minnesota e’ fallito.
Voi direte: e adesso che succede? Domanda interessante.
Il Minnesota da oggi non puo’ piu’ pagare nessuno. Ospedali pubblici, uffici pubblici, pompieri, polizia, sceriffi, sono tutti a casa senza stipendio. Rimangono soltanto alcuni servizi di emergenza (il 911, per dire) e poco altro. Il minimo per garantire una parvenza di civilta’.  Non dico che sia il caos, ma occorreranno delle settimane per decidere in che modo si possa gestire una popolazione quando il 100% dei dipendenti pubblici e’ appena stato licenziato. “Shut down”. Ovviamente parlo dei dipendenti locali, quindi i servizi che ricevevano soldi dal governo centrale rimangono, per cui pompieri ed altri (istruzione K-12) rimangono attivi, al minimo regime.

Il primo problema e’, adesso, che cosa faranno i creditori, ovvero: chi paga?

Il primo punto e’ che non tutto e’ in scadenza oggi. Non ci sono cedole come per i debiti della California, per dire. Quindi, in linea puramente teorica, bisognera’ aspettare che i creditori debbano staccare cedole perche’ si DEBBA agire davvero (sempre che uno stato possa vivere senza infrastrutture pubbliche), ovvero che gli affidamenti operativi, garantiti dallo stato, inizino a diventare “non rientrabili”.  Nel tempo, poiche’ il fermo causa danni (ritardi nei pagamenti e penali) succede che i creditori saranno sempre piu’ “armati” di crediti non esatti.  I creditori hanno diverse alternative.
La prima e’ quella di rifarsi sulle proprieta’ cartolarizzate dell’amministrazione. In Italia li chiamiamo “beni del demanio”. Questa soluzione soddisfa i creditori, ma non mette lo stato nella condizione di potersi rifare un bilancio decente. Pone tuttavia un problema politico, ovvero: ma davvero un fondo cinese (ovvero il governo cinese) puo’ diventare proprietario del Minnesota?
Nel caso del Minnesota non sembra essere il caso, dal momento che la costituzione locale vietava di prendere prestiti dall’esterno, cioe’ di spendere senza avere incassato. Potrebbe essere il caso negli altri stati. Quindi, non ci saranno cinesi a reclamare. Ovviamente lo stato ha degli affidamenti operativi, i quali andranno in scadenza con le relative cedole (o sistemi analoghi). Quindi, e’ solo questione di tempo e poi ci saranno creditori.Peraltro, diverse istituzioni (anche l’universita’) avevano emesso dei bond allo scopo di finanziarsi, dando in garanzia i FUTURI finanziamenti da parte del governo locale. Insomma, il governo mi da’ i soldi ogni anno, ma siccome ne ho bisogno prima allora chiedo un prestito emettendo titoli al costo deciso dal rating. Adesso il governo NON paghera’ le universita’, ma per misteriosi motivi S&P ha gia’ dichiarato che  non declassera’ il loro debito.

Il punto e’ quello di verificare, adesso, quanto tempo impiegano le “cedole” per andare in scadenza, cioe’ in quanto tempo questi creditori avranno dei debiti da esigere. Ovviamente i ricchi si saranno spostati fuori dal Minnesota, quindi una tassa sui ricchi raccogliera’ poco. Che cosa puo’ fare la politica? Nulla: hanno gia’ spento tutti i servizi pubblici, ovvero effettuato il 100% dei tagli possibili.
Il punto e’ che da un lato il governo deve garantire i servizi di base, dall’altro il governo non puo’ pagare il debito del Minnesota. Se infatti il governo USA garantisse per il debito di uno dei suoi stati, apparirebbe chiaro ai mercati che il debito dei singoli stati non e’ altro che debito del governo centrale. E la cifra andrebbe ben oltre il bilancio federale.Nel caso del minnesota, il punto e’ che non ci sono creditori di quel genere, per fortuna.Il dramma pero’ e’ sui mercati: il problema e’ di tipo politico ma impatta sui bilanci dei singoli stati. E puo’ impattare sia su tutti gli altri stati che sui conti centrali. La stessa commedia che ha portato al default del minnesota si sta ripetendo identica per il debito centrale.

Q: Why is the state going through a government shutdown?
A: Gov. Mark Dayton and the Republican-controlled Legislature are at odds over $1.8 billion in state spending for the upcoming two-year budget cycle. The governor has proposed raising taxes on the wealthiest Minnesotans to support more spending in the coming biennium, but Republicans have rejected Dayton’s plan. The Legislature passed a $34 billion budget with no tax increases, but Dayton vetoed it.
The Minnesota Constitution requires appropriations before the state can spend any money, and so far, only funding for the Department of Agriculture has been signed into law.
For services to continue at all other agencies and departments, Dayton and the Republican-controlled Legislature needed come up with a spending agreement by midnight on June 30, the start of the new fiscal year, but they didn’t. On July 1, roughly 22,000 state employees were laid off.(

http://minnesota.publicradio.org/display/web/2011/06/13/minnesota-government-shutdown-faq/)

Cosi’ adesso parte un braccio di ferro. Lo stato centrale deve sperare che non nascano rivolte (per esempio, manifestazioni degli ex dipendenti pubblici che degenerano) perche’ senza una struttura capillare il controllo del territorio e’ impossibile.  Diciamo che se la situazione dell’ordine pubblico si mantiene in equilibrio fortunoso, il governo USA puo’ far finta che non sia successo nulla e dire “cavoli del Minnesota”. Ma sino ad un certo punto:
Q: What about aid to cities and counties?
A: Local governments are getting state aid, which is welcome news for cities that are slated to get $265 million in payments on July 20. For instance, St. Paul Mayor Chris Coleman said the payments will ensure that police, firefighters, parks and libraries in St. Paul will remain operating during a shutdown.
Counties were not specifically singled out in Gearin’s ruling, but the Association of Minnesota Counties believes the order applies to them, too.
Lo stato del Minnesota puo’ continuare nel suo braccio di ferro sino a quando non ci sono eventi catastrofici, quali appunto una rivolta o altro. Pero’ il succo e’ che se i repubblicani si vogliono impegnare nelle prossime politiche, NON POSSONO CEDERE. Se accettassero, in nome del debito, maggiori tasse ai ricchi, avrebbero la certezza di perdere le prossime presidenziali.
Cosi’, non cederanno.
Cosa stanno facendo allora? Beh, direi che a parte il Corriere della sera (qualcuno dei loro soci ha un dentino avvelenato con gli Hedge americani perche’ ci ha rimesso qualche soldo nelle scorse settimane) difficilmente troverete la notizia su altri giornali. La Stampa, che e’ di proprieta’ del canadese Marchionne, non la menziona neppure. La Repubblica, altro bel regno anglosassone, non menziona nemmeno l’accaduto.
La prima reazione degli americani, cioe’, e’ sforzarsi di mantenere il segreto su una cosa terrificante. Non si tratta di un dato economico allarmante in se’: tanto per capirci, il GDP (il PIL) del Minnesota e’ di circa 25/27MLD di dollari (5 milioni di abitanti con un GDP procapite di 50/55.000 dollari, a quanto leggo e a seconda della fonte). Il GDP greco e’ di 341 MLD di dollari, quindi e’ piu’ grande di un fattore dieci, e questa e’ la dimensione della cosa.
Il vero problema e’ che adesso i mercati (semmai sapranno della cosa, ma ne dubito perche’ c’e’ una censura forte in corso, basti leggere i giornali americani online per vederla all’opera) potrebbero farsi domande rispetto ai debiti sovrani degli altri stati USA, e della volonta’ dei repubblicani di onorarli o di lasciar venire il default pur di non cedere sulle tasse ai ricchi.
Non so quanto tempo ci mettera’ una notizia essenzialmente minimizzata e tenuta nascosta per arrivare alla stampa: in qualsiasi modo gli USA gestiscano il loro sistema di censura, la mancanza di questa notizia sui media USA (e sui media agli USA vicini) mi fa intuire che si tratti di un sistema molto forte. Non ho idea del perche’ il Corriere si possa permettere il lusso di dare la notizia (immagino che qualcuno dei loro soci abbia perso dei soldi con le ultime tempeste finanziarie) , ma tant’e’: la notizia la trovate solo sul corriere e qualcosa mi dice che fate bene a salvarla con google, perche’ tra poco scomparira’.
Ripeto: non so quanto tempo ci vorra’ perche’ la cosa sia pubblica e inizi la reazione a catena coi debiti degli stati USA. E non so quanto tempo il governo americano potra’ resistere prima di dover garantire in qualche modo le finanze di quegli stati, dicendo al mercato che i debiti degli stati sono debiti del governo centrale.
Q: Will government employees who are paid with federal dollars continue to work?
A: Not necessarily, according to MMB. Though the shutdown doesn’t affect programs and positions supported with federal dollars, the department warns that disruption of other state services could prevent these employees from working.
Il dato di fatto e’ che la reazione a catena ha avuto inizio. E adesso gli USA capiscono che il welfare non e’ solo un ammortizzatore per i cittadini , ma per lo stato. Se c’e’ un welfare poderoso, sono possibili tagli per raddrizzare un bilancio. Servono 30 miliardi? Si taglia il welfare. Ma se NON hai welfare, e ti servono 30 miliardi in meno sul bilancio, che fai?
Questo e’ il punto. Non so quanto ci mettera’ la verita’ del fallimento americano a venire alle cronache. I fanatici delle scuole liberiste continuano a dire che gli USA, paese liberista per eccellenza, sono gestiti meglio e che sono fichissimi e tutto quanto. Non accetteranno MAI che la loro economia preferita abbia fallito: diranno che la loro teoria e’ perfetta ma che semmai e’ l’universo ad essere blasfemo.
Questo non cambia i fondamentali: entro le scadenze del reddito sovrano degli stati USA, iniziera’ il default USA.  E Obama non ci puo’ far niente, perche’ lui non ha bocca sui bilanci degli stati, e se li garantisse (unica cosa che puo’ fare) si troverebbe con ulteriore debito accollato su quello centrale.
Perche’ spegnere lo stato NON risparmia affatto soldi:

Q: A shutdown will save the state money, right?
A: Actually, Elizabeth Dunbar reports that a shutdown could cost the government millions in lost productivity, delays and financial penalties. Here’s her story and handy list of potential costs of a shutdown.

Game Over.

Volete sapere una cosa buffa sulle agenzie di rating? Lo stato e’ in shutdown, cioe’ e’ al default, ma Standard&Poor NON cambiera’ il suo rating:

http://minnesota.publicradio.org/display/web/2011/06/24/shutdown-university-standard-poor/:

However, it’s unlikely that S&P would downgrade the credit ratings of the higher ed systems unless a state government shutdown lasts more than a month or two, Rodgers said. If a shutdown dragged on, S&P might “alert bond holders to a potential credit rating downgrade.”

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